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Autore: Gin Yoru    03/07/2013    1 recensioni
"Ah, un cubo di Rubik!" esclamai prendendo l'oggetto e iniziando a girare i quadrati scombinati in un caos di colori.
"Lo odio." decretò Sehun senza guardarmi "-perchè non sono in grado di farlo." si accigliò con aria pensierosa. "Però...però penso che la persona che starà al mio fianco per tutta la vita, di cui mi innamorerò, la mia anima gemella o come la vuoi chiamare, dovrebbe essere in grado di completarlo quel cubo. Per me è importante. Anzi, una caratteristica fondamentale direi!" annuì compiaciuto dalle sue stesse parole.
"Ah..." senza farmi notare troppo appoggiai il rompicapo, risolto, dove l'avevo trovato e lo raggiunsi sedendomi accanto a lui sul divano.
[HUNHAN] [KaiSoo] [accenni BaekYeol]
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, D.O., D.O., Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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S.O.S. _ Strange Oh Sehun

 


LuHan's view

 

Mi chiamo LuHan. I miei genitori sono morti entrambi quando avevo diciannove anni in un incidente stradale ed è da allora che vivo a Seoul con la nonna. La nonna era l’ultimo parente rimastomi sulla faccia della terra e le voglio molto bene. Ora ho ventitrè anni e la nonna è morta la settimana scorsa. Mi sembra incredibile che da un giorno all’alto la mia famiglia sia scomparsa. Ritrovarmi solo in quest’appartamento troppo grande per una persona sola dove le tracce della presenza di mia nonna sono ancora così evidenti mi rempie il cuore di malinconia.

Smisi di dormire nella mia camera subito dopo il funerale. Non che ne avvessi un motivo particolare, era solo una sensazione: la casa non mi apparteneva più e quindi era meglio disturbare ilo meno possibile. Preferii iniziare a dormire sul divano, tanto mi sono sempre piaciuti, i divani. Avevo iniziato subito a cercare un’altra sistemazione rivolgendomi anche a qualche agenzia immobiliare ma ero esausto e turbato, non trovavo nessun appartamento adatto a me. E poi non volevo vivere da solo. Ma di certo dovevo andarmene dall’abitazione in cui mi trovavo.

Una sera in cui ero particolarmente turbato  pensai persino di tornare in Cina e di continuare la mia vita lì. Sono nato a Pechino ed è lì che ho passato i primi diciannove anni della mia vita. Quello che più mi piaceva del mio paese era il paesaggio notturno. Nelle campagne le notti sono più nere del mantello di una pantera e splendenti come diamanti. Le stelle brillano di luce infinita circondate dallo sfondo nebuloso e candido della nostra galassia. Oltre all’oscurità delle notti cinesi non c’erano però molti altri motivi che mi spingessero ad un ritorno. Non ho al mondo nessuno del mio sangue e non vedo da talmente tanto i pochi amici che avevo che non sono nemmeno più sicuro del loro aspetto. Mi rimangono solo ricordi. Le lunghe corse con Zitao, le partite di basket giocate con Kris, i discorsi interminabili con Yixing, le giornate al mare tutti insieme…bellissimi ricordi, ma nient’altro che frammenti di esperienze ormai passate.

Stavo imballando alcuni oggetti guardando la finestra. La calotta compatta di nuvole grigio piombo faceva presagire un’imminente nevicata. Era un pomeriggio triste, piuttosto malinconico, un po’ come il mio stato d’animo.  Mi ero imbambolato a guardare un palazzo lontano quando suonò il campanello. Mi riscossi e corsi alla porta non avendo la minima idea di chi potesse essere. Dopotutto non avevo parenti.

Oh Sehun.

“Oh ciao. Grazie ancora per la scorsa settimana” dissi con un piccolo inchino.
Oh Sehun era un ragazzo simpatico, quattro anni più piccolo di me. Mi aveva detto che studiava alla mia stessa università ma doveva essersi diplomato un anno o due prima del normale perché era davvero molto giovane. Magari era un genio informatico o qualcosa del genere. Io comunque avevo perso un anno quando mi ero trasferito a Seoul. La settimana prima mi era stato di grande aiuto al funerale di mia nonna.
“Di niente ” rispose lui “Già trovato un appartamento?”
“Affatto. Non è per niente facile...” sorrisi mestamente.
“Non ti scoraggiare.”
“Vuoi entrare? ” chiesi facendomi da parte.
“No no, tolgo subito il disturbo,” disse “volevo solo dirti una cosa. Non è che verresti a stare da noi per un po’ finchè non trovi una sistemazione? Ne ho parlato anche con mio fratello e per lui va bene…” sorrise appena.
“Come?”
“Beh, comunque sei invitato a cena da noi questa sera. Vieni verso le sette, ti ho disegnato circa la strada su un pezzo di carta, ecco.”
“Oh…” presi il foglio che mi porgeva.
“Bene, allora ti aspetto, a più tardi LuHan.” Sorrise.
Avevo come l’impressione che due sorrisi da parte sua in pochi minuti fossero un dono da non sottovalutare.
“Ah…va bene allora vengo!” feci in tempo a gridare mentre si allontanava.
Senza voltarsi fece un cenno di saluto con la mano, poi se ne andò. Andai alla finestra per seguire la sua figura nel vialetto. I capelli chiari erano nascosti da un cappello e sotto il pesante cappotto non ancora chiuso si scorgeva un maglione bianco, con scollo a v.

Era così singolare, un po’ distaccato ma anche intrigante. Sentii di potermi fidare.

 

*Gin corner* Ciaooo a tutti! Ebbene si, ho deciso anch'io di intraprendere l' ardua strada di scrittrice di fanfiction e cosa c'è di meglio di una HunHan per cominciare? (per chi voleva leggere la KaiSoo, abbiate speranza (?), arriverà a breve). Beh, che altro dire? Spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito almeno un po' anche se è cortino, perdonate eventuali errori ortografici (oddio speriamo di no) e cosa più importante mi farebbe tanto tanto tanto tantissimo piacere se volete lasciare una recensione :3 visto anche che è la mia prima FF penso che sapere il parere dei miei lettori sia importante (importantissimo (^_^)/)
Quindi ciao, alla prossima e stay tuned, yeaaaaah xD

  
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