Questa
è per Medea perché ho accettato la sua sfida e
spero che
almeno tu divertirai fra le mie lacrime visto che mentre scrivevo mi
ricordavo
quei pezzi che hanno fatto piangere anche il mio compare Blaine. E
spero anche che
avete già letto “Colpa delle Stelle”, se
non l’avete fatto allora sappiate che
qui c’è una bella dose di spoiler. SPOILER
ALLERT! Per chi
non ha letto
consiglio in lacrime questa canzone * here * che
esprime
perfettamente il libro, è perfetta, così alla
fine potrete capire un po’ di più
Blaine. SPOILER!
Questa Fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da Medea00 sul gruppo Seblaine Events.
“Vi sfido a scrivere una fanfiction comedy usando come prompt "Angst". Avete presente Funeral Party? Ecco una cosa simile. Potete usare un lutto, una malattia, Seb e B che si lasciano, uno dei due che ha problemi familiari, crisi esistenziali pre-esami... qualsiasi cosa che, in teoria, è angstosa ma dovete giostrarla in chiave commedia. Voglio piangere... dal ridere. La fanfiction che mi fará ridere di più sfruttando al meglio il prompt vince! Ah e se ci inserite i Warbler avrete punti extra :D “
Colpa
dei libri.
Ogni
volta che Sebastian tornava dal college e apriva la porta veniva
accolto dalla splendente luce che proveniva dalla grande lampada del
soggiorno dove
c’era il suo ragazzo che ascoltava ad occhi chiusi
ciò che si sentiva in
sottofondo, ogni giorno c’erano delle canzoni sempre diverse
tratte dai
musical più particolari, Blaine diceva sempre che erano
mirate ad ampliare il suo bagaglio
culturale, ma quest’oggi era diverso perché nella
casa regnava una tranquillità
che sfiorava l’assurdo e tutto intorno a lui era avvolto dal
buio. Sebastian
urlò il nome di Blaine più e più volte
senza mai ricevere una risposta, perciò
andò in cucina per vedere se aveva lasciato un messaggio
appeso sul frigorifero,
ma niente pure lì, perciò si iniziò a
preoccupare. Non era da lui scomparire in
quel modo, forse gli era successo qualcosa e pian piano nella testa di
Sebastian incominciarono a prendere vita dei scenari apocalittici, si
immaginò
che gli alieni gli avessero rapito il ragazzo per portare avanti uno
studio
sugli effetti collaterali del gel sugli uomini trovando stranamente nel
suo
fidanzato gel-dipendente la cavia perfetta, oppre che un grosso buco
nero
fosse apparso davanti alla loro porta risucchiando Blaine al suo
interno. Allora
decise di chiamarlo e rimase in attesa, ma dopo un po’
iniziò a sentire la
suoneria di Blaine che aumentava di volume, man mano che i secondi
passavano,
perciò decise di seguirla perché Blaine
ultimamente non lasciava mai il suo
telefono a casa e non lo faceva perché ne era ossessionato,
ma solo perché
stava aspettando una telefona importante per un provino che aveva fatto
e non
poteva mancarla per nulla al mondo. La suoneria lo portò
nella loro camera e
aprì cautamente la porta, stava incominciando ad avere uno
strano presentimento
visto che sentiva dei strani rumori provenire da dentro e per
controllare che
era tutto a posto fece entrare solo la testa inizialmente notando che
c’era
solo una piccola lampadina che illuminava la stanza e che Blaine era
completamente avvolto nel plaid e stava tremando e piangendo allo
stesso
momento, Sebastian gli fu vicino subito.
«B
che succede?»
Disse
tutto preoccupato Sebastian mentre la testa di Blaine
emergeva da quel groviglio di coperte e piantò i suoi occhi
gonfi in quelli
verdi del ragazzo per poi tuffarsi fra le braccia di Sebastian che non
riusciva
a capire cosa gli era mai successo per ridurlo in questo stato. Gli
baciò la
testa e lo strinse forte a se.
«Blaine
va tutto bene ora ci sono io con te, okay?»
«Non
dire okay a me così, brutto insensibile che non sei
altro.»
Il
suo okay fece aumentare ancora di più le lacrime e Sebastian
si
iniziò a chiedere perché mai non potesse usare la
parola “okay” e soprattutto
perché era insensibile se lo usava?
«Perché?»
«Era
la loro parola, brutto cretino che non sei altro. Era il loro
“per sempre” che mai farà parte della
loro vita. Capisci?! Non usarla mai più.
Poi ti pare il caso di flirtare con me in questo momento?»*
«La
parola di chi? Flirtare?»
