Serie TV > Un Medico In Famiglia
Segui la storia  |       
Autore: intelligentola    05/07/2013    8 recensioni
Ciao!!!!!! dal momento che ci sono autrici molto più brave di me ad immaginarsi un futuro tra Anna ed Emiliano, io provo a cimentarmi un qualcosa di diverso. Un pov da parte di Emiliano dell'8 stagione. Tutto quello che abbiamo vissuto ma raccontato da lui, con i suoi sentimenti.
Hope you like it!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 16 Piccola premessa: mi scuso per il ritardo con cui aggiorno la storia, ma ero in vacanza e mi sono goduta un pò di relax!
Ma bando alle ciance e buona lettura!
Grazie,
I.








Non ho mai creduto nei miracoli.
Ho sempre pensato che fosse una completa ed inutile perdita di tempo.
Uno spreco di energie per far avverare un miracolo che non si avvererà mai.
Le disgrazie esistono.
I miracoli no.
Ed invece, adesso, credo più che mai nell'esistenza dei miracoli.
E il mio miracolo si chiama Anna Martini.
Ho ricevuto un dono splendido, senza nemmeno chiederlo.
Nessuna preghiera.
Nessun pianto.
Eppure eccolo li, in tutto il suo splendore il mio miracolo.
Pronto ad accogliere tutto il mio mondo.
Una carezza amorevole sul mio viso.
Questo è Anna per me.
Una carezza leggera, dolce, gentile.
La stessa carezza che non sentivo più da tempo.
Da quando gli occhi di mia madre avevano smesso di cercare i miei.
Anna è il mio miracolo.
L'unica che ha teso l'orecchio verso il mio silenzioso grido disperato.
L'unica che mi sente davvero.
Lei mi sente.
Sente i miei respiri.
Sente i miei battiti.
Sente i miei pensieri.
Lei, semplicemente, mi sente.
Anche quando non parlo.
Tutto ha preso una nuova luce, da quando sto con Anna.
Vedo con i suoi occhi.
Vedo il mondo come lo vede lei.
Vedo persino l'invisibile.
Prima avevo gli occhi chiusi e non vedevo quanto amore potesse esistere.
Adesso, ritorno a vedere.
Vedo l'amore.
Vedo Anna.
Anna è amore.
E con questa consapevolezza nel cuore, torno veloce allo studio.
Ogni giornata mi sembra ancora più bella di quella precedente, adesso che Anna mi tiene per mano.
Adesso non è un semplice e monotono susseguirsi dei giorni; adesso è una colorata avventura che voglio vivere giorno per giorno.
Mentre prima mi trascinavo al lavoro, consapevole che quella fosse la mia unica ancora di salvezza, adesso trovo faticoso separarmi da Anna per tornare allo studio.
Mi concentro sul lavoro, cercando di non pensare che sono lontano da Anna.
Lontano fisicamente.
Vicino sentimentalmente.
Le mie mani disegnano tatuaggi, ma il mio cuore corre fino alla mia ragazza ottimismo.
Ho appena finito di colorare l'ultimo disegno, quando ricevo la telefonata di Anna.
Inaspettata ma gradita.
"Scricciolo..." dico rispondendo al telefono.
Dall'altra parte una voce sconvolta che mi dice che Sonia è sparita.
Ne io ne lei abbiamo la minima idea del perchè Sonia sia sparita nel nulla.
"Ci vediamo al solito posto, arrivo" le dico prima di concludere la telefonata.
Non era il genere di telefonata che speravo.
Avrei preferito che l'argomento fosse un altro.
E invece eccomi di nuovo a dovere soccorrere Sonia, lasciando un'altra volta Anna in sospeso.
Ma lei, forte come una roccia, resta al mio fianco, preoccupandosi per me e per la sconosciuta che le è piombata in casa, nella vita senza invito.
Sfreccio con il motorino, finchè non vedo Anna, appoggiata al muretto vicino alla strada che mi aspetta.
Mi da un bacio leggero sulla guancia e sale alle mie spalle, reggendosi forte alla mia schiena.
E anche questa volta un brivido mi percorre nella spina dorsale, che sento arricciarsi al suo tocco leggero.
Vorrei godermi questo momento a pieni polmoni, ma il mio passato non me lo permette.
Torna, prepotentemente, ad insinuarsi nel mio nuovo rapporto, iniettandolo di veleno.
Non voglio far nascere un rapporto malato tra me ed Anna.
Questa storia deve finire.
Giriamo  tutto il pomeriggio con scarsi risultati.
Sonia non si trova.
Rimane un unico posto dove posso trovarla, e se non fosse nemmeno li, mi arrenderei.
Parcheggio lo scooter di fianco agli altri moltorini in un quartiere che ho smesso di frequentare almeno cinque anni fa.
