04/07/2013
1 recensioniSono la tipica ragazza timida e chiusa che non ha molti amici e preferisce un buon libro ad una festa in discoteca. Fino ad ottobre c’era Elizabeth la mia unica e migliore amica che rallegrava le mie giornate scolastiche, ma adesso lei è partita per il Canada e io sono rimasta sola. Beh, non proprio sola c’è un ragazzo che mi piace dall’inizio della scuola, si chiama Michael ed è grazie a lui se continuo a venire in questo edificio pieno di persone false, per vederlo. Si, lo ammetto lo guardo da lontano e lui non se ne accorge.
Abbiamo gli armadietti vicini e frequentiamo scienze insieme.
Il suo sorriso, è a causa del suo sorriso se mi sono presa una cotta pazzesca per lui e quando sorride ai suoi amici sono gelosa perché anche io voglio vedere quel sorriso da vicino e non nascosta dietro il mio armadietto. Ma non riesco a parlargli, ho tentato mille volte, mi si sono presentate centinaia di occasioni per fare amicizia con lui, ma io come una codarda mi sono tirata indietro e mi sono nascosta dietro la mia timidezza. Forse è per paura di essere un peso o per essere respinta da lui.
Suona l’ultima campanella, quella che determina la fine delle lezioni. Una massa di ragazzi rumorosi e festaioli si dirige verso l’uscita. Le ragazze corrono verso i loro fidanzati che le aspettano seduti sulle loro costose macchine nel parcheggio della scuola, certi tipi si fumano le ultime canne prima di tornare a casa, altri fanno progetti su cosa fare nel pomeriggio. Io mi infilo un paio di cuffiette, premo play e mi incammino verso la via principale per raggiungere casa. Demons degli Imagine Dragons è il sottofondo perfetto, nessuno conosce i demoni che ho dentro di me e mai nessuno li conoscerà.
Cammino a testa bassa per non incontrare gli sguardi e frettolosamente quando mi scontro con lui, Michael.
Il mio iPod cade a terra, togliendomi bruscamente le cuffiette dalle orecchie.
-Oddio scusa. N-Non volevo! Aspetta che te lo raccolgo- La sua voce è così vellutata e calda rispetto al tagliente e freddo vento invernale. Mi porge l’iPod che è caduto a terra. Rimango paralizzata e non so cosa dire.
-G-Grazie.- Furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca. Emma non guardarlo negli occhi, non alzare la testa per guardarlo, non osare farlo, sarà la tua rovina! Questo è quello che dice la mia vocina ma non le do retta e alzo la testa per ammirare il suo viso. I nostri sguardi si incrociano e io arrossisco. Dannazione. Mi affretto a prendere l’iPod e ad andarmene.
-Hey aspetta! Tu frequenti scienze con me, il tuo viso mi è famigliare.- Mi fermo di colpo, si ricorda di me, almeno del mio viso.
-Emma, vero?- Continua. Avvampo, si ricorda del mio nome, pensavo non sapesse neanche della mia esistenza.
-Si, come fai a sapere il mio nome?- Che domanda stupida, brava Emma sei proprio un’idiota .
-Frequentiamo lo stesso corso, e poi mi ricordo specialmente di te perché quando c’era lo spettacolo di apertura dell’anno scolastico tu eri nell’angolino vicino al palco e sorridevi, per tutto il tempo della mia esibizione non hai fatto altro che sorridere. Non so perché ma mi ha molto colpito. Ti ho cercata una volta finita l’esibizione ma te ne eri andata- Divento paonazza per l’imbarazzo. Mi ricordo perfettamente.
Era il primo giorno di scuola , le lunghe giornate passate in piscina e a stare sveglia tutta la notte per leggere venivano sostituite con la scuola e lo studio. Il primo giorno non era così traumatico, si passava il tempo a raccontarsi delle proprie vacanze e gli studenti avevano organizzato dei concerti improvvisati. Io e Elizabeth avevamo deciso di andare a questi concerti. Lui era sul palco improvvisato con delle travi di legno che suonava la chitarra, rimasi subito affascinata da lui. Mi avvicinai al palco per vederlo meglio, le sue dita che accarezzavano le corde della chitarra la sua voce angelica che coronava le canzoni. Iniziai a sorridere come una deficiente non so perché ma ero felice, sapete quella felicità improvvisa che vi assale e non riuscite a smettere di sorridere. Rimasi li ad ascoltarlo per tutta l’esibizione e non smisi mai di sorridere. Ogni tanto vedevo che guardava nella mia direzione ma pensai che stava guardando qualche altra ragazza molto più bella di me. Finita l’esibizione me ne andai, non dovevo anzi non volevo innamorarmi di lui, sapevo perfettamente che non ci avrei mai parlato e sarei stata soltanto male. E invece è successo.
Mi sono innamorata di Michael Clifford il ragazzo che spio nelle ore di scienze e per il cambio dell’ora. Il ragazzo che oggi mi ha dimostrato che si ricorda il mio nome e che mi ha notata in una folla di centinaia di persone solo perché sorridevo. Lo stesso ragazzo che mi ha dimostrato che non sono la solita ragazza invisibile a tutti.
Eccomi qua , all' una e un quarto di notte postare questa OS lol.
Diciamo che l'avevo iniziata a scrivere per decrivermi e mettere il luce il mio pessimo carattere e la mia timidezza, poi però ci ho preso la mano e l'ho trasformata in una OS! Ho deciso che il protagonista è Michael perchè, devo dire le verità, in giro ho letto davvero poco su di lui.
Vabbè non sto qui ad annoiarvi raccontandovi la storia della mia vita e bla bla bla. Vi prego di recensire e farmi sapere se vi è piaciuta la storia.
Vostra heihazza