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Autore: MissBethCriss    30/06/2013    2 recensioni
La colpa, caro lettore, non è nei nostri libri,
ma nei feels che ci trasmettono.
Genere: Angst, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa è per Medea perché ho accettato la sua sfida e spero che almeno tu divertirai fra le mie lacrime visto che mentre scrivevo mi ricordavo quei pezzi che hanno fatto piangere anche il mio compare Blaine. E spero anche che avete già letto “Colpa delle Stelle”, se non l’avete fatto allora sappiate che qui c’è una bella dose di spoiler. SPOILER ALLERT! Per chi non ha letto consiglio in lacrime questa canzone * here * che esprime perfettamente il libro, è perfetta, così alla fine potrete capire un po’ di più Blaine. SPOILER!
 

kslnk 

Questa Fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da Medea00 sul gruppo Seblaine Events.

Vi sfido a scrivere una fanfiction comedy usando come prompt "Angst". Avete presente Funeral Party? Ecco una cosa simile. Potete usare un lutto, una malattia, Seb e B che si lasciano, uno dei due che ha problemi familiari, crisi esistenziali pre-esami... qualsiasi cosa che, in teoria, è angstosa ma dovete giostrarla in chiave commedia. Voglio piangere... dal ridere. La fanfiction che mi fará ridere di più sfruttando al meglio il prompt vince! Ah e se ci inserite i Warbler avrete punti extra :D “


Colpa dei libri.

 

Ogni volta che Sebastian tornava dal college e apriva la porta veniva accolto dalla splendente luce che proveniva dalla grande lampada del soggiorno dove c’era il suo ragazzo che ascoltava ad occhi chiusi ciò che si sentiva in sottofondo, ogni giorno c’erano delle canzoni sempre diverse tratte dai musical più particolari, Blaine diceva sempre che erano mirate ad ampliare il suo bagaglio culturale, ma quest’oggi era diverso perché nella casa regnava una tranquillità che sfiorava l’assurdo e tutto intorno a lui era avvolto dal buio. Sebastian urlò il nome di Blaine più e più volte senza mai ricevere una risposta, perciò andò in cucina per vedere se aveva lasciato un messaggio appeso sul frigorifero, ma niente pure lì, perciò si iniziò a preoccupare. Non era da lui scomparire in quel modo, forse gli era successo qualcosa e pian piano nella testa di Sebastian incominciarono a prendere vita dei scenari apocalittici, si immaginò che gli alieni gli avessero rapito il ragazzo per portare avanti uno studio sugli effetti collaterali del gel sugli uomini trovando stranamente nel suo fidanzato gel-dipendente la cavia perfetta, oppre che un grosso buco nero fosse apparso davanti alla loro porta risucchiando Blaine al suo interno. Allora decise di chiamarlo e rimase in attesa, ma dopo un po’ iniziò a sentire la suoneria di Blaine che aumentava di volume, man mano che i secondi passavano, perciò decise di seguirla perché Blaine ultimamente non lasciava mai il suo telefono a casa e non lo faceva perché ne era ossessionato, ma solo perché stava aspettando una telefona importante per un provino che aveva fatto e non poteva mancarla per nulla al mondo. La suoneria lo portò nella loro camera e aprì cautamente la porta, stava incominciando ad avere uno strano presentimento visto che sentiva dei strani rumori provenire da dentro e per controllare che era tutto a posto fece entrare solo la testa inizialmente notando che c’era solo una piccola lampadina che illuminava la stanza e che Blaine era completamente avvolto nel plaid e stava tremando e piangendo allo stesso momento, Sebastian gli fu vicino subito.

«B che succede?»

Disse tutto preoccupato Sebastian mentre la testa di Blaine emergeva da quel groviglio di coperte e piantò i suoi occhi gonfi in quelli verdi del ragazzo per poi tuffarsi fra le braccia di Sebastian che non riusciva a capire cosa gli era mai successo per ridurlo in questo stato. Gli baciò la testa e lo strinse forte a se.

«Blaine va tutto bene ora ci sono io con te, okay?»

«Non dire okay a me così, brutto insensibile che non sei altro.»

Il suo okay fece aumentare ancora di più le lacrime e Sebastian si iniziò a chiedere perché mai non potesse usare la parola “okay” e soprattutto perché era insensibile se lo usava?

«Perché?»

«Era la loro parola, brutto cretino che non sei altro. Era il loro “per sempre” che mai farà parte della loro vita. Capisci?! Non usarla mai più. Poi ti pare il caso di flirtare con me in questo momento?»*

«La parola di chi? Flirtare?»

