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Autore: ElloDoctor    04/07/2013    3 recensioni
Vampire AU: “Pensavi davvero che non ti volessi?” Sebastian chiese a bassa voce, la sua bocca a un paio di centimetri da quella di Kurt e quando Kurt non rispose, si avvicinò ancora, con le labbra che si muovevano lungo la pelle della guancia di Kurt mentre sussurrava. “Rispondi.”
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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T/N:Ciao a tutti!
Ho letto questa storia un bel po’ di tempo fa, ma in questi giorni mi sono ritrovata a rileggerla e ho pensato che fosse carino tradurre anche questa dall’account di ElloDoctor :3 A me onestamente piace molto e vorrei tanto che scrivesse qualcosa in più su questo tema e la Kurtbastian (mi pare lo abbia già fatto, quindi tradurrò anche il resto). Spero che vi diverta leggerla come ha divertito me! Buona lettura, e ricordate di commentare, così che io possa riferire i vostri apprezzamenti all’autrice (e magari convincerla così a scriverci altro ;_;) – xoxo RenoLover <3
 
Link alla storia originale: http://www.fanfiction.net/s/8249940/1/Trembling-hands-play-my-heart-like-a-drum

A/N: Background della storia: Kurt e Sebastian frequentano la Dalton Academy (una scuola per vampiri e umani) e sono impegnati in una relazione. Nonostante non sia citato nella storia, mentre la scrivevo ho immaginato che ogni umano che frequenta la Dalton abbia una specie di gioiello d’argento addosso (sia esso una catenina per la caviglia, braccialetto, ecc.) che possono usare se un vampiro perde il controllo.


Kurt canticchiò pigramente a se stesso mentre svoltava all’angolo, con il cuore che picchiettava in anticipazione mentre si avvicinava alla porta della stanza di Sebastian. Non vedeva Seb da quasi due giorni, tra gli orari delle loro lezioni completamente diversi e la squadra di Lacrosse che si allenava per le finali, e durante questi due giorni, si era ritrovato a sentire la mancanza dell’altro ragazzo con un’intensità che lo sorprese. Non avrebbe dovuto stupirlo in realtà, Sebastian gli aveva detto che le cose si complicavano nelle relazioni tra umani e vampiri, e una di queste ‘complicazioni’ era il legame tra loro, un legame che sarebbe diventato ancora più forte quando Sebastian lo avrebbe morso.

Nonostante stessero insieme da quasi due mesi, Sebastian non si era ancora nutrito da Kurt, perché sosteneva di non voler rovinare ciò che avevano premendo troppo sull’acceleratore. Aveva detto di aver visto troppe coppie spezzarsi perché avevano fatto cose per le quali nessuno dei due era pronto e non voleva che accadesse anche a loro.
 
“So di non essere molto romantico,” Sebastian aveva detto, prendendo il viso di Kurt tra i palmi, tenendolo stretto mentre erano seduti sotto una grande quercia che si trovava al centro del suolo della Dalton. “Ma ci tengo davvero a te, probabilmente più di quanto io abbia mai tenuto a nessun altro, e voglio fare tutto nel modo giusto.”
 
Era molto distante da com’era Sebastian quando Kurt lo aveva conosciuto. Sebastian era il vampiro più arrogante che avesse mai incontrato e c’erano volute due settimane prima che Kurt fosse perfino capace di stare nella stessa stanza con lui. Quando Sebastian aveva finalmente cominciato ad abbassare la guardia e a mostrarsi per com’era davvero, Kurt aveva iniziato a perdere la testa per lui, a perderla davvero.
 
Una volta che Sebastian lo aveva baciato dolcemente nell’aula canto dopo una riunione degli Usignoli, avevano cominciato a vedersi; andavano al cinema, a fare shopping nel piccolo centro commerciale di Westerville o semplicemente ad oziare per la Dalton, chiacchierando per ore. E al loro settimo appuntamento, Kurt aveva cambiato il suo stato di relazione su Facebook, e Sebastian era passato dal bere da donatori a bere da sacche di sangue, e tutto era andato al meglio.
 
