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Autore: Kiri94    30/06/2013    1 recensioni
AVVISO: la storia è stata completamente revisionata e riscritta in un modo più gradevole: per qualsiasi feedback vi invito a mandarmi un messaggio personale!
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La storia è ambientata 25 anni dopo la storia di Katekyo Hitman Reborn!: i protagonisti di questo "seguito" sono Kurai e Mirai, due gemelli figli di Mukuro e Chrome.
Chi sono e che poteri hanno? Cosa incontreranno sul loro cammino e quali avversità dovranno superare?
In questa Arc di presentazione introdurrò i personaggi principali e getterò le basi per la macrostoria ed alcune sottotrame che andranno a svilupparsi nelle Arc successive. Buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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I due gemelli si svegliarono di buon'ora, preparandosi all'ormai imminente sfida.

Com'era prevedibile, Kurai si svegliò di buon'ora esaltato e carico d'adrenalina più che mai, e corse a svegliare la sorella - Mirai-nee, Mirai-nee, cosa ci fai ancora a letto?! Alzati! Dobbiamo riscaldarci, tra poche ore ci sarà il combattimento con la futura Undicesima dei Vongola e il suo braccio destro! - urlò, cominciando a correre per la stanza alla ricerca dei vestiti.

Mirai rotolò pigramente sul letto, muovendo a tentoni la mano alla ricerca della sveglia: una volta trovata, dopo parecchi tentativi, aprì a fatica gli occhi e, una volta messo a fuoco, lesse l'orario: le quattro del mattino.

- Tu devi avere qualche problema mentale, Kurai-nii... dormi, la sfida è tra dodici ore porca puttana! - replicò lei scocciata, rotolando di lato e tornando alla posizione di partenza.

Tuttavia, Kurai si voltò a guardarla con occhi sgranati - No, sono SOLO dodici ore! Capisci?! Abbiamo solo dodici ore per prepararci, dodici ore per riscaldarci, do... - ma venne interrotto dalla voce della sorella, che stancamente mormorò - dodici ore per DORMIRE! Seriamente, Kurai-nii... - aprendo gli occhi a fatica - come pensi di reggere lo scontro con la futura boss dei Vongola e la sua Guardiana se non chiudi occhio tutta la notte? Dai, dormi ancora qualche ora, così sarai fresco e riposato e riuscirai a durare più a lungo, non sappiamo quanto siano forti, per cui dobbiamo essere al meglio della forma - disse, annuendo convinta.

Kurai sbuffò, scocciato - Uff, fai come vuoi, razza di bradipo in letargo, io corro ad allenarmi prima della sfida! - rispose lui, finendo di allacciarsi la nuova divisa che sua madre aveva cucito per l'occasione usando delle fibre gentilmente offerte da Leon: la versione maschile indossata da Kurai non differiva troppo da una divisa classica della Kokuyo se non per il colore, un azzurro cielo con sfumature indaco.

Inoltre, ad un attento esame la giacca presentava qualche ulteriore differenza, prima tra tutte il fodero bianco panna anziché rosso cremisi, mentre i caratteristici bordi blu presenti sulle maniche della vecchia versione erano l'unica cosa rimasta invariata.

Sotto la giacca la divisa prevedeva una candida camicia bianca con una lunga cravatta nera e, infine, la nuova uniforme Kokuyo era dotata di un paio di guanti neri a mezzedita con eleganti bordi bianchi, a protezione delle mani.

L'uniforme femminile era stata invece completamente stravolta al confronto: consisteva in un gilet della stessa tonalità azzurra della versione maschile, allacciata da un unico, grande bottone al centro, smanicata, che lasciava la pancia più scoperta della precedente divisa ma che in compenso donava un comfort e una libertà di movimento insuperabile, aumentando di fatto drasticamente la mobilità e agilità stessa di chi la indossava.

Il gilet aveva tutti i bordi ornati colorati di blu, ed un piccolo foulard nero andava allacciato all'altezza dei seni a puro scopo decorativo, a detta di Chrome.

La gonna era anch'essa diversa, simile come taglio alla versione femminile dell'uniforme usata dalla stessa Chrome al tempo del Choice, ma anch'essa dello stesso azzurro del gilet: infine, oltre agli stessi guanti della versione maschile, prevedeva due stivali ad altezza coscia con un bordo anch'esso blu all'estremità.

