Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: zainspenguin    05/07/2013    1 recensioni
Non contano i km di distanza o il tempo. Conta l'amore che si prova per una persona.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era estate, la scuola era appena finita. Ero in viaggio verso l’aeroporto con la mia famiglia, ma l’unica che quel giorno sarebbe partita sarei stata io. Al solo pensiero sentivo lo stomaco stringersi, non volevo lasciare Miami. Non volevo lasciare, la mia famiglia, i miei amici e … lui. Austin, il mio ragazzo.
Ero seduta sul sedile posteriore dell’auto, stavo guardando fuori dal finestrino. Cercavo una distrazione, ma fu tutto inutile.
Presi dalla tasca il mio telefono, rimasi incantata a guardare la foto di sfondo. Eravamo io ed Austin abbracciati mentre lui mi stava dando un bacio sulla guancia, stavamo insieme da dieci mesi e avevo scattato quella foto il giorno dei nostri sei mesi.
Austin era … perfetto. Era l’unica parola che riuscivo a trovare. Alto, bel fisico, capelli castani e occhi verdi/castani che cambiavano in base alla luce. Era il ragazzo più protettivo che avessi mai conosciuto, mi abbracciava sempre stringendomi tra le sue grandi braccia. Era possessivo e geloso, ma era di una dolcezza incredibile. Peccato che non l’avrei più rivisto.. Avevo ancora in mente uno dei nostri soliti pomeriggi.
 
***
-Metti giù quel cuscino!- gridai per l’ennesima volta.
-Sei tu che hai iniziato Paige! Non puoi prendertela con me-
-Mahone non sfidarmi!- buttò a terra il cuscino e arrivò al letto prendendomi di peso. –Austin no!- gridai ancora più forte mentre giravamo. Aveva il vizio di sollevarmi per i fianchi e di farmi girare insieme a lui.
-Hai una piuma tra i capelli- rise fermandosi.
-Hai iniziato tu la lotta con i cuscini- sbuffai alzando gli occhi al cielo.
-Lo faccio perché mi piace vederti ridere, sei  così bella ricoperta di piume- mi rimise a terra ritrovandomi di fronte al suo petto.
-Ci comportiamo come due bambini. Facciamo la lotta con i cuscini, poi mi prendi di peso e giriamo su noi stessi- appoggiai la testa sul suo petto in attesa di sentire le sue braccia circondarmi.
-Mi piace trattarti così. In fondo sei la mia bambina- rise stringendomi. Lo amavo alla follia, amavo quella sua dolcezza quasi assurda.
-Dobbiamo sistemare prima che torni mio padre..- mormorai appena.
-Si, lo so-
Ormai era d’abitudine.
 
***
-Paige tra quaranta minuti devi partire- ero davanti alla vetrata, guardando gli aerei decollare. Non prestai attenzione a mia madre.
-Tu fai ragionare papà- replicai freddamente.
-Ci ho provato, ma sai che è testardo-
Cosa aveva in mente mio padre? Aveva deciso di mandarmi in un collegio privato a New York. Tutto questo solo per tenermi lontana da Austin. Mio padre voleva che io frequentassi il college, voleva che diventassi qualcuno di importante. Mentre Austin, voleva fare il cantante. Aveva inizio a postare delle cover su youtube e... si aveva talento. Ero sicura che sarebbe diventato famoso. Mio padre, non aveva mai sopportato Austin, e quella fu la classica goccia che fece traboccare il vaso. Continuava a ripetere che con lui non avrei avuto un futuro e da li nacque l’idea del collegio.
-Ovvio, tu preferisci le strane idee di papà che alla felicità di tua figlia. Mi sembra ovvio- mi allontanai da mia madre piuttosto seccata.
 
Solo girandomi lo vidi. Alzò la mano salutandomi, mi sarei aspettata tutto … tranne che vederlo. Aveva promesso che non si sarebbe presentato all’aeroporto. Sapeva bene che mio padre lo odiava. Nonostante questo non esitai a correre da lui saltandogli letteralmente addosso.
Non mi importava se chiunque fosse li ci stesse guardando come due pazzi. Austin era lì ed era l’unica cosa di cui mi importasse realmente.
 
