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Autore: hikaru83    01/07/2013    3 recensioni
[...]sono contento di averti detto la verità, lo sai che odio mentire.”
“L’importante è che non ci siano segreti tra noi, non credi anche tu? Ma ti avviso che se mi terrai nascosto ancora qualcosa ti spello vivo e ti metto sotto sale ok?”
“...allora ci sarebbe una cosetta che ti dovrei dire...”
“...mi devo preoccupare”
“No, cioè dipende, io ecco, io mi sono...innamorato.”
“Che scoperta lo proclami tutto il giorno...”
“Non si tratta di lei...”[...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Kyoudai

 
Il freddo sembra entrare nella mia pelle come mille aghi tanto sottili quanto dolorosi, penetrano persino le ossa, e pensare che io amo questa stagione, forse perché i pochi momenti felici sono nati tra il gelido e invincibile inverno, o forse perché lui è nato tra il gelido e invincibile inverno. Corro cercando di riscaldarmi più che altro, visto e considerato sono persino in anticipo, non ho dormito molto questa notte, credo di avere persino la febbre, mi sa che passerò le lezioni in infermeria, sono certo che ai prof non mancherò, sono due giorni che non vengo a scuola, speriamo che Mito mi abbia coperto, anche se questa volta dovrò inventare una scusa anche con lui, non mi piace mentire, ma non voglio pesare a nessuno, né tanto meno far soffrire un mio amico, vedo finalmente la cancellata della scuola, come pensavo il mio migliore amico vuole, anzi visto la sua espressione, direi che esige una spiegazione, credibile soprattutto, e ora che diamine mi invento?
“Ehi Yohei, mattiniero oggi...”
“Già, anche tu vedo...”
Perché non mi piace per niente il suo sguardo, assomiglia a quello che ha poco prima di una rissa, solo che infinitamente più triste, anzi deluso, la vedo nera…
“Dove sei stato in questi giorni?”
“Ecco non stavo tanto bene quindi...” beh non ho mentito del tutto in fondo non sto bene neanche adesso.
“Quindi sei stato a casa giusto?”
fisso il pavimento, è inutile non riesco a mentirgli …
“Vedo che almeno hai la decenza di non mentirmi, ti ripeto la domanda, dove sei stato?”
Non posso parlare, sono completamente paralizzato, come fa ad essere sicuro che non ero in casa, non è che...
“So quello che stai pensando Hana, è la risposta è si, ieri sera sono venuto a casa tua, per sapere come stavi, oramai so che non salteresti mai un allenamento senza nessun motivo, lo so ho contravvenuto alla promessa ma a pensarci bene non ho mai rotto al nostro patto, in fondo ti avevo dato la mia parola che non sarei mai venuto a casa tua, ma tu non vivi più li almeno da un anno vero?”
oddio, come faccio adesso...
“Hana io voglio solo sapere se sono ancora il tuo migliore amico perché …”
“Sì certo che sei il mio migliore amico”
Forse sono stato un po’ precipitoso a rispondergli ma non potevo fargli credere che non sia importante per me, e perlomeno sono riuscito a farlo sorridere almeno per un istante.
“Allora perché non mi hai detto che non abiti più li, dove torni tutte le notti?”
fisso il pavimento per un tempo indefinito, poi sento ancora la sua voce...
“Hana, mi spieghi perché non me lo vuoi dire, sembra quasi che tu... Hana, guardami negli occhi, tu hai un posto dove andare la sera vero?”
come diamine me la invento una bugia se devo guardarti negli occhi...
“Hana... ti prego rispondimi, tu hai un maledettissimo posto dove tornare?”non ho tempo di rispondere, o forse il tempo scorre normalmente, ma io non riesco ad accorgermene, sento solo la voce di un prof, quello di matematica credo, dirci di entrare, e quella di Mito dirgli qualcosa di poco gentile, poi sento solo che la sua mano stringe il mio braccio, tirandomi, ci siamo messi a correre, non ho la minima idea di dove mi sta’ portando, ora so che devo dirglielo, devo dirgli tutto anche se gli farà male, e, quando gli racconterò anche l’altro segreto chissà se vorrà essere ancora il mio migliore amico...
 
