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Autore: BlackIvy    01/07/2013    3 recensioni
Raccolta di One-shot interamente Gruvia :3
1. Sole ~ Era strano, pensò arrossendo di botto, ma il colore degli occhi di Gray non aveva nulla a che fare con il colore vuoto del cielo - nulla a che fare con gli odiati nuvoloni carichi di pioggia -.
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Colorful heart'
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Raccolta Fairy tail
Pioveva, quel giorno. Grosse gocce di pioggia che scivolavano lentamente lungo il vetro freddo delle finestre della gilda, che picchiettavano contro le tegole degli edifici di Magnolia con quel loro suono acuto, insistente - noioso - capace d’intristire anche il più solare degli animi con quella particolare caratteristica grigia, fredda e vuota.
Juvia rabbrividì, stringendosi con le braccia coperte dal maglione scuro che indossava quel giorno, sentendo un freddo - credeva che non avrebbe mai più sentito quei brividi dolorosi lungo la spina dorsale - fin troppo conosciuto invaderle l’anima. Era il ricordo del passato, delle interminabili - perenni - giornate di pioggia che si susseguivano le une sulle altre, sempre più cupe, sempre più grigie, sempre più dolorose.
Sospirò, appannando il vetro della finestra contro cui era appoggiata, scrutando la sua immagine riflessa, deformata dallo sfondo di pioggia costante. Eccolo lì, il suo ritratto migliore, pensò con tristezza, gli occhi blu opachi, vuoti come quella giornata deprimente.
Perfino la gilda - quasi fosse stata influenzata dall’umore cupo della Maga dell’Acqua - era silenziosa e i pochi maghi riuniti perlopiù sussurravano tra loro frasi a mezza voce o erano accasciati sui tavoli di fianco a bottiglie e boccali vuoti a metà.
Juvia sentì il suo umore peggiorare, come se la sua stessa anima venisse strattonata via dal suo corpo con una lentezza esasperante - incapace di urlare, incapace di ribellarsi in alcun modo a quel triste destino -, nuvoloni neri che s’infittivano nel cielo del suo cuore.
Quell’organo così delicato, eppure così importante - in quel momento era intriso di pioggia, nera come il più profondo dei pozzi - annegava in quel mare di tristezza.
Juvia sospirò di nuovo, sentendo un nodo stringerle la gola. Pensava che tutto quello - emozioni, paure, pioggia - fosse finito, che anche lei avrebbe potuto vedere il Sole splendere ogni giorno.
Ci aveva sperato, ogni istante vissuto nella gilda coi compagni che aveva imparato a rispettare ed amare - uno, in particolare, era entrato nel suo cuore -.
Ci aveva creduto, ogni volta che tornavano da una missione assurda, risolta grazie al lavoro di squadra, ogni volta che vedeva i sorrisi risplendere nel volto dei suoi compagni di gilda - uno, in particolare, aveva illuminato il suo cuore -.
Poi la pioggia, a volte, tornava. Non c’entrava lei - da quanto tempo non faceva più piovere? Non ne era più capace, davvero -, ma quell’acqua che scendeva giù dal cielo plumbeo era in grado di rovinarle l’umore come null’altro.
Eppure, lei amava l’acqua.
Eppure, lei l’odiava con tutta sé stessa.
« Ohi Juvia»
Una voce, solo due parole, ma la Maga sussultò come se fosse stata colpita a fil di spada. Si voltò di scatto - ritrovando in parte quell’animosità che la pervadeva alla vista di un certo mago - incrociando lo sguardo con quello grigio del Mago di Ghiaccio.
Era strano, pensò arrossendo di botto, ma il colore degli occhi di Gray non aveva nulla a che fare con il colore vuoto del cielo - nulla a che fare con gli odiati nuvoloni carichi di pioggia -.
«G-Gray-sama» balbettò, coprendosi gli occhi «I tuoi vestiti!» esclamò, voltandosi di scatto verso la finestra di fronte a cui era seduta.
Cosa inutile, perché vide il Mago - riflesso nel vetro opaco - imprecare, guardandosi le parti basse, e correre di nuovo via alla ricerca dei suoi abiti.
Juvia sospirò di nuovo, l’accenno di sorriso che si stava formando sul suo viso sparì con la sparizione di lui, colui che era riuscito a far sorridere il suo cuore.
Rivide gli occhi plumbei di lui, d’un colore che le ricordava i cieli invernali - quei cieli carichi di neve che aveva imparato a conoscere grazie a lui -, un colore vivo, profondo e penetrante, pieno di qualcosa d’indescrivibile che faceva battere all’inverosimile il cuore di Juvia.
Un po’ del malumore passò solamente al pensiero degli occhi di lui, di come l’aveva chiamata - prima di sparire alla ricerca dei suoi vestiti - poco prima, arrossì chiedendosi cosa volesse.
Fu un riflesso istintivo - nato dopo mesi di allenamento grazie al continuo tallonamento del suddetto mago - che la portò a voltarsi, alla ricerca del suo Gray-sama.
Sussultò di nuovo quando lo vide, fermo a pochi passi da lei - vestito di nuovo -, fissarla con sguardo intenso che la fece arrossire all’inverosimile.
Il Mago del Ghiaccio fece un mezzo sorriso sghembo quando notò la reazione di lei, avvicinandosi con le mani nelle tasche e lo sguardo deciso che mandò in iperventilazione Juvia.
« Era ora che te ne accorgessi»
«G-Gray-sama?» domandò lei, bordeaux, mentre il moro si fermava di fianco a dov’era seduta, sovrastandola e continuando a studiarla intensamente.
« Piove davvero molto, oggi» osservò, distogliendo lo sguardo dall’azzurra e posandolo sul vetro della finestra.
Il cuore di Juvia si strinse, mentre la paura dilagante di essere colpevolizzata per il clima - anni ad esser lasciata sola, isolata dal mondo a causa della sua magia - la portarono ad abbassare lo sguardo con aria affranta.
Non è colpa di Juvia, voleva dirgli - voleva urlarlo a quel mondo spietato -, ma le sue labbra erano secche, la gola stretta in un nodo doloroso che le toglieva l’aria dai polmoni.
« Che ne dici di uscire da qui?»
Eccole, le parole più dolorose del mondo, per lei. Sentì il cuore spezzarsi in mille pezzi, le lacrime pungerle gli angoli degli occhi.
Il suo Gray-sama le stava chiedendo di andarsene.
Non ebbe il coraggio di sollevare lo sguardo - incontrare disprezzo, rifiuto negli occhi grigi di lui, come poteva sopportarlo? - mentre si alzava, discostandosi dalla finestra e facendo qualche passo lontano da lui, l’anima ed il cuore che piangevano lacrime più fitte delle gocce di pioggia che ticchettavano più forte contro il vetro della finestra.
«Ohi Juvia, che ti prende?» sbottò lui, confuso, notando l’aura cupa che circondava la figura dell’azzurra. La prese per un braccio, impedendole di spostarsi, di andar via da lì.
Impedendole di allontanarsi da lui.
« Intendevo insieme» spiegò, un leggero velo di rossore a tingergli le guance « Andiamo a fare una passeggiata sotto la pioggia»
Juvia alzò di scatto lo sguardo, incredula - incapace di credere anche solo per un secondo alle sue orecchie -, incrociando gli occhi determinati del Mago del Ghiaccio.
« I-insieme?» balbettò confusa, più rossa che mai - la mano di Gray era un calore confortante attraverso la pesante stoffa del suo maglione -, ottenendo in risposta un cenno affermativo ed un mezzo sorriso di lui.
« È quello che ho detto, no?» confermò Gray, lasciandole andare il braccio e stringendosi nelle spalle, mani di nuovo nelle tasche.
Vide un sorriso illuminare il viso di Juvia nuovamente, voltandosi per impedirle di notare la soddisfazione luccicare nel suo sguardo.
S’incamminò verso l’ingresso della gilda, seguito dalla Maga dell’Acqua che - in un moto di coraggio - aveva fatto passare il suo braccio intorno a quello di lui.
Gray sorrise, abbassando lo sguardo ed incrociando quello finalmente schiarito di lei, afferrò l’ombrello ed uscì a braccetto con lei sotto quella pioggia che sì, poteva coprire il cielo, ma non avrebbe mai nascosto il Sole personale di Juvia.







