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Autore: Meli_eli    06/07/2013    3 recensioni
I ragazzi dell' istituto Fairfeld, nei sobborghi di Chicago, sanno che le bande del South side e del North side non sono degli elementi compatibili. In modo che quando la capo cheerleader Brittany Pierce e la gangster Santana Lopez si vedono obbligate a lavorare come compagne di laboratorio a lezione di chimica, i risultati promettono di essere esplosivi.
Ma nessuna delle due adolescenti è pronta per la reazione chimica più sorprendente di tutte: l'amore.
Potranno rompere i pregiudizi e gli stereotipi che minacciano di separarle?
Questa storia è la traduzione di un libro che ho letto tempo fa, appena ho letto la trama ho pensato subito a Brittany e Santana, così ho trasformato il libro in una fan fiction Brittana!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 1
 
Brittany

Tutto il mondo sa che sono perfetta … la mia vita è perfetta, i vestiti che indosso sono perfetti e anche la mia famiglia è perfetta. Ci ho messo tempo a salvare le apparenze e fare in modo che gli altri le credano davvero così, anche se è tutta una farsa. Questa immagine impeccabile si dissolverebbe se la verità venisse alla luce.
Sto in piedi di fronte allo specchio del bagno, mentre la musica suona a tutto volume nelle casse del computer, e per la terza volta devo cancellare la linea storta della matita sulla mia palpebra. Mi tremano le mani, maledizione. L’inizio dell’ultimo anno del liceo e l’incontro con il mio fidanzato dopo essere stati separati per un’intera estate non dovrebbero essere motivi validi per angosciarmi in questo modo, ma stamattina mi sono alzata col piede storto. Prima la piastra ha iniziato a cacciare fumo prima di smettere di funzionare, poi si è staccato un bottone dalla mia camicia preferita ed ora la matita per gli occhi sembra aver preso vita. Se potessi scegliere resterei a letto tutto il giorno mangiando cioccolata fino a scoppiare.

«Brittany scendi!» grida mia madre dalla cucina. Il mio primo impulso è quello di non farci caso, ma questo non mi ha portato altro che discussioni, mal di testa e ancora più grida.
«ora scendo!» rispondo, sperando che la matita per gli occhi mi dia tregua e possa finalmente terminare di truccarmi. Vincendo la battaglia con la matita, la lancio contro l’armadio e verifico il mio aspetto allo specchio per poi spegnere il computer e correre in cucina.

Mia madre mi aspetta alla fine delle scale per osservare il mio abbigliamento, mi metto dritta. Lo so ho diciotto anni e non mi deve importare quello che pensi mia madre di me, ma è così che si vive in casa Pierce. Mia madre è angosciante, ma non è il tipo di cosa che si può curare con delle pastiglie. E quando si stressa, noi che le stiamo dietro ne soffriamo le conseguenze. Credo che questa sia la ragione per cui mio padre si alza per andare a lavorare prima che si svegli, per non dover combattere con lei.

«i pantaloni sono orribili, ma mi piace la cintura» confessa segnalando i due indumenti con l’indice. «e questo rumore che tu chiami musica mi stava facendo venire un’emicrania, meno male che l’hai spento»
«buongiorno anche a te mamma» rispondo prima di scendere gli ultimi gradini e darle un bacio sulla guancia.

L’odore del suo profumo è talmente forte che mi costa respirare quando mi avvicino a lei. Porta un completo da tennis firmato che la fa sembrare una riccona. Ma chiaramente, nessuno si permetterebbe di segnalarla col dito e criticare il suo abbigliamento.
«dov’è Laura?» domando lanciando un’occhiata intorno, cercando mia sorella.
«in cucina»
«è arrivata la nuova badante?»
«si chiama Mary e non arriva prima di un’ora»
«le hai detto che la lana le provoca prurito? E che le tirerà i capelli se lo dimentica?»
Mia sorella non sopporta la sensazione della lana a contatto con la pelle, e solitamente lo fa sapere agli altri tramite piste non verbali. Ora tira i capelli e ha già causato qualche disastro.
«si,  stamattina ho già fatto un bel sermone a tua sorella. Brittany, se continua così non ci saranno più badanti disposte a prendersi cura di lei»

Mi dirigo in cucina. Non ho voglia di ascoltare mia madre parlare degli attimi di ira di Laura.
Mia sorella sta seduta a tavola, nella sua sedia a rotelle, mentre sta cercando di mangiare il suo pasto triturato, perché anche se ha vent’anni  le sue limitazioni fisiche non le permettono di masticare e ingoiare come il resto della gente. Come d’abitudine si è sporcata tutt’intorno alla bocca.
«ehi Lau!» le dico inclinandomi verso di lei e pulendole la faccia con un fazzoletto. «è il primo giorno di scuola, augurami buona fortuna!»