Stamattina sono particolarmente nervoso, quel do’aho non si è fatto vedere per due no dico due giorni, mica si possono saltare così gli allenamenti, ma cosa diavolo dico, è possibile che devo mentire anche a me stesso, io senza di lui mi sento svuotato, senza nessuna voglia di fare niente, neanche il basket mi piace senza quella maledettissima adorabile testa rossa, non riesco nemmeno a dormire, e quindi oggi sono arrivato persino in anticipo, alzo lo sguardo giusto in tempo per vedere Hanamichi parlare con Mito, per fortuna è tornato, però il suo amico mi sembra arrabbiato con lui, non dovrei farlo ma mi nascondo in un posto che mi permette di sentire quello che si dicono,non certo perché sono curioso, è solo che così posso cercare di capirlo un po’ di più sono sicuro che nasconde qualcosa e voglio capire cosa, e quello che sento  anzi quello che non dice mi gela sul posto Hana non ha un posto dove tornare, dove vivrà, ora che lo guardo meglio mi sembra un po’ pallido, in fondo prima mi è sembrato di sentire che in questi due giorni non sia stato bene, un professore si avvicina e dice loro di entrare, ma Mito non sembra della stessa idea, anzi dopo aver risposto malamente al prof prende il do’aho per un braccio e lo trascina da qualche parte, e naturalmente io li seguo, voglio vederci chiaro in questa storia.
 
