Eccomi qua! 
La vostra Miry sempre con idee matte ^^
Questa è una nuova fan fiction, spero che vi piaccia :)
Vorrei dare prima però alcuni avvertimenti:
ATTENZIONE: Linguaggio esplicito! 
                           Contenuti forti!
                           Scene ehm... Come dire... Be, dal genere della storia capirete tutto >.>
                           
Voglio precisare che non rispondo di eventuali traumi... Scherzo eh ^^ (no, davvero)
Non ho messo la fan fic a raiting rosso perché ritengo tutti abbastanza autonomi e consapevoli di quello che stanno leggendo
Scusatemi, ma sono una che fa mille raccomandazioni, poi forse questa storia non vi farà particolarmente "traumatizzare" xD
Scusate per la lunghezza di questo primo capitolo, ma devo presentare tutto prima di far iniziare per bene la storia, spero che capiate

Sweet Kiss

Miry Dark Angel

Grido Ribelle
 

Cap 1 (Fire)

Questa sono io.

Sono una ragazza di appena diciotto anni.

Sono alta e magra, i miei capelli sono lisci e lungi, di un biondo chiaro, i miei occhi sono grandi e azzurri come il mare, la pelle non è chiara ma nemmeno scura, mi chiamo Fire. Si, come il fuoco, il fuoco che brucia e che fa parte della mia vita da sempre tormentata da varie cose.

 

Appena nata mia madre morì... Dopo poco tempo mio padre cadde in depressione e morì anche lui.

Mi affidarono ai miei nonni. Il nonno Joe morì al mio sedicesimo compleanno.

Mia nonna Josefina non riusciva più a mantenermi, con le spese della scuola, quindi la lasciai e cominciai a lavorare.

Ora mia nonna è morta, mi ha dato la sua piccola casa, di sole quattro camere: una piccola cucina, due stanze da letto e il bagno. C'è un minuscolo balcone, che mi basta per stendere la biancheria.

Vivevo così fino a poco tempo fa, ma un giorno mi tolsero anche questa piccola abitazione, dato che non la potevo pagare.

Lavoro in un night club come barista. Il mio capo è un gran brav'uomo, quando mi trovò per strada mi offrì di lavorare da lui, io accettai. Quando seppe che mi avevano tolto la casa, senza molto problemi mi diede una stanza dove poter dormire.

Ma le cose si complicarono... La crisi cominciò a farsi sentire e lui non mi poteva più mantenere, così ieri, gli ho chiesto di farmi lavorare di più. Lui mi disse che i turni erano quello che erano e che non poteva fare chissà che, ma potevo lavorare con le altre ragazze, come dire... Come potrei chiamarle... Insomma, con le prostitute.

Anche se non voglio fare di queste cose ho dovuto accettare, non voglio andare a dormire per strada.