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Autore: Potterhead29    04/07/2013    0 recensioni
Ci vuole così poco a Rachel per tornare a parlare di se stessa e delle sue doti canore che ho tutto il tempo di pensare ad altro e il mio altro ha i capelli neri e gli occhi verdi.
Blaine è un ragazzo frustrato, il padre lo detesta, ed ha dovuto cambiare scuola a causa della sua omosessualità e in più si sente tremendamente solo.
incontrerà Alex Adams che tenterà di aiutarlo portandolo per sentieri oscure.
Kurt è la creatura più pure che la terra potesse aver mai creato, la sua strada si incrocerà casualmente con quella di Blaine, ma da allora tutto sarà diverso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi Chiamo Blain Anderson e sono gay. Ammetterlo è stato il primo passo per superare il dramma. Dramma... per mio padre sicuramente, non che non lo sospettasse certo, ma i suoi occhi dicevano tutto “ Blaine mi hai deluso, Blaine non se il figlio che avrei voluto.”

Non so nemmeno io come sono riuscito a dirglierlo. Cazzo, mi è venuto così.

Superato mio padre, ho dovuto affrontare solo me stesso, per mesi mi sono ripetuto – Sono Blaine anderson e mi piacciono le donne, anzi io piaccio alle donne..entrambe le cose dannazzione!-

Ho la rubrica piena di numeri, nella mia vecchia scuola dopo essermi esibito mi circondavano con i loro foglietti improvvisati alla meno peggio.

Con alcune sono uscito e basta, ma tra loro ce n'era una che mi colpiva particolarmente, è stato dopo essere uscito con lei che ho finalmente ammesso a me stesso di essere Gay.

Non ci sono riuscito. Lei era li, bella come il sole -dio quanto adoro le forme femminili- ma niente! Insomma il mio corpo non rispondeva!

Non era solo un fattore 'fisico' ma era proprio la mia mente ad essere altrove la mia stessa anima, niente batticuore, niente fremiti e farfalle nello stomaco, per me baciare le donne aveva la stessa intensità di baciare un quadro magnificamente dipinto, bello vero, ma è pur sempre solo un quadro.

Mi chiamo Blaine Anderson e il mio cuore non ha mai battutto veramente.

 

Cambiai scuola come ovvio che fosse visto che la tizia che all'inizio tanto mi aveva attratto non vide l'ora di spiattellare a tutti il mio ' Flop'. Ovviamente lo scoop sulla mia omossessualità si sparse velocemente e nei corridoi tutti continuavano a fissarmi, neanche fossi Harry Potter!

Mi sono trasferito alla Dalton, un'accademia maschile che costa l'ira di Dio e che mio padre non fa mai a meno di ricordarmelo, quasi a dire “ la tuà sessualità mi costa cara!”.

Devo ammetterlo, il fatto di essere circondato da ragazzi in divisa mi eccitava parecchio.

Cambiare scuola però non ha cambiato il mio stato d'animo, stanchezza, delusione, solitudine e la convinizione che mai nessuno al mondo avrebbe potuto farmi stare bene, qualcuno che mi guardasse negli occhi e mi dicesse “ tranquillo Blaine, andrà tutto bene.”

Ho affrontato tutto da solo, da vigliacco visto che sono scappato, ma ho tirato avanti sperando di incrociare uno sguardo rassicurante. Ma non è stato così o almeno non fino a questo momento.

Sono seduto al tavolino del solito bar a prendere il solito cappuccino medio mentre la solita cameriera mi riserva sguardi di intesa.

<< Sono gay! >>gli dico a bassa voce dopo che mi ha sbattutto in faccia le tette per mettere il cappuccino sul tavolo. Lei sembra offesa ma non ci faccio caso e mi faccio una risatina sotto i baffi.

Alzo di poco lo sguardo e noto un ragazzo a qualche tavolo di distanza che mi sta fissando. Trattengo l'impulso di girarmi per accertarmi di essere io quello a cui in questo momento sta mostrando un sorriso.

- Sta sorridendo a me cazzo- l'incredulità che provo in questo istante non è descrivibile.. - mi ha forse sentito dire che sono gay?- me ne sto come un imbecille a fissarlo di rimando indeciso se sorridere, fare un cenno con la mano, abbassare lo sguardo, o semplicemente darmela a gambe levate. Ma in quel momento penso – Sono Blaine anderson e ho smesso di fare il vigliacco-.

Sorrido- Dio come mi sento scemo!-

Il tizio dal sorriso seducente si sta avvicinando e io sono nel pallone, no è panico, cazzo è panico vero e proprio. Faccio un profondo respiro e cerco di schiarimi in silenzio la gola.

<< Ciao >> Dice lui. Lo guardo e lo trovo davvero bello, è molto alto con gli occhi scuri e la carnagione olivastra.

<< C-ciao >> Rispondo continuando a sentirmi un idiota.

<< studi alla Dalton? >>- mi chiede indicando la divisa.

<< da qualche mese >> rispondo, ma mi accorgo che il mio tono di voce deve essere uscito alquanto svogliato e scocciato perchè lui inarca le sopraccia.

<< te? >> mi affretto a chiedere temendo di porre fine troppo presto alla conversazione.

<< scuola pubblica...mi chiamo Alex Adams. >>

<< Blaine Anderson >>faccio io, ci stringiamo la mano ma la sua stretta è così salda e possessiva che mi sale un brivido per la schiena. L'ha fatto apposta, ne sono convinto, ma evito di farmi vedere in defibrillazione, lo invito a sedersi.

<< e così sei Gay >> mi dice senza giri di parole, mi coglie alla sprovvista perchè la prima cosa che mi viene spontaneo rispondergli è “NO!” ma poi mi ricordo che ho smesso di mentire ormai da tempo.