«HAZEL
GRACE E AUGUSTUS WATERS. Di chi altro Bas? Tu che non conosci il
potenziale di quella
parola, mi meraviglio di te. Okay arde di sessualità,
stupido!»*
La
sua voce si incrinò quando pronunciò il nome
“Augustus Waters” e
ciò lo portò a nascondersi ancora di
più fra le braccia di Sebastian perché non
sopportava farsi vedere piangere e adesso stava piangendo veramente
tanto,
stava piangendo con la P maiuscola* per quanto
non riusciva a
fermarsi, e Sebastian lo sapeva che odiava esser visto in questo stato,
ma non
capiva il perché di quelle lacrime e nemmeno riusciva a
immaginarsi questo
potenziale della parola okay che diceva tanto Blaine. Erano forse dei
suoi
parenti questi Augustus e Hazel? Nomi di cani? O nomi di amici che non
aveva
mai sentito nominare?
«I
protagonisti del libro che mi ha dato Jeff. Quello è un
demente, perché mi ha fatto leggere un libro che ti riduce
in questo stato?»
«Tu
stai così. . . per un. . . libro? Scherzi?»
«MA
AUGUSTUS MUORE COME FACCIO A SCHERZARE RAZZA DI STUPIDO!»*!
«August
è un diamine di personaggio inventato dalla mente di uno
scrittore, non puoi stare così per un libro..»
«Ma
la telefonata. . .»*
«B
è solo un libro.»
«No,
non è “solo” libro Smythe. Augustus non
può morire, non dopo
che ha usato il suo Desiderio per far realizzare il sogno alla sua
Hazel che
Geni dovevano trovare un modo per farla incontrare con quel brutto
ciccione
ubriaco di Peter Van Houten aka lo scrittore di
“Un’imperiale inflazione” aka il
libro preferito di Hazel che non dice mai a nessuno che questo
è il suo
preferito, ma lo dice solo ad Augustus. Capisci il loro legame? Non lo
dice mai
a nessuno! Lui la porta in Olanda perché
volevano sapere se l’Olandese dei
Tulipani era un farabutto e volevano sapere se alla fine si sposava la
mamma di
Anna, cosa succede dopo. Loro vanno dallo scrittore
e lui gli dice che non può dirglielo
perché
non solo il libro finisce con una frase non finita ma non finisce
proprio,
assurdo no? La trama non ha sequel, un po’
c’è ma solo per Sisyphus il Criceto!
Ti rendi conto loro si fanno un viaggio America-Olanda col rischio che
Hazel
muore e lui li tratta male e gli parla di un criceto! Ma ti rendi
conto? Non
voglio accettare l’ingiustizia di Augustus lui era NEC da
quattordici mesi,
diceva sempre che stava a meraviglia come una montagna russa che va
solo in
salita, ma allora perché quando era finalmente felice gli
succede questo? Lui
che fa un picnic tutto in stile olandese perché Hazel aveva
avuto una ricaduta
e non pensava che ci potevano più andare allora lui la porta
al parco e fa
tutte quelle cose così romantiche e qui è normale
che le tue lacrime quando
leggi della morte sono incontrollate. Lo vedi te lo sto raccontando e
sono in
lacrime, potrei non farmi una doccia per quanto ho pianto. Poi devo
ancora
finirlo, non ho letto la parte del funerale. Oh Sebastian,
perché?»*
«Se
permetti il perché fammelo dire da me. Blaine
perché ti
comporti così?»
«Perché?
Perché?! Mi hai sentito? Mi comporto così
perché Augustus
non può morire, non dopo-»
«Amore
sentimi bene è un libro, asciugati le lacrime. Non puoi
stare così per uno stupidissimo e dannatissimo libro, fogli
scritti di carta
messi insieme. Adesso guardami e respira piano, okay?»
«NON
DIRE OKAY E NON USARE L’AGGETTIVO STUPIDO INSIEME AL
CAPOLAVORO DI GREEN. NON LO TROVO DIFFICILE, OKAY? Diamine
l’ho detto pure io
adesso.»
«B
calmati. Ci sono io adesso, tranquillo. Scusa non uso più
quella
parola, ma tu calmati.»
«Mi
stringi forte?»
«Se
smetti di piangere di sì, ti stringo forte. Dai è
solo un libro,
hai il tuo Bastian ora.»
«Non
è solo un libro Bastian! – disse colpendo il petto
del ragazzo
per poi guardarlo negli occhi - No, non è
“solo” libro Smythe. Augustus non può
morire, non dopo che-»
«
-non dopo che ha usato il suo Desiderio per far realizzare il
sogno della sua ragazza e bla bla.»
Disse
scimmiottando Blaine, per farlo ridere ma ottenne la reazione
contraria visto il modo in cui lo guardò Blaine.
«MA
AUGUST-»
«Non dire
un’altra parola su
sto Augustus o sull’Olanda che ti ci mando!»
«Oh
si ti prego! Facciamo questo viaggio. Sei un genio, amore.
Sempre detto che ci metti un po’ ma alla fine le cose le
capisci pure tu.