Kurt sorrise mentre ricordava le labbra di Sebastian sulle sue per la prima volta. Seb era stato particolarmente dolce e completamente insolito rispetto al suo comportamento quotidiano quel giorno, ma tutto quello che era bastato per spezzare la sua postura fu il modo in cui Kurt infilò le dita tra i suoi capelli e gemette involontariamente il suo nome nella sua bocca. Kurt arrossì al ricordo di Sebastian che lo faceva indietreggiare fino a premerlo contro la parete dell’aula canto degli Usignoli, con le zanne che vagavano leggere sulla sua lingua, il pericolo che faceva rabbrividire Kurt per il piacere. Ovviamente, non appena Kurt era rabbrividito, Sebastian era tornato in sé e si erano seduti, decidendo di non accelerare le cose.
 
Non a lungo, Kurt pensò con leggerezza, mentre poggiava la mano sulla maniglia della porta della stanza di Sebastian.
 
“Sì, va bene,” la voce di Sebastian suonò attraverso la porta e Kurt si fermò, non volendo interrompere nulla.
 
“Uhm,” continuò Sebastian, sembrando pensieroso e Kurt realizzò che era a telefono. “Magari due? Non lo faccio da un po’, quindi non ne sono sicuro …”
 
Di cosa sta parlando?Si chiese Kurt silenzioso, pensando che forse avrebbe dovuto bussare o fare qualcosa per avvertire Sebastian della propria presenza.
 
“Così tanto?” Chiese Sebastian, alzando la voce. “Per due donatori, sul serio?”
 
Kurt si raggelò; il suo cuore cominciò a battere veloce. Perché mai Sebastian dovrebbe ordinare dei donatori? Non erano rimasti così, Sebastian sapeva che Kurt non si sentiva a proprio agio all’idea che si nutrisse di altre persone e Sebastian sembrava essere stato comprensivo, quindi Kurt aveva pensato …
 
Lo stomaco di Kurt si contrasse in maniera spiacevole al pensiero di Sebastian avvolto intorno a un altro ragazzo, labbra sulla sua gola e senza dubbio, un’espressione di piacere sia sul viso di Sebastian sia su quello del misterioso ragazzo. Era risaputo che quando un vampiro si nutriva di un umano, l’endorfina rilasciata dal veleno del vampiro nel sangue umano faceva provare all’umano un’esperienza simile alla sensazione che si prova dopo il sesso.
 
Kurt tossì per trattenere le lacrime al pensiero di Sebastian che lo tradiva, perché era questo che era davvero. Sebastian aveva chiaramente realizzato che Kurt non era abbastanza per lui o magari lo aveva sempre saputo, magari non era neanche mai stato attratto da lui e ora aveva bisogno di donatori per soddisfare i suoi bisogni. Kurt emise un lamento senza rendersene conto e la porta fu immediatamente aperta per rivelare un Sebastian apparentemente preoccupato.
 
“Kurt?” Chiese confuso, con gli occhi che passavano sulla figura di Kurt. “Tesoro, stai bene?”
 
“Non ero abbastanza per te?” Rispose Kurt, tentando di mantenere la propria voce fissa e forte. “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
 
“Di cosa stai parlando?” Chiese Sebastian, sembrando preoccupato, e Kurt si morse il labbro inferiore per trattenersi dal gridare.
 
“Di cosa credi che stia parlando?” Sussurrò. “Avresti semplicemente potuto dirmi che non ti piacevo in quel senso, avresti potuto dirmelo invece di ordinare donatori alle mie spalle …”
 
“Kurt …” Sebastian sembrava dispiaciuto. “Ascoltami, okay?”
 
“No, non devi spiegarti,” Kurt scosse la testa, mordendosi ancora per trattenere le lacrime. “Avrei dovuto sapere che non ero abbastanza per te.”
 
E prima che Sebastian potesse dire qualsiasi cosa, Kurt si voltò e fuggì, senza dare peso a quanto ridicolo sembrasse; concentrandosi soltanto sul tornare nella sua stanza.
 
Appena Kurt raggiunse la propria porta, due piani sotto quella di Sebastian, fu grato del fatto che non l’avesse chiusa a chiave. Spalancò la porta quasi cadendo nella stanza, chiudendola alle proprie spalle. Rimase al centro della stanza per qualche momento, osservando tutti i piccoli ricordi di Sebastian presenti nella stanza; le foto insieme dalla sua bacheca, la grande maglia di Lacrosse che pendeva dalla sua sedia accanto alla scrivania, la tazzina di caffè che ancora ricordava il caffè che Sebastian gli aveva portato quella mattina.
 