-Sei venuto a salutarmi?- aveva circondato i miei fianchi con le sue braccia e teneva lo sguardo basso per potermi guardare, tenendo conto della nostra differenza d’altezza.
-Ti avevo promesso di non venire, ma non potevo non salutarti- accennò un sorriso.
-Ci siamo salutati ieri-
-Non voglio che tu parta. Tuo padre è completamente pazzo, se sarà necessario verrò nel tuo stesso collegio- si guardò intorno per qualche secondo. Sapevo che stava cercando mio padre con lo sguardo.
-Non credo sia possibile dato che  è un collegio femminile-
-Mi travestirò da ragazza, le gonne mi donano- riuscì a farmi ridere anche il momento.
-Cerca di fare il serio, questa è l’ultima volta in cui ci vedremo. Non mi piace dirlo, ma è così- mi allontanai da lui ben consapevole di non poter trattenere le lacrime.
-Quindi, vuoi buttare via dieci mesi?- chiese fissandomi.
-Non voglio andarmene via da qui, ma non posso deludere mio padre. È stato chiaro, devo andare in collegio. Non posso farci niente, lui vuole tenerci separati. Io vorrei poter stare con te sempre, ma lui fa parte della mia famiglia e … tu ed io un giorno potremmo anche lasciarsi. La mia famiglia, invece è per sempre- vidi il suo sguardo spegnersi al suono delle mie parole.
-Puoi farmi solo un favore?- rimasi stupita da quella domanda.
-Si- risposi confusa.
-Tieni questa- tirò fuori dalla tasca una collana.
-Una collana?- lo guardai sorpresa.
-Vedi? C’è scritto “destiny” non mi interessa a quanti km di distanza sarai, se tuo padre vuole tenerci lontani, se tu sarai in collegio … io ti amo e credo che per noi sia destino. Un giorno ci rincontreremo e niente ci potrà separare di nuovo. Ti prego, indossala sempre- mi diede la collana in mano.
-Austin …-
-Non dire più niente, ok?- mi fermò prima che potessi dire altro. –Ora me ne vado-
La sua mano si poggiò sulla mia guancia attirandomi al suo viso, le sue labbra si poggiarono sulle mie. Fu delicato, come se avesse paura di farmi male.
-Ciao Paige- mi guardò per l’ultima volta negli occhi e se ne andò.
 
Ero in mezzo ad una folla intera, ma era come se fossi da sola. Guardai la collana che mi aveva dato. Ci saremmo davvero incontrati di nuovo? Non ne avevo idea. Sapevo però che non l’avrei dimenticato facilmente … ma sarei davvero riuscita a dimenticarlo?
 
2 anni dopo.
 
Finalmente sarei uscita da quel maledetto collegio, finalmente avrei potuto tornare alla libertà. Sentivo le farfalle nello stomaco e la sensazione di libertà farsi strada nel mio cuore. Era davvero una gran bella sensazione.
Attraversai il lungo corridoio che conduceva  alla porta d’ingresso. Giocavo nervosamente con la collana che mi aveva regalato Austin, mi mancava terribilmente. In quei due anni non ero mai riuscita a dimenticarlo, mio padre aveva fallito nel suo intento. Ero però consapevole che in due anni molte cose cambiano, più di una volta mi ero addormentata con le lacrime agli occhi. Immaginando Austin insieme ad un'altra ragazza sentivo il cuore farsi a pezzi.
Mi guardai intorno per l’ultima volta, sapendo bene di dare un addio a quel collegio.
 
“Finalmente libera”
 
-Paige?- mi girai di scatto quella voce mi era incredibilmente familiare.
-Austin- gli saltai letteralmente addosso.
-Ti sono mancato?- mi strinse ridendo.
-Tu cosa ci fai qui?- chiesi guardandolo. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che lui che lui fosse realmente lì.
-Ho chiesto a tua madre in che collegio eri andata e lei me l’ho detto subito. Penso che abbia sempre fatto il tifo per noi- rise, la sua risata era davvero il suono più bello del mondo. –Quindi, eccomi qui. Torni a casa con me, vero?-
-Certo che sì- risposi con un sorriso a trentadue denti.
-Mi sei davvero mancata. Adesso si ricomincia da capo. Pronta?-
-Più che pronta-
 
Ero davvero pronta a tutto, bastava avere lui al mio fianco.
 
Salve a tutti voi che state leggendo.
Questa è la mia prima os su Austin, penso di non essere molto brava con le os ma ho voluto provarci lo stesso. Penso di cavarmela meglio con le ff, se volete leggerne qualcuna basta che apriate il mio profilo.
Lasciatemi una recensione *supplica* voglio sapere cosa ne pensate.
Twitter: @malikspenguin
Peace and love.
A.<3
  
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