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Autore: Dalhia_Gwen    30/06/2013    8 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I due innamorati sorridevano, felici come non mai.
La platea che popolava quello stadio si radunò fuori, a festeggiare con la squadra vincitrice, lasciando così  i piccioncini soli, che continuavano ancora a scambiarsi effusioni amorose. Persino Geoff, non prima però di aver preso con sé Bridgette, raggiunse gli altri fuori, troppo euforico per capire dove potesse essere il suo migliore amico. Ma qualcuno, o meglio un gruppo di ragazze, si distingueva dalla massa per il semplice fatto che era intento a mantenere una loro compagna al limite della pazzia. Quella ragazza era proprio Courtney che, non appena vide il punk congiungere le sue labbra con quelle della sua peggior nemica, non ci vide più, cominciando così a dare i numeri.
“ Ma io l’ammazzo!! Quella gotica sbiadita è morta!! E lasciatemi!!” urlava a squarciagola l’ispanica dimenandosi come una matta mentre la sua comitiva la teneva ferma con tutta la forza che aveva, sapendo che la loro amica sarebbe stata capace di mantenere la parola.
“Courtney calmati! Non è così che si ragiona! Avanti torna in te!” disse Heather tentando di evitare le pedate dell’amica.
“Calmarmi?! Sei matta!! Ma hai visto cosa ha fatto?! Ha baciato il MIO e SOLO MIO Duncan!! Ed io dovrei calmarmi?!” continuava a sbraitare l’ispanica con i capelli oramai spettinati.
"Sì idiota! Ti pare che Courtney Barlow si riduce in questo stato? Dov’è finita quella ragazza forte e determinata ad ogni costo che c’era in te?! Ti stai ridicolizzando Court!!” Urlò invece Sierra che la sorreggeva alla sua sinistra.
“Non mi importa! Tanto nessuno si è accorto di me, sono tutti a festeggiare, persino quei….Argh li odio!! Io sono l’unica che sta male…!!” continuò Courtney mentre diede un calcio ad un sasso.
“No, tu non devi stare male, perché troverai un modo per dividerli. Sei o non sei colei che ha sempre comandato in questa scuola, eh Courtney?” le domandò Heather con un sorrisetto malvagio.
“Non sarà mica uno stupido ed insignificante bacio a sconfiggerti?” continuò Sierra guardando con la stessa espressione Heather, intendendosi. Ad un tratto l’ispanica si calmò e con ella anche la sua forza, permettendo così alle due compagne di lasciarla. La mora sorrise, ma non era un semplice sorriso: era la smorfia più malvagia che ebbe potuto mai fare, e si allargava sempre di più mentre il suo cervello calcolatore stava elaborando un piano infallibile per far terminare quella relazione che era appena cominciata.
“Ride bene chi ride ultimo, Gwen.” Pronunciò, per poi scomparire velocissima insieme alle altre.
 
