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Autore: Dulcamara_KR    02/07/2013    0 recensioni
Mi traghetto in un convoglio di propulsioni esecrabili,
senza partenza e ritorno; depredo passeggeri in codice
congiunti ai binari in un consenso allevato
da nomi di celebrità defecate dall’inquilino di turno.
Genere: Generale, Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Equi-noctis.





 

Sui marciapiedi marginali brancolano gli orizzonti,
all’equatore dell’equazione di un caleidoscopio usurato,
in risonanze magnetiche di baciasanti cefalo-imballati.
Mi affaccio sulla balaustra di questa frequenza unilaterale:
piscio monocromatico lustrato da un cecchino antropofago
in un prelievo di mestruazioni stuprate dalle maliarde surrogate,
ruminate dalle conglomerazioni di Morgellons aeromobili.
E’ un cazzo di equinozio reiterato, un prodotto sintetico
versato nei cespugli di carta di una trasfusione vaccinale,
nei lampioni antimeridiani di un’autostrada in evacuazione.
Tramortita nei tramonti; non reggo la genetica inviolata,
l’ascetismo in erezione di questa mangrovia evirata.
Sono un conglobato di organi in centrifuga,  
ciglia estirpate da un ghigno poliedrico apoplettico,
marasma repulsivo in una capsula di psicofarmaci autoctoni.
Mi traghetto in un convoglio di propulsioni esecrabili,
senza partenza e ritorno; depredo passeggeri in codice
congiunti ai binari in un consenso allevato
da nomi di celebrità defecate dall’inquilino di turno.
Li cingo e li sparo in silenzio nei cespugli natalizi,
masticando gli ululati di questa cinepresa psicotica
in questa massa fecale dall’interruttore impiccato.

 
 
   
 
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