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Autore: _Cthylla_    04/07/2013    2 recensioni
[ SOSPESA ]
Non tutti i cybertroniani si sono schierati con l'una o l'altra fazione nella guerra che ha distrutto il loro pianeta natio. Alcuni di loro, finita la scuola base che fornisce la preparazione generica che tutti i cybertroniani devono avere, se ne sono andati in giro per l'Universo ancor prima che la guerra scoppiasse.
Questo è il caso del Deviant Team.
Deathstar. Zoira. Mintaka. Stylequeen. Pkangu.
Ma cosa accadrebbe se, per problemi energetici, dovessero fare rotta verso la Terra...?
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Deviant Team: Madness is Everywhere!'
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- ma cosa stanno facendo?!
- non li senti? Cantano.
Deathstar, i demolitori e Smokescreen e Miko avevano improvvisato una specie di karaoke stonando canzoni popolari della capitale di un Paese terrestre chiamato “Italia”. Karaoke accompagnato da diversi cubi di energon extra forte presi da chissà dove.
- “ma che ‘cce frega ma che ‘cce ‘mporta, si l’oste ar vino ch’ha messo l’acqua? E noi glie dimo, e noi glie faaaaamooo”…
- “c’hai messo l’acqua e non te pagamo! Ma però noi semo quelli che gl’arisponnemo ‘n coro, è meglio er vino de li castelli che questa zozzaa societaaaà!”
Arcee fece una smorfia di totale disapprovazione. - Deathstar è sempre così?
- la maggior parte del tempo - confermò Pkangu.
- rozza, indolente, nullafacente e pure ubriacona - borbottò Arcee.
- no, quello no, che io sappia non ha mai preso una sbronza, beve giusto quel tanto che basta per essere di compagnia - la contraddisse il tecnico - che bisogno ha di bere? È già fuori di suo!
- “ci piaciono li polli, l’abbacchio e le galline, perché so’ senza spine nun so’come er baccalà!”
- “la società dei magnacciooooni, la società della gioventù! ! A noi ce piace da magnà e beve e nun ce piace de lavoraaaaà!”
Era proprio la canzone di Deathstar, non c’erano dubbi.
Ad Arcee non era ancora passato il nervoso di un paio di giorni prima, quando quelle due erano tornate con un enorme carico di energon. Non riteneva credibile la storia che avevano raccontato a tutti. Il cybertroniano mannaro!
Dal canto suo riteneva assai più probabile che la “premiata ditta ‘Star&’Taka” avesse fatto chissà quale patto con i decepticon, e non era stata la sola ad avere avuto quel pensiero. Anche Ratchet era della sua stessa idea e Optimus Prime le era sembrato molto dubbioso.
Non avendo voglia di entrare e mettersi a discutere con i karaokeggianti si incamminò verso un’altra stanza. - a me la storia che hanno raccontato non convince. So che loro fanno parte del tuo gruppo ma devi ammettere che è semplicemente assurdo.
- lo è, ma proprio perché le conosco da un pezzo a me la storia convince eccome - replicò Pkangu con estrema tranquillità - devi capire che Mintaka e Deathstar sono due persone che vanno prese all’esatto contrario di come prendi chiunque altro.
Arcee lo guardò un po’perplessa. - cioè?
- penso che, se avessero fatto davvero un patto con i decepticon, per nasconderlo avrebbero inventato qualcosa di molto più logico e meno assurdo della storia dei cybertroniani mannari - le spiegò Pkangu - loro sono assurde, quindi fanno cose assurde e le cose che capitano loro sono anch’esse assurde. È quando dicono che è tutto regolare e non è successo niente di strano che devi preoccuparti.
Arcee rifletté un po’. - messa così potresti avere ragione. D’altronde le conosci da molto più tempo di me.
- già, dai tempi di scuola. Pensa tu… mi sembra di aver dato ieri l’esame finale - disse Pkangu - oggi invece mi trovo qui, in un pianeta sconosciuto, nel bel mezzo di una guerra cui non ho partecipato e senza più una casa. Oltretutto puoi ben immaginare che fine abbia fatto la mia famiglia. Qualcuno morto, qualcuno disperso, altri in carcere…
- è un po’la stessa situazione per tutti - gli fece notare Arcee.
- lo so. Non è molto consolante però.
