Era un giovedì, come posso dimenticarlo? Ero dietro la macchina fotografica, come tutte le settimane, mentre cercavo di soddisfare le richieste del fotografo: "Sorridi!" "Voglio più luce negli occhi!" "Guarda qua, guarda là!" Ero sfinita. Molti credono che il lavoro di una modella sia facile ma non lo è affatto. Molte volte i giorni sembrano tutti uguali perché il tuo compito è sempre quello di sorridere dietro una fotocamera. Ma, alla fine, è un lavoro che mi piace e sono felice di quello che faccio. Perché ricordo questo giovedì in particolare? Perché è il giorno in cui è cambiata la mia vita. Avevamo quasi finito il servizio fotografico e ci avevano dato cinque minuti di pausa. Mi ero avvicinata al banchetto dei dolci come faccio ogni volta, ringraziando Dio di essere una di quelle ragazze che mangiano e non ingrassano. E' proprio in quel momento che una delle modelle che faceva il servizio con me ha iniziato a urlare. Non capivo perché si comportasse in quel modo, quando all'improvviso l'ho visto, vicino alla porta, con ancora gli occhiali da sole addosso, con l'aria triste ma più bello che mai. Era Justin, prorio lui, Justin Bieber. Non sapevo che fare e non avrei mai immaginato quello che sarebbe accaduto dopo.

Mentre ripensavo a quel giovedì sentii le sue mani prendermi da dietro e abbracciarmi, mentre avevo gli occhi rivolti alla fantastica vista di New York. Era bellissima.
"Hey, dobbiamo andare!" Mi disse con la sua solita voce dolcissima.
"Dove?"
"Ti porto con me a lavoro."
"Ne sei sicuro? Non l'hai mai fatto prima d'ora e non vorrei essere un impiccio."
"Se te l'ho chiesto non lo sei, mi fa piacere che tu venga." Continuò a dirmi con la sua voce dolce, dopo avermi lasciato un morbidissimo bacio sulla guancia.
Non ero mai andata a lavoro con lui e questa cosa un po' mi spaventava anche se ero felicissima. Insomma, lui è Justin Bieber, non solo il mio dolcissimo ragazzo. Non abbiamo una relazione normale e non potremmo mai averla, credo che un po' di paura sia normale.
Dopo circa dieci minuti eravamo nella Hall, aspettando Scooter e Alfredo. E' in quel momento che la paura è aumentata. Sapevo che non c'era un'uscita sul retro in questo fantastico Hotel e quando ho visto la grande folla di paparazzi all'entrata ho iniziato a sudare. Non ero mai stata 'paparazzata' anche se stavo con Justin da circa sei mesi. Abbiamo cercato di tenere la nostra relazione il più nascosta possibile, anche se a volte  non è stato facile e un po' di foto di noi due insieme sono uscite. Mentre pensavo a questo non sentivo nemmeno Justin che mi chiamava.
"Hey, tutto bene?"
"Ehm…si certo." Risposi con voce roca.
"Non devi preoccuparti dei paparazzi, ti terrò la mano e saliremo velocemente in macchina."
Non avevo la minima idea di come avesse fatto a sapere cosa mi stesse passando per la mente, ma lo sapeva. E' sempre stato molto apprensivo con me, si è sempre preoccupato di come stavo. E' davvero unico, ma io non ero ancora a pronta ad essere la 'ragazza ufficiale' di Justin Drew Bieber. A me bastava che lo sapessimo io e lui e nessun altro. Sarebbe stato tutto più facile.
"Non è così orribile come sembra." Continuava a parlare mentre io pensavo di rimanere in Hotel e aspettarlo nella nostra splendida suite.
"Non credo di essere pronta, Justin."
Subito dopo mi disse qualcosa ma non mi ricordo esattamente che cosa, o forse nemmeno lo sentii. Ricordo solo che dieci secondi dopo eravamo dietro le scale della Hall, io appoggiata al muro e lui che spingeva il suo corpo contro il mio dolcemente. Quel gesto mi ha fatto sentire subito meglio, ma non ancora abbastanza.
"Prima o poi deve succedere, non puoi essere la mia ragazza segreta per sempre." Mi disse dopo avermi baciato il collo più volte.
"Ma…io…" Non sapevo davvero cosa dire e averlo così vicino mi impediva di non pensare ad altro che ai suoi bellissimi occhi color nocciola.
"Sei abituata a stare davanti alle macchine fotografiche, sei una modella, che problema c'è?"
"Ma questo è diverso, non è come stare in uno studio fotografico con poche persone. Lì fuori c'è almeno una cinquantina di  paparazzi e gli scatti che faranno saranno su internet in meno di cinque minuti. Tutti sapranno di me e te, tutto il mondo. Justin, io ho paura. Non voglio che tutto quello che abbiamo venga rovinato."
E' in quel momento che lui poggiò le sue labbra sulle mie. I nostri corpi erano ancora appiccicati e lui mi accarezzava i capelli. Lui stava per dirmi qualcosa ma io lo bloccai aggiungendo: "So che questo è un prezzo da pagare per stare con te, ma credo di voler ancora aspettare. Ti amo e…" In quel momento fu lui a bloccarmi: "Dimostramelo."
"Che cosa?"
"Che mi ami." un altro morbido bacio sulla guancia. "Fallo per me."