L’intero corpo di Kurt tremò in singhiozzii che stava tentando di trattenere, mentre le lacrime si facevano strada sul suo viso e sentiva l’ultima goccia di postura sparire.
 
Piangendo sofferente, crollò sul letto, con le testa che martellava, senza importarsi del fatto che stesse ancora indossando la divisa della scuola. Pianse a bassa voce, maledicendo il legame mentre il dolore lo invadeva, facendolo sentire come se qualcuno lo stesse spezzando in due dall’interno. Seppellì le unghie nei palmi, pregando per un’insensibilità che sapeva non sarebbe arrivata.
 
/
 
Non sapeva quando si fosse addormentato, ma quando Kurt tornò cosciente, era ovvio che avesse dormito soltanto per poche ore vistasi la luce fioca che poteva vedere attraverso le tende della finestra, dall’altro lato della stanza rispetto al suo letto. Con gli occhi ancora appesantiti, gli ci vollero un po’ di secondi prima che capisse cosa lo aveva svegliato.
 
Un corpo freddo era premuto contro il suo e una mano stava teneramente accarezzando i suoi capelli; Kurt espirò a bassa voce. Seppe immediatamente che era Sebastian, non solo per la temperatura della sua pelle, ma anche per il profumo di olio di sandalo che lo accompagnava sempre.
 
“Mmh … ‘Bastian …” Mormorò Kurt, seppellendo di più la testa nella piega del braccio di Sebastian, ma quando le braccia dell’altro si strinsero intorno a lui, il ricordo di ciò che era accaduto ore prima tornò alla sua mente e Kurt scattò per portarsi a sedere nel letto, lacrime che restavano aggrappate alle sue ciglia.
 
“Vattene,” Mormorò con voce rauca, senza guardare il vampiro che era ancora steso immobile accanto a lui.
 
“No,” Sebastian disse teneramente, sedendosi così da guardare Kurt negli occhi. “Non finché non mi farai spiegare.”
 
“Cosa c’è da spiegare?” Kurt si schiarì la gola. “Stavi ordinando dei donatori …”
 
Odiava quanto pietoso e debole suonasse, voleva avere la forza di gridare contro Sebastian, ma tutto quello che riuscì a tirare fuori fu un singhiozzio, mentre tentava di trattenere le lacrime che minacciavano di sfuggire.
 
“Oh Kurt,” Disse Sebastian e il cuore di Kurt si strinse alla tenerezza nella sua voce. “Non stavo ordinando donatori-”
 
“Ti ho sentito!” Kurt interruppe con la voce spezzata. “Non mentirmi, stai soltanto peggiorando le cose.”
 
Kurt non poteva credere che Sebastian gli stesse mentendo ma aveva sempre saputo che Sebastian era troppo per lui e una parte di lui aveva sempre creduto che, per quanto Kurt lo ama-ci tenesse a lui, era tutto troppo bello per durare, un sogno troppo bello per essere reale.
 
“Lasciami finire, no?” Sebastian afferrò il mento di Kurt e lo costrinse a guardarlo negli occhi. Nonostante il gesto deciso, il tocco di Sebastian era comunque delicato e i suoi occhi stavano supplicando. “Ho davvero ordinato quei donatori.”
 
Kurt aprì la bocca e cercò di voltare il viso dalla presa di ferro di Sebastian.
 
“Ma,” continuò Sebastian, sostenendo lo sguardo di Kurt, “Erano per Thad, Gwen ha rotto con lui.”
 
“Cosa?” Chiese Kurt, colto di sorpresa.
 
“Non stavo ordinando dei donatori per me,” l’espressione di Sebastian si ammorbidì in qualcosa di simile al divertimento e Kurt sentì il sollievo invaderlo. “Erano ragazze comunque, cosa ci dovrei fare io?”
 
