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Autore: DrStein    02/07/2013    1 recensioni
Questa Fanfiction segue la trama del manga, e racconta del povero, timido Chrona, nove anni dopo la battaglia contro il Kishin, e dopo la morte della sua crudele madre, Medusa.
Ora Chrona è cresciuto, e ha superato la maggior parte dei suoi traumi: ora, sta per compiere un passo che lo porterà a mettere in gioco tutti i sentimenti repressi che prova nel cuore, e a chiedersi se è in grado di gettarsi alle spalle tutto il dolore che la strega gli ha inflitto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Crona, Maka Albarn, Ragnarok, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autore

Ehm...come dire...è l'una e mezza di notte, e in preda al delirio più totale ho deciso di scrivere una FF su Soul Eater ._.
Spero vi piaccia 


“Un bel respirone…dai, ci sei quasi, razza di fifone.”
“Zitto, Ragnarok, posso cavarmela da solo.”
“Cheeeeee? Guarda che se non la smetti di rispondermi a tono dopo la festa esco fuori a rovinarti la prima notte di nozze”
“Piantala, o giuro che è la volta buona che chiedo al professor Stein di chiuderti in una bottiglia e di usarti come Lava lamp.”
“…Va bene, ma dopo voglio la torta.”
“E torta sia: ora, per piacere, mi dai una mano a cambiarmi?”
Comincio a indossare il vestito, e Ragnarok mi aiuta, e anche se un paio di mani in più non mi dispiacciono (soprattutto quando sanno fare il nodo alla cravatta al posto mio) non posso dire che la scena non sia a dir poco grottesca: un ragazzo magro, quasi scheletrico, di venticinque anni che indossa uno smoking bianco mentre un mostruoso coso nero antropomorfo che gli spunta dalla schiena lo aiuta, facendo cose tipo lisciandogli i vestiti o allacciando i bottoni della camicia.
«Ragnarok? »
La mia voce trema, e sulle mie guance compare il familiare rossore che credevo scomparso da tempo, assieme alla mia indecisione e a molti altri miei problemi.
Alcuni, per fortuna, se ne sono andati davvero.
« Cosa vuoi? Non riesci a ritrovarti il pistolino? Nessun problema, puoi sempre farti passare per femmina, la tua virilità è pari all’eccitazione che causano le mutandine di quella Maka»
Ormai lo conosco troppo bene per non sapere cosa c’è dietro quella spacconeria e quelle battute di cattivo gusto: io non ricordo bene, ero solo un bambino, ma una volta anche Ragnarok aveva una forma umana, prima di essere sciolto e fuso nel sangue nero..chissà che dolore deve aver provato...chissà quanta rabbia, sapendo che tutto ciò gli stava accadendo perché doveva diventare la MIA arma, e quanta paura, sapendo che, se mi avesse fatto del male, Lady Medusa lo avrebbe punito amaramente.
« Grazie»
Un sussurro breve, quasi una preghiera, per dirgli che mi dispiace di tutto quello che gli è successo, e che, alla fine, mi è piaciuto essere il suo Meister.
«Cheee? Cosa credi, che abbia bisogno della tua compassione?! Sbrigati a vestirti, prima che ti distrugga la testa a forza di mazzate!  »
« Nooooo…non mi tirare il naso…dai, piantala...»
«Ehi Chrona, va tutto bene? Sei nervoso? Tranquillo, questo non è niente rispetto a quello che proverai quando sarà un big come me a sposarsi! Ahahahah! Quel perfettino di Kid sarà costretto a inchinarsi davanti alla mia grandezza! Mi passerà l’aureola direttamente da quella sua testa asimmetrica! Ahahahah! »
Il solito Black*Star…nel corso degli anni è cambiato, abbastanza da trasformate Tsubaki in una Death Scythe e da diventare un vero assassino, ma è rimasto il megalomane di sempre.
Ragnarok ha deciso di starsene buono, almeno per ora, e io sto controllando l’orologio.
Ho fatto di tutto per ritardare il momento, ma ora non posso più scappare.
Esco dal “camerino” che non è nient’altro che una tenda, dato che la cerimonia si svolge all’aperto, e passo il mio sguardo sugli invitati.
C’è Black*Star, ovviamente, che cammina al mio fianco, come mio testimone: forse avrei potuto scegliere qualcun altro, ma sono sicuro di una cosa: mi fido di lui come di nessun altro, e so che, nei giorni più bui, sarà sempre lì, pronto a tirarci su di morale.