Potremmo andare in quel posticino tanto bello dove hanno mangiato loro
dovrebbe
esistere perché John Green è stato in Olanda pure
lui, però io non ho il
vestito che vorrei mettermi da morto non c’ho mai pensato a
procurarmelo, ma ce
lo potremmo comprare che dici?»
Nel
frattempo Blaine si era alzato in piedi e iniziò a camminare
avanti e indietro sotto lo sguardo allibito di Sebastian che cercava di
metabolizzare il fatto che il suo ragazzo volesse comprare un vestito
per il
suo funerale.
«Dico
che sei pazzo.»
«Ma
è perfetto!»
«Se
ti dico che ci penserò te la finirai con questa storia e te
ne
ritorni qui vicino a me?»
«Si
può fare, ma tu devi pensarci seriamente.»
Sebastian
gli sorrise e aprì le braccia.
«Okay.»
Gli
disse nell’orecchio facendo sbuffare Blaine e per impedirgli
di
ricominciare a dire l’importanza di quella parola nelle
giovani vite di Hazel e
Augustus lo baciò facendogli dimenticare per quel tempo
tutta quella storia
troppo ingiusta narrata da quell’abile mente dello scrittore
e quando si
allontanò da lui Blaine sorrideva. Rimasero in silenzio
nella loro stanza fino
a quando Sebastian muovendosi nel loro abbraccio fece cadere il libro e
Blaine
si alzò di scatto per poterlo andare a prendere e quando
ritornò al suo porto
incominciò a stringere a sé quel libro come una
tredicenne stringe a se la foto
del suo cantante preferito, Sebastian aveva in mente una parola, che
ora vedeva
al posto di quel viso che tanto ama, che era
“PATETICO”, ma preferì rimanere in
silenzio perché voleva scampare ad un’altra
dettagliata descrizione del libro.
«Leggilo
e non mi troverai patetico mio caro Smythe.»
«Ma.
. .?»
«Ti
conosco meglio di te e ora hai la faccia
“il-mio-ragazzo-è-pazzo-perciò-fammi-stare-zitto”
stile “carino e coccoloso”.»
«Perché
lo tenevi così lontano da te visto come te lo coccoli
ora?»
«È
una metafora: lo tenevo aperto sul capitolo che dovevo leggere,
lontano da non poter leggere niente ma vicino il giusto per poter
leggere
almeno il titolo. Gli davo la possibilità di essere visto
senza dargli
l’occasione di ferirmi con le sue parole. Una
metafora.»*
«Sei
pazzo.»
«No
Gus usa una metafora simile per le sigarette, è
geniale.»
«Infatti
sei solo cretino. La pazzia è
genialità.»
«Nah
innamorato. Oh mio caro Smythe l’amore è
l’unica malattia
dalla quale non mi voglio curare e questo libro me lo ha fatto capire.
Poi non
stavo così perché ho letto un libro che
è un capolavoro dalla trama che mi ha
tenuto seduto su questo letto per tutto questo tempo, no, sono stato
qui per
tutto il tempo non ho mangiato e non sono stato nemmeno al bagno se
proprio
vogliamo dirla tutta e adesso che ne parlo la vescica si è
risvegliata, ma a
parte questo leggendo la descrizione di Augustus mi sono visto te in
quel libro,
ragazzo alto, occhi verdi, capelli lisci e corti e leggere di come si
ammalava,
di come amava e di come moriva mi ha fatto pensare a noi. Non voglio
che tu
muoia per via del tuo cancro che è ritornato e ha creato
tutte metafasi nel tuo
corpo facendoti un po’ morire giorno dopo giorno. Non hai un
cancro e me lo
stai tenendo nascosto vero? Osteosarcoma?»*
«Io
sono sano.»
«Lo
pensava di essere anche Augustus e guarda che fine ha fatto.»
«Blaine
sto bene, veramente, non te la terrei nascosta una cosa del
genere.»
«Prometti.»
«Prometto.»
«Problemi
agli occhi? Possibilità che diventi cieco?»*
«Ho
undici decimi, killer. Cieco sì,
d’amore.»
«Forse
è meglio che ne sto zitto.»
«Puoi
parlare, ma elencami un’altra malattia e giuro che dormi in
terrazzo.»
«Ti
andrebbe di leggermi il finale? Ti direi di rileggerlo
dall’inizio ma non sono pronto a sentire un’altra
volta l’elogio funebre per il
funerale di Augustus. Se l’è fatti scrivere prima
che morisse e disse ai suoi
amici di scrivergli qualcosa perché voleva fare un
prefunerale perché lui
voleva assistere al suo.»*
«Ma
che libri ti leggi? Prefunerale?»
«Sono
arrivato al capitolo 21, me lo ricordo bene, insieme al “mamma
di Gus” da lì in poi mi si è
appannata la vista e il resto lo sai.»
