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Autore: Melipedia    02/07/2013    2 recensioni
Occhioni verdi perseguitava i suoi sogni da quando li aveva incrociati da quel pullman. Erano l'unica cosa che ricordava, l'unica cosa che sapeva
Ora quegli occhioni erano tornati e Thad non poteva, non voleva, credere che fossero di quel diavolo di Sebastian.
Quello che non sapeva era che anche qualcun'altro sognava i suoi occhioni castani, incrociati dallo stesso pullman.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I want to reconcile the violence in your heart 
I want to recognise your beauty's not just a mask 
I want to exorcise the demons from your past 
I want to satisfy the undisclosed desires in your heart 


“Sa, Sa. Ok, si avvisano gli studenti che a causa di un incidente nel laboratorio di chimica le lezioni saranno sospese per la mattinata di oggi e eventualmente domani. Si prega agli studenti di tornare nelle loro camere evitando l’aula est. Coloro che alloggiano fuori dall’edificio scolastico si rechino in segreteria per sapere cosa fare. Ci scusiamo me l’imprevisto. Il preside”

Sebastian si chiedeva quale idiota poteva aver fatto esplodere il laboratorio di chimica prima dell’inizio delle lezioni. Poi ha pensato a i Warbler, ormai aveva imparato a conoscerli, quindi  la notizia non lo stupiva più di tanto. Una mattinata senza noiose lezioni, cosa voleva di più?
Non essere costretto in camera
Anche se Harwood non si era ancora fatto vivo, stava cercando il modo di scappare da li. Sarebbe andato da Hunter, ma l’aveva minacciato di castrarlo ,mentre si riavviavano nelle loro stanze, se non l’avesse lasciato solo con Nixon. Ancora non riusciva a capire cosa ci trovasse in quel prosciutto ambulante. Era da quando aveva preso la stanza con lui che ci provava, ma l’latro ancora non c’era stato. Hunter sosteneva che “ il mio panzerottino è come un delicato soufflé, va trattato con delicatezza, pazienza e tanto amore, anche se ogni volta continua a afflosciarsi tirato fuori dal forno”. Quel ragazzo aveva decisamente qualche rotella fuori posto, forse per questo l’avevano spedito in questa gabbia di matti dall’accademia militare.
Con uno sbuffo decise di rimettersi a letto, magari si sarebbe addormentato prima dell’arrivo di Thad e il problema non ci sarebbe stato. Che poi era una cosa così stupida continuare a fuggire. Da cosa poi? E perché? Lo voleva, voleva vederlo e conoscerlo, e sapeva che anche per l’altro era cosi, allora perché?
-Buongiorno Smythe-
Be, qualsiasi sia la risposta non riesci a pensarla quando entra nella stanza con il cesto del bucato sotto braccio. Non indossa la divista, ha una tuta grigia che gli fa un culo che da solo varrebbe la pena di non scappare più.
-Non ti preoccupare per l’incidente del laboratorio di chimica, capita più volte durante l’anno. Quando il prof rimane tutta la sera a scuola il giorno dopo si presentano solo le matricole. Il preside da lo stesso annuncio registrato da anni, mandano il bidello a aprire le finestre e chiudere il laboratorio e lo lasciano così per 24 ore-
Da brava massaia divide i panni che ha nel cesto, li piega in diversi mucchi, alcuni li osserva bene per poi rimetterli nel cesto. Lo osservi incantato. È la prima volta che siete così vicini e il fatto che lui sia così calmo ti da un po’ fastidio. Tu non sei per niente calmo.
-Oh, questi non credo siano miei-
Ride e senza girarsi ti lancia un paio di.. boxer rosa?
-Ma che?-
-Credo sia del ragazzo che è rimasto qui con te l’altra sera, se lo vedi allo Scandals ridagliele e digli che lo saluto-
-Come scusa?-
-Il ragazzo castano che studia a Columbus, l’hai già dimenticato?-
-Emm io-
-Fa niente, non morirà nessuno per un paio di mutande, ma io non le voglio nel mio cassetto, Jeff ogni tanto ci mette le mani pensando che ci nasconda le cose, se le trovasse mi prenderebbe in giro a vita-
-Ok-
Borbotti, sprofondando di più nel tuo cuscino.
Dove sei finito Sebastian? Dove sono le tue risposte sempre pronte? Le battutine?
-Senti, ok è strano anche per me, ma lo so che non mi sto immaginando tutto ok? Io ti osservo, sempre, lo vedo da i tuoi occhi. In realtà vedo tante cose  nei tuoi occhi, ma questa è un'altra storia. È stupido che mi eviti! Sono il tuo compagno di stanza! Non pretendo chi sa che cosa, ma magari che la mattina non scapassi mentre sono in bagno e che la sera non torni quando già dormo se non mi chiudi fuori dalla camera. Non mordo mica, giuro-
Quando si era voltato? Quando aveva iniziato a alzare la voce e puntarti il dito contro? Perché ti aveva ammutolito?
-Oh magari anche salutarci o parlare in generale, visto che queste sono le prime parole che ti rivolgo fuori dalla sala dei Warbler-
-Ok-
-Ok, sai dire solo questo? Io ho fatto un monologo infinito e tu dici solo ok?-
-Harwood, tu parli sempre così tanto?-
-Solo quando sono nervoso-
-E posso fare qualcosa per renderti meno nervoso?-
Oh, eccolo dove eri finito Sebastian. Ghigni, quel ghigno malandrino e accattivante, con quella punta di malizia che non guasta mai. La tua testa è riuscita a elaborare qualcosa finalmente. Siete nella medesima situazione, vi volete, avete paura, vi allontanate, non vi cercate, ma vi volete. E forse hai bisogno di ancora tempo si, ma ora non pensi che lo lascerai scappare, o meglio, pensi che non scapperai più così facilmente da lui.
-Be, rispondere con qualcosa di diverso da ok?-
-Oui-
-Che?-
-Si, è francese-
-Oh, giusto, e il bello che ci sono pure stato a Parigi-
-Lo so-
-Forse dovremmo parlare del pullman-
-Forse, ma ho bisogni di tempo-
-Ancora?-
-Forse avrei dovuto continuare a ignorati Harwood, stai risultando abbastanza rompiscatole-
-Oh, ma grazie mille Smythe, torna pure a ignorarmi se vuoi, ora che so che il gatto non ti ha mangiato la lingua non esiterò più-


