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Autore: Cara_Sconosciuta    18/01/2008    2 recensioni
Una serie di oneshot dedicate alla mia coppia preferita incentrate su bellissime canzoni d'amore. Le storie non sono collegate tra loro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: Traduzione, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui

Eccoci qui!

Come promesso, per il mio compleanno (beh, con un po’ d’anticipo…) ho deciso di tradurre una serie di oneshot sulla mia coppia preferita: Kelsi e Ryan.

L’autrice di questi brevi racconti è indiana, il suo nickname è Saawariya e mi ha pregato di inviarle tutte le recensioni (cosa che farò)…quindi commentate in tanti!

Sarà una serie in totale di dodici shot basate su altrettante canzoni d’amore. Per ora Saawaryia ne ha scritte soltanto tre e non so quando arriveranno le altre…ma vi assicuro che vale la pena aspettare!

Bene, bene, iniziamo con la prima!

Temperance

 

Nothing I’ve ever known

(Bryan Adams)

 

Ryan Evans si affacciò alla finestra della sua camera, il mento appoggiato sulle mani, le dita rivolte verso l’interno e i gomiti posati sul marmo liscio del davanzale.

I suoi occhi grigio azzurri tracciarono contro il cielo la forma della magnifica quercia che cresceva fuori dalla casa, solo discosta un paio di iarde dalla finestra della sua camera da letto.

L’autunno aveva picchiettato le sue foglie con gocce di color oro e scarlatto e, mentre lui le guardava, la prima di esse abbandonò il suo ramo.

 

Just now I feel

Just like a leaf on the breeze

 

Sorrise, sognante, alla foglia dispersa, mentre questa si arricciava e girava trasportata dal vento. I suoi occhi erano fissi sulla foglia scarlatta, ma la sua mente era molto, molto lontana, nell’aula di musica della East High, dove era stato fino a non più di mezz’ora prima. E dove era accaduto qualcosa di meraviglioso, così meraviglioso che, sulla strada di casa, gli era quasi sembrato di poter spiccare il volo.

 

Who knows where it’s blowin

Who knows where it’s goin

 

I suoi pensieri, da quel momento, non erano stati altro che un caos insensato e tutto quello su cui riusciva a concentrarsi era lei. Su come i suoi capelli ramati splendevano nei rari momenti in cui si toglieva il cappello. Su come i suoi occhi castani con quella debole ombra di verde erano sembrati frustrati quando lui continuava a rovinare deliberatamente la canzone che stavano provando solo per poter passare un po’ più di tempo con lei.  Alla fine, lo aveva costretto a sedersi al pianoforte e aveva continuato a cantare al posto suo.

 

I find myself somewhere ..

I never thought I’d be

 

Non pensava che fosse possibile innamorarsi ancora di più di lei.

A quanto pareva, però, si era sbagliato.

Ascoltando la sua voce dolce cantare il romantico brano che lui avrebbe dovuto interpretare con Sharpay nell’ultimo musical, la immaginava sul palco al posto della sorella, gli occhi castano verdi dilatati dalla sorpresa di sentirlo cantare perfettamente per lei.

 

Goin’ round in circles

Thinking about you and me

 

Kelsi Nielsen, la timida, tranquilla pianista della East High, era l’oggetto dei suoi sentimenti.

A parte il fatto che lui e Sharpay provavano spesso insieme a lei, non avevano mai avuto grandi contatti. Kelsi preferiva non parlare con i gemelli Evans, a meno che l’argomento non fosse la canzone a cui stavano lavorando e non gli aveva mai rivolto la parola al di fuori dell’aula di musica.

Ryan poteva vedere come era intimidita da sua sorella e iniziava a non sopportare più i toni rudi che Sharpay usava con Kelsi, ma non era stato un vero colpo di fulmine, no. Era stato un processo molto lento ma, ora , si chiedeva come aveva fatto a non essere colpito prima da quella ragazza straordinaria.

Ora spesso e volentieri si ritrovava ad agognare quelle ore di prove, cercando comunque di non mostrarsi troppo ansioso di stare con lei, di non metterla a disagio.

Che sarebbe successo se avesse intuito ciò che provava?

 

How do I explain myself when I don’t know what to say

What do I do now – so much has changed

 

Ryan sospriò, mentre il suo sguardo continuava a seguire la foglia che si avvicinava velocemente al terreno. Un altro inudibile respiro sfuggì dalle sue labbra quando raggiunse la terra, arricciandosi in una forma simile a quella di una coppa.

I suoi occhi abbandonarono allora la foglia caduta e cercarono il lontano orizzonte, come sperando di poter vedere la scuola e la piccola pianista, ancora seduta davanti al gran coda, provando e riprovando l’ultima delle sue canzoni.

