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Autore: lucilla_bella    17/01/2008    3 recensioni
Un ragazzo perfetto, solare, simpatico, buono e gentile, fidanziato ufficialmente, con un destino radioso e ammirato da tutti. E io... io sono la sua parte oscura. Io sono il suo segreto. Io raccolgo le briciole, e vivo con quelle. (Dall'introduzione sembra pensante.. ma non è così^^)
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh, Altro personaggio, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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in god

Ma ciao bambiniiiii!! *___*
Guardate qui chi è tornata? Sisi!
Qui per salvarvi, anime pure, dall’orda di ff che si è abbattuta su di noi XD.
Inizio con il dire che ho fatto un casino con i tempi. Tra il cap 2 e il 3 (cioè da passato a presente), passano 2 anni!
Quando li ho scritti pensavo si capisse di più, scusate scusate scusate ^^ Mea culpa.
Poi ho notato una cosa... Quando vi prometto regalini via etere, commentate molto di più, sanguisughe!!!

Ecco, cosa mi invento adesso? Volete un barattolo di Nutella da 20 kili?
FATTA!
Per chi commenta una fornitura a vita di Nutella (quella tarocca, che costa meno) direttamente dall’autrice più figa del mondo (io)^^

Allora... Comincio con il ringraziare la parte mancante del mio cuore, che è con me tutti i giorni, che mi sopporta/supporta in qualunque cosa io faccia, che con il semplice fatto di essere viva mi rende la persona più felice del mondo... Gemy (o R ei, fa tu) non so più neppure come cazzo dirtelo, IO TI AMO!!! E grazie x la foto in intimo <3

Continuo poi con Bella07, dicendo che è sicuro come la merda che ci metterò lemon a volontà, basta solo entrare un po’ di più nel vivo della storia XD. Grazie, grazie e grazie ancora per tutti i complimenti, che ricambio in pieno, amo il tuo modo di scrivere e soprattutto quello che scrivi. Tanto love anche per te ^^

E, immancabile, gloglo, che mi ha fatto notare il madornale errore di tempi, che è la miglior commentatrice che possa esistere *___*, che riceverà cioccolato tarocco a casa anche se non dovesse più commentarmi e che usa la parola “morosa”, e che quindi, viene dalle mie stesse parti +_____+ (forse XD)

 

Grazie x l’appoggio ç_______________ç sigh

 

E ora passiamo al capitolo; in verità mi piace parecchio, e mi sono così divertita a scriverlo che mi è anche ritornata la vergogna che provai vivendolo... Buona lettura micini!!

 

 

 

 

 

Capitolo Quattro: In-God-We-Trust

 

  

“Miyu...”

 “Nhmhmhn....”

 “Miyu, alzati...”

 “Mhmhghghg...”

 “Miyu ma quanto cazzo hai bevuto ieri sera? Senti che puzza che c’è qui dentro!”

  Mia madre, la delicatezza personificata. Con un rapido gesto spalanca le finestre della mia camera, lasciando entrare una dolce brezza che, invece che darmi sollievo, mi fa salire alla gola una nausea terribile. La vista stessa di tutta quella luce mi uccide lentamente, perforandomi la testa.
Sono coperta di botte dalla testa ai piedi, visto che, salendo le scale di casa, sono rotolata più e più volte per terra, ritrovandomi poi, non so come, a raccontare al muro la storia della mia vita.

È stato un ascoltatore molto  discreto.

  

“Mmmmmmmh...” Mugugno infine, seppellendomi sotto le coperte. Ho la bocca impastata, anche se volessi non potrei parlare.

 “Kami sama quanto sei deficiente! Ho una figlia deficiente che non regge neanche bene l’alcol.”

 Oddio adesso parte.... No ti prego mamy, ho mal di testa... 

 “Quando bevevo io, il giorno dopo mica mi facevo tutti sti problemi!” La sento sedersi sul mio letto, precisamente sopra il mio polpaccio. “Questa generazione è un fallimento... fate tanto i fighi a bere il sabato sera e poi il giorno dopo siete delle mummie! Cosa fate festa a fare, se non sapere reggere? Datevi alle bocce, con i vecchi...”.

 

 Mia mamma: ex hippy, ex figlia dei fiori, ex festaiola, ex ragazza madre.

 

“Bah... quando torni umana, vieni in cucina, che mi devi aiutare a pulire... E lavati i denti.”