«HAZEL GRACE E AUGUSTUS WATERS. Di chi altro Bas? Tu che non conosci il potenziale di quella parola, mi meraviglio di te. Okay arde di sessualità, stupido!»*

La sua voce si incrinò quando pronunciò il nome “Augustus Waters” e ciò lo portò a nascondersi ancora di più fra le braccia di Sebastian perché non sopportava farsi vedere piangere e adesso stava piangendo veramente tanto, stava piangendo con la P maiuscola* per quanto non riusciva a fermarsi, e Sebastian lo sapeva che odiava esser visto in questo stato, ma non capiva il perché di quelle lacrime e nemmeno riusciva a immaginarsi questo potenziale della parola okay che diceva tanto Blaine. Erano forse dei suoi parenti questi Augustus e Hazel? Nomi di cani? O nomi di amici che non aveva mai sentito nominare?

«I protagonisti del libro che mi ha dato Jeff. Quello è un demente, perché mi ha fatto leggere un libro che ti riduce in questo stato?»

«Tu stai così. . . per un. . . libro? Scherzi?»

«MA AUGUSTUS MUORE COME FACCIO A SCHERZARE RAZZA DI STUPIDO!»*!

«August è un diamine di personaggio inventato dalla mente di uno scrittore, non puoi stare così per un libro..»

«Ma la telefonata. . .»*

«B è solo un libro.»

«No, non è “solo” libro Smythe. Augustus non può morire, non dopo che ha usato il suo Desiderio per far realizzare il sogno alla sua Hazel che Geni dovevano trovare un modo per farla incontrare con quel brutto ciccione ubriaco di Peter Van Houten aka lo scrittore di “Un’imperiale inflazione” aka il libro preferito di Hazel che non dice mai a nessuno che questo è il suo preferito, ma lo dice solo ad Augustus. Capisci il loro legame? Non lo dice mai a nessuno! Lui la porta in Olanda perché volevano sapere se l’Olandese dei Tulipani era un farabutto e volevano sapere se alla fine si sposava la mamma di Anna, cosa succede dopo. Loro vanno dallo scrittore  e lui gli dice che non può dirglielo perché non solo il libro finisce con una frase non finita ma non finisce proprio, assurdo no? La trama non ha sequel, un po’ c’è ma solo per Sisyphus il Criceto! Ti rendi conto loro si fanno un viaggio America-Olanda col rischio che Hazel muore e lui li tratta male e gli parla di un criceto! Ma ti rendi conto? Non voglio accettare l’ingiustizia di Augustus lui era NEC da quattordici mesi, diceva sempre che stava a meraviglia come una montagna russa che va solo in salita, ma allora perché quando era finalmente felice gli succede questo? Lui che fa un picnic tutto in stile olandese perché Hazel aveva avuto una ricaduta e non pensava che ci potevano più andare allora lui la porta al parco e fa tutte quelle cose così romantiche e qui è normale che le tue lacrime quando leggi della morte sono incontrollate. Lo vedi te lo sto raccontando e sono in lacrime, potrei non farmi una doccia per quanto ho pianto. Poi devo ancora finirlo, non ho letto la parte del funerale. Oh Sebastian, perché?»*

«Se permetti il perché fammelo dire da me. Blaine perché ti comporti così?»

«Perché? Perché?! Mi hai sentito? Mi comporto così perché Augustus non può morire, non dopo-»

«Amore sentimi bene è un libro, asciugati le lacrime. Non puoi stare così per uno stupidissimo e dannatissimo libro, fogli scritti di carta messi insieme. Adesso guardami e respira piano, okay?»

«NON DIRE OKAY E NON USARE L’AGGETTIVO STUPIDO INSIEME AL CAPOLAVORO DI GREEN. NON LO TROVO DIFFICILE, OKAY? Diamine l’ho detto pure io adesso.»

«B calmati. Ci sono io adesso, tranquillo. Scusa non uso più quella parola, ma tu calmati.»

«Mi stringi forte?»

«Se smetti di piangere di sì, ti stringo forte. Dai è solo un libro, hai il tuo Bastian ora.»

«Non è solo un libro Bastian! – disse colpendo il petto del ragazzo per poi guardarlo negli occhi - No, non è “solo” libro Smythe. Augustus non può morire, non dopo che-»

« -non dopo che ha usato il suo Desiderio per far realizzare il sogno della sua ragazza e bla bla.»

Disse scimmiottando Blaine, per farlo ridere ma ottenne la reazione contraria visto il modo in cui lo guardò Blaine.

«MA AUGUST-»

 «Non dire un’altra parola su sto Augustus o sull’Olanda che ti ci mando!»