Una volta allacciata la divisa, Kurai corse verso la porta, ma fu intercettato da un - Fermati! Aspettami! - della gemella: Kurai si fermò sull'uscio, quindi si voltò verso la sorella - Uh? Cosa c'è, Mirai-nee? - domandò, guardandola con aria interrogativa.

Mirai finì di allacciarsi la gonna e di infilarsi gli stivali, quindi si alzò dirigendosi verso il fratello - Ormai sono sveglia per colpa di un certo idiota... dai, vengo con te! - esclamò leggermente irritata appena in tempo prima che uno sbadiglio le deformasse goffamente la faccia, avviandosi in direzione dell'uscio.

*

L'orologio segnava le sedici meno dieci: ormai era questione di minuti prima che lo scontro iniziasse.

Kurai stava eseguendo qualche esercizio di riscaldamento, mentre Mirai osservava impaziente il suo orologio da polso: il tempo avanzava, e ormai gli spettatori erano tutti seduti sugli spalti dell'arena con tanto di Tsuna e guardiani, Mukuro e Chrome compresi, in una tribuna al centro.

Mirai sbuffò scocciata - Ma dove diavolo sono finiti i nostri avversari?! - mormorò fra sé e sé, mentre all'improvviso il pubblico abbassava il tono: la figura di Reborn era apparsa a circa 300 metri di distanza, con alle sue spalle due figure femminili.

Kurai scattò sull'attenti, iniziando a sistemarsi i guanti tenendo lo sguardo fisso sulle tre figure in lontananza, mentre Mirai fece sparire l'orologio nella nebbia per poi concentrarsi anche lei sulle ombre in avvicinamento: dopo qualche istante Reborn si fermò davanti a loro, scrutandoli da sotto l'ombra del cappello per poi, infine, sorridere - Kurai. Mirai, Vi presento Nozomi Sawada, alias Vongola Undicesima, e il suo braccio destro, Arashi Fukada! - disse, spostandosi di lato in modo che i due avversari potessero guardarsi negli occhi, cosa che fecero fin da subito.

La ragazza chiamata Nozomi era praticamente la fusione in miniatura di Tsuna e sua moglie Kyoko, pensò subito Kurai: aveva un grazioso fiocco arancione in testa, e vestiva di un candido vestito bianco da cerimonia, ornato con bordi arancione scuro e una striscia dorata con sopra scritto Vongola, mentre le gambe erano infilate in un paio di alte calze bianche che le arrivavano appena sotto al ginocchio: infine, le spalle erano avvolte da un mantello bianco lungo fino ai piedi.

Arashi invece vestiva totalmente di nero, con una giacca a righe, una gonna a spacco e delle calze decorate con un motivo floreale: il nero veniva però spazzato via dal contrasto di uno scialle rosso indossato sulle spalle, dello stesso colore dei suoi capelli.

Kurai guardò Arashi negli occhi, di un castano chiaro, che ricambiò con un'espressione irata - Tch, e tu cosa vuoi, puntaspilli? - disse questa, visibilmente scocciata.

Kurai fece per rispondere alla provocazione, ma si trattenne: gliel'avrebbe fatta pagare con gli interessi una volta iniziato lo scontro.

Spostò quindi lo sguardo verso Nozomi, e gli occhi ambrati di lei gli ricordarono per qualche motivo quelli di Tsuna.

A differenza di Arashi, lei gli sorrise, cosa che contraccambiò: la sensazione di quiete che emanava gli era familiare, per qualche ragione, ma non capì bene il perché.

Mirai invece scrutava le avversarie con tutt'altro sguardo, la sua testa piena di pensieri e schemi - All'apparenza sono alte una decina di centimetri più di noi, massimo quindici. Hanno entrambe corporature snelle, e sembrano inoltre molto agili, ma non molto robuste. Penso che il loro punto di forza non sia la forza fisica, ma risieda altrove. Uh, si preannuncia uno scontro interessante... - pensò Mirai, cercando di scrutarle in modo tattico. Improvvisamente Nozomi urlò, facendo sussultare i due gemelli

- KYAAAH! Dei gemelli! Che figata! Ah, ehm, cioè...! - disse, bloccandosi di colpo e tossicchiando con indifferenza prima di proseguire con un falso tono serio - Volevo dire. Sono loro i nostri avversari? - domandò, ignorando le facce sconvolte dei due: alla vista del cenno affermativo di Reborn, Arashi sbraitò - Cheee?! Mi prende in giro?! Non sembrano tanto forti! Cioè, sono praticamente rachitici! Come pretende che ne venga fuori una lotta equilibrata?! - disse rivolta a Reborn.