- in effetti no. Ma tu se non altro hai sempre avuto qualcuno a cui appoggiarti…- fece una pausa. Si erano allontanati, ma si sentiva ancora lo stonaticcio di Deathstar ed i demolitori - il Deviant Team dev’essere stato un po’come una famiglia e siete ancora tutti vivi. Giusto?
Pkangu annuì. - sì, noi del gruppo originario siamo ancora tutti qui.
- è una fortuna - ebbe un’esitazione, che precedette parole che disse senza nemmeno capire bene il perché - i miei partner invece sono morti entrambi. Prima Tailgate, poi Cliffjumper.
Calò il silenzio, rotto da Pkangu qualche secondo dopo. - mi spiace. Se l’avessi saputo non avrei tirato fuori l’argomento.
- non è colpa tua.
- Stylequeen ha ragione a dire che mi lamento sempre - borbottò, facendo sorridere leggermente Arcee - partners nel senso di?...
- non eravamo amanti - puntualizzò la donna.
- Ma gli volevi bene, quindi immagino che sia stato brutto lo stesso.
- abbastanza. Però cerco di andare avanti, è quel che vorrebbero anche loro.
Pkangu pensò che fosse una donna coraggiosa, con una notevole forza d’animo. - già. Lo penso anch’io. Comunque, che stavi facendo prima?
- manutenzione. A turno tocca a tutti - disse Arcee - oggi è il mio.
- in certe cose è brava Mintaka - disse il seeker - sa fare un po’di tutto.
- davvero? - si stupì Arcee - pensavo che anche lei fosse… beh, come Deathstar.
- no, se non è con Deathstar lei lavora, e lavora bene.
- allora dovremmo tenerle divise più spesso - commentò Arcee.
- è complicato. Quelle due sono come gemelle separate alla nascita, solo che una ha un po’più di sale in zucca - trovò una cassetta degli attrezzi - se vuoi ti aiuto con la manutenzione, ho risolto quel problema che avevano i computer insieme a Rafael. È in gamba.
- lo è davvero. E… grazie - mormorò, un po’impacciata.
- tranquilla, lo faccio volentieri.
Per qualche motivo le tornò alla mente il loro primo incontro e l’interruzione di Deathstar che li aveva fatti morire entrambi di vergogna con quella canzoncina sull’amore.
“che vado a pensare?! C’è una guerra in corso, Arcee!” si disse. Si chinò per prendere un attrezzo, e così facendo diede una gran testata a Pkangu che aveva fatto la stessa cosa nello stesso momento.
- ahi…
- scusami, non ho fatto apposta.
- no, scusami tu - Arcee si massaggiò la fronte - hai la testa dura eh?
- beh sai com’è, è di metallo.
Arcee si concesse una risatina. - vero.
- solo una cosa… hai visto Stylequeen?
- lei e Mintaka sono uscite, le signorine volevano andare in giro - alzò gli occhi al cielo - meglio, almeno non ho quella intorno.
- Stylequeen è una bravissima persona, se la prendi per il verso giusto.
- da come dici tu sono tutte brave persone se le prendi “per il verso giusto” - osservò.
- lo dico perché in effetti è così - fece un sorrisetto - sai c’è a chi piace più in un verso e a chi invece piace in un altro, e anche a chi ne piace più di uno!
Arcee gli diede una leggera spallata. - anche tu con le battute sconce?
- una ogni tanto sta bene.
Continuarono a lavorare, così come continuava anche il karaoke.
Finite le canzoni popolari, si era passati ad una gara di composizione. Secondo l’idea di Miko, ognuno doveva inventare così su due piedi una filastrocca oppure una canzonetta, anche ispirandosi ad una già esistente. Zoira, arrivata sul posto attirata dal rumore, aveva finito per essere risucchiata da quel vortice festoso, e dopo un paio di cubi di energon extra forte aveva deciso di stare almeno a sentire quel che veniva fuori.
- no, però andiamo in un altro posto dai! Altrimenti c’è caso che venga Ratchet pornostar a disturbarci - disse Deathstar - apriamo il Ponte e usciamo fuori, tanto è sera! Magari incontriamo anche Mintaka e Stylequeen.
- non mi pare tanto una buona idea - disse Zoira.
