Mary stava tornando a casa da scuola con lo zaino colmo di libri. Quel giorno aveva matematica, italiano e scienze. Studentessa di 13 anni, aveva scelto di frequentare il liceo classico l'anno successivo; era brava in tutte le materie letterarie, e ogni giorno stava sei ore sui libri senza mai riposarsi.

Mary amava leggere fumetti e libri di fantascienza. Era un'appassionata di astronavi, di uomini sulla luna e di macchine futuristiche. Aveva anche cercato di realizzare un suo prototipo di astronave in miniatura per la Fiera della Scienza che si era tenuta quell'anno a scuola, ma non vinse e arrivò solo quarta su dieci concorrenti.

Giunta a casa, vide vicino al suo cortile un uomo di aspetto strano: indossava una giacca nera e un cappello da clown; il viso era deformato e la scrutava con la coda dell'occhio. Gli occhi sembravano privi di colore. Incutevano timore...

Dopo quei pochi istanti interminabili della sua vita, rientrò finalmente a casa. L'aspettava una giornata stressante: era piena di compiti per il giorno dopo e poi sarebbe uscita a fare una passeggiata con le sue amiche.

"Vado un attimo a potare le piante in giardino. Tu intanto comincia a fare i compiti, Mary" le disse sua mamma. La ragazzina annuì. Passarono due ore. Dalla finestra Mary sentì un urlo. Si affacciò. Restò paralizzata. Sua mamma era per terra sull'erba umida, con gli occhi aperti, privi di vita. Usciva sangue dalla sua testa.

Mary era disperata. Chiamò per telefono i carabinieri, che dopo pochi minuti accorsero. Non riuscirono a spiegarsi il motivo di quella morte.

Passarono sei mesi. Mary era andata a vivere dai suoi nonni, ma ogni notte faceva sempre lo stesso incubo: l'uomo con cappello da clown, giacca nera e occhi inesistenti, colmi di odio. "Mary, io e tua nonna andiamo un attimo in giardino a raccogliere le erbacce. Dopo preparerò io stesso il pranzo per tutti!"

La ragazza temeva...

Il giorno dopo, i carabinieri coprirono tutti e tre i corpi. I loro occhi erano aperti, senza vita, come se avessero visto la morte in persona un attimo prima di morire. E da dietro l'angolo, l'essere con il cappello da clown, la giacca nera e gli occhi inesistenti osservava; abbozzò un sorrisino.