Reborn lanciò uno sguardo penetrante che causò un brivido gelido sulla schiena di Arashi, mentre rispondeva con un freddo - Arashi, non ti ho forse detto di non sottovalutarli? - la rimproverò lui.

Arashi indietreggiò, cercando di difendersi con un - Beh, sì, ma... Cioè, guardali! Capisco che sono detentori della fiamma-0 e cazzate varie, ma... insomma, non sembrano affatto pericolosi! - ma fu fermata dalla voce di Nozomi, seria nonostante il sorriso - Lo sono - disse semplicemente.

Arashi fissò prima i gemelli, poi la sua boss, quindi digrignò i denti - Bah, vedremo - esclamò infine con un'alzata di spalle.

Reborn sorrise e si voltò, dirigendosi in fondo al campo: avrebbe fatto da arbitro.

Le due coppie si schierarono l'una di fronte all'altra, attendendo il via: Reborn alzò la pistola al cielo. Kurai e Mirai si misero in posa, mentre Nozomi e Arashi si misero in posizione di guardia: entrambe le fazioni avevano già capito chi avrebbe assestato il primo colpo della battaglia, e si erano regolati di conseguenza.

Passò un secondo... poi un altro... e poi un altro ancora... e poi finalmente, dopo un'attesa che parve interminabile, Reborn sparò in aria e la lotta ebbe inizio.

Kurai e Mirai scattarono con una velocità spaventosa, assestando a Nozomi e Arashi un pugno che le due pararono per un pelo, anche se avvertirono l'impatto in tutta la sua dolorosa interezza venendo spostate indietro di qualche centimetro, mentre i due subito dopo aver messo a segno il primo punto a loro favore saltavano di lato e con agilità si davano una spinta verso l'alto poggiando le mani sul terreno, per poi evocare in aria le proprie armi: Kurai si lanciò quindi a mezz'aria in direzione di Nozomi con la Kirislayer impugnata saldamente nella mano, mentre questa si preparava a parare il fendente con la propria Sky Rod, ma a pochi centimetri dall'impatto la catena di Mirai afferrò il fratello e lo lanciò in direzione di Arashi che, sorpresa, non ebbe il tempo di reagire: la lama della Katana le tagliò di netto lo scialle, che cadde ai suoi piedi, mentre Kurai con un calcio ben assestato al fianco la spediva a rotolare qualche metro più in là.

Mirai, dopo aver lanciato il fratello contro ad Arashi, si era invece lanciata in direzione di Nozomi che, sorpresa quanto l'amica da questo sviluppo inaspettato, prese in pieno il pugno al plesso solare che le tirò Mirai, mozzandole il fiato: in pochi secondi, boss e guardiana erano a terra, doloranti, e nemmeno se ne erano rese conto.

Arashi si rialzò, sputando terra e sangue e guardando Kurai con odio puro.

Nozomi invece si rialzò, dolorante e col respiro ancora mozzo, ma anche con un grande sorriso stampato in volto: ansimando, guardò l'amica mormorandole - A-Arashi... che ti dicevo? R-Reborn aveva ragione... sono fortissimi... eheheh.... - debolmente.

Arashi guardò la ragazza, annuendo scocciata e aggiungendo - Già... Eppure non si direbbe a vederli, uh? Hey tu, puntaspilli! - disse lei, rivolta a Kurai - Tu sei mio, devo vendicarmi per la figura di merda che mi hai fatto fare!! - gli urlò contro.

Questa volta Kurai rispose alla provocazione con un sorriso sadico del tutto simile a quelli solitamente sfoderati dal padre, aggiungendo un - Fatti sotto, Peldicarota! - e serrando la presa sul manico della propria arma: Nozomi invece continuò a sorridere, mentre entrava in Hyper Mode spontaneamente guardando Mirai - Hey, piccola, ti andrebbe di fare sul serio? - disse, con tono inaspettatamente calmo e neutro a dispetto dell'espressione sorridente.