 

  

 

Cosa c’è di meglio per smaltire una sbornia che passare un pomeriggio a pulire casa, allietata da vostra madre che vi prende per il culo perché non reggete l’alcol e cullate dal dolce suono della voce del suo compagno che predica pace e amore?
Esausta, con la testa dolorante, crampi allo stomaco e attacchi di nausee, getto un occhiata ai due adulti che dovrebbero guidarmi attraverso “il sentiero della vita”.

 

Uno peggio dell’altro.

  

Hiroshi e mia madre stanno insieme oramai da 12 anni, ma non sono una coppia fissa. Come lei, anche lui ha avuto un passato da figlio-dei-fiori-mettete-i-fiori-nei-cannoni, anche se credo che più che fiori , nei suoi cannoni ci fosse ben altro.

Sinceramente, io li adoro tutti e due.

 

 

Parte della mia pessima reputazione, proviene dal fatto che ho sempre avuto tutta la libertà che volevo.
Nessuno mi ha mai fatto problemi con orari, regole o divieti; trovare però ragazze della mia età con la mia stessa possibilità di uscire è sempre stato un problema, così, fin da piccola, mi sono trovata amici maschi, notoriamente più liberi.
 

Da qui credo sia partito tutto.

 

 

 

“Vuoi che facciamo un po’ di pratica con la chitarra? Ho portato l’acustica oggi...”

 “No Hiroshi... Vado a ficcarmi due dita in gola...” Rispondo caracollando verso il bagno stile ‘La notte dei morti viventi’.

 “Il vomito non è mai un buon segno, Miyu-chan... Simboleggia il rigetto verso le situazioni esterne, e questo non è salutare”. Filosofeggia, preoccupato.

 “No, simboleggia che devo buttare fuori l’anima, non ho niente da rigett...” Mi blocco inorridita, sbarrando gli occhi.

 “Miyu?” Mi chiama mia madre. “Tutto apposto?”

 “Oddio...” Mi porto le mani alla testa, terrorizzata. “Oddio no... Oddio no”

 “Miyu, non vorrai vomitarmi nel tappeto, vero?”

 “Oh cazzo NOOOO!”

 

 

 
Un flash.

  

Led verdi e rossi.

 

 Un volto.

 

 Un sorriso stupendo.

 

 Un bicchiere che rotola a terra.

 

  

E la mia idiozia.

 

 

 

“Che sei bellissimo e che ho troppa voglia di baciarti!!”

 “Ma sai che ispiri sesso a manetta?”

 “Si! Te lo giuro, ti porterei a casa mia e ti legherei al letto!!”

 

 Cosa ho fattooooooooooooooooooooooooooooooooooo?!?!?!

 

 
 

Cos’ho in testa?

C’è l’ho la testa?

 
La mia lingua va per i cavoli suoi? Io non ho controllo su quello che dico?

Oddiooddiooddio

 

Oddiooddiooddiooddiooddiooddiooddio!

 

Come, e voglio sapere come, faccio a fare tante figure di merda in così poco tempo?
Come, e ditemi vi prego, come, si può aprire la bocca solo per dare aria al cervello?

 

Dov’era la mia decenza in quel momento?

Affogava appesa ad un ombrellino da cocktail giallo e verdino, imbecille’  Mi risponde la mia testa, stufa probabilmente del mio addossarle tutta la colpa.

 

 

 

Ok, ora stiamo calmi. Basta respirare, non è successo nulla di grave.
Cosa sarà mai? Miyu, sta calma... Basta solo seguire alcuni facili passaggi e ritroverai la pace, ok?

 
Conta fino a 3 miliardi e poi corri all’aeroporto, imbarcati nel primo aereo per il Burundi, affitta una jeep da safari e fatti sbranare viva dai leoni.

 

  

“Miyu ma cos’hai? Stai male?” La voce di mia madre mi arriva al cervello, distorta dalla sua preoccupazione.

 “Sta avendo un’esperienza mistica!!” Il tono di voce di Hiroshi non lascia dubbi, è eccitato come un bambino.

 “Ma che esperienza mistica! Miyu dai, che cos’hai?”

 “Senti l’energia cosmica intorno a te? Cerca di mettere a fuoco le figure che vedi!”

 “Hiroshi finiscila, sta male, non sta avendo un’esperienza extracorporea!”

 “Cerca di stabilire un contatto! Interagisci!”

 “Hiroshi ti prendo a calci se non la smetti!”

 “Parla con loro, non aver paura, sono anime pure!”

 “HIROSHI!!!”

