Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Maria098    04/07/2013    2 recensioni
Ed era in quel piccolo bar che Margot lo vide.Per la prima volta,qualcosa di molto simile ad un uragano,ad un mare in tempesta,a delle farfalle si fece spazio nello suo stomaco.
Lui era così bello. Semplicemente spettacolare nella sua camicia di una taglia in piu’,leggermente aperta sul davanti,nei suoi ray-ban simili a quelli che anche lei portava, nelle sue labbra che parevano recitare le poesia piu’ belle anche se erano chiuse. Si tolse gli occhiali,e poi un infinità di verdi che erano i suoi occhi si posarono con grazia su Margot.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Quell' estate



 " Guardava le sue labbra come se fossero state  le ultime righe di una lettera d' addio "



Era estate.L’estate piu’ calda che quel piccolo paese nella campagna inglese avesse mai ospitato.
Margot se la ricordava bene,perché è lì che scoprì cosa voleva dire vivere.
La mattina dell’13 Luglio si sveglio’ che erano le nove,ma non si alzo’ subito dal letto. Voleva assaporare ogni raggio di sole che dalla finestra finiva dritto sul cuscino del suo letto. Strizzo’ gli occhi,si stiracchio’ e si alzo’. Una volta nel bagno si spoglio’ del pigiama e lascio’ l’acqua del rubinetto scorrere sul suo viso.

Per i suoi diciannove anni Margot era piuttosto esile, in alcuni atteggiamenti risultava quasi una bimba,fragile al tocco,delicata. Era un tripudio di lentiggini e occhi blu.
Uscì di casa,un abito leggerlo a motivi floreali le copriva appena il piccolo corpo.
Inforcati i ray-ban vintage diede una piccola scossa ai lunghi capelli rossastri e si diresse verso il suo bar preferito appena infondo alla strada.
Era lì che spendeve la maggior parte del tempo,soprattutto si sedeve nel suo solito posto all’angolo del locale in legno e scriveva,sorseggiando la tipica limonata.Scriveva di chi vedeva camminare attraverso il vetro,piccole storie,racconti che a volte lei stessa avrebbe voluto vivere.
Gli anni ’70 le piacevano,ma era il medioevo il periodo che le piaceva di piu’ e spesso fantasticava sul trovarsi in un castello,in una foresta,con uno di quei abiti lunghi e di quei corpetti stretti.

Ed era in quel piccolo bar che Margot lo vide.Per la prima volta,qualcosa di molto simile ad un uragano,ad un mare in tempesta,a delle farfalle si fece spazio nel suo stomaco.
 Lui era così bello. Semplicemente spettacolare nella sua camicia di una taglia in piu’,leggermente aperta sul davanti,nei suoi ray-ban simili a quelli che anche lei portava, nelle sue labbra che parevano recitare le poesia piu’ belle anche se erano chiuse. Si tolse gli occhiali,e poi un infinità di verdi che erano i suoi occhi si posarono con grazia su Margot.


 “Ancora” sorrise Margot,distesa con Harry affianco sotto quel albero,all’ombra dal caldo soffocante e da gente con cui nessuno dei due voleva stare.
 Harry lo fece ancora,con grazia,partendo dal ombelico,trascino’ le lunghe dita su tutta la lunghezza della pancia di lei fino ad arrivare al collo,per poi proseguire sulle labbra che sorridevano appagate e proseguendo sull’incavatura fra il naso e il suo sorriso,e poi ancora su fino al punto in cui si incontravano le sopracciglia di Margot.Erano circa due ore che erano in quella posizione, e nessuno dei due avrebbe voluto ritornare alla realtà.
 Era ormai l’inizio di Agosto. Margot e Harry,da quel 13 Luglio non facevano altro che stare insieme.
Andavano ai concerti dove Harry la portava,assaporavano l’alba dopo una notte di birre e confessioni.
 Tremavano di freddo distesi al sole dopo l’ennesimo bagno nel laghetto.Cantavano canzoni dei Beatles mentre correvano ovunque non curandosi degli sguardi altrui. Margot leggeva per Harry alla luce della lampada lieve nella veranda, e lui stava ad ascoltare. Non si perdeva nemmeno una sillaba,nemmeno una vocale, fissava solo le sue labbra e si lasciava cullare.
Lui le insegnava a guidare e lei rideva tutte le volte che sbagliava marcia,mentre lui con tutta la pazienza del mondo ci riprovava, e gli piaceva,gli piaceva quando Margot sbagliava,quando una piccola ruga di rabbia le si formava tra le sopracciglia ogni volta che non riusciva. Gli piaceva perché poi c’era lui che l’aiutava.
Si prendevano cura l’uno dell’altro e tutt’e due avevano da insegnare qualcosa all’altro ogni giorno.
 E la notte,distesi fra le lenzuola pulite,ringraziavano silenziosi di essersi incontrati.
 



Buonasera,premetto che questa piccola storia è nata per puro caso,in una semplice seranotte di estate,mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate,
Maria
.
 
 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Maria098