Mirai in tutta risposta evocò altre catene che le si avvolsero agli arti formando una maglia metallica di protezione, mentre afferrava i kunai alle estremità delle proprie catene impugnandoli come fossero armi a sé stanti ricambiando il sorriso dell'avversaria ed urlando in risposta - Tranquilla, non ho mai avuto intenzione di fare altrimenti! - prima di scattare nuovamente a tutta velocità verso Nozomi, che con riflessi sorprendenti parò il colpo di kunai sferrato da Mirai, e poi quello dopo, e quello dopo ancora, dando così il via ad una serie di scambi di colpi ad impressionante velocità.

Kurai invece attese la mossa di Arashi, la quale estrasse le sue due pistole gemelle iniziando a sparare nella sua direzione proiettili intrisi di fiamma Tempesta che prontamente il ragazzino tagliò a metà: irata, Arashi raddoppiò la potenza della raffica di colpi, costringendo Kurai a ricorrere al - Geminio Kiri! - per poi tagliare facilmente tutti i proiettili extra con le due katane.

Nozomi approfittò di un affondo più esteso di Mirai per mollarle una gomitata sulla nuca, ma le passò attraverso, cosa che la lasciò piuttosto sorpresa - Ma che diavolo... - mormorò, mentre Mirai saltava oltrepassandola e riapparendo solida alle sue spalle urlando - Modalità Fantasma! - per poi incatenarla, e successivamente iniziare a tempestarla di colpi: Nozomi prese in pieno ogni pugno, ma il suo sorriso non si spense, anzi, si fece ancora più vivido, mentre inconsciamente le sue mani assumevano una posizione insolita.

Improvvisamente Mirai urlò, ritraendo le mani ormai ridotte a due cubetti di ghiaccio, mentre Nozomi espandeva i muscoli allargando le catene per poi, con un colpo secco, romperle liberandosi.

Reborn e Tsuna stesso sgranarono gli occhi increduli: come poteva Nozomi avere utilizzato lo Zero Chiten Toppa First Edition? Ma non ebbero il tempo di scoprirlo, la battaglia si era fatta nuovamente intensa.

Mirai iniziò a dare segni di squilibrio, accecata dall'ira, mentre i suoi occhi assumevano una sfumatura rossa.

Hibari, dalla tribuna, parve accorgersene con un sorrisetto, ma a parte Kumo nessun altro parve notare niente di insolito.

Due affilate catene ad anello iniziarono ad apparire e scomparire ad intermittenza attorno alla ragazza, mentre le fiamme Nebbia-0 iniziarono a divampare roventi sul suo corpo, e le scintille saettavano attorno a lei: non appena il ghiaccio si fu completamente sciolto riprese il controllo di sé ritrovandosi tuttavia disorientata per qualche istante, il che lasciò a Nozomi il tempo di sferrare finalmente il primo colpo utile con la propria Sky Rod, spedendola con una randellata qualche metro più avanti.

Mirai si rialzò dolorante e, rievocando le catene attorno a sé, si lanciò alla carica contro Nozomi.

Arashi intanto, capendo l'inutilità di una raffica di proiettili contro un avversario come Kurai, decise di fare finalmente sul serio: mentre Kurai si preparava a sferrare una delle sue Forme Gemelle del proprio Shigure Soen Ryu Dual lei avvolse le fiamme Tempesta attorno alle proprie pistole, puntandole poi verso l'alto premendo infine il grilletto.

Per un istante parve non succedere nulla, anzi, le fiamme scomparvero... ma l'occhio attento di Reborn notò le fiamme venire risucchiate all'interno della canna delle pistole: dopodiché Arashi, con un sorriso sadico, urlò - SEI FINITO, PUNTASPILLI! - mentre le proprie pistole sparavano in aria due fiammate immense di fiamma Tempesta purissima, le quali a mezz'aria si frammentarono in migliaia di proiettili che si avventarono contro Kurai.

Tuttavia, nonostante i suoi eccezionali riflessi, Kurai faticava a schivarli: la pioggia di fuoco cambiava continuamente direzione inseguendolo come fossero tanti piccoli missili a ricerca.

Arashi ansimò mentre sorrideva compiaciuta vedendo l'avversario in difficoltà, mormorando fra sé e sé - Inutile che scappi. La Tempesta a Frammentazione ti seguirà ovunque andrai! Ah... - la vista le si sdoppiò per un attimo - Dannazione... però richiede parecchia fiamma... - aggiunse debolmente, scuotendo poi la testa per riprendersi, appena in tempo per vedere i proiettili di fiamma abbattersi contro Kurai.

