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Autore: javaddscigarettes    02/07/2013    0 recensioni
Cherrie Jackson è stata estratta per partecipare ai 26esimi Hunger games.
Vuole a tutti i costi ritornare al suo amato Distretto 4.
Ma per fare questo deve scegliere tra sopravvivenza e amore.
Tra vita ed odio.
Tra amicizia e senso di colpa.
Felici Hunger Games e possa la fortuna sempre essere a vostro favore!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi, Mags, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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( CAPITOLO UNO )




Sento il sole sulla mia pelle e per questo decido di svegliarmi. Mi metto seduta sul bordo del letto e mi stiracchio prima di guardare fuori dalla finestra. La luce rende la giornata calda e afosa, come ogni estate nel Distretto 4, e riesco a capire che sono più o meno le dieci di mattina. Mi dirigo in cucina dove mamma sta preparando un’abbondante colazione e capisco che quello è il giorno che odio di più in tutto l’anno. Il giorno della mietitura. Avendo quindici anni sono sorteggiabile e le probabilità di essere estratta sono diventate molto alte. Da quando ho dodici anni ho deciso di prendere le tessere per olio e cereali extra perché ci siamo trovati in un periodo difficile. Mio padre è morto quando avevo otto anni: stava pescando nelle acque del nostro Distretto, ma una tempesta lo colse di sorpresa, uccidendolo. Avevo deciso, fin da piccola, di iscrivermi per non far morire di fame mamma e me. Ma da qualche mese lei sta lavorando come biologa marina e, guadagnando un bel gruzzoletto, stiamo molto meglio di qualche anno fa. Mi siedo al tavolo della cucina con un sorriso in faccia, nonostante la giornata che mi attende.
« Buongiorno mamma, cosa mi prepari di buono? » chiedo mentre lei mi mette davanti un piatto con uova strapazzate, pane e tonno e un bicchiere di succo d’arancia. « Mh … tutte cose che adoro! » dico annusando le buone cose sulla tavola.
« Non fare la maleducata e mangia bene. » mi dice solamente sedendosi di fronte a me. Mi guarda sorridente mentre ingurgito senza pietà tutto quello che ho davanti e dopo cinque minuti ho finito tutto.
« Buonissimo, grazie. » dico. Ci guardiamo per qualche istante, poi esordisco. « Forse è meglio se mi preparo, la mietitura inizierà tra poco. » vedo sul suo viso un’espressione cupa.
« Ti ho preparato un vestito. Volevo regalartelo al tuo compleanno, ma la mietitura è prima. » mi prende per mano e mi conduce verso il bagno dove la vasca è riempita con acqua calda e profumi di ogni genere. Su una sedia c’è il mio vestito. È molto semplice, di un azzurro intenso che metteva in risalto i miei occhi dello stesso colore.
« Grazie. » stampo un bacio sulla guancia di mia madre e poi lei si avvicina alla porta.
« Ti lascio sola. Non fare tardi però. » esce definitivamente dal bagno e posso concedermi qualche minuto prima di iniziare l’angosciante mietitura. Mi spoglio di tutto quello che ho e m’immergo nell’acqua facendo il punto della situazione.
Mi chiamo Cherrie Jackson. Vivo nel Distretto 4. Ho quindici anni. Oggi c’è la mietitura. Ho molte nomine, forse venti o qualcosa in più. Ma poi penso a quei ragazzini che devono prendere le tessere per cinque persone e mi calmo un po’. Ho paura di andare in un’arena e uccidere per riuscire a vincere, diventerei pazza. Certo, vincere ti da quella ricchezza di cui tutti bramano, ma non è di certo questo che m’importa. Non riuscirei mai a vincere. E se invece ci riuscissi, dovrei andare ogni anno a Capitol City per fare da mentore ai poveri tributi che parteciperanno ai giochi. Conosco bene le storie dei tre mentori del nostro Distretto.
