Storia nata dalla canzone Helena dei My chemical romance... e da un mazzo di rose secche che, per diversi mesi, ha abbellito la mia cameretta prima di trasferirmi....
Non compaiono i My chemical romance perchè tratta esclusivamente della storia di Helena; infatti inizialmente ero indecisa su dove mettere questa ff... spero di non aver sbagliato sezione!
Il rumore della pioggia
Sta arrivando…
Riesco a
percepirlo in ogni cosa del creato
Posso assaporare l’aria e sentirne il
sapore
È nel grigio di questo paesaggio
Nelle nuvole che oscurano il
bollente sole
Nella mia gioia…
Come il tintinnio di un fatato
campanellino,
Una prima goccia cade sulle mie mani
È fresca… candida…
E poi tante altre, come una danza di migliaia di fate
Che alla natura
vogliono riportare il sorriso dopo la sofferenza del forte caldo
Voglio
danzare con loro!
Sono le 2 del pomeriggio
Tutti dormono
D’altronde che motivo ci sarebbe di star svegli
Siamo in vacanza al mare
e piove
Per loro è una sfortuna.
Corro giù per le scale
Apro la
porta richiudendola in fretta, senza farmi sentire
Corro sotto il porticato
Ne assaporo già la freschezza…
Corro corro
Ed eccomi qui
Alle soglie della reggia delle fate
Pronta per il gran ballo
Entro
E mille cristalli
Dal magnifico luccichio
Mi sorprendono
E io
inizio la danza…
Che pace
Una pace immensa
Io
Sola
Nella
mia felicità
Nel mio mondo
Tra le fate
E tutto il resto si cancella
E tutto il resto non fa più male…
Il Bianconiglio
Con le piccole fate
Giochiamo sull’altalena
Accanto al giardino
di rose
Ed ecco che tra esse sbuca
Il Bianconiglio
Elegante con la
cravatta a scacchi
E il capello a tuba
Ci guarda
Sorride:
-
Milady, sapete dirmi l’ora?
- 2 e 17
- oh… è tardi…tardissimo…
Oh
che tristezza la nostra povera signora
Il nostro ultimo addio
E io..così
in ritardo
Vergogna vergogna…
Così dicendo scappa via, verso il mare..
- Sciagurato d’un Bianconiglio! Ha dimenticato le rose per la signorina…
Oh povera.. povera signorina
Esclama Roxette, la fatina dai capelli
rossi
- Gliele porterò io….
Mi offro
- attenta però a non pungerti
con le loro spine…
Corro verso il mare
Seguendo la scia del Bianconiglio
Ma il mare..
Il mare è sempre piu lontano
Tante scale
Antiche
scale
Circondate da rovi
Scendono lungo un palazzo
Un palazzo antico
Pieno di rovi…
Pifferaio oscuro… principe triste…
Le scale si fanno sempre piu piccole
E i rovi sempre piu fitti
Oscurano ancor più ciò che le nuvole hanno già inghiottito nelle loro grige
tenebre
Anche la pioggia di cristalli stenta a penetrare
Sono solo
piccoli, pochi tintinnii
Uno o due ogni tanto
E le scale sono sempre più
strette
Il palazzo sempre più alto
Il mare sempre più lontano…
Una musica
Il suono di un triste flauto
Giunge alle mie orecchie
Così triste
Eppur mi rilassa
Come la pioggia
Come il grigio di
questa giornata che ha perso il sole estivo
Io mi sento meglio
In questa
spaccatura del mondo
Tutti sono lontani
E tutto è mio….
Lunghi
capelli neri gli incorniciano il pallido viso
È vestito di nero
Come a
lutto
E tra le lacrime
Suona il suo triste flauto
Appoggiato al muro
Di quell'antico palazzo
I rovi si aprono per lui
Impietositi dalla
sua tristezza…
Mi fermo dinanzi a lui
Mi impedisce il passaggio
Le scale sono ormai troppo strette…
Sente la mia presenza
Smettendo
di suonare
Alza lo sguardo verso me
I suoi occhi…
Sono lucidi
Circondati da profonde occhiaia per aver troppo pianto
I suoi occhi …
Sono così tristi che scoppio in un profondo pianto..
Sento di conoscerlo
da molto tempo
Sento di conoscere il suo dolore
Gli tendo la mano
Ma
lui rimane immobile
Impassibile
Con quei tristi occhi
Mi guarda
teneramente:
- Perché?