Gli altri però, forse proprio per tutto l’energon extra forte bevuto, erano entusiasti dell’idea. “Ma si, una festa all’aperto! E dai! Andiamo!”, poco importava se rischiavano di essere individuati dai decepticon, e anche Miko non ebbe nulla da ridire. Fu così che i festaioli aprirono il Ponte Terrestre a coordinate abbastanza casuali e lo attraversarono senza stare a pensarci su troppo.
- dai, monta lo stereo per la base musicale!
- li hai presi i cubi?
- prendiamo i cubiiii! - disse Deathstar battendo le mani, e con la voce da chipmunk. Se c’era una cosa che sapeva fare bene era questa, fare le vocine idiote. Anche Zoira rise.
- dai chi inizia?
- comincio io! - esclamò Wheel Jack, barcollante.
- il blademaster! FORZA, JACKY! - gridò Deathstar. Ma l’entusiasmo venne smorzato dal fatto che mentre si accingeva a prendere il microfono il demolitore si addormentò di botto.
- uff, si è addormentato, che rottura. E allora chi va?
- già, chi va? Vai tu Bulk? - disse Miko, speranzosa.
- non ho molte idee al momento…- bofonchiò lui.
- vado io! - strillò Deathstar - m’è venuta un’idea! Con tutti i racconti che mi avete fatto dei decepticon questa è d’obbligo, ma mi serve qualcuno che faccia il coro. Aspè, vi scrivo il vostro testo... quando si illumina lo cantate se riuscite a non ridere!
Deathstar scriveva e rideva. Zoira si preparò spiritualmente all’ennesimo monte di idiozie.
Fatto ciò, la seeker dalle ali rosse si mise a sedere su una roccia. - pronti?
- pronti! - rispose affermativamente Smokescreen - cominciamo?
- sì!
- “vai, vai conta su, ah beh sì beh, dai dai conta su, ah beh, sì beh…! Ah beh sì…”
- “sì, beh sì. Ho visto Meg…”
- “sa l’ha vis cus’è? “
- “ho visto Megatron!”
- “ah beh, sì beh”.
- “Lord Meggy che piangeva seduto sopra a Strarscream, piangeva tante lacrime, ma tante che bagnava anche il cavallo! Povero Meggy…”
Già dalle prime frasi Deathstar poté dire addio al suo coro.
- “e povero anche Starscream, ah beh, sì beh. È Optimus Prime, che gli ha portato via… una reliquia!”
- “oh che baloss!” - riuscì ad esclamare Bulkhead tra le risate.
- “di trentadue che lui ce n’ha! Povero Meggy! E povero anche Starscream, ah beh, sì beh. Ho visto Knock…”
- “sa l’ha vis cus’è?”
- “ho visto Knock Out!”
- “ah beh, sì beh”.
- “Anche lui, lui piangeva, faceva un gran baccano, mordeva anche una mano…”
- “la mano di chi?!” - strillò Miko.
- “la mano del poer Breakdown, ah beh, sì beh” - e ai fini della canzone poco contava che fosse morto - “è per Dreadwing che gli ha portato via, un lucidatore…”
- “oh poer crist!” - esclamò Smokescreen, piegato in due dal ridere.
- “di trentadue che lui ce n’ha. Povero doctor! E povero anche Breakdown, ah beh, sì beh. Ho visto Soun…”
- “sa l’ha vis cus’è?”
- “ho visto Soundwave!”
- “ah beh, sì beh”.
- “il muto?” - intervenne Zoira.
- “sì!”
-ah beh, sì beh.
- “il tapino lacrimava sul povero uccellino” - si indicò il petto per far capire che parlava di laserbeak - “ed ogni go, ed ogni goccia andava…”
- “derent’ai chip!” - urlò Bulkhed, ridendo.
- “sì! che tutti l’annacquava. Poer tapin! E povero l’uccellin, ah beh, sì beh. È perché Meggy gli ha portato via tutta la faccia…”
Era una vecchia leggenda quella in cui si diceva che, durante l’ultimo combattimento nell’arena di Kaon, Megatron avesse orribilmente sfigurato il volto di Soundwave al punto che quest’ultimo se lo copriva con quello schermo visivo. Se poi fosse o meno vera non si sapeva.
- “E la differenza dove sta? Poer tapin! E povero l’uccellin, ah beh, sì beh…”
Finita la strofa l’intero gruppo fu bersagliato da una scarica di colpi al laser di provenienza sconosciuta. Deathstar, l’unica ancora veramente sobria del gruppo oltre a Miko, rendendosi conto che non era decisamente il caso che gli altri si mettessero a dare battaglia, chiamò Raf.