Da quella mattina le cose erano molto migliorate. Non si ignoravano più e avevano una convivenza abbastanza normale, se per normale prendiamo battutine e allusioni varie da parte di Smythe e risposte più o meno ironiche o guance arrossate da parte di Harwood. Ma c’è ancora molto di in sospeso fra loro. C’è sempre quel passo che l’uno vuole fare verso l’altro ma che nessuno ha il coraggio di fare. Hanno imparato a conoscersi, soprattutto Thad ha imparato a conoscere quelle piccole cose di Seb che lui vuole celare al mondo. Ma non è abbastanza. C’è una sorta di sfiducia reciproca data dai comportamenti discordanti dei due.
Ci sono momenti, in cui sono solo loro, un cui sembra che da un attimo all’altro si stiano per baciare per quanto siano vicini fisicamente e anche emotivamente, ma poi escono dalla loro bolla e Sebastian torna a provarci col primo bel culo che incontra, ultimamente sempre quello Blaine, e Thad che prende caffè , flirtando, con alcune ragazze al Lima Bean.
Quindi Seb non fa quel passo per paura, paura di fidarsi e finire di nuovo a pezzi, mentre Thad perché legge nei suoi occhi che ha bisogno di tempo.
In un certo senso si stanno ostacolando a vicenda, ma entrambi sentono che tutto questo inseguirsi avrà fine e si ritroveranno. Lo fanno da quando si sono visti la prima volta, non smetteranno ora.


Un mese dopo

“Il signor Harwood in presidenza, ripeto, il Signor Harwood, Thad Harwood in presidenza’’

Perché? Perché! Cosa ho che non va? Perché la gente continua a lasciarmi come un cane sul autostrada?
Piove, quindi non le distingui le lacrime che solcano il volto di quel cucciolo. Tutti preferiscono andarsene, scappare, che restarmi accanto. Tutti pensano che sono forte, che posso farcela da solo, quindi lasciano andare il sellino della bici, ignorando le mie urla di non farlo.
Mamma, ti mi volevi bene, da bambino mi dicevi sempre che non mi avresti mai lasciato solo contr i mostri. Eppure te ne sei andata, mi hai portato via mia sorella , l’unica persona che mi capiva. Te ne sei andata e mi hai lasciato a lottare contro i mostri da solo. Papà? Mi avevi promesso che lui sarebbe rimasto con me, ma l’hai visto tu? Già e tanto se lo incontro nei week end di sfuggita. E tutte le volte che venivo da te in estate c’era sempre qualcosa che ci impediva di stare tutti insieme.
Ti sei dimenticata di me anche oggi. Non bastava aver perso una sorella, pure tu dovevi andartene.
Cora* non do la colpa a te, tu sei innocente in tutto questo. Tu forse, se avessi potuto, saresti rimasta qui con me, ma il destino ha deciso di strapparti la vita dalle mani per uno stupido incidente.
Ma tu mamma perché? Avevi ancora me! sono qui? Mi vedi? Che bisogno avevi di gettarti dal tetto del ospedale? Che bisogno avevi di lasciarmi di nuovo?
E chi sarà il prossimo? Papà? Nick e Jeff? E poi? Tutte le persone che provano un briciolo di affetto per me?
Allora perché non liberarli da questo peso? Tanto non importa a nessuno. È solo un passo. Un passo ed è tutto finito. Mi dispiace per gli studenti che troveranno il mio corpo, non voglio traumatizzarli, ma loro saranno forti. Non come me. Solo un passo e mi butto nel vuoto.