Il suo cuore si strinse improvvisamente e Ryan si chiese perché, di colpo, pensare a lei gli togliesse il respiro in quel modo.

Gli ci volle un momento per dare un nome a quello che sentiva: era innamorato di Kelsi Nielsen.

 

Nothing I have ever known – has made me feel this way

Nothing I have ever seen – has made me want to stay

 

Disegnò con le dita una forma sul freddo marmo bianco del davanzale, mentre il sorriso sognante di poco prima tornava ad increspare le sue labbra.

Non aveva mai provato niente del genere, prima, e si chiese perché avesse aspettato così tanto per innamorarsi, anche se di certo innamorarsi non è qualcosa che si sceglie di fare. Succede e basta.

Si domandò se Kelsi sentiva lo stesso per lui.

E come avrebbe potuto, visto quanto poco sopportava Sharpay? Avrebbe mai potuto contare qualcosa per lei, il fratello della sua aguzzina?

Rabbrividì al pensiero di come doveva apparire lui ai suoi occhi: un codardo cagnolino scodinzolante, sempre intento a trotterellare dietro a sua sorella.

 

Non importava, decise.

L’avrebbe aspettata.

 

But here I am – ready for you

I’m torn ‘n’ I’m fallin-  I hear my home callin

 

Riluttante, si allontanò dalla finestra, sembrando finalmente aver realizzato che la East High non si trovava nella direzione in cui stava guardando.

Si lasciò cadere di schiena sul letto, fissando lo sguardo sul luminoso soffitto bianco.

Avrebbe voluto che la sua casa non fosse così perfetta e priva di difetti, avrebbe voluto indovinare il suo volto tra i disegni formati dalle crepe nella vernice.

Non aveva forse letto da qualche parte che era proprio questo che facevano i giovani innamorati?

Silenziosamente, rise di se stesso. Pensava così tanto a Kelsi che tutte le considerazioni razionali sembravano essere scomparse dalla sua mente.

Beh, e che importava? Gli piaceva il modo in cui il suo battito accelerava anche solo sussurrando il nome di lei al muto soffitto.

 

Hey – I never felt something so strong – oh, no

It’s like nothing I’ve ever known

 

Portò entrambe le mani a giacere all’altezza dello stomaco, giocando con le dita quasi senza accorgersene.

Era sempre stato il barboncino di Sharpay. Per quanto odiasse quel ruolo, non aveva mai trovato il modo di liberarsene. Amava sua sorella ed era convinto che nessuno riuscisse a capire che persona fosse davvero ma non voleva più essere il suo animaletto da compagnia.

Per così tanto tempo aveva voluto staccarsi da lei ed iniziare ad essere se stesso, ma aveva concluso che non era abbastanza forte per essere una persona diversa.

Forse era proprio Kelsi ciò di cui aveva bisogno… qualcuno a cui non importasse ciò che era stato fino ad allora e lo avrebbe aiutato a diventare ciò che davvero avrebbe voluto essere.

 

Now you’re the one I’m looking for

You’re the one I need

 

L’idea lo rese felice.

Sarebbe stato Ryan Evans, non il fratello di Sharpay, il gemello-servo.

Sarebbe stato se stesso.

Continuando a guardare il soffitto, sbattè velocemente le gambe, come fanno i bambini piccoli quando sono felici per qualcosa.

Il pensiero di come Kelsi sarebbe stata capace di vedere il vero Ryan Evans gli dava forza.

Lo poteva fare.

Lo avrebbe fatto, per lei.

 

You’re the one that gives me

A reason to believe

 

I suoi occhi esplorarono ancora una volta il soffitto della sua camera e notarono con sorpresa una solitaria stellina di plastica fosforescente appesa proprio sopra al punto dove si trovava il suo cuscino. Aggrottò lievemente le sopracciglia… non ricordava di aver mai appeso stelle fosforescenti da nessuna parte.

Tuttavia, presto il suo volto si rilassò in un nuovo sorriso. Gli piaceva il fatto che una stella brillasse proprio sopra al luogo dove dormiva: sarebbe stata la sua luce guida.

Prese mentalmente nota di guardarla ogni sera, prima di addormentarsi.

Quaasi istintivamente gli parve di vedere gli occhi castano verde di Kelsi nel cuore della stellina; occhi che lo guardavano con dolcezza.

Il suo cuore iniziò a battere così forte che era certo che Sharpay, nella stanza accanto, fosse in grado di sentirlo.

Quel sentimento gli dava cos tanta gioia… non poteva essere sbagliato, no?

Ryan si portò le mani dietro la nuca, intrecciandole ed appoggiandovisi.

Forse, domani avrebbe detto a Kelsi quello che provava.

O forse avrebbe aspettato ancora un po’.

Following a star – has led to where you are

It feels so strong now – this can’t be wrong now

 

The end

 

   
 
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