- Raf, cocco, se gentilmente aprissi il Ponte…
- non siete appena partiti?
- gli altri sono vagamente brilli ed è ora che tornino a casina - guardò Miko - non siamo esattamente nelle condizioni opportune per una battaglia, non è che quei colpi al laser siano sbucati dal nulla - aggiunse sottovoce a benefico della ragazzina, che annuì.
Il Ponte si aprì, e con un po’di fatica Deathstar riuscì a cacciare dentro Zoira e Smokescreen, mentre Bulkhead portava dentro Wheel Jack ancora addormentato e Miko li seguiva.
- bene, ora tocca a m…
La seeker non fece tempo a finire la frase che davanti al Ponte atterrò Soundwave. Rimase lì immobile per qualche secondo, mentre laserbeak terminato il volo tornava al suo posto sul petto del padrone. L’unico pensiero di Deathstar in quel frangente, mentre la sua lingua ordinava da sola la chiusura del Ponte, fu “merda”.
- guarda un po’chi si rivede- tentò un sorriso, ma venne fuori qualcosa di somigliante ad una smorfia di dolore - eeeh… ma salve! Come mai da queste parti? - gli domandò mentre indietreggiava lentamente e lui faceva un passo avanti.
- crrr…è perché Meggy gli ha portato via tutta la faccia, e la differenza dove sta?...
- andiamo, non puoi avercela con me per quello, era una canzoncina stupida, così tanto per scherzare, insomma non so nemmeno chi sei, da dove vieni, so a stento come ti chiami, adesso non me lo ricordo nemmeno com’è che ti chiami a dire il vero, Sonicboom, Wavecom, Sonic the Hedgeog! - Deathstar stava andando decisamente in palla, con la strizza che aveva - facciamo così, una stretta di mano e non ci pensiamo più, eh? O una stretta di tentacoli se t’è più comodo, io non ho i tentacoli, ma dettagli, un modo si trova!
Soundwave smise di avanzare e si portò una mano allo schermo visivo, che venne via molto facilmente dal suo volto. Deathstar ammutolì. Che impressione…
Il viso di Soundwave non sarebbe stato nemmeno brutto, se piacevano gli occhi rossi che d’altro canto anche lei possedeva, ma purtroppo un’enorme cicatrice glielo sfigurava, attraversandolo da in basso a sinistra a in alto a destra. Fatto questo si rimise rapidamente il visore. La leggenda era vera, dunque.
“dovrei farmi raccontare del combattimento” pensò Deathstar, cui comunque i mech con le cicatrici piacevano. Ogni cicatrice aveva una propria storia, ed era sempre interessante dal suo punto di vista starle a sentire; quella, grossa com’era, doveva avere una storia allucinante. Si fermò anche a pensare che però non doveva essere facile per lui vivere col volto sempre coperto, se lo faceva forse pensava di essere rivoltante con quella ferita o qualcosa del genere.
Si ricordò solo dopo che presumibilmente quello era lì per… chissà. Torturarla? Ucciderla? Entrambe le cose?
- ok. Mai più prese in giro sulla faccia - la seeker alzò le mani - giuro! Detto questo allora torniamo alla faccenda della stretta di mano? - lui rimase in silenzio ed avanzò ancora - che vuoi da me?
- crrrla faccia ‘n ce l’ha, il culo l’ha perso per strada…
- hai sentito pure questo?!
- …non vorrei che gli mancasse anche qualcos’altro!
Deathstar si nascose il viso con le mani. Ora si sentiva veramente in mezzo ai casini.
Soundwave le si avvicinò ancora, aspettando che facesse da sola il collegamento tra quel che aveva ripetuto e quel che voleva da lei. L’aveva vista impressionata quando si era tolto il visore e le aveva mostrato il volto. Pensò che probabilmente le aveva fatto ribrezzo.
D’altro canto non gli importava e nemmeno lui capiva perché le avesse mostrato la cicatrice. Era stato un gesto d’impulso, raramente gli capitava di farne, lui stesso si era stupito perché per il suo modo di vedere le cose era stata una cosa assurda da fare. Com’era stato assurdo attaccare il gruppo di festaioli con laserbeak e abbandonare il lavoro per andare laggiù col preciso scopo di incontrare lei.