C’è anche Soul, seduto accanto a Jacqueline, le fedi che scintillano debolmente al dito di entrambi: quella è stata una sorpresa che nessuno si aspettava, così come Patty e Kirikou, che però funzionano abbastanza bene come coppia: il loro entusiasmo si annulla a vicenda, e alla fine non combinano troppi guai.
E poi Liz, Kid, Ox, Kim e Harvar; e poi Il dottor Stein e Marie, Azusa , le altre Death Scythe, Blair, Risa, Arisa e anche Elka e Free! Fra un passo e l’altro sono finalmente arrivato all’altare.
Sto facendo girare i miei occhi per le panche, alla ricerca di qualche altra faccia familiare, e la vedo.
Ha ancora i segni di Ragnarok, di quando le ho trapassato lo stomaco e la testa.
Medusa.
Probabilmente devo aver fatto una faccia molto strana, e la mia anima deve aver avuto un sussulto, Perché Kid, Stein e anche gli altri capaci di leggere la lunghezza d’onda dell’anima all’improvviso mi sono sembrati confusi, forse un po’allarmati: cerco di chiudere gli occhi per scacciare quella visione, ma appena li riapro me la ritrovo davanti, sporta in avanti per sussurrarmi qualcosa.
« Avanti, piccolo mio…non ricordi cosa ti ho insegnato? Devo buttar via i sentimenti, o non potrai mai diventare il Kishin…Allora? Non vorrai passare ancora una punizione nella stanza buia, vero? Avanti, Chrona…scatenati…scatena il sangue nero…avanti…ORA!»
Sto sudando freddo, cercando di ignorarla: perché non mi lascia in pace? Pechè? Io non voglio, non so come comportarmi con lei, non voglio, non voglio, basta smettila, piantala o ti ammazzo, ti squarto, ti apro in due, ti-
«Ehi, Chrona, tutto bene? »
Mi accorgo solo adesso che Kid mi si è avvicinato, con un espressione preoccupata in volto: deve aver capito che c’è qualcosa che non va dal mio atteggiamento e dalla mia frequenza dell’anima.
« S-sì, grazie, è solo che…emh…n-non so come devo comportarmi con Maka»
Lui mi guarda in modo strano, come se sapesse che non è tutto lì quello che voglio dire, e sorride, prima di tornare a posto, dicendo che “andrà tutto bene”
Mi ci vuole qualche secondo per capire perché non mi ha fermato, nonostante vedesse quanto è agitata la mia anima.
“Si fida di me” penso, in preda ad una gioia strana, dolce e amara allo stesso tempo: dolce, perché ogni volta che riesco a conquistarmi la fiducia di qualcuno è un traguardo importante, per me che fino a nove anni fa ero un pazzo pronto ad assassinare chiunque; e amara, perché mi chiedo per quanto ancora dovrò combattere contro queste visioni prima che lo spettro di Lady Medusa mi lasci in pace.
Mentre sulla mia faccia si dipinge una smorfia indecifrabile, finalmente entra in scena.
Il suo vestito è bellissimo, nero per contrastare il mio bianco, e somiglia molto a quello che indossava nella Dark Room.
Ovvio, forse, dato che è stato Soul a disegnarlo e a mostrarmi i disegni.
Avanza lentamente, a tempo di musica, con Spirit che le sta a fianco; i capelli sono una morbida cascata biondo sabbia, gli occhi due smeraldi che splendono nella luce della sera.
Io aspetto, senza staccare gli occhi da Maka, la mia prima amica, la mia ragazza, la mia fidanzata.
Fra poco, mia moglie.
Ma chi voglio prendere in giro? Già è un miracolo se sono arrivato a questo punto, figuriamoci avere una moglie? Come potrei? Non so come comportarmi con una moglie, e se fosse triste? E se mi abbandonasse?
«Ecco, bravo, tesoro…non hai bisogno di nessuno, neanche di tua mamma, e neppure di Ragnarok: puoi fare quello che vuoi, prendere quello che vuoi, non devi essere tu a sapere come comportarti con gli altri, ma il contrario.
Prova il piacere della Follia, solo…un’ultima volta, poi potrai decidere se abbandonare anche quella strada »
«Lasciami in pace, basta, non farti più vedere »
Sussurro disperato, mentre Maka da un bacio a suo padre, prima di raggiungermi all’altare.
Sto cercando di trattenere le lacrime, e sto anche pensando anche alle parole che vorrei dire “Basta! Fermatevi! Non posso! Non so come comportarmi! Non voglio ferirvi!” quando il prete comincia a parlare.