“Oh Sebastian, mi dispiace!” Gli occhi di Kurt si spalancarono quando realizzò cosa significava. “Non che non mi fidi di te, mi fido di te. Mi sono soltanto ingelosito e ho pensato che forse non ti piacevo. Non lasciarmi, ti prego, mi disp-”
 
“Woah,” Sebastian sollevò un dito per poggiarlo sulle labbra di Kurt. “Lasciarti? Mi prendi in giro, sono io che dovrei scusarmi.”
 
“Perché mai dovresti scusarti?” Chiese Kurt, stringendo le sue mani, irritato.
 
“Perché non ti ho detto che stavo ordinando delle ragazze per Thad e avrei dovuto farlo,” Sebastian prese un respiro profondo. “Deve essere stato orribile per te, mi dispiace da morire …”
 
“Per favore, non scusarti,” Kurt si premette contro la mano di Sebastian che stava accarezzando il suo viso. “Mi fa soltanto sentire peggio.”
 
Qualcosa si scurì nell’espressione di Sebastian e Kurt lo fissò confuso. Prima che potesse reagire, Sebastian stava premendo il suo corpo contro il materasso, restando sospeso su di lui, mani piantate ai lati della sua testa.
 
“Seb?” Chiese Kurt, cercando di non tremare sotto l’intenso sguardo del vampiro.
 
“Pensavi davvero che non ti volessi?” Sebastian chiese a bassa voce, la sua bocca a un paio di centimetri da quella di Kurt e quando Kurt non rispose, si avvicinò ancora, con le labbra che si muovevano lungo la pelle della guancia di Kurt mentre sussurrava. “Rispondi.”
 
“Sì,” sussurrò in risposta Kurt, cercando di calmare il brivido di anticipazione causato dall’avere Sebastian così vicino a sé. Sebastian mosse la bocca verso la mascella di Kurt, respirando soltanto sulla sua pelle, e Kurt sentì il battito cardiaco accelerare.
 
“Come hai potuto pensarlo?” Sebastian ringhiò a bassa voce sulla sua pelle. “Io ti voglio sempre, Kurt, sempre.”
 
Kurt trattenne un gemito alle parole di Sebastian e tentò di concentrarsi sul soffitto piuttosto che sul viso dell’altro.
 
“No,” Sebastian lo avvisò e Kurt abbassò lo sguardo per incontrare il suo, “Voglio sentirti.”
 
Kurt deglutì forte mentre Sebastian sollevava la testa, prima di piazzare un tenero bacio a bocca aperta sotto il mento di Kurt, per poi succhiare leggermente.
 
Questa volta Kurt non poté trattenere il gemito che lo attraversò e Sebastian si lamentò compiaciuto.
 
“Bellissimo,” mormorò e Kurt si sentì arrossire. “La cosa più bella che io abbia mai visto.”
 
“Non sei serio,” Kurt disse, sobbalzando leggermente mentre Sebastian spostava la bocca su e giù lungo il suo collo, succhiando piano.
 
“Lo sono,” Sebastian si fermò e la sua voce divenne di un’ottava più bassa. “Non ho mai voluto nessuno come voglio te, Kurt. Mai.”
 
Kurt si sentì sprofondare ancora di più nel materasso, con il cuore che tamburellava nel petto.
 
“Allora mostramelo,” suggerì senza fiato. “Mordimi.”
 
Sebastian inspirò profondamente e il suo corpo s’irrigidì.
 
“Sei sicuro?” Chiese, sedendosi, così da stare a cavalcioni su Kurt. “Sei sicuro di essere pronto?”
 
“Lo sono,” rispose Kurt, allungandosi per toccare il viso di Sebastian con la punta delle dita. “Sono sicuro.”
 
“Non c’è bisogno che mi reclami, Kurt,” Sebastian sembrava ancora incerto. “Io sono già tuo.”
 
Quelle parole fecero stringere il cuore di Kurt e ogni dubbio che avesse mai avuto fu spazzato via.
 
“Ed io sono tuo,” sussurrò, sperando che Sebastian non notasse le lacrime che poteva sentire formarsi agli angoli dei suoi occhi. “Mordimi, ti prego.”
 
Sebastian sorrise teneramente e Kurt rabbrividì quando vide il luccichio delle sue zanne.
 
“Farà un po’ male all’inizio,” lo avvisò Sebastian. “Ma dovrebbe sparire piuttosto presto, okay?”
 
