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Autore: Yomi22    03/07/2013    2 recensioni
Breve fanfiction su ciò che provò Jenna il giorno in cui l'incendio la rese cieca.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jenna Cavanaugh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un calore mai provato correva sulla pelle madida di sudore. Dove si trovava? Tutto nero, un nero pastoso, quasi tattile. Alzò una mano e provò ad afferrare quella melma scura ma essa le scivolò tra le dita. Di cosa si trattava? Cercò di inspirare ma una spina prima gelida, poi ustionante le percorse la trachea, fino a divorarle i polmoni. Tossì, tossì di nuovo. Socchiuse gli occhi per via del bruciore. Era... era fumo? Si alzò dal divano e fece un passo ma non riuscì a scavalcare  qualcosa - uno scatolone?- e cadde. Tentò di rialzarsi, ma le mani scivolavano sul marmo rovente. Provò più volte a rimettersi in piedi, ma il pavimento pareva inghiottirla sempre di più in una voragine nera. Poi una luce, una luce abbagliante che si muoveva sinuosa tra la mobilia. La osservò rapita. Una bellezza mai vista, così elegante e affamata. La luce mangiò il tavolo e si avvicinò a lei, impotente di fronte a una tale divinità. Nemmeno il fumo poteva nasconderla.
 Sentiva il cuore che le batteva a una calma innaturale. Non sarebbe dovuto correre, in una situazione simile? I battiti invece si ridussero al minimo: tum... tum... tum…
Inspirò, inumidendosi con la lingua le labbra screpolate dal calore. Di nuovo una lama di ferro rovente le squarciò i polmoni. Si guardò le mani e le vide stranamente sfocate, ma percepiva il loro tremore. Ordinò loro di smettere, ma ogni suo pensiero sembrava vano.
Sbattè più volte le ciglia chiedendosi come fosse successo. Aveva spento i fornelli no?
Chiuse il pugno e lo picchiò debolmente a terra, tentando di darsi una spinta ma il gesto fu inutile, il braccio crollò sotto il peso del corpo, che andava via via fondendosi con il marmo bruciante. Si guardò attorno per vedere quella danza infinita che rincorreva i soprammobili, i quadri, le fotografie sue e di suo fratello... Che strano, riusciva a distinguere perfettamente le fiamme ma non il resto dell'appartamento. Ora che ci pensava, non riusciva più a distinguere nessun contorno. Il tutto si fondeva con il tutto. Sembrava un unico pastone indefinito. Sbattè le palpebre per cercare di mettere a fuoco, ma niente diventava più nitido.
Diede la colpa al fumo, ma forse in fondo al cuore già sapeva cosa stava succedendo.
Per la prima volta nella sua vita, Jenna Cavanaugh pregò. Pregò una preghiera infinita, mentre le lacrime evaporavano non appena toccavano le sue guancie. Pregò deglutendo bocconi di fumo nero e caldo, insapore. Le sue membra bruciavano, i suoi occhi bruciavano: tutto era un'unica, grande vampata di calore. Il fuoco non la raggiunse però. Forse, le sue preghiere stavano funzionando. O forse era già morta. Non distingueva più il bianco dal nero. Un'unica, grande, immensa luce aveva risucchiato il mondo. Forse davvero si trovava in paradiso. Ma il calore, quello restava una presenza nitida e forte. No, non poteva esser ancora morta.
Non le restava che chiudere gli occhi e aspettare il futuro, se ce ne sarebbe mai stato uno.
  
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