Nel frattempo Duncan e Gwen raggiunsero il resto della squadra unendosi alla festa che i tifosi stavano improvvisando in quel momento.
“Oh eccolo lì! Ecco il campione! Ehi Duncan vieni qui!!” urlarono i suoi compagni di squadra non appena lo videro uscire dallo stadio. Egli avanzò sorridendo come non mai, mentre teneva stretto a sé una timida Gwen con le gote rosse. Tutti i presenti cominciarono a esclamare il suo nome e batterono le mani.
“Grazie ragazzi, grazie a tutti voi per essere stati presenti e per averci sostenuto. Per noi è molto importante.” Disse Duncan soddisfatto, facendo innalzare ancora di più il tifo per lui e la squadra. Geoff, che fino a quel momento era occupato a coccolare la sua Bridg, notò l’amico affiancato dalla sua gotica, la quale gli teneva stretta la mano. Ad un tratto fece un largo sorriso, capendo che quel punk aveva per l’ennesima volta ottenuto quel che desiderava. C’era voluto tempo, ma alla fine arrivò a raggiungere il suo più ambito obbiettivo. Scosse la testa divertito.
“E’ davvero inarrestabile. Quando si mette in testa una cosa deve per forza portarla al termine, è più forte di lui.” Si ritrovò a pensare il biondo, ma il suo amico era così ed era per questo che gli voleva molto bene. Se non fosse stato per la sua sfacciataggine a quest’ora non sarebbe stato fidanzato con la ragazza della sua vita, Bridgette.
“Ehi amico, la tua è una doppia vincita.” Urlò poco lontano dai due Geoff, lanciando al punk uno sguardo malizioso. All’inizio tutti i presenti guardarono interrogativi il biondo ma poi, notando le occhiatine dolci che Duncan lanciava alla ragazza accanto a lui, capirono immediatamente. La maggior parte di loro rimase turbata dalla notizia ufficiale, altri invece rimasero contenti, rendendosi conto che, nonostante tutto, fossero davvero carini insieme. Ad un tratto Bridgette battè le mani accompagnando l’azione con un “Bacio! Bacio!” . Non fece in tempo a finire che tutti i ragazzi, compreso Geoff, si unirono a lei, facendo rimanere impacciati i due nuovi fidanzati. I due si guardarono imbarazzatissimi: lei scuoteva leggermente il capo, in segno negativo, mentre divenne rossa in viso ancora di più; lui invece rideva di gusto, non riuscendo però a nascondere il leggero colorito roseo che animò le sue guance. Ma nonostante le suppliche della ragazza, Duncan le prese il suo volto con una mano accarezzando il viso dolcemente e piano piano si avvicinò per poi baciarla timidamente. Improvvisamente si innalzò un grande entusiasmo tra la platea,e  tutti applaudirono forte, dando così il benvenuto alla fresca coppia.
 
Verso sera Duncan accompagnò in auto la sua ragazza a casa, per poi salutarla presto, in quanto l’indomani avrebbero ripreso la loro noiosa routine scolastica.
Gwen bussò alla porta di casa, e ad aprirla corse Margaret che, da quando lasciò la figlia in mezzo a quella marea di ragazzi, non fece altro che pensare all’incolumità della figlia e all’esito della partita. Non appena Gwen vide la madre le saltò addosso abbracciandola forte.
“Mamma hanno vinto! Duncan ha vinto!!” urlò la figlia in preda all’entusiasmo.
“Oh ma è fantastico! Non avevo dubbi!!” rispose la madre felice più della figlia.
“Su, raccontami tutto!” l’incitò la madre, la figlia annuì ed insieme si sedettero sul divano.
Gwen cominciò a descrivere la partita per filo e per segno, avvolta da una gioia tale da farle brillare gli occhi. La madre seguiva ogni singola parola sorridendo anche lei, contagiata dalla figlia, ma allo stesso tempo dubbiosa, come se avesse il presentimento che l’esito positivo della partita non fosse il solo fattore di felicità che invadeva l’animo di Gwen. E ad alimentare questo sospetto fu l’orario con cui la figlia tornò a casa. Secondo i calcoli della donna, infatti, Gwen sarebbe dovuta rientrare a casa un’ora prima, quindi quando la partita si sarebbe conclusa.
“Oh mamma Duncan è stato fantastico! Era così abile, forte, determinato..” disse ad un tratto la figlia allegra.
“…insomma perfetto.” Concluse la madre facendo uno sguardo malizioso.
“Ovvio! No! Cioè..sì, per la partita..” disse la figlia correggendosi, visibilmente spaesata.
“E poi?” chiese la madre sorridendo.
“Gwen la guardò dubbiosa, alzando un sopracciglio.
“E poi cosa?” chiese di rimando la gotica.
“Cosa avete fatto dopo? La partita è finita un’ora fa, no?” domandò Margaret sempre più sospettosa.
“Oh, siamo andati a festeggiare, dopodiché Duncan mi ha dato un passaggio a casa..perché me lo chiedi? Disse la figlia seria.
“Giusto così, tesoro. E’ normale che tu e Duncan abbiate festeggiato. Ma è finito lì?” chiese ancora sull’orlo della curiosità.
“Mamma finito cosa?! Abbiamo solamente fatto un giro  e basta!” spiegò la gotica innervosendosi.
“Da soli? Di solito si festeggia insieme alla squadra. Gwen devi dirmi qualcosa che non so?” insistette Margaret facendole l’occhiolino.
“Oh mamma ma è mai possibile che tu debba sempre rovinarmi la festa?! Non abbiamo fatto nulla di scandaloso!!” esclamò Gwen arrabbiandosi di più.
Ad un tratto a Margaret cominciarono ad illuminarsi gli occhi. “Allora qualcosa è successo!” disse la madre allettata.
A quelle parole la gotica non resistette neanche più un minuto, e in tutta risposta si alzò furiosa dal divano per poi dirigersi verso la sua stanza, sbattendo violentemente la porta.
“Lo sapevo! Ne ero certa! Dovrei cominciare a fare la veggente!” esclamò la madre a bassa voce e trattenendo a stento la felicità, per poi prendere il telecomando ed accendere la TV, canticchiando tra sé e sé.
 