Papiro d'autrice


Ri-eccomi qui, due shot in un giorno, devo essere davvero pazza D:
Ok, questo obbrobrio  indefinito  mi è uscito fuori a causa della malinco-tristezza (??) che mi ha buttata giù di morale oggi D:
Eppure è la NaLu week, dannazione!
E io scrivo - anche - un po’ di Gruvia, perché poverini gliel’avevo promesso e poi l’ispirazione non tiene conto dei vari week D:
Ok, oggi il papiro sarà breve, spero che questa prima one-shot della raccolta non vi deprima troppo e non faccia troppo schifo - a me, personalmente, non piace molto, ma forse è il momento, mah -
Urgh, mi verranno le paranoie! (perché, non ce le hai giâ? ) D:
Due parole sulla shot: ambientata in un momento indefinito ( i miei preferiti, si nota? lol  ) prima o dopo il Torneo, non ho deciso doihndjld *attimo sclero*
Eeee ~ il prompt!
Collegare Juvia al Sole è stato difficile  - lei è la “donna della pioggia” in fondo -, ma poi ho avuto l’illuminazione - Gray, santo ragazzo! - ed il resto è andato giù liscio come l’olio. Chi altri, d’altronde, è meglio paragonare al Sole per Juvia che non il suo Gray-sama? :3
Bien, penso che sia davvero tutto ora D:
Ah! Il titolo ~ amen, non ci so fare coi titoli, portate pazienza >///<
Scappo prima di papirare (??) troppo!
Un grazie a chi è riuscito ad arrivare fin qui a leggere ( prodi guerrieri! Addirittura le mie note sclerotiche leggete? Tanto di cappello! ), grazie a quei benedetti e santi ragazzi/e che avranno il fegato di recensire ( illuminandomi il cuore tanto quanto quello di Juvia è illuminato da Gray) e a chi si limita anche solo a seguirmi silenziosamente ^^
Beh, alla prossima One shot!:3








Questa one shot segue uno dei prompt della Tabella Gialla ( che metterò qui sotto) della The Itten Challenge di Edelvais.

Tabella: Giallo

01.Sole 02.Spiaggia 03.Grano
04.Pallina da tennis 05.Mimosa 06.Scelta libera

Progressi: 1/6

  
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