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Autore: vale_diamond    19/01/2008    4 recensioni
una ragazza alle prese con problemi di amore e amicizia, problemi che tutti noi conosciamo bene…perchè potrebbe capitare a tutti di innamorarsi del proprio migliore amico, no??!?!?!
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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TI AMO O NO?





Il mio primo grande amore era finito da due mesi, un’ amore durato quasi un’anno. Christopher mi aveva lasciata dicendomi che non riusciva a sostenere una relazione in quel momento, mi disse anche che sarebbe stata una specie di “pausa di riflessione” anche se tutti sanno come vanno a finire queste cose.
“Ma tu hai bisogno di una persona accanto a te in questo momento…”
cercai di ribattere.
Mi aveva soltanto risposto : “ Jamie, ti prego.” i suoi occhi lucidi mi fecero capire che mi amava ancora esattamente quanto io amavo lui, ma in quel momento non potevo negargli più di quanto non gli fosse già stato negato: il padre che era morto da poche settimane per un cancro. Perciò,anche se a malincuore, rispettai il suo volere.

    Da quando ero tornata single ero piena di impegni perché i miei due migliori amici, Liza e Jay, non mi lasciavano mai sola per paura che cadessi in depressione e mi isolassi in casa senza mai mettere naso fuori se non per andare a scuola. Noi tre frequentavamo la stessa scuola a New York: “Frederick Parker pre-college school”, era una scuola un po’ particolare perché preparava per due anni gli studenti diplomati al liceo,  ad andare al college dove avrebbero conseguito una laurea breve.
Avendo 17 anni eravamo già al secondo anno e in pochi mesi saremmo stati “pronti” per andare al college.
Proprio per il fatto che la nostra scuola preparava gli studenti all’università, aveva la stessa struttura di un college: c’erano molti corsi e ognuno poteva scegliere quali frequentare e quali no.
Ecco il motivo per il quale, strano ma vero, i miei due migliori amici Liza e Jay conoscevano benissimo me ma loro due non si erano neanche mai visti in faccia. Infatti io frequentavo alcuni dei corsi a cui era iscritta Liza e altri a cui era iscritto Jay ma loro non avevano neanche un corso in comune quindi non si incontravano mai alle lezioni.
A dire il vero non ci eravamo neanche posti il problema di farli incontrare, quindi io passavo qualche pomeriggio con Liza e qualche pomeriggio con  Jay e tutto andava a perfezione.

    “ Sono a casa!!” urlai entrando dalla porta più affamata che mai. Posai lo zaino su una sedia della cucina, mi sedetti a tavola e cominciai a mangiare come una disperata.
“Accidenti! A vederti sembra che non mangi da una settimana!” disse mia madre stupita.
“Sì, oggi ho proprio una gran fame!!” dissi continuando ad abbuffarmi.
“ Programmi per oggi?” continuò lei.
“Non lo so cosa si fa oggi, dopo chiamo Liza e ci mettiamo d’accordo.”
“Come mai non vi siete accordate a scuola per oggi pomeriggio?” domandò.
“Perché...” cercai di dire prima che mio padre mi interrompesse:
“Appunto! Tanto per spendere più soldi di telefono, no Jamie?”
“Se mi lasciaste spiegare! E’ perché oggi Liza non c’era a scuola, magari stava poco bene!” dissi finalmente.
“Ah, ok.” rispose mia madre.
Mezz’oretta dopo ero in camera mia sdraiata sul letto a parlare al telefono con Liza:
“Come mai non c’eri oggi a scuola?”
“Avevo una visita medica”
“Ah, ok. Senti oggi cosa facciamo?”
“Non so, dimmi tu, per me è uguale.”
“Andiamo in centro a mangiare un gelato??” proposi.
“Vuoi andare fino in centro a New York per pagare 5 dollari di un gelato??” mi chiese come se fossi impazzita.
“No, scema!!! Non a NY, qui a Krevis!!!” dissi alludendo alla cittadina dove abitavamo noi, nella periferia della Grande Mela.
“Ah!!! Scusa! Ho capito male!”
“Sì, me ne sono accorta!”
“ Per me va benissimo. Passo da te alle quattro ok?”mi chiese.
“Certo, a dopo DUMM!” Le risposi.
“A dopo DUMM!” e riattacammo.
DUMM era una parola che in tedesco significava SCEMO e noi lo avevamo sentito dire quando avevamo cinque anni da mia sorella che studiava tedesco ma non avevamo la più pallida idea di cosa volesse dire allora, così cominciammo ad usare quella parola per salutarci e la usavamo ancora adesso, per noi era come una specie di segno d’affetto molto originale.
Dopo aver comunicato ai miei ciò che facevo nel pomeriggio,alle quattro uscii di casa con Liza e andammo in centro a Krevis a mangiarci un gelato e a raccontarci gli ultimi pettegolezzi.
Poi lei mi fece una domanda che non mi aspettavo:
“Senti Jamie, non credi che sia arrivato il momento di farmi conoscere Jay?”
“Bè, se proprio vuoi te lo posso far incontrare, anche se non ne vedo il motivo visto che fin’ora non c’è stato nessun problema.”
“Non si tratta di problemi o meno è che tu mi parli sempre di lui, Jay ha detto, Jay ha fatto, ormai so tutto anch’io di lui quindi pensavo che vedere anche che faccia ha non sarebbe una brutta idea!”
Ci fu un attimo di silenzio, poi lei continuò:
“E poi sarebbe bello uscire in tre anziché in due come facciamo da una vita!!”
“Ah quindi il vero problema è che con me ti annoi!” me la presi un po’.
“Ma no Jamie! Che cosa dici? E’ solo che potrebbe essere qualcosa di diverso, una novità!! Non credi anche tu?”
“Boh, non lo so.”
“Va bè dai, lasciamo stare, ne parliamo un’altra volta.” disse leggermente delusa.
Non riuscivo a capire perché, ma l’idea che Liza e Jay si conoscessero non mi andava affatto.