«Tu
piangi per tutto questo tempo per un elogio funebre e per via
della “mamma di Gus”? Gus?»
«Stupido
vuol dire che era morto.»
«E
se l’avesse chiamata per dirgli che avevano cucinato
l’arrosto e
la volevano a cena?»
«Leggi
la prima riga.»
«”Augustus
Waters è mor-“ oh.»*
«Puoi
andare avanti?»
Disse
Blaine in preda ad un’altra crisi di pianto. Sebastian
immaginò che questa lettura gli prenderà
più del dovuto.
Infatti
restarono nella loro stanza fino a quando tutte delle
cinquantacinque pagine restanti non vennero lette fino
all’ultima parola, Sebastian
si era dovuto fermare più e più volte
perché Blaine non riusciva a controllare
le lacrime e lui lo doveva stringere forte a se fino a quando il suo
respiro
non si regolarizzava, per poi ricominciare tutto da capo, anche quando
trovarono un pezzo divertente che fece morire dal ridere Sebastian,
rubando un
sorriso da Blaine, quello stupido gioco dell’amico cieco di
Augustus, Isaac, ci
metteva il suo carico e diceva di non capire un modo senza Augustus
Waters.*
Ma lo scrittore era sadico o cosa?
E
quando Sebastian arrivò a quel testo che Augustus aveva
scritto
per la sua Hazel, Blaine gli chiese se gliele poteva leggere con un
filo di
voce e così fece, ignaro del fatto che Augustust si faceva
dire nello stesso
modo le poesie da Hazel in aereo.* In quella
lettera lesse tutto il riassunto
di quella storia che ti teneva legato alle sue pagine che fece piangere
Blaine
e anche una lacrima solcò il viso di Sebastian mentre girava
la pagina per
leggere la parola “ringraziamenti” per poi chiudere
il libro con un sospiro.
Blaine gli accarezzò la guancia per catturargli quella
lacrima solitaria e poi
gli baciò delicatamente le labbra.
«Grazie
Sebastian.»
«Di
cosa?»
«Di
farmi vivere un per sempre dentro un numero finito. Ti amo.»*
«Grazie
a te per avermi dato modo di vivere questo pezzo di vita
fianco a te. Ti amo anch’io.»
«Mi
chiedevo. . .domani ti va di rileggerlo insieme a me?»
«Killer
io non te lo leggo manco se mi paghi.»
Poi stretti nel loro abbraccio si addormentarono nello stesso modo in cui si innamora piano, piano e poi tutto in una volta.*
Beth’s
Corner
Salve!
Io sinceramente alla fine più che piangere dal ridere mi
sono
trovata nell’ennesima pozza di lacrime causate da Green,
perché alla fine mi
sono riletta pure io quelle cinquantacinque pagine che hanno letto
loro, sì
l’ho contate, e ho rimpianto il fatto di non avere avuto
nessun Sebastian che
mi coccolasse durante la lettura. Quel “ma lo scrittore
è sadico o cosa?” l’ho
pensato mooolte volte chi ha letto sa il perché, passi dal
ridere al pianto
disperato, una montagna russa di sentimenti che a differenza di quella
di
Augustus va solo verso il basso. Al libro ci sono un trilione di
riferimenti
che non starò qui a riportarle tutti, ma qua e là
avete trovato degli
asterischi (*) e questo è il mio modo per dirvi
“questo è un
rifermento al libro”, quindi mi scuso per chi,
benché gli avvertimenti di
spoiler, ha letto tutto e si è svelato tutto il libro, mi
scuso. A mia discolpa
posso dirvi che io lo spoiler allert l’avevo messo.
Preciso:
“NEC” vuol dire Nessuna Evidenzia di Cancro.
Per
la descrizione della storia mi scuso con Shakespeare perché
ho
modificato la sua frase dal Julius Caesar rendendola più
“appropriata” al
titolo della storia, Green ha sfruttato le stelle però a me
servivano i libri.
Sono pessima ne prendo atto.
Spero
che vi sia piaciuta, sinceramente far leggere uno dei miei
libri preferiti da Blaine e Sebastian mi ha messo addosso una strana
felicità
che ha compensato le lacrime versate. Spero che non si siano troppi
orrori
grammaticali, la mia cara beta non l’ha letto per il semplice
motivo che vuole
leggere il libro e sapeva a cosa andava incontro leggendola prima del
libro,
saggia scelta beta. Però l’ha letta la mia
Kurties, perciò sono un po’ più
tranquilla.
Spero
che sia piaciuta a Medea e con questa posso dire che l’angst
demenziale non è il mio forte e ritorno al vecchio e puro
angst che ti fa
desiderare di non possedere un cuore.
Grazie
a chi è arrivato fin qui,
Alla
prossima
Beth_