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Autore: Capricornina    15/01/2008    3 recensioni
Dante sta passando il muro di fuoco che separa purgatorio e paradiso. Il fuoco impedisce il passaggio alle anime cattive e purifica le anime buone. Ma le cose non vanno esattamente come dovrebbero andare... guai in vista per i nostri due poeti! VirgilioxDante ^^
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Dante sentì calamitarsi il corpo, spinto da istinto o forze ignote, verso la sua scorta, che raggiunse a passo ratto e affannoso.
Quando gli fu dinanzi gli si strinse addosso a guisa di pargoletto intimorito, aggrappandosi con le dita alla veste morbida e bianca.
" Maestro, che è quel ch' io vedo? Perchè la fiamma al mio passar si spense?"
Virgilio si riscosse, ma non per far parola e anzi levò le ciglia in suso inver lo cielo.
Dante seguì la direzione dei begli occhi e virò lo sguardo all'aer celeste e cristallino del purgatorio. Questo andava cangiando color lentamente, tignendosi di tenue violetto da principio, che tutto il monte cinse in sua atmosfera. Tornò poi in tinta più scura e tetra, che pesante scendea come un mantello a ricoprir lo cielo.
La volta che pria apparia limpia e tersa fu raggiunta in breve da una schiera nebulosa larga e spessa, e una vibrazione sorda, quasi un ruggito muto e doloroso, della terra nacque, scotendo l'aer e appena tutto il monte.
Dopo di questo un forte vento venne, battendo la terra e levando l'arena, per cui Virgilio Dante avvinghiò per un braccio e condussel brusco e ratto al rifugio di una roccia a la sua destra, che concava era di forma e parea massiccia.
Tutt'attorno andava generandosi la terribile bufera in ogne aspetto somigliante a quella del cerchio secondo ne lo primo giron malvagio.
Una volta riparati da tanto scompiglio, Virgilio sentì del suo protetto la carne calda e viva tremar sotto il suo palmo, che da paura e smarrimento egli era offeso, al ché il suo cor si colmò di dolce amarezza.
Cercò il viso del discepolo amato e il vide reso pallido e fioco dal gran terrore, che parea anche lui anima morta.
Sentì Virgilio in su di lui pesar quegli occhi dall'emozion sconvolti, e partecipando anco di quel sentore, vergognossi d'esser sua guida.
' Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto? ' Gli aveva detto quello, tutto intimorito, prima ancora che discesi fosser tra color che son sospesi.
Pote chiamarsi guida degna colui che di sé medesmo face preda della paura?
Tenendo alto questo penser nel core suo Virgilio debellò ogne sentimento altro, che aveva il suo animo stordito infino a quel momento, e serrò strette le dita attorno alle spalle di Dante, scotendolo.
" Non esser sì da viltade offeso;  un momento passaggero è quel che vedi. Cesserà la tempesta e verrai al dolce lido, ove tua donna te aspetta per condurti a la gloria etterna. "
Lo consolò quegli allotta, suonando nella voce sicuro di ciò che lui per primo dubitava, e Dante parve rassicurarsi un poco.
Tutt' a un tratto un rombo di tuono spezzò l'aer tetro e rimbalzò in ogne loco a loro presso. Balenarono li raggi de l' elettrico fragor sulle rocce e sulli alberi intorno, e una leggera pioggia cominciò a cader inzuppando la terra.
Virgilio s'accostò a Dante, e nonappena fu più presso al discepolo suo, lo prese tra le braccia e fece sì che la testa appoggiasse al suo petto. Poi lo avvolse nel mantello, volendo col cingerlo di panno ripararlo dalla tormenta che imperava funesta.
Il contatto di calor tipico umano sul suo petto rinnovò in Virgilio la dolcezza per quel tepore dolce e vivo di cui fu per lungo tempo privo.
Dante cessò tra i suoi bracci di tremar, ma seguitava a tener la veste saldamente, rendendo manifesta  disperata volontà di non esser dal suo compagno dipartito.
" Non disperar, ché finché sarò io qui teco nulla bufera puote far male. "
Sussurrò la bocca del duca con affettoso suono, colorando le gote di scarlatto al suo protetto, che affondò più il viso tra le morbide pieghe e li occhi chiuse contra di esse.
Virgilio rimirò la bufera che l'aer di nero pintava e tutto lo mondo queto in suo moto repentino percotea.
E tosto gli apparve all' intelletto un temibil presagio, che l'animo suo raggelò tutto.





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Deliri dell' Autrice:
("Perchè tanto delira lo 'ngegno tuo da quel che sole?" XD)






Qualcosa di terrificante sta arrivando, in caso non ve ne siate accorti ^_^! Spero di proseguire questa ficcina stupida XD e spero di ricevere magari qualche commento a riguardo, che mi invogli a continuarla (sicuramente riceverò un sacco di parolacce e insulti XD ma tanto la scriverò lo stesso perchè va resa giustizia a questi 2 che si amano!)
E non dite di no! XD Ma scusate, si danno la mano in continuazione, si baciano, si abbracciano, si guardano amorevoli.....SI AMANO! Io cito testualmente solo 3 episodi:

1) "Lo collo poi con le braccia mi cinse;
basciommi il volto e disse:  << Alma sdegnosa,
benedetta colei che 'n te s'incinse! >>

In pratica Virgilio gli è saltato addosso.... non c'è altro da aggiungere.


2) "I' credo ben ch'al mio duca piacesse, (LO CREDO ANCH'IO DANTE XD)
con sì contenta labbia sempre attese
lo suon de le parole vere espresse.
Però con ambo le braccia mi prese;
e poi che tutto su mi s'ebbe al petto,
rimontò per la via onde discese.
Né si stancò d'avermi a sé distretto 

MA CIOEEEE''!! DAI LO PRENDE IN BRACCIO E SE LO STRINGE AL PETTO E POI LO SCARROZZA PER L'INFERNO.... ragazzi miei...questi due non me la raccontano giusta.

3) " Si volli dir, ma la voce non venne
com'io credetti: << Fa che tu m'abbracce>>.
Ma esso, ch'altra volta mi sovvenne 
ad altro forse, tosto ch'i' montai, 
con le braccia m'avvinse e mi sostenne;"
<3 CHE CARINI! "Fa che tu m'abbracce" è ultradolcissimo >/////< che carino, non osa neanche chiederglielo! Dante puccioso! Ma tanto non c'è bisogno di chiedere, Virgilio è sveglio XD
E poi "ch'altra volta mi sovvenne AD ALTRO FORSE...." X°D Dante, ad altro che??? Io immagino eh...!!!!! <3 


  
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