SE IL DESINO CI METTE LO ZAMPINO… LULLABY Le dita scorrevano rapide su una tastiera, l’occhio vigile guardava da parte a parte, il cellulare acceso sul comodino, continuava a lampeggiare insistente. Lo schermo del computer si riempiva di parole e di suoni. Una voce risuonava dalla tromba delle scale imperiosa. “Mamma ora scendo!” sbottò con arroganza la giovane. Aveva lunghi capelli castani raccolti in una coda, grandi occhi castani freddi e distaccati. La ragazza guardò un'altra volta lo schermo, prese il cellulare che continuava a lampeggiare e con uno sbuffo scese. Erano le otto, di una fredda sera d’inverno. Era vestita con un girocollo bianco e jeans scuri, passò davanti al bagno pensando se stirare i capelli oppure no, ma alla fine prese rapidamente il lungo cappotto nero e corse fuori nel freddo di novembre.