Mia sorella estende le braccia verso di me e mi lancia un sorriso inclinato, amo quando sorride.
«vuoi un abbraccio?» le domando anche se conosco la risposta. Il medico ci dice che più interagiamo con Laura e meglio si sentirà. Mia sorella annuisce e la stringo tra le mie braccia in modo che non possa raggiungere i mie capelli con le sue mani. Quando mi allontano mia madre lancia un grido soffocato che per me è il fischio dell’arbitro che gestisce il corso della mia vita.
«Brittany non puoi andare a scuola così!»
«così come?»
«guarda la tua maglia!» insiste negando con la testa e lasciando un sospiro di disperazione.
Abbasso lo sguardo e vedo un’enorme macchia umida sulla mia maglia. Ops. La bava di Laura.
«non fa niente» dico anche se ha rovinato il mio aspetto perfetto.

Mia madre bagna un tovagliolo di carta e sfrega sulla macchia con un’espressione accigliata. Mi fa sentire come se avessi due anni.
«Sali in camera e cambiati»
«mamma è solo un po’ di pesca»
«è una macchia di pesca, non voglio che la gente pensi che non dai importanza al tuo aspetto»
«va bene» magari questo fosse uno dei giorni buoni di mia madre, di quelli che non rompe per delle stupidaggini.

Do un bacio sulla guancia a Laura per assicurarmi che non pensi che mi sia arrabbiata con lei «ci vediamo dopo la scuola» le dico cercando di mantenere l’entusiasmo mattutino.
Salgo le scale di due in due. Quando arrivo nella mia camera guardo l’orologio. Sono le sette e mezza, la mia migliore amica Rachel impazzirà se la vado a prendere tardi. Così prendo la prima maglia che capita sperando di passare l’occhio critico di mia madre e mi dirigo verso l’auto.
 
Santana
 
«alzati Santana»

Mentre fulmino con lo sguardo mio fratello nascondo la testa sotto il cuscino. Da quando divido la camera con i miei fratelli di undici e quindici anni l’unico momento di intimità di cui dispongo è quello in cui vado in bagno.

«lasciami in pace Pablo» gli dico attraverso il cuscino «non fare casino»
«non sto facendo casino, mamma mi ha detto di svegliarti per non farti arrivare tardi a scuola»

Sto all’ultimo anno, dovrei sentirmi orgogliosa di essere il primo membro della famiglia Lopez che finisce il liceo. Senza dubbi, quando ciò accadrà inizierà una nuova epoca per me. Il college è solo un sogno, quest’ultimo anno sarà come la festa di pensionamento di un uomo di settantacinque anni, sai che servi a qualcosa, ma tutti aspettano che tu te ne vada.
«mamma ha detto di tirarti l’acqua se non ti alzi»

Era molto chiedere un po’ d’intimità? Prendo il cuscino e lo lancio dall’altra parte della stanza, direttamente contro Estefano che rimane tutto bagnato.
«idiota!» mi grida «questi sono gli unici vestiti nuovi che ho!»
Sento una risata attraverso la porta della stanza. Victorio, un altro dei miei fratelli, ride come una iena isterica finche Luis si lancia su di lui. Resto ad osservare la discussione che ha finito per trasformarsi in una confusa lotta con calci e pugni. Come sorella maggiore, il mio dovere è fermare la lotta. Prendo mio fratello Victorio per il collo della camicia, ma inciampo sulla gamba di Luis e tutti e tre finiamo a terra.

Prima di poter alzarmi sento un rivolo di acqua gelida che scende sulle mie spalle. Mi giro e vedo mia madre con la sua divisa del lavoro.
«alzatevi» esige.
«merda, mamma» dice Victorio mettendosi in piedi.
Mia madre si bagna le dita con l’acqua e la spruzza in faccia a mio fratello. Pablo scoppia a ridere e riceve lo stesso trattamento di Victorio.
«e tu Santana?»
«che? Io cercavo di separarli» rispondo innocentemente con un sorriso irresistibile.
Lei mi bagna la faccia con l’acqua «questo è per non averli separati prima. Ora vestiti, e anche voi, venite a fare colazione prima di andare a scuola»
E meno male che le ho dedicato il mio sorriso irresistibile.
«in fondo ci adori!» le grido mentre abbandona la stanza.


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Questo capitolo è solo per presentare un po' i personaggi, la vera storia deve ancora iniziare, spero la seguiate! 
  
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