-Sebastian!-
-Che c’è fatina?-
-Hai visto Thad, è da quando l’hanno chiamato in presidenza che non lo vediamo-
-No, magari si starà nascondendo per i suoi crimini-
-Crimini? Non l’hanno chiamato per un richiamo-
-Mi sembrava strano. È troppo perfettino per aver infranto le regole. Cosa ha fatto?-
-La segretaria non ci ha detto molto, ma abbiamo capito che è morto qualcuno-
-Vi do una mano a cercarlo, voi partite dal primo piano, provate nella sala da ballo, io vedo nei dormitori-


Sebastian, stai correndo ancora, ma stavolta non scappi. Stavolta stai inseguendo la tua preda e sei quasi sicuro di sapere dove sia. È lo stesso posto dove andasti tu quando hai perso Louis.
E infatti eccolo li, in piedi sul cornicione, un passo dal vuoto. Ti avvicini con calma, cercando di fare rumore con i piedi per far si che si accorga di te, ma sembra troppo assorto.
-Thad-
Sussurri quando gli sei dietro. Lui traballa, ma tu sei veloce a prenderlo e a farlo sedere. Ti lasci cascare accanto a lui e lo stringi forte. Non sai bene cosa gli è successo, ma sai cosa è successo a te e cosa avresti voluto tu in quel momento. Solo qualcuno che ti consolasse, che condividesse il tuo dolore.
-Cosa credi che ci voglia coraggio a morire? Morire è semplice. È vivere che richiede coraggio*. E non venirmi a dire che non so quello che provo perché ci sono passato anche io. Anche io ho perso le persone più importanti della mia vita. L’unica persona che mi abbia mai amato e che io amo l’ho dovuta lasciare in Francia e dopo poco è morta, e non ho potuto dirle addio. Anche io volevo farla finita, volevo buttarmi anche io del tetto, avevo persino previsto di atterrare sul terrazzo dei mie, una piccola vendetta di tutto il dolore che mi hanno fatto provare e che mi fanno provare tuttora. Ma non l’ho fatto e qualcuno mi ha raccolto per strada e aiutato. Ma ho perso pure lei, perché io non posso scegliere niente nella mia vita, sono un fantoccio in mano a i mie genitori e sono stato portato qui e lei non mi ha più parlato, non mi ha più cercato, mi ha lasciato di nuovo solo per la mia strada-
Stava iniziando a piovere, faceva freddo, Sebastian sentiva distintamente la camicia bagnarsi sempre di più per le lacrime del ispanico e sentiva le sue lacrime quasi congelarsi sul viso, ma l’unica cosa che fece fu stringere il ragazzo più forte contro il suo petto e ricominciare a parlare.
-Mi ero promesso, appena un attimo prima di incontrare i tuoi occhi, che non mi sarei più fatto scalfire da niente. Niente amici, niente sentimenti, niente legami. Ma tu con un occhiata hai distrutto tutto. Hai degli occhi così belli Thad, nascondono un sacco di cose.  Voglio scoprirle tutte, giorno dopo giorno. Io non ti lascio, non ora che ti ho trovato.-
Il tempo sembrava essere stato più clemente del destino, infatti dopo poche gocce aveva già smesso. Sebastian sentì l’avviso di un messaggio, non si premurò nemmeno di leggerlo per digitarne un altro.

A Niff :
L’ho trovato, è qui con me
-Seb

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono solo una persona terribilmente pigra, per questo ci ho messo tanto. Ma capitemi, sono finalmente in vacanza dopo un anno abbastanza pesante, ho bisogno del mio meritato riposo!
E so che con questo non mi sono fatta perdonare, ma avevo questa voglia di uccidere qualcuno.
Avrete forse notato che ho una leggera ossessione per le lezioni di recitazione di Cooper, per questo quando urlo, o i mio pg lo fanno, puntano sempre il dito xD
Un paio di * : il primo è per il nome della sorella di Thad. Vengo dalla straziante visione di Teen Wolf e ho avuto la geniale idea di vedere anche i promo della 3x06 quando io la settimana prossima parto T_T non voglio aggiungere altro perché per qualcuno è spoiler.
poi il secondo è perché è una citazione del mio libro preferito, le cronache del mondo emerso di Licia Troisi. Ido, lui si che era un gran umo.. gnomo.
Per il capitolo non ho molto da dire, l’ho scritto a teatro e avevo pure perso gli appunti (stavano nella borsetta dei trucchi…) se avete domande commentate.
Vi piace il nuovo banner? A me un sacco *O*
Melipedia
   
 
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