La sera, a casa, chattai con mia sorella Sarah a cui ero legatissima e che mi mancava davvero tanto perché erano già sei mesi che era in Germania per rinforzare il suo tedesco e ci sarebbe rimasta  per altri due mesi. Così le raccontai della mia reazione alla proposta di Liza e lei mi disse:
“Bè è un po’ strana la tua reazione, non so cosa dirti” restai un po’ delusa perché lei era la mia confidente n° 1 e sapeva sempre darmi buoni consigli visto che aveva già ventidue anni e certe cose le aveva passate anche lei prima di me, ma questa era la prima volta che non sapeva cosa dirmi.
“Davvero non sai cosa dirmi?”
“Ti giuro, non riesco a capire perché tu abbia reagito in quel modo, voglio dire, cosa hai paura di perdere facendo conoscere Jay a Liza?”
Quell’ultima domanda mi lasciò un po’ perplessa e mi fece rifettere molto, tanto da dimenticarmi che stavo chattando con Sarah e che non le avevo più risposto.

L’indomani mattina a  scuola ebbi modo di parlare un po’ con Jay alla fine di una lezione in comune.
“Oggi pomeriggio devo andare a comprarmi il vestito per il matrimonio di mio zio Greg, non sai quanto preferirei uscire con te, fare spese è già abbastanza palloso immaginati con mia madre!”
“Tuo zio Greg si sposa?”
“Sì, questo sabato!”
“Wow io adoro i matrimoni”
“Io no invece! Vuoi andarci tu al posto mio? Te lo cedo volentieri……..Anzi!!! Mi è venuta un’idea!” disse come se si fosse illuminato dopo un sonno profondo.
“Sentiamo…”
“Perché non vieni con me?”
“Al matrimonio?? No, non posso, non conosco neanche tuo zio!”
“Non importa, con tutti gli invitati che ci saranno una persona in più non cambia nulla!”
“Jay…” feci come per dire ‘smettila di dire cavolate!’
Ma poi lui disse:
“ Ti prego, io voglio che tu venga con me” e allora io lo guardai per un istante sotto una luce diversa. Ma poi capii che mi stavo solo illudendo così gli dissi:
“No Jay, tu non vuoi che io venga con te, tu vuoi che io venga con te così non ti annoi!”
“Sì è vero, ma almeno non sarò costretto a parlare  a parenti venuti da lontano che vedo per la prima volta!Ti preeeego!!!!” mi supplicò.
Ci pensai un attimo e poi gli risposi:
“Ok, va bene, ci vengo!!!” e lui mi abbracciò forte in segno di gratitudine; sentii qualcosa di strano in quell’abbraccio, non era uno dei soliti abbracci di Jay….o forse ero io che non ero la solita Jamie in quel momento…
Tornata a casa mangiai in fretta e mi precipitai in camera mia per chattare con Sarah alla quale dovevo assolutamente fare una domanda.
Non appena aprii MSN Messanger ritrovai una sfilza di messaggi tutti suoi della sera prima:
“Jamie? Ci sei???” – “Dove sei finita, sorellina?” – “Va bè, si vede che avevi qualcosa da fare, ciao, buonanotte, ci risentamo presto”
Ignorai tutti i messaggi e pensai solo a quello che dovevo scriverle ora:
“ Se una persona non vuole far conoscere il suo migliore amico alla sua migliore amica senza saperne il vero motivo; se la stessa persona il giorno dopo viene abbracciata da questo suo amico e sente qualcosa di diverso da quello che sente di solito dai suoi abbracci, cosa significa???”
Aspettai impaziente la risposta di Sarah che arrivò circa un quarto d’ora più tardi:
“Oh finalmente dopo tutti i messaggi che ti ho lasciato ieri sera ti fai viva…anche se con un messaggio alquanto insolito e disperato!”
“Ti prego Sarah, rispondimi subito a quel messaggio!!!”
“Ok, ok, calmati Jamie. La risposta è semplicissima, anzi non è una risposta, è una domanda : sei sicura che per te Jay sia solo un amico o non qualcosa in più ?”
Eccola, la domanda che temevo. La temevo perché sapevo qual’era la risposta.
“Grazie mille Sarah, sei unica.”
“Ehi ma non mi rispondi alla domanda??”
“Dai, su, l’hai capito benissimo qual è la risposta! Ora scusami ma devo proprio andare, ciao ciao”


  
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