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Autore: The Edge    04/07/2013    2 recensioni
“John dove sei?” Domandò ingenuamente il batterista, ma non ricevette risposta.
“Deaky… yuuuu-huuu...” cantilenò Roger mentre camminava a grandi passi nello studio.
“Johnny.. tanto lo so che ci sei! E’ inutile che ti nascondi, vecchio burlone! Vieni fuori, su.”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“John dove sei?” Domandò ingenuamente il batterista, ma non ricevette risposta.
“Deaky… yuuuu-huuu...” cantilenò Roger mentre camminava a grandi passi nello studio.
“Johnny.. tanto lo so che ci sei! E’ inutile che ti nascondi, vecchio burlone! Vieni fuori, su.”
Il biondino si era sdraiato per terra e osservava attentamente il pavimento.

“Roger, che cazzo stai facendo?” domandò sbigottito Freddie mentre si passava una mano sui capelli.
“Mi pare abbastanza semplice: sto cercando quel rimbambito del nostro bassista.”
“Ah davvero? Non l’avrei mai detto” disse con un sorrisetto il cantante mentre il biondo gli faceva una sonora pernacchia.
“Senti simpatia, hai visto il Deaks?”
“Può darsi..” mormorò vago Freddie mentre ridacchiava sotto ai baffi.
Roger mise il broncio “Dimmelo”
“Perché dovrei?”
“Perché sei mio amico e tu VUOI aiutarmi”
“E perdermi tutto il divertimento? Tesoro, te lo puoi scordare”
“Sei uno stronzo” dichiarò Roger imbronciato.
Freddie rise divertito “Si da il caso che io sappia dove sia John, ma non te lo dirò mai.”
“Sei una persona ignobile e crudele! Non mi sarei mai aspettato un comportamento simile da te” rispose in tono melodrammatico il batterista.

Roger si passò una mano nei capelli biondi e arricciò le labbra rosee in una smorfia.
Dove diavolo si era cacciato quel bassista da strapazzo?
Freddie non voleva parlare, Brian era a casa con l’influenza e quindi non poteva saperlo.
Il batterista si mise le mani sui fianchi e cominciò a camminare su e giù per la stanza.
All’improvviso sentì uno strano rumore di sottofondo e ne rimase sorpreso. Di cosa si trattava?
Deciso a scoprire l’origine di quel suono, il nostro eroe prese il coraggio a due mani e si avventurò per lo studio.

Setacciò il luogo da cima a fondo, ma non riuscì a cavare un ragno dal buco. Prossimo a rassegnarsi all’evidenza, Roger si appoggiò alla porta dello sgabuzzino, la quale si aprì rivelando la genesi del rumore sospetto.
Il biondino si grattò la punta del naso e accese la luce del minuscolo stanzino. Scavalcò la scopa, il secchio e il piumino che erano stati barbaramente gettati sul pavimento da qualcuno, e quel qualcuno dormiva nella grossa con la testa appoggiata sullo sgabello.
Roger faticò a reprimere una risatina alla vista di un John placidamente addormentato.
Il bassista aveva un’espressione serena dipinta sul viso, un timido sorriso gli arcuava dolcemente le labbra.
“Ha la faccia di uno che è cresciuto nel ghetto. Dormire nello sgabuzzino delle scope, che ragazzo altamente trasgressivo” dichiarò con un sorrisetto Roger, mentre chiudeva la porta alle sue spalle, lasciando John a riposare.




Angolo della matta.
Era da tempo che avevo in ballo questo sclero.
Come sempre, la mia complice è quel genio della Socia. Assieme a lei faccio una coppia assurda, iniziamo a dire boiate e non la finiamo più.
La dedico a lei, e ovviamente a quei due balordi del Taylor e del Deacon.
L'ultima frase di Roger è spudoratamente copiata da una delle conversazioni avvenute tra me e la Socia.
aw, che bella cosa.
A presto!
The Edge
  
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