«Fratelli, siamo oggi qui riuniti per- »
« M-Maka, ti pr-prego»
Sussurro, mentre le prime lacrime solcano le mie guance.
Lei si gira leggermente, forse incuriosita dal mio tono singhiozzante, e penso che per poco non le sia preso un infarto nel vedere la mia faccia, che doveva essere ridotta a poco più che un relitto lacrimante.
« Cosa c’è?» Mi chiede, preoccupatissima, la fossetta sulla fronte che si aggrotta per l’arrovellarsi del suo cervello.
« è che i-io non posso sp-sposarmi: io non s-so come comportarmi, ho paura di im-impazzire e di farvi del male»
Devo riprendere fiato, prima di tornare a piangere silenziosamente, cercando di non guardare l’espressione afflitta di Maka
«L-la vedo ancora: nei miei s-sogni, durante i-il giorno…perfino adesso lei è qui, e mi s-sussurra, cerca di farmi t-tornare come prima »
Mi asciugo per l’ultima volta, pronunciando quelle parole di cui ho sempre avuto paura, quelle che mettono la tua vita nelle mani di qualcun altro.
«Ti a-amo, e non v-voglio farti d-del m-male, e non so cosa altro potrei fare. »
Il singhiozzo è ormai incontrollabile, ma il prete non ci fa caso, probabilmente ci è abituato
E intanto lei mi guarda, sconvolta: sto aspettando che urli che sono un traditore, che faccio schifo come tutti gli altri uomini, che avrebbe dovuto saperlo che sono solo un fifone incapace di affrontare le sue paure.
«E tu credi che basti come giustificazione? »
“Cosa?”
«Credi di essere l’unico qui che ha paura? Dovessi sapere che discorsone mi ha fatto papà, mentre mi cambiavo: il punto è, Chrona, che tutti hanno paura, e tutti fanno degli sbagli, o hanno paura di farne; anche Soul aveva paura di impazzire, se avesse usato il Sangue Nero, e si è sempre trattenuto, ma alla fine è stato proprio il Sangue Nero ad aiutarci nella battaglia contro il Kishin
Mio padre invece aveva paura che finissi nelle mani di un uomo indegno, dato che lui non è stato proprio il massimo riguardo alla fedeltà.»
Apro la bocca per cercare di ribattere, per cercare di dire che suo padre ha ragione, e che rischia di essere ferita se resta con me, ma lei mi posa un dito sulla bocca, continuando.
«Anche io ti amo,Chrona, e se sposarti vuol dire convivere con i tuoi spettri, vuol dire che me li porterò fin dentro la tomba »
Sono a dir poco scioccato: come può sapere quanto sia terribile convivere con quelle visioni, come può volerle condividere?
“Te l’ha già detto: perché ti ama”
“Ragnarok? Tu…cosa stai facendo?”
“Vorrei solo ricordarti che se non la sposi non potrò avere quella mega fetta di torta che mi hai promesso! E ora sbrigati, è il tuo turno”
Impegnato com’ero nella mia discussione mentale, non mi sono accorto che Maka ha appena pronunciato il fatidico “Lo voglio”
“E adesso? Cosa faccio?” Penso, mentre tiro fuori la fede il più lentamente possibile, mentre il prete pronuncia i voti? “Non posso! Non voglio! Non so come comportarmi! Come posso farlo? Come posso esporla ad un pericolo del genere?”
«-Finchè morte non vi separi? »
«…Lo…voglio »
«Ora puoi baciare la sposa »
“Cosa? No! Perché? Non avevo ancora finito di pensare!”
“Perché, tanto per una volta, è stato il tuo cuore a parlare, e  non quella tua testa fifona e scassa balle”
“Ragnarok! Tu c’entri qualcosa?”
“Beh, ti avevo detto che volevo quella torta, no?”
“Bastardo!”
Non so se sentirmi felice o triste, e mentre guardo Maka negli occhi cerco qualche parola che possa spiegare come mi sento, e alla fine le trovo, perché sono state sempre lì.
«Maka, io…non so come comportarmi. »
Lei mi guarda, mi sorride, e risponde in un modo che non mi sarei mai aspettato.
«Chrona...neanche io lo so, non stavolta »
Le sue labbra cominciano ad avvicinarsi al mio viso, e anche le mie fanno lo stesso, fino a quandol il resto del mondo non cessa di esistere.
   
 
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