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Autore: nutcracker    05/07/2013    3 recensioni
“Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on”
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caesar Flickerman, Katniss Everdeen, Lux , Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Showman

 

 

 

“Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on”

 

 

 

 

 

 

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Smoking blu brillante. Scarpe lucidate alla perfezione. Una chioma di fili setosi azzurro polvere e un farfallino rosso acceso annodato al collo. Ovunque cerchi di posare lo sguardo mentre mi rimiro nello specchio, gli occhi mi cadono sempre su quel papillon. Forse gli stilisti volevano proprio questo... sfodero il mio sorriso milledenti e controllo che sia sfavillante come al solito.

Ok, Caesar. Ora vai là fuori e fai il tuo gioco.

È quello che mi dico tutte le volte. E funziona sempre, perchè al mio gioco può esserci un unico vincitore. Io.

- Allora Lux, parlaci della tua vita nel Distretto 1…
- Fa-vo-lo-sa!- scandisce la biondina gesticolando - l' 1 è un posto eccezionale! Anche se non ha niente a che vedere con Capitol City- aggiunge accavallando le gambe, che si scoprono ulteriormente. Boato degli spettatori.
-Eh, devo darti ragione, Lux, la nostra città è un tripudio di magnificenza. Non è vero, gente?-
Boato ancora più grande.
- Avete teatri come questo, dalle tue parti?-
- No, decisamente no- ride lei appoggiando i gomiti sullo schienale della poltrona e gettando indietro i capelli fluenti. Il suo seno formoso sporge in evidenza, tiene le labbra serrate a cuore e dondola il bacino in modo sensuale. Direi quasi che questa ragazza cerca di provocare un uomo di cinquant' anni più di lei. Se non sapessi che vuole sedurre il pubblico. Giusto, tutto questo è uno spettacolo. Uno show. Io sono qui per questo.
- In bocca al lupo, Lux!
- Crepi- risponde lei mentre sparisce tra gli applausi, sculettando con il suo didietro rotondo. Che ne approfitti, finché può.

 

 

 

- Allora, Katniss, Capitol City dev' essere un bel cambiamento rispetto al Distretto 12. Cos' è che ti ha colpito di più da quando sei arrivata qui?-
La signorina in fiamme, qui, sembra più che altro timida. Esita, borbotta:
- Lo stufato d' agnello-
Rido. Buona risposta.
- Quello con le prugne secche? Oh, io ne mangio a secchiate! Non si nota, vero?-
Boato.

 

 


- In bocca al lupo, Katniss Everdeen, tributo del Distretto 12.-
Bel vestito.
- Ed ecco il nostro Peeta Mellark! Accomodati, Peeta.
- Grazie, Caesar.
Mi sta simpatico questo, è divertente. È sprecato come tributo. Nell' eventualità che sopravviva, potrebbe prendere il mio posto, un giorno.
- Non c' è problema, ti suggerisco io cosa puoi fare. Vincere e tornare a casa. A quel punto, non potrà respingerti, ti pare?
- Non credo che funzionerà. Vincere... non servirebbe nel mio caso- obietta lui.
- E perchè mai?-
Perchè?
Arrossisce e balbetta:
- Perchè... perchè... lei è venuta qui insieme a me.-
Oh.
Interessante.

Trentott' anni. Sono trentott' anni che intervisto 24 tributi e auguro a ognuno di loro buona fortuna (perfettamente conscio che 23 di loro moriranno nel giro di 2 o 3 settimane) e alla fine me ne ritrovo vivo solo uno, a cui ancora una volta faccio orrende domande come se nulla fosse.
All' inizio riuscivo a resistere, ero sinceramente dispiaciuto e incredulo per il decesso di Thea, o di Krave, o del ragazzo che mi aveva vomitato sui piedi. Ma dopo dieci edizioni, non ho potuto fare altro che diventare insensibile al loro destino. Altrimenti, non avrei retto. Mi sarei spezzato, schiacciato dal peso dell' angoscia di parlare allegramente con dei morti viventi. Quanti sono morti... ho smesso di preoccuparmene. Lo spettacolo deve continuare. E io sono il presentatore. Ogni anno salgo su quel palco, davanti a quella folla, e faccio il mio numero. Il mio gioco. Rido, mi commuovo, cerco di aiutare quei ragazzi a fare bella figura. Mando avanti lo show. È il mio lavoro e mi impegno, credo di farlo bene. È la mia vita. Lo Showman.

In bocca al lupo, Lux.
In bocca al lupo, Katniss.


Quel ragazzo, Peeta. Per la prima volta dopo ventott' anni mi sono sentito leggermente malinconico per qualcuno. Perchè gli altri tributi, almeno, avevano ancora qualche barlume di speranza. Lui, invece, non ha scappatoie, non ha vie d' uscita. O muore lui o la ragazza che ama. Chiaro, possono anche morire entrambi. Magari sarebbe la cosa migliore. Ma in qualunque caso, lui perde.

In bocca al lupo, Peeta.

Forse gli è sufficiente far uscire viva la sua tipa di lì. Forse l' amore è così. Io sono diventato immune anche a quello. Sono solo un povero vecchio con un lifting facciale, rigido e immobile perfino di fronte all' altro sesso.

A ben pensarci, non è vero che io sono l' unico vincitore del mio gioco. La verità nuda e cruda è che io sono una semplice pedina fra le tante. E non c' è nessun vincitore.
Mai.

 

 

 

 

 

 

 

The Blue Cupboard

 

Ho scritto questa ff perchè non ho mai capito bene cosa vagasse nella testolina bacata di questo tipo, e così... Quindi, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! Ah, la canzone era “The Show Must Go On” dei Queen.

 

Au Revoir

 

Mel

  
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