 

  

Cauta, riapro gli occhi. Vedo mia madre stringere le mani intorno al collo del suo compagno, che imperterrito continua a blaterale di visioni mistiche e apparizioni sacre. Appena si accorge nuovamente di me, mi corre incontro abbracciandomi.

“Amore mio!”

 “M-mamma...” Tossisco, cercando di farle allentare la presa. “M-mi fai male...”

 “Miyu-chan, allora? Cosa ti hanno rivelato le anime elette?”

 Riesco a liberarmi dalla stretta micidiale e faccio un passo indietro. “Non ho avuto nessun’esperienza paranormale, Hiro...” Mia madre riesce a lanciagli uno sguardo altezzoso prima che io aggiunga “...e non stavo neanche male.”

 Tutti e due contrariati dal non aver avuto ragione, mi fissano accigliati “E allora cosa ti è saltato in mente di fare, idiota?” Dopo l’aver appurato che sua figlia non stava né per morire né per vomitarle sul tappeto, il tono e i modi di fare di mia mamma tornano entro i consueti standard.

 Sbuffo esasperata “Ma niente, mi sono solo ricordata una cosa!” Giro e tacchi e li abbandono lì, mentre percepisco i loro sguardi indagatori trafiggermi la nuca.

 
 

 
Evidentemente, i lunghi sproloqui sulla pace dei sensi di Hiroshi avevano fatto una certa presa su di me, perché sono riuscita a comportarmi più o meno normalmente per tutto il giorno, cercando di ignorare la crescente sensazione di panico che mi si era annidata nel petto.
Così, quando oggi mi sono svegliata, sono riuscita a lavarmi, vestirmi e caracollare fino a scuola, mentre mi ripetevo come un mantra “andrà tutto bene, andrà tutto bene...”

 

 

Attraverso spedita il cortile del Ryonan, e mi lascio cadere sfinita accanto a Minako, seduta nei gradini metallici di una delle tante scale antincendio

 Yukina, la sua ex migliore amica, continua a sostenere di non sbavare più dietro a Sendoh, ma i suoi sguardi lasci lasciano intendere ben altro.
Con mia somma gioia, Yukina e Minako si erano molto allontanate in quegli anni, cosa che avevo già previsto da un secolo. Minako era troppo intelligente, troppo simpatica e spigliata per trascinarsi dietro una ragazza che fino qualche anno fa andava blaterando in giro che il suo primo bacio lo avrebbe dato quando si sarebbe sposata, salvo poi accorgersi che tanto nessuno l’avrebbe mai baciata, neppure sotto tortura.

Era così passata alla fase voglio-scopare-non-mi-importa-con-chi, ma a differenza delle sue aspettative, neanche questo l’aveva aiutata a trovare uno straccio di maschione.

 
“Che bella faccia che hai Miyu”

 “Lascia perdere...” Sbotto, aggrappandomi all’ennesima sigaretta. “Sono un’idiota...” Comincio a battere ripetutamente la testa contro uno dei pilastri metallici, producendo sinistri tonfi.

 Minako scoppia a ridere, mentre cerca di afferrarmi le spalle per impedirmi di farmi ulteriormente male. “Guarda che livido che ti stai facendo in fronte!”

 “Meglio, così la gente non mi riconoscerà più,” Sfuggo alla sua presa e ricomincio a sbattere la testa con più vigore.

 “Smettila!” Mi grida contro tra le risate. “Che è successo?”

 Interrompendomi solo per aspirare nuove boccate di nicotina, le racconto tutto il mio sabato sera, a metà tra una crisi di pianto e un esaurimento nervoso.

 Minako rimane qualche secondo a osservarmi, poi scoppia in una feroce risata.

 “Ma che ridi, stronza!” Seccata, le mollo un pugno sul braccio.

 Quando, dopo diverso minuti e una moltitudine di pugni, ritrova la sua compostezza, asciugandosi le lacrime mi guarda fisso. “Ecco perché ti guardava così!”

 “Eh? Chi mi guarda? Quando? Dove? Perché?”

 “Sendoh! Quando stavi sbattendo la testa contro il palo, è passato e si ti ha lanciato un occhiata assurda”

 “Dimmi... Dimmi che stai scherzato...” Chiedo in un soffio. “Ti prego dimmelo”

 Un nuovo accesso di risa la scuote, mentre scuote la testa. “No, no, è vero!”

 

 
 

 

BUDDHA, CE L’HAI CON ME PER CASO?!?

 

 

 

 

 

 

Commentiiiii (ricordatevi la Nutella)

  
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