Sorridendo compiaciuta attese pazientemente che la nube di polvere sollevata dalle esplosioni si dissolvesse, ma quel che vide non le piacque affatto: Kurai si ergeva in piedi al centro esatto del cratere, indenne senza nemmeno un graffio, ma ansimante.

I muscoli delle mani della ragazza si contrassero involontariamente dalla rabbia mentre Kurai, seppur sfinito per la Modalità Fantasma improvvisata, le dedicò un gestaccio provocatorio.

Nozomi schivò l'ennesimo affondo di kunai di Mirai saltando con agilità all'indietro, ritrovandosi schiena contro schiena con il proprio braccio destro, mentre Mirai e Kurai avanzarono verso le rispettive avversarie: con una sorta di telepatia che solo due gemelli possono possedere i due eseguirono all'unisono lo stesso gesto, passandosi il palmo della mano davanti all'occhio destro evocando la Lente dei Sei Sentieri.

Il kanji di entrambi passò ad uno, mentre nello stesso istante l'intera arena parve esplodere sotto i piedi delle due avversarie, che urlarono dallo spavento rimanendo aggrappate al bordo del precipizio per un pelo: Nozomi chiuse gli occhi, come le aveva insegnato Shinji, e si autoconvinse che era tutto un'illusione, ma...

- Cosa...? Per quale motivo l'illusione non si è spezzata...?! - urlò Arashi sgranando gli occhi.

Nozomi alzò le spalle, per poi issarsi nello stesso istante della propria guardiana con agilità ritrovandosi faccia a faccia con il proprio avversario: non appena i piedi toccarono terra, le due scattarono in direzione di Mirai e Kurai, ma a metà strada vennero intercettate da immensi serpenti e lupi che sbucarono fuori dal nulla, aggredendole - MA COSA CAZZO STA' SUCCEDENDO?! - urlò Arashi, schivando il morso di un temibile Cobra gigante per un pelo e abbattendolo al volo con una raffica di proiettili, mentre Nozomi le urlava - Non saprei proprio! - infiammando la propria staffa per poi stamparla in faccia ad un lupo grande quanto un orso per poi sfruttarlo come trampolino di lancio per saltare in alto per poter spiccare il volo puntando poi la propria arma contro i due gemelli, che sorridevano compiaciuti da dietro le proprie Lenti il cui kanji era ora tre.

Una volta che Arashi ebbe eliminato ogni animale da loro evocato, esso passò a 4, mentre la fiamma si espandeva almeno il triplo e loro scattavano e colpivano con forza disumana la Guardiana, che venne sbalzata in aria finendo contro la propria boss abbattendola come una palla da bowling con i birilli.

Tutti gli spettatori, esclusi Mukuro, Chrome, Hibari e Reborn, avevano un'aria incredula non solo per le prodezze dei due bambini, ma anche per la forza incredibile che Nozomi e la sua guardiana stavano dimostrando tenendo testa a due mostri dotati di un'enorme talento come i gemelli Rokudo.

Le due ragazze si rialzarono a fatica: le ferite, seppur superficiali, erano sanguinolente e dolorose, oltre che sporche di terra e quindi a rischio di infezione: tuttavia, successe qualcosa di totalmente inaspettato.

Nozomi e Arashi si guardarono negli occhi, un semplice sguardo fugace di pochi istanti, ma fu come se si fossero trasmesse un piano studiato nei minimi dettagli: Nozomi si abbandonò all'oblio, mentre sentiva il sangue dei Vongola risvegliarsi in lei e Arashi puntava le pistole verso la propria compagna, premendo il grilletto e riversando contro di lei una fiammata dirompente di fiamme Tempesta.

Questa volta tutti, Reborn incluso, sgranarono gli occhi confusi e stupiti.

Che stava accadendo? Arashi era uscita di testa?

Ma invece, come avrebbero appreso qualche istante dopo, faceva tutto di un piano ben congegnato e sviluppato in pochi secondi, sincronizzato da uno sguardo che solo un legame come quello tra Nozomi e la sua guardiana poteva rendere possibile: Nozomi aprì gli occhi, indenne. La fiamma sulla sua testa, a metà tra l'arancione e il rosso vivido, risplendeva talmente intensamente da renderne quasi impossibile la visione ad occhio nudo.