«Oh si ti prego! Facciamo questo viaggio. Sei un genio, amore. Sempre detto che ci metti un po’ ma alla fine le cose le capisci pure tu. Potremmo andare in quel posticino tanto bello dove hanno mangiato loro dovrebbe esistere perché John Green è stato in Olanda pure lui, però io non ho il vestito che vorrei mettermi da morto non c’ho mai pensato a procurarmelo, ma ce lo potremmo comprare che dici?»

Nel frattempo Blaine si era alzato in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro sotto lo sguardo allibito di Sebastian che cercava di metabolizzare il fatto che il suo ragazzo volesse comprare un vestito per il suo funerale.

«Dico che sei pazzo.»

«Ma è perfetto!»

«Se ti dico che ci penserò te la finirai con questa storia e te ne ritorni qui vicino a me?»

«Si può fare, ma tu devi pensarci seriamente.»

Sebastian gli sorrise e aprì le braccia.

«Okay.»

Gli disse nell’orecchio facendo sbuffare Blaine e per impedirgli di ricominciare a dire l’importanza di quella parola nelle giovani vite di Hazel e Augustus lo baciò facendogli dimenticare per quel tempo tutta quella storia troppo ingiusta narrata da quell’abile mente dello scrittore e quando si allontanò da lui Blaine sorrideva. Rimasero in silenzio nella loro stanza fino a quando Sebastian muovendosi nel loro abbraccio fece cadere il libro e Blaine si alzò di scatto per poterlo andare a prendere e quando ritornò al suo porto incominciò a stringere a sé quel libro come una tredicenne stringe a se la foto del suo cantante preferito, Sebastian aveva in mente una parola, che ora vedeva al posto di quel viso che tanto ama, che era “PATETICO”, ma preferì rimanere in silenzio perché voleva scampare ad un’altra dettagliata descrizione del libro.

«Leggilo e non mi troverai patetico mio caro Smythe.»

«Ma. . .?»

«Ti conosco meglio di te e ora hai la faccia “il-mio-ragazzo-è-pazzo-perciò-fammi-stare-zitto” stile “carino e coccoloso”.»

«Perché lo tenevi così lontano da te visto come te lo coccoli ora?»

«È una metafora: lo tenevo aperto sul capitolo che dovevo leggere, lontano da non poter leggere niente ma vicino il giusto per poter leggere almeno il titolo. Gli davo la possibilità di essere visto senza dargli l’occasione di ferirmi con le sue parole. Una metafora.»*

«Sei pazzo.»

«No Gus usa una metafora simile per le sigarette, è geniale.»

«Infatti sei solo cretino. La pazzia è genialità.»

«Nah innamorato. Oh mio caro Smythe l’amore è l’unica malattia dalla quale non mi voglio curare e questo libro me lo ha fatto capire. Poi non stavo così perché ho letto un libro che è un capolavoro dalla trama che mi ha tenuto seduto su questo letto per tutto questo tempo, no, sono stato qui per tutto il tempo non ho mangiato e non sono stato nemmeno al bagno se proprio vogliamo dirla tutta e adesso che ne parlo la vescica si è risvegliata, ma a parte questo leggendo la descrizione di Augustus mi sono visto te in quel libro, ragazzo alto, occhi verdi, capelli lisci e corti e leggere di come si ammalava, di come amava e di come moriva mi ha fatto pensare a noi. Non voglio che tu muoia per via del tuo cancro che è ritornato e ha creato tutte metafasi nel tuo corpo facendoti un po’ morire giorno dopo giorno. Non hai un cancro e me lo stai tenendo nascosto vero? Osteosarcoma?»*

«Io sono sano.»

«Lo pensava di essere anche Augustus e guarda che fine ha fatto.»

«Blaine sto bene, veramente, non te la terrei nascosta una cosa del genere.»

«Prometti.»

«Prometto.»

«Problemi agli occhi? Possibilità che diventi cieco?»*

«Ho undici decimi, killer. Cieco sì, d’amore.»

«Forse è meglio che ne sto zitto.»

«Puoi parlare, ma elencami un’altra malattia e giuro che dormi in terrazzo.»

«Ti andrebbe di leggermi il finale? Ti direi di rileggerlo dall’inizio ma non sono pronto a sentire un’altra volta l’elogio funebre per il funerale di Augustus. Se l’è fatti scrivere prima che morisse e disse ai suoi amici di scrivergli qualcosa perché voleva fare un prefunerale perché lui voleva assistere al suo.»*

«Ma che libri ti leggi? Prefunerale?»