"Prova a chiamarla, intanto" dico ad Anna, mentre lei si sfila il casco.
"Si...mamma mia, ma se non è neanche qui?" mi chiede agitata.
Sono agitato anche io, ma devo cercare di rimanere calmo ed impassibile, per darle sicurezza.
Lei si fida di me.
Lei crede in me e io devo essere la sua roccia così come lei lo è stata per me.
"Non lo so...c'è un baretto la dietro, ma se non è neanche li io non so più dove cercarla" dico, mentre lei mi passa d'istinto il telefono.
Ma ecco nuovamente quella voce metalllica che mi informa che "il cliente chiamato, non è raggiungibile".
Prendo Anna per mano.
"Stammi vicino.." le bisbiglio all'orecchio, mentre aumento la presa attorno alla sua piccola mano.
Questo posto è l'ultimo dei posti dove avrei voluto portarla.
Invece eccoci qui, in uno dei quartieri più brutti di tutta Roma, a cercare il mio passato.
Il mio marchio di vita imperfetta prima di Anna.
Per la sesta volta, provo a richiamare Sonia, quando finalmente la vedo.
Seduta al bar, a bere birra e fumare sigarette, incosapevole dello spavento che mi ha procurato.
Che ci ha procurato.
"Eccola..." dico mollando la mano di mano, che mi accorgo essere bianca, da quanto gliel'ho stretta.
Sono infuriato.
Tutto questo tempo passato a proteggere Sonia letteralmente andato sprecato.
Tutto questo tempo a cercare di fare il meglio per lei e il bambino andato al vento.
Tutto questo tempo sprecato a correrle dietro, anizchè stare con Anna.
"Sonia" le urlo, richiamando la sua attenzione.
"Cosa ti è preso?!?!? Sono ore che ti cerchiamo" sento la rabbia montare dentro di me.
Sto per esplodere, ma la mano di Anna mi blocca il braccio.
Di nuovo, ecco, che mi salva.
"Ci siamo preoccupati tantissimo" dice a Sonia e dalla sua voce riesco a percepire chiaramente che si è preoccupata davvero.
Si è preoccupata per una persona a cui non deve nulla, anzi.
Ad una persona che potrebbe vedere come una minaccia.
Invece, eccola li, in tutta la sua bontà e amore verso il prossimo.
E' per questo che l'adoro.
Ma la sua bontà si scontra nuovamente contro quel muro di ingratitudine e indifferenza che è Sonia.
"E io che pensavo di fare un favore, scomparendo" sogghigna Sonia, continuando a bere la sua birra.
Non posso sopportare oltre.
"Vieni un attimo" le dico.
Vorrei prenderla a schiaffi, farla ragionare.
Spiegarle che comportandosi così non ferisce me.
Ma ferisce se stessa ed il bambino.
"Perchè dici così? Non è vero" le dice Anna.
"Sono una palla al piede, credi che non me ne sia accorta?" le ringhia Sonia.
"Piantala di fare la vittima, stiamo solo cercando di aiutarti" le dico, mettendomi tra lei ed Anna.
Pronto a difendere ciò di più caro ho al mondo.
"Dai Sonia, adesso basta, andiamo a casa" le dice Anna, prendendola per mano.
"Lasciami" urla Sonia, diviconlandosi dalla dolce presa di Anna.
Violenza versus Amore.
Mi rimetto nuovamente in mezzo.
Sono pronto a difendere Anna in ogni momento, l'ho già fatto prima e continuerò a farlo.
"Oh...vuoi restare qui a ridurti uno schifo? Fai pure, ma non te la prendere con Anna!" dico, zittendola.
"Ora la difendi pure?" mi chiede.
Vorrei urlarle in faccia di si.
Ma non ho il tempo di risponderle quando Sonia continua con il suo vomito di parole cattive.
"Il tuo scricciolo c'è rimasto male?"
Quel nome nella sua bocca suona malissimo.
Vuole canzonare me, ma in relatà sta ferendo Anna e io questo non posso permetterglielo.
Faccio per parlare, ma è Anna, stavolta a precedermi.
"Guarda che mi so dofendere benissimo da sola! E solo che mi dispiace vederti così".
Muro contro muro.
Le vedo scontrarsi.
Infliggersi sfilettate e io in mezzo alla contesa.
Sono io il responsabile di tutto questo?
"Sai che c'è? Torna ne l tuo bel quartierino e portati pure Emiliano...tanto fate coppia fissa ormai" dice Sonia, prima di tornare a sedersi al tavolino del bar.
Adesso basta.
La trascino lontanto, finchè non mi tira un pugno sulla spalla.
Non era mai arrivata a tanto.
"Lasciami" mi urla, prima di accarsciarsi a terra, stringendosi la pancia.




Hope you like it!
A presto,
I.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Un Medico In Famiglia / Vai alla pagina dell'autore: intelligentola