Un sogno per ricordare

E' una notte come tante altre.

La luna è grande e maestosa ed illumina l'immenso cielo blu trapunto di stelle.

Quante stanze vengono sfiorate dai suoi deboli raggi, camerette di bambini capricciosi, di genitori apprensivi, di adolescenti spensierate...!

Ho detto spensierate? Forse non è la parola esatta...In fondo cos'è la spensieratezza? Non avere pensieri, dubbi, paure, ed esiste forse un essere umano senza qualcuna di queste cose? Anche i più piccoli, seppur contraddistinti dall'innocenza e dall'ingenuità, nutrono timori e incertezze.

E c'è chi addirittura ha su di se pesi nettamente maggiori rispetto ad altri. A cosa mi riferisco? A chi ha una missione, a chi si è legato ad un patto per un miracolo concatenandosi insieme ad un destino terribile, inconcepibile.

Puella, ae, dal latino fanciulla, appena una ragazzina quindi, una che, citando “A Silvia” di Leopardi, ha appena varcato la soglia della gioventù; può portarsi appresso questo fardello?

Eppure poteva essere peggio. Invece di sparire nel nulla poteva succede una cosa ancora più terribile. Una maga morta si sarebbe trasformata in una strega assettata di distruzione. Chi fino ad ora aveva portato la speranza diventava essa stessa una portatrice di disperazione. E un destino peggiore poteva esistere allora? Tutto quello per cui si era creduto di lottare fino a quel momento si annullava e diventava tutto ciò a cui andare contro: era possibile? Era concepibile?

La risposta è sì, ma nessuno può pronunciare una simile affermazione, neppure Incubator, l'esserino che ha provocato tutto questo e avrebbe potuto anche procurare altro ancora, che aveva procurato altro ancora...

O forse qualcuno che può rispondere c'è?

Homura Akemi sa' la verità, e la notte cerca nei sogni di afferrare un'altra immagine di quella ragazza dai codini rosa stretti in quei nastri che ora porta lei gelosamente. E a volte ci riesce, si sorridono a vicenda e tutto sembra più bello, meno doloroso, luminoso in certo senso...

“Madoka, perché solo io posso ricordare? Non è giusto che solo io sappia chi sei, che cosa hai fatto, non ricordano neanche come sei fatta!” Esplode una notte insieme a delle lacrime mal represse.

“Hai ragione, questo è molto triste. Ma è il giusto sacrificio e io ne sono contenta, davvero.”

Un singhiozzo.

“Però...”

“Eh?”

“Se ti sta' tanto a cuore qualcosa posso far affiorare.”

Le sorride di nuovo, semplicemente.

Poi Homura si sveglia, ma sa' che lei manterrà la sua promessa.

Sono le 3 di notte...c'è tempo...

Come in uno specchio ai suoi occhi rosati si mostrano 3 ragazze addormentate.

“Sai che questo non è propriamente nelle regole?” Annuisce all'esserino all'apparenza così innocente, candido. “Ma uno strappo alle regole qualche volta si può sempre fare, giusto?”

“Be, d'altronde te sei l'eccezione fatta a persona...” Scodinzola con noncuranza.

“Ma cosa...?” Biascica confusa la proprietaria di quegli occhi color zaffiro.

“E tu chi sei? Cosa vuoi d noi?!” Da' invece sulla difensiva la rossa.

“Calma. Sayaka, Mami, Kyoko- e dicendo i loro nomi rivolge ad ognuna un gesto a mo' di saluto- che piacere rincontrarvi.”

“Rincontrarci? Ma noi non ci conosciamo...” Mormora la maggiore.

“Già, voi non ricordate...”

“Come non ricordiamo? Spiegati meglio, dannazione!”

“E questo che cos'è? Solo un sogno?”

“Non sembra...infondo siamo tutte e tre qui ed è...troppo reale!”

“Sayaka ha ragione, questo non è affatto un semplice sogno. Ma forse è più conveniente passare subito al sodo, che ne dite?” In risposta al suo sorriso arrivò la minacciosa domanda retorica di Kyoko. “Che fai? Ci prendi anche in giro adesso?”

“Affatto. Comunque...Sono Madoka Kaname.”

Un accenno di inchino e poi...

“AH! Era tutto solo un sogno?!...”

Tutte e tre le ragazze si voltarono in sincronia verso il proprio comodino, neanche fossero nella stessa stanza; e all'angolo del letto...

“Un pacchetto di...snack? Quand'è che li ho lasciati qui?” Le iridi color rubino della ragazza sbatterono ripetutamente sotto le palpebre. Afferrò curiosa quel cilindro giallo e in un flash...

“Ma-Madoka...” Calde lacrime scivolarono sul block notes dove ingenuamente erano ritratti i loro abiti da maghe, mentre i singhiozzi sfuggivano alle labbra rosate di Mami.

“Come ho fatto a scordarmi...della mia...migliore amica...” Mormorò tra i sussulti provocatole dal pianto l'azzurra, ora stretta ad un cd per violino...

Nella notte, alla luce di quella stessa luna di nemmeno qualche ora fa, vediamo risplendere un sorriso, accompagnato dal fruscio di capelli rosati...

E il giorno dopo a scuola un altro ringraziamento va a Madoka insieme a quelli che mentalmente le hanno rivolto le 3 amiche...

“Grazie Madoka Kaname...” Sorridono due occhi di un blu profondo almeno quanto il mare.

“Di niente, Homura-chan.”

Note dell'autrice: Una sciochezzuola partorita quasi immediatamente dopo essermi divorate le 12 puntate di Puella magi magica Madoka; non pensavo mi potesse piacere così tanto questo anime, ma a quanto pare è proprio quello che è successo. Mi ha stupito un sacco, e nonostante sia drammatico, addirittura è messo anche sotto Horror, a me è piaciuto da impazzire: una trama complicata che però non va nel troppo eccesso che a volte capita, e il che sarebbe peggio della banalità a mio avviso; la storia particolare inoltre mi ha fatto anche commuovere in certi punti ** Insomma, giusto un qualcosa per addolcire la pillola visto la triste fine, anche se molto bella (precisiamo) che ha preso la storia :)

Un bacio a tutti quelli che avranno il coraggio di leggere, in particolare a chi recensirà :*

chitta97 <3