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Autore: Blooming    03/07/2013    3 recensioni
Meg provava qualcosa, non sapeva bene cosa, ma sapeva che lo provava per il suo angelo.
L’avevo baciato io per prima ma lui aveva ricambiato e anche in molto appassionatamente, e mi ero sentita pulita, ‘amata’ o qualcosa di simile, credo.
[Coppia Meg-Castiel; personaggi Meg.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Meg, Master
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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I will love you till the end of time 
I would wait a million years 
Promise you'll remember that you're mine 
Baby can you see through the tears? 
(Blue Jeans – Lana Del Rey)

 

 
Era da quando l’avevo baciato che tutto era cambiato in me, per me.
Non sapevo bene quale sentimento provassi per lui.
I demoni non provano spesso sentimenti, direi che non ne sono capaci.
L’avevo baciato io per prima ma lui aveva ricambiato e anche molto appassionatamente, e mi ero sentita pulita, ‘amata’ o qualcosa di simile, credo.
Quando incontrai Dean capii subito cosa c’era da fare.
Andammo a salvare Sam da quel manicomio e da quel giorno non lasciai mai il mio angelo. Sperando che ricordasse, sperando che fosse in grado di capire quello che provavo e che riuscisse a spiegarmelo.
Non lo lasciai mai.
Passavo le giornate a sorvegliarlo, a proteggerlo. Speravo che una mattina si svegliasse e guardandomi mi dicesse qualcosa, qualcosa per farmi capire che provava qualche sentimento per me, che mi dicesse che ero importante per lui.
Rimanevo sempre con lui, anche a distanza.

Per lui potevo fare tutto.
Aiutai i Winchester contro i Leviatani, solo per lui.
Quando venni presa in ostaggio da Crowley che non aveva intenzione di lasciarmi andare, ero distrutta.
Pensavo che il angelo fosse andato, per sempre. Perduto.
Urlavo tra le fiamme dell’Inferno, mi contorcevo sotto le varie torture che gli stupidi scagnozzi mi infliggevano.
Speravo poterlo baciare un’ultima volta.

Quando più gli fui utile, Crowley mi fece legare e mi diede in custodia a un branco di demoni idioti che dovevano estorcermi tutto quello che sapevo.
Legata, da sola in quel bagno ripensai alla prima volta che avevo incontrato i Winchester. Non ero stata proprio una brava ragazza, a quei tempi lavoravo con mio padre, Occhi Gialli. Era per questo che Crowley voleva sapere tutto.
Ma quell’angelo mi aveva cambiata.
Sentii degli schianti e delle urla, la luce che passava da sotto la porta che venne aperta con uno schianto e lo vidi.
Mi fissava. Nascondeva qualcosa e riuscivo a capirlo solo dal suo sguardo.
E quando sdraiata su quel divano gli chiesi se ricordava, se ricordava qualcosa, lui mi disse di sì, che ricordava anche il ragazzo della pizza. Sorridemmo e mi sentii sollevata, felice in un certo senso.
Gli sorrisi guardandolo in modo dolce, lui ricambiò enigmatico.
Quegli occhi bellissimi.

Andai con i Winchester, per controllare il mio angelo.
Quella notte parlai con Sam.
Mi parlò di quella ragazza, una creatura rara che aveva incontrato.
Non capivo e continuavo a fare domande, domande inopportune e stupide e piano cominciai a comprendere cos’era l’amore.
L’amore è continuare a pensare a una persona unica, fantastica, come un unicorno. È cercare di proteggerla anche a costo della vita, è volerla vedere sempre e aspettare in ogni istante che ritorni.
Gli unicorni non esistono, mi ripetevo.
L’uomo poteva diventare una creatura rara come l’unicorno? Forse una persona speciale poteva esserlo. Forse la mia persona speciale poteva esserlo.
Allora era amore quello che provavo per il mio angelo.
Crowley ci attaccò e l’unica cosa a cui pensavo era di difendere il mio unicorno.
Mi voltai verso Sam
“Vai. Salva tuo fratello…” l’amore “e il mio unicorno.”
Rimasi sola, faccia a faccia con il ‘Re dell’Inferno’ che parlava, diceva che i Winchester volevano chiudere i Cancelli dell’Inferno e ucciderci tutti, me compresa.
Anche io volevo ucciderlo, gli dissi.
Mi colpì e iniziò lo scontro.

Vidi i Winchester salire in auto, mi fissavano. Mi assicurai che il mio unicorno fosse salvo.
Con un sorriso beffardo colpii Crowley al braccio e lui mi pugnalò alla pancia.
Sentii un forte dolore all’addome, il sapore di ferro in bocca.
Fissai per qualche secondo Crowley, gli occhi lievemente offuscati dalle lacrime, poi mi lasciai cadere sul cemento freddo.
L’ultima parola che dissi prima di morire fu “Castiel”, in un sussurro, il suo nome sulle mie labbra, il mio ultimo pensiero.
Il mio Castiel, il mio angelo, il mio amore, il mio unicorno.
   
 
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