Sussurra
La sua voce trema
Il suo sguardo
cade sul mio vestito
Il mio vestito bianco
Era così candido
Ora è
pieno di sangue
Sangue che sgorga dalla mia mano
La mano che impugna le
rose
E le rose ora sono diventate nere
Piene di ragnatele
E puzzano
Sgrano gli occhi, urlo, le lancio via, afferro la mia mano piena di sangue,
tremo e la fisso
E tutto diventa buio
Tutto diventa nulla
Se non che oscurità…
La bella addormentata nel suo sangue
Il mare…
Sono arrivata
In mezzo al mare
Il mio vestito ormai è del tutto
insanguinato
Sento il sangue anche su tutta la mia pelle
E ne sento i
capelli impregnati
Lo sento anche nella mia bocca
Sui miei occhi
E
galleggio in mezzo a questo mare
Lasciandomi trascinare dalla marea
Fisso il cielo
Sempre più oscuro
Mentre la pioggia di cristalli è
sempre più fitta
Fulmini cado tutt’intorno a me
Nel mare
Ma sono
lontani
Lontanissimi
Il mare è oscuro
Più del mio sangue..
Sangue che né la pioggia
Né l’acqua marina
Riescono a eliminare
E io rimango così
Come morta
Non voglio…
Non voglio piu muovermi
da qui
Va bene così
Non ho la forza per andarmene
E non voglio
andarmene…
Così, per l’eternità, andrebbe bene…
No! Non posso!
Devo portare le rose al Bianconiglio
E poi… quel ragazzo
Devo
ritrovarlo
Ma le rose… le rose
Sono appassite
Non ci sono più..
Quelle rose
Sono morte…
Chiudo gli occhi
Colta da un sonno
profondo
E sogno me
Supina su un prato
Un prato come un stagno pieno
Di fiori di loto
Una tenue brezza mi accarezza il viso
Non sto
dormento
I miei occhi semi chiusi contemplano la bellezza
Del prato
E null’altro vi è nella mia mente
Se non che l’oblio…
Ma ecco
che questa visione paradisiaca scompare
E mi risveglio
Nella tempesta
Sul mare
Ma non più nell’acqua
Sono su una gondola
E vi è il
fiammiferaio che mi riscalda avvolgendomi in un nero mantello
E mi abbraccia
- Vi ho riportato le rose… andate anche voi a portarle a Lei?
- Le ha
dimenticate il Bianconiglio. Ma ora che l’ho perso come farò a riportargliele?
Il pifferaio sorride:
- Vi accompagno, anche io devo andare da Lei come
il Bianconiglio…
Lo fisso
Il suo sorriso è bello
Molto bello
Ma
triste
Perché è triste anche quando sorride?
Sembra leggermi nella mente
- Sono triste perché lei è morta
È morta per me
Che l’amavo tanto
E mai più potrò di nuovo sorridere davvero
Da quando l’ho lasciata
Ha iniziato a consumarsi
Giorno dopo giorno
Lei moriva
E io non
potevo far nulla
Se non aspettare
E soffrire intensamente
Per dover
assistere
Al pietoso spettacolo della sua morte
Che ogni giorno mi
uccideva ancora
E ancora…
Lo spettacolo della tua
morte
Mi prese per mano
Giunti alla riva
La pioggia di
cristalli sta per cessare
Eppur spero non finisca mai
Perché ho la
sensazione d’esser un cristallo anch’io
Che possa scomparire
Col
sopraggiungere del sole…
Eppur non mi è mai importato
Se fossi mai
scomparsa
Non m’importava
Ma tenendo stretta la sua mano
Avvertendo
il suo calore
Io sento
Sento immensamente la vita
Sento di voler
stringere la sua mano per sempre
Per la prima volta mi sento davvero bene
Con un altro essere umano
Eppur mi ferisce profondamente
Come un
pugnale conficcato nel cuore
Saperlo di un’altra…
Davanti a noi
Ecco comparire quell’antico palazzo in rovina
Ricoperto di rovi
Piante rampicanti
Come se non fosse più una costruzione umana
Ma
della natura
siamo a destinazione
Vedo all’ingresso il Bianconiglio
aspettare
Stringo allora la sua mano forte
Lui si ferma
Voltandosi
verso me
Piango
Prende il mio viso tra le sue mani e asciuga le mie
lacrime:
"Came a time
When every star fall brought you to tears again…"
e il cielo si oscura maggiormente
per cedere il posto alle tenebre della
notte
riempiendosi di stelle
che brillano tremanti
come irrequiete
mentre lui mi abbraccia
e io piango
chiudo gli occhi
li riapro
siamo nel palazzo
è una chiesa…
a sedere vi sono persone
addolorate
piangono
vestite di nero
alcune mi sembrano così
familiari
anche la musica è così familiare
mi fa commuovere
gli
sussurro:
- questa melodia mi ricorda i giorni della mia adolescenza
Mi
tiene stretta la mano
Ci guardiamo
Io lo amo tanto
E leggo nei suoi
occhi che è così anche per lui
Ma all’improvviso si oscurano arrivati
dinanzi alla tomba
- Mi dispiace
Sussurra
Non posso crederci
Guardo al suo interno
Ci sono io
Vestita in nero
Il mio viso
pallido
I lunghi capelli neri
Sono io
Perché sono io là dentro?
