un risveglio un po’ brusco…
Avevo caldo, un caldo bestiale.
Avevo un mal di testa che mi martellava il cervello.
E il 14th si era svegliato.
Era inutile negarlo ,lo sentivo, sentivo che in alcuni momenti il mio corpo non mi apparteneva più, che facevo cose che se fossi stato in me non avrei mai fatto, cose che mi avrebbero fatto vergognare da morire.
E questa era una di queste cose.
Ero sdraiato su un letto, e fin qui tutto apposto, ma la cosa più sorprendente, e allo stesso tempo raccapricciante, era che ero completamente nudo e non perché era estate e avevo caldo, ma per un’altra ragione, il letto ,inoltre, era nel disordine più totale come se ci fosse scoppiata una bomba poiché si vedevano piume da tutte le parti e coperte lacerate.
Come facevo a sapere di aver fatto sesso su quel letto ? semplice, per tre ottime ragioni: primo, la camera non era la mia; secondo il letto era pieno di cose appiccicose; e terzo sentivo l’acqua scorrere nel bagno segno che, anche se avessi sbagliato stanza e fossi andato a dormire in un letto pieno di panna montata non ci ero andato da solo.
Ora l’unico mistero rimaneva quello di scoprire con chi mi ero appartato.
La stanza però non mi aiutava: non aveva nulla di particolare, se non l’assenza di mobilio. Oltre al letto che mi ospitava c’era solamente un vecchio armadio mangiato dalle tarme e un tavolino senza una gamba che si reggeva a malapena.
Mi accorsi subito che non ero nella sede dell’ordine, poiché non c’era nessuna camera così mal ridotta.
Mi ricordai alla fine che ero andato in missione, ma con chi o con quale obbiettivo rimaneva un mistero.
Probabilmente la sera prima mi ero ubbriacato, anche perché non mi spiegavo questa perdita di memoria.
Guardando più attentamente la camera notai un oggetto che mi era sfuggito. Una specie di bastone appoggiato di fianco alla pota del bagno, osservando meglio però non sembrava un bastone, sembrava più una … una…
Mi venne un dubbio atroce e per accertarmene mi alzai dal letto, purtroppo però i miei propositi vennero interrotti da un dolore acuto alla schiena che mi fece piegare in due. Il dubbio crebbe in maniera esponenziale e divenne realtà quando, mentre ero ancora a terra a contorcermi per la fitta alla schiena , sentii una voce fastidiosa.
-Moyashi! Si può sapere che stai facendo!?-
Spaventato alzai gli occhi verso il mio interlocutore, sperando che la voce fosse stata solo un’allucinazione, ma quando incontrai gli occhi di Kanda tutti i miei peggiori incubi divennero realtà, e non potei far altro che esclamare un insipido e fuori luogo
-mn-