Successivamente, infiammò la Sky Rod puntandola verso i due gemelli paralizzati dallo stupore: quell'esitazione le permise di aggiudicarsi il primo round.

Con un boato assordante, Nozomi sparò una fiammata dirompente di proporzioni immense, urlando - BURNER DELL'IRA! - mentre quell'esplosione formata da Fiamme dell'Ira avanzava verso i gemelli devastando tutto ciò che incontrava: per loro fortuna, Mirai ebbe la prontezza di riflessi di urlare - SCUDO DI CATENE! - nel momento in cui l'attacco si abbatteva su di loro con un'esplosione che rase al suolo buona parte dell'intera arena.

*

Mirai riaprì gli occhi a fatica: la testa le pulsava e la vista era annebbiata, ed in generale i sensi erano completamente stravolti.

Con sforzo immane si rialzò barcollante: Arashi sorrise per la prima volta, fischiando ammirata - Però... la ragazza ha le palle! - commentò divertita.

Nozomi ansimò, sempre sorridente ma iniziando a mostrare evidenti segni di cedimento - Ops... F-forse... abbiamo esagerato... - mormorò, guardando i due avversari, completamente coperti di ferite e le divise stracciate.

Dopo una manciata di istanti, anche Kurai si rialzò a fatica, cosa che fece crescere l'ammirazione delle due nei confronti dei gemelli e, come se non bastasse, ancora una volta evocarono, con le ultime energie rimaste, la Lente dei Sei Sentieri portando quindi la mano destra in direzione dell'occhio destro.

Mukuro, intuendo le loro intenzioni, urlò - No! Non fatelo! Non sapete ancora controllarlo a sufficienza!!! - ma la sua voce non li raggiunse in tempo: le mani perforarono all'unisono i rispettivi occhi destri con uno schizzo di sangue.

Nozomi e Arashi fissarono impotenti la scena sbiancando, sconvolte da quel gesto autolesionista all'apparenza folle e privo di significato... ma la vera sorpresa doveva anche arrivare.

I due rimossero le mani destre ricoperte di sangue dagli occhi, i quali erano miracolosamente intatti: il sangue colava dai rispettivi occhi, ma le pupille e le lenti erano ancora integre.

Lentamente, il lato sinistro dei gemelli venne ricoperto da linee nere mentre macchie blu avvolgevano il lato destro del corpo, e un'aura nera esplose attorno a loro: in conclusione, il kanji sulle lenti passò a cinque.

Quel che successe in seguito accadde così in fretta che nessuno poté dire con esattezza come effettivamente si svolsero i fatti: Kurai e Mirai scattarono a velocità supersonica contro le avversarie che vennero sbalzate via ancora prima dell'arrivo dei gemelli per l'onda d'urto generatasi, venendo poi colpite con forza disumana e ritrovandosi a strabuzzare gli occhi ruzzolando violentemente sul terreno per decine di metri, concludendo il tutto finendo prive di sensi senza nemmeno rendersene conto.

Subito dopo quest'ultimo inspiegabile attacco Mirai e Kurai caddero a loro volta esanimi mentre la Lente dei Sei Sentieri e lo stato di Sentiero degli Umani svanivano all'istante.

La folla ammutolì confusa e senza fiato, non avendo visto altro che uno spostamento d'aria e, un istante dopo, i quattro corpi privi di sensi a terra.

Reborn tuttavia sgranò gli occhi, stupito come mai prima d'ora: quel che aveva visto superava ogni logica... e lo spaventava, lo spaventava come non mai.

Ma non era la forza dei gemelli ad incutergli il timore, bensì il loro potere stesso: la pressoché sconosciuta Fiamma-0. Doveva saperne di più.

Riacquistando la padronanza di sé, dichiarò pareggio ponendo ufficialmente fine all'incontro in modo da consentire ai soccorsi di accorere tempestivamente a soccorrere i quattro contendenti feriti.

Senza salutare nessuno, Reborn si diresse all'aeroporto con la seria intenzione prendere il primo aereo per il Giappone che avesse trovato.

Nella sua testa, un turbinio senza fine di pensieri affollava il suo cervello al punto da causargli un forte mal di testa.

Aveva una moltitudine di domande senza risposte, domande che, suo malgrado, sapeva erano risolvibili solo da una sua vecchia conoscenza..

Aveva bisogno di Verde.

   
 
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