Annuisco e lui fa la faccia da intenditore.

<< Oh mio Dio, sei alle prime armi? >> Lo dice ridendo e questo mi fa venire voglia di prenderlo a pugni.

<< è divertente? >> esclamo guardandolo dritto negli occhi.

<< No, è tenero .>>

Di nuovo la scossa di adrenalina, lui è esperto e questo mi fa sentire debole ma eccitato al tempo stesso, la fantasia di me innocente guidato da quelle mani possenti mi fa girare la testa, deve averlo notato perchè mi riserva uno di quei sorrisi che accende tutti i sensi in me, e non è un modo di dire.

Mi osserva tra il divertito e l'interessato poi aggiunge:

<< Sembri imbarazzato >>

Lo sono! Dio se non sono imbarazzato! Mi immagino come possa apparire la mia immagine ai suoi occhi: un ragazzo impaurito che non sa niente di relazioni omosessuali.

<< Lo siamo tutti all'inizio no? >>

Alex mi scruta attentamente.

<< Si, anche se io sono stato fortunato, Se conosci qualcuno come te è più facile >>

<< Non ci sono molti gay dichiarati in giro >> replico.

<< No, se non li sai riconoscere >>

<< c'è un modo per farlo? >> chiedo incuriosito ma anche un po' in soggezione – sono forse effeminato?-

Alex scoppia a ridere: << Ti stai chiedendo se tu abbia gli atteggiamenti da gay vero? >>

Divento paonazzo ma accenno un sorriso.

<< No >> mi rassicura << puoi star tranquillo... Ti guardo e vedo un bel ragazzo che sicuramente avrà fatto piangere qualche ragazza con la sua dichiarazione di omosessualità >>

Rido nonostante l'assurda esagerazione di quella frase, lui invece non ride mi guarda e basta.

<< Allora come l'hai capito? >> provo a chuedere di nuovo.

<< Da come hai risposto al mio sguardo, quelli etero semplicemente cambiano traiettoria oppure si mostrano incazzati se li fissi per troppo tempo. >>

Ovvio, che stupido a non pensarci, deve aver notato che solo due minuti prima lo guardavo come un pesce palla.

Alex continua a fissarmi in un modo talmente intenso che mi sento nudo di fronte a lui, Sorrido imbarazzato accorgendomi di essere bollente in tutte le parti del corpo.

<< pensavo mi avessi sentito con la cameriera >>

<< Infatti ti ho sentito.>> E finalmente ride anche lui e io posso concedermi un secondo per ricompormi in modo dignitoso.

<< Blaine, sarò schietto, mi hai colpito e ho voglia di portarti fuori da questo bar e insegnarti qualcosa che solo con la pratica puoi imparare >>.

L'Aria, la luce, le voci, le immagini, sparisce tutto, mi sento tremare da capo a piedi e so che non è da me, e so che io cerco l'amore non l'avventura, ma so anche di aver cercato invano troppo a lungo e che nel buio finalmente intravedo una luce, e sono stanco di essere solo, stanco di sentirmi innappropriato, stanco di non prendere la vita così come me l'hanno data.

In questo momento sento solo il desiderio di sperimentare ed così forte che tutto il mio corpo mi spinge verso quel bellissimo ragazzo che mi ha appena fatto una proposta.

Prendere o lasciare.

Non c'è bisogno di parlare, le mie parti basse parlano da sole e me ne vergogno, ma anche Alex lo nota e il suo sorriso malizioso lascia intendere di non esserne dispiaciuto.

E la mia reazione comporta la sua perchè entrambi stiamo immaginando qualcosa, perchè quel rigonfiamento prima non c'era e questa è la cosa che più mi fa esplodere.

Ci alziamo dal tavolo, innavertitamente lui mi afferrà il braccio e sento il desiderio di possedermi in un modo in cui in questo momento solo io e lui possiamo immaginare...o forse lui più di me.

 

 

<< Kurt! Mi stai ascoltando? >>

La voce di Rachel mi entra strillante nell'orecchie, quasi mi vibrano.

<< mmm >> Rispondo. In realtà non la sto ascoltando, sono troppo preso dai due ragazzi che si sono appena alzati dal tavolo. Uno è alto e biondiccio spalle larghe e muscolose, l'altro è più basso, capelli scuri folti e un sedere niente male. Sospiro. Li invidio. Devono essere gay ne sono sicuro, dal modo in cui si guardavano, o meglio dal modo in cui quello alto divorava con gli occhi quello più basso che non sono riuscito a vedere bene perchè di spalle.

Perchè io non posso avere un ragazzo? Perchè sono uno sfigato ecco cosa! L'unica cosa che mi ha mai mozzato il fiato in vita mia è stata la granita congelata tirata in faccia da quelli della squadra di Football.

Li osservo mentre si allontanano. Stanno quasi per uscire quando quello più basso torna indietro. Ha scordato il telefono sul tavolo. Lo prende e si volta.

Ci guardiamo per un attimo e per la prima volta lo osservo bene. E quello che vedo mi piace. Lui mi guarda interrogativo come se stesse cercando di analizzare il mio sguardo, a quel punto abbasso lo sguardo e dal rumore della porta intuisco che se ne sono andati.

<< Kurt Hummel! Mi stai ascoltando o no? >>

<< si! si.. stavi dicendo del tuo cerchietto...>>

Ci vuole così poco a Rachel per tornare a parlare di se stessa e delle sue doti canore che ho tutto il tempo di pensare ad altro e il mio altro ha i capelli neri e gli occhi verdi.

  
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