Nel frattempo in camera sua Gwen ne stava dicendo di tutti i colori alla madre, ammettendo che non le poteva davvero nascondere nulla. Non che Gwen avesse realmente intenzione di farlo, ma semplicemente avrebbe voluto aspettare un altro po’ prima di dare la bella notizia alla madre e a suo fratello. Lei stessa era la prima che doveva ancora realizzare l’idea, malgrado sapesse che ciò era realmente accaduto. Sorrise, cadendo a peso morto sul letto e con addosso il suo amato pigiama nero, per poi chiudere gli occhi. Chi avrebbe mai detto che lei, la ragazza dal cuore impenetrabile come un diamante, potesse gioire veramente? Ma soprattutto potesse amare? Lei che non credeva alla sensazione delle farfalle nello stomaco, lei che non si innamorava mai, lei che veniva sempre disprezzata. La stessa ragazza provava l'esatto contrario: adesso è amata e desiderata da qualcuno, ecco come si sentiva il quel momento. Ed era una sensazione meravigliosa. Avvertì il suo cuore accelerare i battiti nel momento in cui ripercorse le emozioni che provò quando Duncan la baciò e le sussurrò quelle dolci parole che la facevano sentire unica al mondo. Si coprì velocemente il viso con il cuscino, vergognandosi di quanto romantica stesse diventando. Ma venne distolta dalla vibrazione del suo cellulare, che l’avvertiva dell’arrivo di un messaggio. Allora Gwen prese il cellulare per poi aprire il testo:
Sono passate solo due ore e già mi manchi, amore mio. Spero di non averti svegliata, sogni d’oro Bellezza mia.
                                    Duncan

Eccolo lì. Puntuale come sempre, sia nei suoi pensieri che nelle azioni. Si sciolse nel leggere quel messaggio, così semplice ma allo stesso tempo così pieno di sentimenti. Pigiò il tasto “Rispondi”, ed immediatamente scrisse il testo.
Non mi hai svegliata, non preoccuparti. Stavo pensando proprio a te, buonanotte mio campione. Ti amo.
Spense il cellulare, e anche lei si addormentò, ansiosa più che mai di rivedere il ragazzo che le aveva da sempre rubato il cuore.



°°°---------Angolino dell'autrice---------°°°
Aloha popolo di EFP!! :D
Eeeh ta daaa! Nuovo capitolo!
Visto? Ho aggiornato prima..in realtà fremevo pure io a scrivere questo capitolo *-*
Come sempre abbondiamo di dolcezza, visto che questa coppietta è l'esempio perfetto :3
Spero vi piaccia! *-*
Mi raccomando fatemi sapere, sono curiosissima! >.<
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono la storia in maniera sileziosa e coloro che lasciano i loro giudizi, siete tutti fantastici!! Grazieeeeeeeee ancora! :'3
Baci baci,

Dalhia_Gwen

  
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