“Okay,” ripeté Kurt, incapace di guardare altrove, il suo sguardo fisso sulla bocca di Sebastian.
 
Sebastian sorrise ancora una volta prima di muoversi un po’ così che il suo peso fosse premuto contro Kurt. Tirò la testa indietro verso il basso, così che la sua bocca vagasse di nuovo sul collo di Kurt. Cominciò a baciare la base del suo collo, facendo rabbrividire Kurt alla sensazione delle zanne di Sebastian che pizzicavano la sua pelle. Sebastian cominciò a succhiare, la sua lingua che si muoveva lentamente e Kurt emise un gemito basso e infilò le mani nei suoi capelli.
 
“Sebastian,” gemette, tirando appena.
 
Sebastian piagnucolò sul collo di Kurt, e la vibrazione gli fece stringere la presa tra i suoi capelli.
 
“Ti prego …” Kurt sussurrò e Sebastian sollevò le zanne ancora una volta lungo il collo di Kurt.
 
“Ti pregò,” mormorò di nuovo Kurt, più bisognoso stavolta. “Ti prego, ti prego, ti prego.”
 
E con un’ultima leccata alla sua pelle, Sebastian lo morse, denti che s’infilavano nella pelle come un coltello nel burro.
 
Gli occhi di Kurt si spalancarono allo scatto di dolore che lo invase. Sembrava come se qualcuno avesse trasformato il suo sangue fino a renderlo gelido e si stesse congelando dall’interno. Aprì la bocca per gridare quando-
 
Oh.
 
Un lento calore sembrò attraversarlo e Sebastian cominciò a bere dal suo corpo, la strana sensazione del suo sangue che veniva tirato via da lui in contrasto con il sentimento di pura gioia che sembrava invaderlo. Le sue mani si muovevano da sole, afferrarono il collo di Sebastian e spingendolo di più verso il proprio collo. Si sentiva perso e ritrovato allo stesso tempo mentre Sebastian beveva da lui, mentre la sua testa girava e si sentiva come se tutto fosse giusto e perfetto al mondo, come se nulla potesse andare male, non se lo faceva sentire così bene.
 
La sensazione di avere Sebastian premuto contro di lui fu amplificata e Kurt voleva restare nelle sue braccia per sempre. Senza neanche pensarci, spostò le mani dal collo di Sebastian per raggiungere i suoi fianchi e stringerli forte, costringendolo a premersi di più contro di sé.
 
Il gemito rauco di Sebastian inviò piccole onde di elettricità lungo il collo di Kurt e si ritrovò a espirare con le vertigini.
 
“Sebastian …” gemette, piegando la testa indietro così che Sebastian potesse avere migliore accesso mentre cominciava a sentirsi inspiegabilmente stanco.
 
Le sue palpebre cominciarono a crollare e Kurt non realizzò neanche all’inizio che Sebastian aveva smesso di nutrirsi e stava leccando teneramente il suo collo, le piccole ferite delle punte dei suoi denti che stavano guarendo quasi immediatamente.
 
“Hey …” Biascicò Kurt, afferrando il viso di Sebastian e tirandolo per farsi guardare da lui. “Non fermarti …”
 
Sebastian aveva un’espressione di completa soddisfazione, e sorrise tenero a Kurt.
 
“Credo sia abbastanza, tesoro,” disse, scendendo dal suo corpo. “Se ne prendo altro, potrebbe essere pericoloso.”
 
Kurt considerò l’idea di protestare per un momento ma l’intenso senso di gioia che aveva provato si era trasformato in sonnecchiante sollievo, rendendo le sue palpebre sempre più pesanti, man mano che passavano i secondi.
 
“Okay …” Mormorò, voltandosi e sorridendo quando Sebastian avvolse le braccia intorno a lui da dietro. “Grazie, Bastian …”
 
“Grazie a te,” Sebastian premette un bacio sulla sua nuca.
 
Kurt sorrise e con l’ultimo spiraglio di forza che aveva, si allungò per prendere la mano di Sebastian e stringerla nella propria. “Di nulla.”


A/N Spero che vi sia piaciuto, onestamente non so cosa mi passa per la testa a volte! :P
   
 
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