D’altra parte però quella donna era o non era lei stessa una dedica vivente all’assurdità, anche solo da quel poco che aveva potuto vedere?
Fu a questo punto della riflessione di Soundwave, ormai vicinissimo a lei, che Deathstar collegò. - aspè. Adesso m’è venuto il dubbio, vuoi ammazzarmi o dimostrarmi che invece il cavo ce l’hai?
Lo vide sollevare due dita. Era la seconda.
Soundwave si aspettava che si mettesse a fuggire, ad urlare, che si ribellasse, che fatto questo si rassegnasse tristemente al suo destino…
- la seconda? - Deathstar si appoggiò ad una roccia - potevi dirlo prima! Accomodati, cocco!
Insomma si aspettava di tutto eccetto quello. La sorpresa lo fece restare per qualche attimo completamente immobile.
- Primo, non so combattere quindi sarebbe inutile provare a ribellarmi; secondo, non so volare quindi non posso fuggire come Primus comanda e non ho voglia di mettermi a correre; terzo, cicatrice a parte hai una visino non c’è male, e comunque le cicatrici mi piacciono quindi neanche di quella mi importa. Quarto, è una vita che non mi connetto quindi ne ho anche voglia - disse lei - allora, ascolta, non arrivare fino alla camera di gestazione, io di figli non ne voglio sapere, ma quanto al resto fai come ti pare.
“Ho sentito bene?...” allibì l’ex gladiatore.
E non le importava della cicatrice.
- che stai aspettando? Arrivi qui, metti su casino, interrompi la festa… muoviti almeno!
“mi muovo, mi muovo! Adesso ti faccio vedere io” pensò Soundwave, decidendo di cogliere l’occasione. La scena non era esattamente quella che aveva immaginato ma andava bene lo stesso, forse così il tutto diventava anche più piacevole.
Sul più bello però il loro amplesso venne interrotto da due insecticons sbucati all’improvviso dalla radura. Bella sfortuna che non tutti gli insecticons servissero Megatron, ma che ce ne fosse ancora qualcuno allo stato selvatico.
Deathstar si accorse del loro arrivo prima di lui, e con un certo rimpianto si staccò da Soundwave sgusciando via dalla sua presa e terminando bruscamente la connessione appena prima che una di quelle due creature li attaccasse, colpendo e danneggiando solo il tecnico proprio al modulo di volo. Erano riusciti a prenderlo di sorpresa.
Si voltò con tutta l’intenzione di dare battaglia agli insecticons ma era già ferito, sarebbe stata dura vincere.
- non fare il coglione! Che diavlo dai battaglia?! - Deathstar era già lontana cento metri - vieni via!
“ma perché ci perdo tempo?!” pensò.
Soundwave esitava. Lui, un ex gladiatore di Kaon, ritirarsi dalla battaglia in quel modo? Sarebbe stato un disonore, pensava.
Poi però l’intelligenza ebbe la meglio e, maledicendo l’insecticon che l’aveva danneggiato e Deathstar che non l’aveva avvertito, anch’egli cominciò a correre trovandosi a seguire la seeker che evidentemente a quelle fughe era abituata.
- hai la più pallida idea di dov’è che stiamo andando?! - gridò lei.
Soundwave non rispose nemmeno con una registrazione, era lui che stava seguendo lei e Deathstar nemmeno sapeva dove andava? Correva alla cieca?!
Gli insecticons li tallonavano, Deathstar accelerò ancora. - CORRIIIIIII!!!!
“proprio il modulo di volo dovevano danneggiarmi, maledizione?!” pensò Soundwave.
La strada terminò bruscamente. I due fuggiaschi erano arrivati sull’orlo di un precipizio da cui non potevano saltare giù, era troppo alto perfino per loro.
Per la prima volta in tutta la sua vita, vedendo gli insecticon schioccare minacciosamente le fauci e sentendo sfrigolare la sua ferita, Soundwave si vide finito. Deathstar aveva detto chiaro e tondo che non sapeva né volare né combattere, purtroppo.
- POTERE DELLA BOTTA DI CULO AIUTACI!!! - strillò la seeker crollando in ginocchio.