“Hana, puoi guardami adesso e dirmi tutto, non sono arrabbiato voglio solo che ora mi racconti la verità, se davvero sono ancora il tuo migliore amico fidati di me, ti prego.”
Lo guardo negli occhi, e decido che posso dirgli tutto, se la merita la verità. Mi ha portato al piccolo molo, tra la banchine dove da piccoli giocavamo, nel tragitto ha preso qualcosa di caldo da bere, e ora siamo seduti uno vicino all’altro come non capitava da un po’ di tempo. È strano, però mi sento osservato, sarà la paura di doverlo affrontare...credo...
“Yohei, tu sai che da quando è morto mio padre ho dovuto cavarmela da solo, prima e dopo la scuola lavoravo, e facendo così sono riuscito a cavarmela per un po’, poi, poi è arrivato il basket, avevo lavorato tutta l’estate e quindi fino a qualche mese fa ho potuto permettermi una stanza in una beh piccola, insomma diciamo molto piccola pensione, ma i soldi sono finiti e io, ho dovuto fare una scelta, e ho scelto il basket.”
“Ma tu lavori ancora tutte le sere, è possibile che i soldi che guadagni non ti bastino neanche per una stanza in una pensione?”
“Lavoro in un orfanotrofio,ogni tanto in ospedale in pediatria, e in quest’ultimo praticamente sono un volontario, hai idea di quando possa guadagnare?”
“Allora potresti saltare almeno gli allenamenti mattutini...”
“Ti ho già detto che ho già fatto la mia scelta, e oramai il basket è più importante, persino della sicurezza di un tetto sulla testa, e poi la mattina già lavoro...”
“Lavori e dove?”
Indicando il porto che si intravede da qui gli dico “Giù al porto, scarico le merci, un lavoro pesante ma per lo meno ho uno stipendio sicuro.”
“E neanche con due lavori che poi sono in realtà tre, riesci a...”
“I soldi mi servono per la scuola, i libri, le gite, i ritiri, e beh anche a mangiare... e i soldi svaniscono con una facilità spaventosa.”
“beh allora non c’è altra soluzione, verrai a stare da me...”
“NO, Yohei, non guardarmi così non è per orgoglio che non accetto il tuo aiuto non credo che debba ricordarti che neanche tu navighi nell’oro, è per questo che non ti ho detto niente, e poi in realtà un posto dove stare c’è l’ho, solo che devo resistere per altri 3 giorni...”
“Cosa vuoi dire?”
“All’orfanotrofio mi ospitano volentieri, solo che in questi giorni c’è stato un controllo e me la sono dovuta svignare per un po’, tutto qui, e ora non dirmi che mi ospiterai per questi giorni, lo so ho la febbre ma me la caverò ok?”
“Non riuscirò a farti cambiare idea vero?”
“No, sono contento di averti detto la verità, lo sai che odio mentire.”
“L’importante è che non ci siano segreti tra noi, non credi anche tu? Ma ti avviso che se mi terrai nascosto ancora qualcosa ti spello vivo e ti metto sotto sale ok?”
“...allora ci sarebbe una cosetta che ti dovrei dire...”
“...mi devo preoccupare”
“No, cioè dipende, io ecco, io mi sono...innamorato.”
“Che scoperta lo proclami tutto il giorno...”
“Non si tratta di lei...”
“A no? Ma allora chi è, la conosco, è carina?”
“È molto più che carino, è assolutamente perfetto, amo tutto di...”
“Di... dai vuoi farmi capire di chi stiamo parlando? La conosco, è per questo motivo che non vuoi dirmi chi è?”
“Sì, lo conosci.”
“Hana mi spieghi perché ne parli al maschile...”
“Perché...beh Yohei odiami se vuoi ma sei stato tu a chiedermi di dirti la verità, è un maschio.”
“Cioè, fammi capire se la persona di cui ti sei innamorato è un maschio? Allora... no, non ci credo sei innamorato di Rukawa.”
Per poco non mi strozzo con la bibita che stavo bevendo... “Come lo hai capito?”
“Diciamo che per essere il migliore amico di un genio bisogna per forza essere più svegli della media delle persone.”
“Tu sei decisamente più sveglio delle altre persone, dimmi ora se ti faccio schifo, insomma potrei capirlo, ma voglio che tu sappia che per me rimarrai il mio migliore amico, anzi no, tu sei come il fratello che non ho mai avuto, e non ringrazierò mai Dio o chi per lui mi abbia fatto incontrare una persona speciale quanto te.”
“Hana tu sei speciale, la cosa fantastica è che in realtà tu non te ne rendi neanche conto, comunque per la cronaca tu non mi fai affatto schifo, anzi adesso capisco molte cose, soprattutto perché tutti quei rifiuti, semplicemente guardavi dalla parte sbagliata.”
“Cosa farei senza di te?”
“Non lo so, ma adesso dimmi cosa hai intenzione di fare.”
“In che senso?”
“Con Rukawa intendo…”
“Non so, mi sento come una di quelle farfalle notturne, amano la luce e tentano di avvicinarsi il più possibile, e appena la sfiorano muoiono perché la luce è troppo calda per loro.”
“Senti secondo me dovresti dirglielo.”
“Sì davvero e cosa dovrei fare? Fermarlo dopo gli allenamenti e dirgli che senza di lui mi sento morire, che non temo il freddo che mi aspetta fuori dalla palestra, ma quello che viene dal mio cuore quando lui non è con me, che sputo sangue per quello che grazie a lui è diventato anche il mio sogno, che metterei la mia vita tra le sue mani, che morirei se lui me lo chiedesse solo per vedere un suo sorriso, che se penso che fra due anni lui potrebbe essere in America e io invece qui perché non sono alla sua altezza, mi sento come svuotato come se non avessi altro in cui credere che valesse la pena della fatica della riabilitazione e degli allenamenti in più e dei pranzi e cene saltati, che ho capito perché sono sopravvissuto alla morte dei miei solo quando l’ho incontrato. Come potrei trovare la forza di dirglielo, come?”
“Sai Hana forse ora mi vorrai uccidere, ma credo che tu l’abbia appena fatto.”
Mi sa che il mio migliore amico abbia bevuto qualcosa di molto alcolico, lo guardo mentre si alza e mi dice che anche per lui sono come un fratello e come tale mi coprirà anche sta volta, il mio sguardo lo segue ed è allora che lo vedo, Kaede è qui davanti a me, e mi guarda, come non credo abbia mai fatto.
 