Mags, 36 anni. Ha vinto nei settimi giochi. Ora vive nel Villaggio dei Vincitori combattendo contro gli orrori dell’arena.
Theo, 27 anni. Ha vinto nei diciassettesimi Hunger Games. Per quanto ne so la sua vita ormai è a Capitol City, a “tenere compagnia” ai cittadini della capitale.
Jared, 19 anni. Vinse ai ventitreesimi giochi. Lo vedo sempre sulla spiaggia ad insegnare ai bambini come si usa la canna da pesca. Lui, forse, è il sano mentale del gruppo. Beh, ha vinto solo tre anni fa.
L’anno scorso, durante l’Edizione della Memoria, abbiamo avuto un assaggio di come il presidente Snow fosse più forte di tutti e dodici Distretti. Abbiamo dovuto noi cittadini eleggere i “fortunati” che sarebbero andati nell’arena. Per quanto mi riguarda ho votato per due miei compagni di scuola che mi hanno sempre presa in giro. Quindi non mi ha particolarmente traumatizzato quell’edizione.
Mi lavo perbene prima di uscire dalla vasca ed asciugarmi con molta cura. Se la fortuna non sarà a mio favore voglio essere in buone condizioni e perfettamente in ordine quando tutto il mondo mi vedrà su i loro schermi. M’infilo la biancheria intima e poi il vestito che mamma mi ha regalato. Esco dal bagno e lascio che mia madre mi crei una crocchia con i capelli corvini mentre indosso un paio di ballerine anch’esse azzurre. Quando sono pronta, ci prendiamo per mano ed usciamo da casa nostra.

Mi aggiungo alla folla di ragazzini che si dirigono tutti verso il Palazzo di Giustizia. Mi volto verso mia madre che mi regala un sorriso rassicurante e penso che sono al sicuro finchè ci sarà lei. Siamo in tanti ad avere dai dodici ai diciotto anni nel Distretto 4 e quando la strada si fa stretta siamo tutti appiccicati per riuscire a camminare. La nostra meta non è molto distante infatti vedo a pochi metri da me i banchetti con i Pacificatori che registrano i futuri tributi. Quando arriva il mio turno porgo il dito all’uomo e sento solo un pizzico e il contatto con la carta e poi mi lascia. Scorro veloce e mi posiziono vicino alle ragazze del mio stesso corso, più o meno in mezzo alla folla di destra.
La piazza è gremita di ragazzini quando fa la sua entrata spettacolare l’accompagnatrice del Distretto 4, Myrtha Deltight. Quest’anno ha una parrucca e un vestito verde acqua che si potrebbero intonare benissimo col mio vestito. Dopo di lei prendono posto alla sua sinistra Mags, Jared e il sindaco del Distretto.
« Benvenuti ragazzi. Benvenuti alla mietitura del Distretto 4 per i 26esimi Hunger Games. E possa la fortuna sempre essere a vostro favore. Come sempre il nostro amato sindaco ci farà prima un discorso. » Myrtha inizia con quell’accento capitolino che odio da quando sono bambina. Il sindaco si fa avanti e inizia a spiegare della creazione di Panem, della divisione dei Distretti e dei Giorni Bui che susseguirono. Continua un monologo che ascolto ogni anno sulla forza di Capitol City, sul fatto che vennero abbattuti dodici Distretti e il tredicesimo distrutto. Parla della creazione degli Hunger Games e in cosa consiste. Ovviamente non ascolto perché so già tutta la storia, nonostante ci sia qualcosa sotto che non quadra.
« Molto bene. Ed ora estrarremo la giovane donna e il giovane uomo che avranno l’onore di rappresentare il Distretto 4 nei 26esimi Hunger Games. Prima le signore. » è la voce di Myrtha a riportarmi alla realtà e a guardare quello che fa. Si avvicina all’ampolla delle ragazze, cala la mano e ne fa uscire un bigliettino bianco. Ritorna al microfono, apre il foglio e dice ad alta voce il nome del tributo femmina.