Se non avesse fatto voto di silenzio Soundwave avrebbe bestemmiato, il “potere della botta di culo”, diceva! Avrebbe voluto buttarla giù nel precipizio solo per quello, possibile che si affidasse totalmente alla fortuna e al caso?!
Si sentì un potente fischio accompagnato da un rombo, e davanti ai suoi sensori ottici scioccati vide un satellite costruito dai terrestri precipitare, spezzarsi, e i pezzi più grandi cadere addosso ai due insecticons che morirono sul colpo.
“questo è semplicemente impossibile”.
- il PDBDC colpisce ancora! - esultò Deathstar - ma vieni! Quante probabilità ci sono che accada una cosa del genere?
“una su 5.784.152.599,7 periodico” calcolò Soundwave, mentre si avvicinavano al luogo dell’impatto.
- o beh, adesso che non abbiamo più dietro questi mostri possiamo pure riprendere, no? - vedendolo immobile pensò di essere più diretta - la connessione! Sveglia! Ci hanno interrotti sul più bello, accidenti a loro - tirò un calcio a quel poco che rimaneva di un cadavere insecticon.
“ non ha capito che teoricamente il mio doveva essere un gesto punitivo nei suoi confronti” si disse l’ex gladiatore.
- e vabbè, se non hai più voglia me ne vado e tanti saluti.
Altro che andarsene e tanti saluti, pensò Soundwave, se la sarebbe portata nella Nemesis tenendo fede ai suoi propositi di farne una concubina, tanto più che sembrava già disposta a fare quel lavoro. Forse però era meglio stancarla un altro po’, così magari anche la sua fortuna si sarebbe stancata e non gli avrebbe impedito di portarla via.
- cambiato idea, eh? Spero che nessun mostro ci interrompa stavolta!
“ci mancherebbe solo quello” pensò Soundwave.
Ebbero fortuna e fecero in tempo a concludere il tutto senza interruzioni di sorta. Soltanto che per qualche motivo tardavano un po’a staccarsi uno dall’altra. Oltretutto Soundwave aveva fatto un errore di calcolo. Aveva stancato lei ma si era stancato anche lui, e tra la ferita e le corse…
- adesso potremmo pure staccarci…- Deathstar non sembrava troppo convinta - a quando la prossima? Però non diciamolo a nessuno, secondo me è meglio.
A gesti Soundwave le fece capire il semplice concetto “io - tu, concubina - Nemesis”. Lei scosse la testa.
- un conto è che ci vediamo così, un altro che io faccia la concubina… concubina! - gli diede pure un leggero pugno sulla testa - ma neanche per idea - e si staccò da lui un attimo prima che Soundwave rispondesse al pugno con un altro.
- vederci senza dirlo a nessuno sì, quando ti pare, ma iolassù non ci vengo…
- Deathstar?...- si sentì una voce che chiamava la seeker dalla radura.
- Mintaka? E che ci fa qui? - guardò Soundwave - ci rivediamo mh, dopodomani stesso posto stessa ora? sì, ok - disse alla svelta, correndo nella radura prima che lui potesse fermarla o anche solo provare a farlo.
Il tecnico pensò di mettersi ad inseguirla ma sinceramente non ne aveva molta voglia. Meglio tornare nella Nemesis e farsi dare un’aggiustata da quel segaossa di Knock Out… tanto l’avrebbe rivista dopodomani. Non gli sarebbe sfuggita di nuovo.



- Mintà! Eccomi! Ma che ci fai qui, e non dovrebbe esserci anche Stylequeen e… - guardò il mech che era insieme alla sua amica - lui chi è?
- nemmeno tu mi riconosci? Io sono il grande Lord Starscream! - si presentò il seeker. Al che Deathstar inizò a ridere senza alcuna ragione apparente - che hai da ridere?!
- non è per te, è per una barzelletta - disse Deathstar. Invece era proprio per lui che rideva, considerando quel che le era stato raccontato - allora, com’è?...mi sembri preoccupata.
- è che i decepticon hanno preso Stylequeen - le rivelò Mintaka - abbiamo sbagliato le coordinate, siamo finite in un posto che non c’entrava nulla, e poi lui - indicò Starscream - e…
- quanto a ‘Queen…- Deathstar fece una mezza risata - secondo me, dalla disperazione, ce la riporteranno già domani! Adesso però tra tutti e due ditemi che diavlo è successo. Dall’inizio.
   
 
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