E così Mito si è accorto della mia presenza, e da come ha fatto parlare Hanamichi direi che lo sa da un bel po’. Povero Hanamichi, si è voltato e mi ha visto e sembra spaventatissimo, mi sa che per questa volta mi toccherà usare le mie corde vocali.
“Do’aho credo proprio che sia venuto il momento di parlare, di noi, devo mettere in chiaro un paio di cose e presta attenzione, lo sai non mi piace parlare, e non ho intenzione di ripetere quello che sto per dirti una seconda volta, prima cosa, d’ora in avanti tu non dormirai da nessun’altra parte che non sia sotto il mio tetto, secondo sopporto che Mito ti stia vicino, e posso concederti anche gli altri tuoi amici, ma se becco qualsiasi altra persona che ti gironzola intorno la ammazzo con le mie mani, terzo da domani niente più Harukina cara o quant’altro, tu sei mio, e nessun altro dovrà avere la tua attenzione, domani stesso e meglio che lo metta in chiaro anche con gli altri, quarto, io non vado da nessuna parte senza di te, e tu puoi tranquillamente raggiungere il mio livello, è possibile che non ti rendi conto di quanto sei speciale, vorrà dire che in un modo o in un altro te lo farò capire io, quinto...”
“Aspetta un attimo mi spieghi cosa ti è preso Kitsune...?”
“Ah già, me ne ero scordato, anch’io ti amo, e presto scoprirai che non sono per niente un iceberg, e anche che sono molto ma molto possessivo, d’ora in poi non ti libererai più di me.”
“È una promessa?”
“È più di una promessa, è una sorta di giuramento, tu da ora mi appartieni, e io da ora appartengo a te.”
“...ti devo chiedere una cosa però”
“Dimmi...”
“Tu hai detto che non avresti ripetuto una seconda volta quello che mi hai detto prima, ma ti riferivi a tutto quello che mi hai detto? Perché sai c’è una cosa che vorrei sentire tante, tantissime volte.”
“...non preoccuparti, non smetterò mai di chiamarti do’aho...”lo ammetto sono davvero bastardo quando mi ci metto... Hana si volta mentre mi dice:
“Stupida volpe, io non mi riferivo a que...”come posso resistergli? Al diavolo la mia vena sadica, adesso non voglio farlo soffrire, deve capire che non lo sto prendendo in giro, è troppo importante che capisca quanto sia importante per me. quindi mi avvicino e l’abbraccio da dietro dicendogli:
”Lo so,cosa vuoi sentire... TI  AMO, e non lo dico tanto per dire, questo sentimento è troppo forte e io non mi stancherei mai di dirtelo, MAI.” 
E dicendo questo lo faccio girare nel mio abbraccio e lascio che le mie labbra si posino si quelle morbide e dolci di Hanamichi e mi chiedo come abbia fatto a vivere fin ora senza questa sensazione di profonda pace e serenità, e come se fossi nato solo per stringerlo tra le braccia e per baciarlo le nostre lingue di incontrano cominciando una danza ipnotica che poco alla volta si trasforma in una lotta che ha per vincitori entrambi,ci stacchiamo solo perché abbiamo bisogno di ossigeno, ma anche ora posso sentire i battiti dei nostri cuori il mio non ha mai battuto così forte neanche dopo una partita, e i nostri respiri affannati mi sembrano una musica soave che lenisce ogni ferita del mio cuore anche del tuo vero Hana?
“Ehi Kit devo ammetterlo con le parole a volte proprio non ci sai fare, ma con i fatti sei dannatamente bravo...”
“E non hai ancora visto niente...”
“Non è che devo preoccuparmi vero?”
“Solo un po’ Hana, solo un po’”
 

Fine

 
 
Note: Amo Slamdunk da un’infinità, e questa fic l’ho scritta un sacco di tempo fa ma non ho mai avuto il coraggio per pubblicarla, ora però mi sono detta perché no? E quindi eccomi qui spero che vi piacerà fatemi sapere. Il titolo, che vuol dire fratello, l’ho scelto perché anche se Hanamichi e Kaede sono i miei personaggi preferiti (e se mi deciderò a pubblicare qualcos’altro ve ne accorgerete), mi è sempre piaciuta la figura di Mito, che si comporta con Hanamichi come un fratello e quindi questa fic era un po’ anche per questo personaggio non sempre citato che però, credo, sia molto importante.  
 P.s. è inutile dire che i personaggi purtroppo non sono miei, e che non ci guadagno niente a pubblicare questa fic vero?
  
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