Fastidio...

Erano già le 11 di mattina, ma il ragazzo non aveva nemmeno tentato di svegliarsi, fingendo semplicemente che la sua sveglia con un volume fin troppo alto, non esistesse.

Si era nascosto con un'accuratezza da lui particolarmente rara, la testa sotto il cuscino, così da ovattare ogni suono intorno a lui, a cominciare dalle urla isteriche di Schmidt che avrebbe sicuramente preferito dormire.

Questo era accaduto alle 8.30 oppure 9.00 -nemmeno lui ricordava per quale orario era impostata- e da quel momento erano passate ormai due ore abbondanti.

Doveva buttarla quella stupidissima sveglia, infondo non aveva necessità alcuna di alzarsi la mattina presto: lavorava solo di sera, in quel comodo e confusionario bar che era come una piccola casa per lui. Non un circo di pazzi come il suo vero appartamento.

 

Fu un suono acuto e riconoscibilissimo -almeno per ogni abitante di quella casa- a svegliarlo.

"Eccomiiiiiiiiii" cinguettò intonando una nota di troppo Jess, reduce da una notte a casa del suo nuovo e perfetto ragazzo. Sam.

Nick spalancò gli occhi frastornato e spaventato da quel vero e proprio urlo, per poi tornare in sè poco prima di cadere dal proprio letto per la fretta avuta nell'alzarsi. Si portò una mano alla testa, che gli pulsava dolorosamente. Cosa aveva bevuto la sera prima?

Non aveva fatto in tempo nemmeno a svegliarsi che era già di cattivo umore, il suo tipico e fastidioso cinismo era già pronto per essere sfoderato "Jeeess!" gridò dalla soglia della propria stanza "Puoi evitare di urlare come una cornacchia in calore?" fece sarcastico lui arrivando in cucina e versandosi una tazza di caffè che doveva avere preparato Schmidt prima di andare al lavoro.

Lei lo guardò con un'espressione colpevole e triste per poi abbassare lo sguardo "Non stavo urlando... Cantavo..." mugugnò rigirandosi i pollici.

Il volto di lui, nel frattempo, da torvo e per l'appunto cinico, si fece sorridente -tutta colpa di Jess!- si ritrovò a pensare per poi dire cambiando discorso "Dove sei stata?"

In un attimo lei tornò ad essere la ragazzina undicenne felice e spenseriata che quella trentenne era "Ieri sera sono uscita con Sam! Siamo andati in un ristorante carinissimo ed io ho preso la pizza! Poi non sai la parte migliore! Era un locale per il karaoke! E quindi ho cantato e cantato e quando credevo di avere finito... Indovina?" lo guardò sempre più solare.

"Cosa?" fece lui alzando le braccia in segno di resa contro quell'attacco devastante che era l'interrogatorio improvviso di Jess.

"Avevano 'Time of your life'! Ti rendi conto?? TIME OF YOUR LIFE!!" cominciò a saltellare come una bambina.

Nick, non resistendo, scoppiò in una fragorosa e vivace risata; fortuna che tutti gli altri coinquilini erano andati al lavoro.

"Ma il meglio non è ancora arrivato!" si interruppe la ragazza fermando anche Nick e guardandolo serio "Dopo la cena, sono andata a casa sua ed è stato così...... Romantico" disse sospirando l'ultima parola e portandosi una mano al cuore mentre iniziava a piroettare per la stanza.

Nick storse un labbro disgustato da tutte quelle moine che Jess aveva cominciato a fare e tornò a  bersi il suo caffè che ormai si era fatto freddissimo.

Lo infastidiva quel ragazzo, Sam. E non solo. Era infastidito anche dal fatto di non comprendere per quale motivo provasse tanto fastidio. Si sentiva un imbecille e dava la colpa di tutto a Sam. Quel -perfattemente romantico- Sam. A confronto con quello, lui appariva solo ed esclusivamente un patetico perdente. Un patetico perdente cinico!

Sbuffò guardando fuori dalla finestra con uno sguardo colmo d'ira verso quel ragazzo che in effetti, non gli aveva mai fatto nulla: gli aveva malapena rivolto al parola!

Eppure Nick, il tipico, comune e monotono Nick, messo a confronto con lo splendido Sam, protagonista dei migliaia di racconti di quella Jess innamorata, appariva una nullità.

 

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce della ragazza che si ritrovava improvvisamente al suo fianco "N-Nick? Stai bene?" domandò chinando di lato il capo.

Lui si morse il labbro superiore un istante cercando di riflettere, per poi rinunciarci e dire semplimente "No, scusa..." mormorò dirigendosi verso la propria stanza.

Lei continuò a guardare quella porta che il suo migliore amico si era appena sbattuto alle spalle con un'ira nascosta che però lei vedeva bene. Cosa gli succedeva?

 

-Cosa gli succedeva?- si ritrovò a domandarsi Nick seduto sul proprio letto frastornato.

Non capiva per quale ragione odiasse quel povero ragazzo; Sam. O meglio, non voleva capirlo. Tutto ciò che Nick voleva, anche solo per una volta, era essere il protagonista di una di quelle storie che Jess narrava danzando come una fata stramba e buffa, per il salotto.




------- Angolo dell'autrice ;) ♥
Buonasera a tutti e che dire? Ovviamente spero tanto che questa OS vi sia piaciuta per quanto misera e corta, ma non sapevo che fare e quindi  ho avuto questo lampo alla "Ness" (quanto è bella sta coppia *-*) ed ho scritto... Anche se in effetti, potevo evitare x'D
Però! Siate buoni... So di non essere proprio una fantastica scrittrice, ma sù... C'è Nick! Nicholas Miller rende tutto più meravigliosamente bello x'D ahhahahahha okok, sono pazza ed euforica, ed è meglio che vi lasci ^^''
Recensite se vi va :)  e ciao ^_^