Cosa succede?
Lo stringo forte
Cosa succede?
Ti prego dimmelo
Ho paura
Sto impazzendo
Perché mi succede tutto ciò?
Mi
accarezzò il viso:
- tutto ciò che lei desidera…è solo un tuo abbraccio
Almeno stavolta
Concedilo
Così che possa andar via in pace
- lo
farò ma tu non lasciarmi mai
- non ti lascerò mai più
Mi volto verso di
lei
Di me
E la prendo tra le mie braccia
Quel gelido corpo
Il
mio gelido corpo
e lo sento
così triste
e tutto torna
quel
sangue
il mio sangue
tutta colpa mia
quelle rose
sono sue
non del Bianconiglio
mi dispiace…
mi dispiace immensamente….
-
non odiarmi…
Sussurrò Raphael
Cadono le stelle
Cade il
mondo...
Vogliamo l’eternità
Helena
Il tuo nome
Il
mio nome
Helena….
Mentre l’abbraccio
Sento del nuovo calore tornare
in lei
Mi stringe
È viva
Mi stacco da lei
Ci fissiamo negli
occhi
Come riflessi di uno specchio
- ti mostrerò tutto
Sussurra
Prendendomi per mano
Siamo a casa
Ora a casa
Il parco dove ci
incontravamo sempre
Io e Raphael
A 15 anni
Lui mi portò delle rose
Per confessarmi il suo amore
Sotto quel portico
Mentre pioveva
Un acquazzone estivo
Lui mi confessò il suo amore
A 15 anni
Con
delle rose rosse
E mi disse addio
Perché aveva un tumore
E doveva
andar via
A curarsi al nord
Volevo seguirlo
Io l’avrei seguito in
capo al mondo
Eppur non potevo
Quanto siamo miseri noi
Esseri umani
Ci facciamo fermare da cose sciocche
Che però ci appaiono come ostacoli
insormontabili
E sprechiamo così la nostra vita
Ci promettemmo di
rivederci
Quando sarebbe guarito
E di non lasciarci mai più
Ma lui
non tornò mai a casa….
Morì un anno dopo
Conservavo ancora le rose
Erano ormai nere
Appassite
Morte
La loro vita se n’era andata
con quella di Raphael
E io morivo
Ogni giorno di più…
Specchio … specchio…
Il balcone di quella casa
Io
La
pioggia
La mia tristezza
Il balcone
Il vuoto
Desiderio di cadere
Desiderio del vuoto
Io e
Il vuoto…
Helena mi stringeva a sé
Io mi stringevo a me stessa
- perdonami.. perdonami per non essermi mai
amata abbastanza…
Per non averti mai concesso di riprovare a vivere…
Era
così triste
Piangeva tanto e il suo pianto
Fomentava il mio
Piangemmo così
Una abbracciata all’altra
Consolandoci a vicenda
Fino ad addormentarci…
Per sempre…
Laggiù per sempre…
Buio
Intorno
a me
L’oscurità
Il nulla
Sono sospesa nel nulla
Niente più
pioggia
Niente più fate
Niente più bianco coniglio
Avanti a me
Il nulla
Nel mio cuore
Il vuoto….
Ma nel nulla
si fa
spazio una melodia
quel triste suono del suo flauto
e nel nulla si
delinea
la figura del pifferaio
- Raphael!
Esclamo allungando le mie
braccia verso di lui
Prende le mie mani nelle sue
Ora sorride
Quel
sorriso triste come sempre
- dovevo essere il tuo angelo custode
Ma non
sono stato in grado di salvarti
Ogni giorno di più ti vedevo andar via
E
non potevo far nulla…
- shhh
Dolcemente gli feccio cenno di non parlare
E lo prendo tra le mie braccia
- abbracciami… sono così felice…guarda!
Indico un albero dietro di me
- te lo ricordi?
Ci avviciniamo
Su
di esso
Ci sono incisi i nostri nomi
E la frase "insieme.. per sempre…"
- era una promessa
Io l’ho voluto
Tu non hai colpe!
Gli sorrido
Nel mio sguardo c’è una felicità infinita
- ti va di rimanere qui
Abbracciati
Così
Per sempre
Come promesso?
A queste mie
parole vedo il suo sguardo mutare
E riempirsi di gioia
Come il mio
Sorride
Finalmente
Sorride felice anche lui….
Allora... questa è la seconda ff che pubblico, non sono ancora molto esperta ma volevo ringraziare pogo e BlueAndYellow che hanno commentato la mia prima ff, e non sapevo in quale altro modo risponerli/e. Mi avete fatto troppi complimenti^^ Grazie mille! pogo: la storia è confusa perchè si tratta di una specie di visione onirica, un evento sovrannaturale... e, in quanto tale, volevo che fosse abbastanza ambiguo. Mi fa piacere che ti abbia fatto paura... eheh... era il mio scopo^^
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