«Sono arrivato al capitolo 21, me lo ricordo bene, insieme al “mamma di Gus” da lì in poi mi si è appannata la vista e il resto lo sai.»

«Tu piangi per tutto questo tempo per un elogio funebre e per via della “mamma di Gus”? Gus?»

«Stupido vuol dire che era morto.»

«E se l’avesse chiamata per dirgli che avevano cucinato l’arrosto e la volevano a cena?»

«Leggi la prima riga.»

«”Augustus Waters è mor-“ oh.»*

«Puoi andare avanti?»

Disse Blaine in preda ad un’altra crisi di pianto. Sebastian immaginò che questa lettura gli prenderà più del dovuto.

Infatti restarono nella loro stanza fino a quando tutte delle cinquantacinque pagine restanti non vennero lette fino all’ultima parola, Sebastian si era dovuto fermare più e più volte perché Blaine non riusciva a controllare le lacrime e lui lo doveva stringere forte a se fino a quando il suo respiro non si regolarizzava, per poi ricominciare tutto da capo, anche quando trovarono un pezzo divertente che fece morire dal ridere Sebastian, rubando un sorriso da Blaine, quello stupido gioco dell’amico cieco di Augustus, Isaac, ci metteva il suo carico e diceva di non capire un modo senza Augustus Waters.* Ma lo scrittore era sadico o cosa?

E quando Sebastian arrivò a quel testo che Augustus aveva scritto per la sua Hazel, Blaine gli chiese se gliele poteva leggere con un filo di voce e così fece, ignaro del fatto che Augustust si faceva dire nello stesso modo le poesie da Hazel in aereo.* In quella lettera lesse tutto il riassunto di quella storia che ti teneva legato alle sue pagine che fece piangere Blaine e anche una lacrima solcò il viso di Sebastian mentre girava la pagina per leggere la parola “ringraziamenti” per poi chiudere il libro con un sospiro. Blaine gli accarezzò la guancia per catturargli quella lacrima solitaria e poi gli baciò delicatamente le labbra.

«Grazie Sebastian.»

«Di cosa?»

«Di farmi vivere un per sempre dentro un numero finito. Ti amo.»*

«Grazie a te per avermi dato modo di vivere questo pezzo di vita fianco a te. Ti amo anch’io.»

«Mi chiedevo. . .domani ti va di rileggerlo insieme a me?»

«Killer io non te lo leggo manco se mi paghi.»

Poi stretti nel loro abbraccio si addormentarono nello stesso modo in cui si innamora piano, piano e poi tutto in una volta.*

 

 

Beth’s Corner

Salve! Io sinceramente alla fine più che piangere dal ridere mi sono trovata nell’ennesima pozza di lacrime causate da Green, perché alla fine mi sono riletta pure io quelle cinquantacinque pagine che hanno letto loro, sì l’ho contate, e ho rimpianto il fatto di non avere avuto nessun Sebastian che mi coccolasse durante la lettura. Quel “ma lo scrittore è sadico o cosa?” l’ho pensato mooolte volte chi ha letto sa il perché, passi dal ridere al pianto disperato, una montagna russa di sentimenti che a differenza di quella di Augustus va solo verso il basso. Al libro ci sono un trilione di riferimenti che non starò qui a riportarle tutti, ma qua e là avete trovato degli asterischi (*) e questo è il mio modo per dirvi “questo è un rifermento al libro”, quindi mi scuso per chi, benché gli avvertimenti di spoiler, ha letto tutto e si è svelato tutto il libro, mi scuso. A mia discolpa posso dirvi che io lo spoiler allert l’avevo messo.

Preciso: “NEC” vuol dire Nessuna Evidenzia di Cancro.

Per la descrizione della storia mi scuso con Shakespeare perché ho modificato la sua frase dal Julius Caesar rendendola più “appropriata” al titolo della storia, Green ha sfruttato le stelle però a me servivano i libri. Sono pessima ne prendo atto.

Spero che vi sia piaciuta, sinceramente far leggere uno dei miei libri preferiti da Blaine e Sebastian mi ha messo addosso una strana felicità che ha compensato le lacrime versate. Spero che non si siano troppi orrori grammaticali, la mia cara beta non l’ha letto per il semplice motivo che vuole leggere il libro e sapeva a cosa andava incontro leggendola prima del libro, saggia scelta beta. Però l’ha letta la mia Kurties, perciò sono un po’ più tranquilla.

Spero che sia piaciuta a Medea e con questa posso dire che l’angst demenziale non è il mio forte e ritorno al vecchio e puro angst che ti fa desiderare di non possedere un cuore.

Grazie a chi è arrivato fin qui,

Alla prossima

Beth_

   
 
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