Sta arrivando.
In mezzo alla bufera lui c'è.
Cammina nella neve senza lasciare impronte,
perché non la sciolglie, la crea.
Viene con lei.
I fiocchi corrono ovunque,
ma lo vedo: è lì,
di fronte alla mia finestra,
che ci divide.
Lo sgurado è il suo,
freddo come il mondo che ora lo circonda.
Il vento gli muove i capelli,
neri come la notte senza stelle.
E' tutto bianco,
eccetto il cielo grigio e lui,
del colore dei sogni.
Vorrei camminare con lui,
chiamarlo, ma non posso.
Morirei congelata pur di stare lì con lui.
La luce cala,
ma non la Signora bianca.
Spero non si fermi mai,
che continui tutta la notte.
Scommetto che sa di freddo,
che la sua pelle luccica come ghiaccio al sole,
che il suo sorriso è più bianco di leic
he la sua voce è migliore di una bussola,
di una favola o melodia.
Ci vediamo,
rimanendo divisi da quel vetro,
che diventa una prigione.
Scommetto che se lo abbracciassi
non lo lascerei più.
Perché, anche se tutti lo temono,
io lo amo.
Anche se potrebbe uccidermi in un attimo
perché non si fida,
io lo amo.
Anche se traspare solo malvagità,
io lo amo,
perché in lui un cuore c'è,
solo che non è abituato a donare e ricevere amore.
Quando ti guarda,
come solo lui sa fare,
l'anima si sottomette totalmente
e non sono più padrona di me.
Il cuore non mi ascolta,
sparisce la ragione
e il mio inconscio si lascia leggere.
I miei occhi vedono soltanto i suoi,
sono incatenati senza speranza di liberarsi.
Io nel frattempo,
mi sento come in un sogno,
spettatrice di ciò che accade,
incapace di gestire la situazione.
Anche se il suo sguardo è freddo e superiore,
riesco a percepirne le fiamme,
che ardono invisibili.
So perché sono accese, 
so perché invece di affievolirsi aumentano.
Ma non posso fare niente per lui,
assolutamente niente.