« Cherrie Jackson! » per poco non svengo. Noto gli occhi delle mie compagne girarsi verso di me e mi stupisco quando i miei piedi iniziano a camminare da soli verso il palco. Sono scossa, impaurita. Pensavo di essere al sicuro se c’era mia madre, ma non è stato abbastanza. Avrò di sicuro una faccia scioccata, ho il cuore che mi batte a mille e la gola è diventata secca di colpo. Salgo sul palco e mi posiziono vicino a Myrtha con un’espressione vuota. Chissà cosa starà pensando di me mia madre in questo momento. La scorgo tra i parenti dei ragazzi e vedo che sorride ancora. Non posso fare a meno di imitarla e cerco di essere più cordiale possibile con la capitolina quando mi rivolge una domanda. « Quanti anni hai, cara? »
« Quindici. »
« Ci sono volontari? » tutti tacciono. « Molto bene. Fate un applauso a Cherrie Jackson. » la maggior parte dei presenti batte le mani e penso che sia un gesto carino e sorrido di più.
« Ed ora il giovane uomo. » annuncia Myrtha avvicinandosi all’ampolla dei ragazzi.
Guardo la parte sinistra della piazza e immagino a chi potrebbe essere il prossimo estratto. Un dodicenne tutto pelle e ossa che sa a malapena fare i nodi? Un ragazzo grosso abbastanza da uccidere tre tributi tutti insieme? Ci saranno volontari? Il Distretto 4 è uno dei Favoriti, ma non penso che io sia il genere di ragazza che ucciderebbe volentieri nell’arena. Quindi spero di avere un compagno valoroso solo per allearmi con lui e vivere per almeno tre o quattro giorni. Forse sembra brutto da dire, ma in questo momento vorrei tanto vincere che potrei fare di tutto. Sarò sadica, ma ho una voglia di ritornare qui nel Distretto 4 nonostante il mio viaggio verso la capitale non sia ancora iniziato. Myrtha ritorna al microfono, apre il bigliettino ed esclama a gran voce il nome del tributo maschio.
« Zeth Bringstorm! » non appena la capitolina annuncia il suo nome, un grosso ragazzo si fa avanti e senza paura sale sul palco. Lo guardo meglio: avrà almeno diciotto anni, ha i capelli neri ed è alto il doppio di me. Ha un fisico scolpito, come se fosse stato allenato per gli Hunger Games fin da piccolo. Ma so che sotto quella corazza di ferro ha un cuore d’oro. Lo vedo quasi sempre intento a giocare in spiaggia con i suoi fratellini più piccoli ed ora un senso di colpa mi pervade il cuore. Se lui morirà, chi baderà ai suoi parenti? I suoi genitori sono morti qualche anno fa e ha solo la nonna che li cura ma si vede che è vecchia e non durerà molto. Di sicuro non sarò io ad ucciderlo, ma ho una paura tremenda di cosa potrebbe succedere se io vincessi. Oppure se ci ritrovassimo noi due a dover combattere per la vittoria. Lascio da parte questi pensieri perché Myrtha inizia a fare le solite domande al mio compagno.
« Quanti anni hai? »
« Diciotto. » ha una voce grave, ma ferma, come se fosse stabilito che doveva essere un tributo.
« Ci sono volontari? » anche ora tutti tacciono. « Molto bene ragazzi, stringetevi la mano. »
Mi volto verso Zeth e per la prima volta lo guardo in faccia. È un bel ragazzo, attirerà di certo l’attenzione di molti sponsor a Capitol City. Ci stringiamo la mano e poi ritorniamo alla nostra solita posizione, di fronte alla piazza.
« Ed eccoli qua, i tributi dei 26esimi Hunger Games. Cherrie Jackson e Zeth Bringstorm! »
  
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