Strong
Accadde tutto uno strano pomeriggio, leggermente soleggiato e ventoso.
Era passato poco più di un anno da quando Xerxes Break era arrivato alla villa dei Rainsworth, ed era passato appena un mese da quando era diventato il baby-sitter di Reim e della piccola Sharon.
Quel pomeriggio i due avevano deciso di sfidarsi, per vedere chi riusciva a salire più in alto sull’albero in giardino.
Poco male, pensò Break, era sempre meglio di quando avevano deciso di tirare peluche ai cani, rabbiosi, del vicino, o di quando avevano avuto la brillante idea di “conquistare” il nido di api in giardino, tentando di sconfiggere queste con dei bastoncini. Tornando all’attuale gioco, il ruolo dell’albino era star seduto in cima all’albero, per decretare il vincitore: niente di più semplice.
Reim era spaventato, saliva molto lentamente, tastando prima che i rami fossero robusti abbastanza da sostenere il peso, con prudenza. Sarebbe stato un ottimo stratega, rifletté Xerxes, per poi spostare il suo sguardo sulla piccola Sharon, che saliva velocemente, indipendentemente dal ramo su cui metteva il piede.
«Che impulsiva.. » valutò poi, sospirando.
Accadde abbastanza velocemente: Sharon mise un piede sul ramo sbagliato e scivolò.
L’ex-cavaliere se ne accorse subito e, scattando in avanti, le prese la mano, stringendola al proprio petto per assicurarsi che non si facesse male durante la caduta, atterrando di schiena.
«Tutto bene? » chiese, illeso.
«S-Si… Io… Scusa! » balbettò la bambina, scoppiando a piangere.
Nel frattempo Reim era già sceso, aggrappandosi al tronco, e si dirigeva verso i due, preoccupato.
«Sharon! »
«Reim! Scusami!» la bambina se lo tirò vicino, abbracciandolo forte.
«Sta bene. Per oggi, rientrate… » fu l’unica cosa detta dall’albino in mezzo a quel chaos.
«Tu.. Sei davvero forte!» disse Reim all’altro, che subito si allontanò a grandi passi dai due, rifugiandosi sotto un albero più lontano.
Quelle erano, probabilmente, le uniche parole che il cavaliere non voleva sentirsi dira.
Forte? Dove? Quando?
Non era riuscito a proteggere nessuno. Non poteva proteggere nessuno.
«Non sono forte.. Sono un vigliacco…»
Un vigliacco che non riusciva a vivere consumato dal rimorso.
Un vigliacco che, egoisticamente, aveva tentato di giocare con i fili che collegano passato a futuro, per cambiare eventi che a lui non piacevano.
E cos’aveva ottenuto? Solo altra morte.
Era un vigliacco, una persona debole e ferita che fingeva di essere forte.
Ecco cosa Kevin Regnard pensava di se stesso.
Era un uomo che tentava di sorridere con quei bambini, ma che in realtà aveva perso tutte le ragioni per farlo.
«Fratellone, non lo faccio più, ma non ti arrabbiare! » la bambina l’aveva trovato, e singhiozzava mantenendo le distanze, tenendo per mano Reim.
«Non avete fatto nulla, tranquilli…» si limitò a rispondere Xerxes, sperando che se ne andassero;
cosa che, ovviamente, i due non fecero.
Sharon gli si avvicinò e lo abbracciò forte, in punta di piedi, trascinando anche Reim.
Xerxes Break era un uomo che aveva perso tutto in passato.
Xerxes Break non l’avrebbe più permesso.
Xerxes Break l’avrebbe protetta, adesso, la sua famiglia.
Angolo dell'Autrice
Uhm... Salve!
Finalmente ho, diciamo, superato la mia paura riguardo allo scrivere su questo fandom e, in particolare, su questi personaggi.
Avevo il terrore di farli male, si.
Spero di essere riuscita a renderli bene, almeno. Mi sono impegnata! ^^''
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino alla fine, ringrazio chi recensirà e/o mi darà un semplice parere.
Alla prossima!