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Autore: Mini GD    07/07/2013    3 recensioni
“Tanto me li prendo tutti io!”
“Sesese, la convinzione uccide”
“Guarda che io non sono convinta, ne sono certa. E’ diverso”
Oramai sono così abituate a fingere di litigare che alla fine, anche nel durante delle loro discussioni in chat, non fanno altro che dirsi che si vogliono bene, in tutte le lingue del mondo, compreso il tedesco che fa una grande paura alla più piccola delle due.
“Certo, certo. Basta mi sono offesa. Vado a dormire”
“Buona notte, saranghae”
“Notte, anche io”
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Tanto me li prendo tutti io!”
“Sesese, la convinzione uccide”
“Guarda che io non sono convinta, ne sono certa. E’ diverso”
Oramai sono così abituate a fingere di litigare che alla fine, anche nel durante delle loro discussioni in chat, non fanno altro che dirsi che si vogliono bene, in tutte le lingue del mondo, compreso il tedesco che fa una grande paura alla più piccola delle due.

“Certo, certo. Basta mi sono offesa. Vado a dormire”
“Buona notte, saranghae”
“Notte, anche io”

Per l’ennesima volta in quelle serate, la più piccola chiudeva il pc sotto le minacce della torre di controllo, meglio chiamata ed identificata come madre.
L’altra invece continuava a stare su youtube, a vedere video assurdi o canzoni dei loro idoli; i BIGBANG.
Si, perché loro due condividevano questi 5 ragazzi, pazzi e simpatici, dal talento e una discografia da amare del tutto.
Oltre ai 5, entrambe avevano lo stesso bias, G-Dragon, il Kwon leader, il ragazzo che cambia più tinte che mutande.
Tutte le loro conversazioni avevano come filo conduttore loro, sarà perché si sono conosciute proprio grazie a loro, sarà perché sclerare su di loro insieme è meglio.
Dopo aver raggiunto un tot massimo che i suoi occhi potevano sopportare, anche la grande Valentina, decide di staccare e andare nel mondo dei sogni, così dal poter fare i suoi adorati viaggi mentali che avevano come protagonisti lei e GD.
Una volta raggiunte le braccia di Morfeo, un tonfo sordo la fa sbandare, cancellando del tutto la sua sonnolenza, portandola a imprecare come uno scaricatore di porto.
Scende dal suo dolce letto per andare ad aprire la porta e stupirsi nel ritrovare una balenottera, alias la piccoletta che fino a poco tempo fa la teneva occupata sul pc.
“Tu che caspita ci fai qui?” domanda, coprendosi gli occhi dal sole, che la stava accecando dalla finestra.
“Come cosa ci faccio qui Unni? Hai già dimenticato che oggi sto da te?” risponde nervosa la povera Noemi, dimenticata dalla sua amica, ancora dolorante sul freddo pavimento bianco del corridoio.
“Ah, oggi è già 28? Che pizza, pensavo fosse sera, ecco perché mi sembrava di aver già visto quei video”
“Cosa stai dicendo? Sei impazzita?” la guarda sbigottita, rialzandosi con malavoglia; quando si trattava di pigrizia era imbattibile.
“Nulla, mi sono sognata una delle solite sere in cui abitavamo in parti opposte dell’Italia… Sono rimasta sempre bellissima, anche se il tempo è passato, vero?” domanda, con aria sognante passandosi le mani nei capelli, Valentina, noncurante dei borsoni che l’amica cercava di portare tutt’insieme nella camera “sua”.
“Grazie per l’aiuto principessina” rotea gli occhi per aria e lancia, uno dietro l’altro, le sacche contenenti i suoi vestiti e posa, con più delicatezza, la sua pratica borsa a tracolla su un tavolo del grande salone che si presentava immediatamente dopo l’entrata.
“Di nulla. Come è stato il viaggio, lungo? Stancante? Vabbè, per me ne vale la pena” si siede sul divano, occupando volontariamente tutti i posti di quest’ultimo, mentre dava sfogo al suo egocentrismo, che si alternava a momenti di tenerezza che scioglievano il cuore di chiunque.
“Sono abituata ormai, non credi? E poi non è stato tanto lungo, a quanto vedo il mio regalo non è arrivato!” sbuffò, incrociando le braccia e cominciando a lamentarsi della lentezza delle poste. Girava avanti e indietro, pensando a quanto tempo aveva speso nella ricerca del regalo.
“Noemi, stai ferma, mi gira la testa. Di che regalo parli?” si alza dal divano la sua Unni e la raggiunge, fermandola sul posto.
“Nulla, se non arriva non te lo dico” cerca in ogni modo di evitare il suo sguardo, per non cadere nella tentazione di dirle tutto rovinando ogni cosa.
“Sono la tua Unni e mi devi dire TUTTO” mentre la stava scuotendo per ottenere informazioni, il capannello suona portando le due a girarsi verso la porta.
“Vado io” proferisce la padrona di casa, raggiungendo a grandi passi la porta per aprire al nuovo arrivato.
“E’ questo il tuo regalo?” saltella ovunque, intorno al regalo che è grande più o meno come lei.
“Prego, apri” la mittente del pacco gigante sorseggia il suo thè, seduta comodamente sul divano con un espressione compiaciuta, quasi divertita. Ora l’unica cosa che voleva vedere era la sua reazione, pronta a farsi anche quattro risate.
“Ovvio!” comincia a scartare e a rimuovere gli strati di colore rosa che proteggevano lo scatolone e, una volta rimossi anche le varie strisce di scotch, apre delicatamente la scatola, preparandosi a qualcosa di grandioso in quel pacco.
“Ma-ma-ma..” balbettava, indicando con l’indice il contenuto che aveva appena visto.
“Ti piace vero?” domanda con una punta di ironia la ragazza seduta sul divano, trattenendo delle risate.
“MA E’ UNA SCOPA!” grida, afferrando quello strumento per le pulizie domestiche, alleato di tutte le casalinghe e delle babysitter dei film horror.
“Che ti aspettavi?” scoppia a ridere rotolando sul pavimento,  premendo le mani sulla pancia onde evitare che qualcosa potesse saltare fuori da essa per le troppe risa.
“Mi aspettavo di tutto, ma non una scopa, cattiva!” incrocia le braccia, guardando burbera sia la scopa che la sua amica, che continuava a pulire il pavimento in lungo e largo, rischiando anche di sbattere contro i mobili.
 
“Mi dici che devo farmene di una scopa?” gli pone il quesito che le affolla la mente, la grande Valentina, mentre le posa un piatto di pasta dalla dubbia commestibilità.
“Ti ricordi il gruppo le Bevande&altre cose?” comincia a scavare nelle loro prime conversazioni la più piccola, citando il nome che avevano dato alle loro metamorfosi sui BIGBANG.
“Certo, come posso scordarmi certe idee geniali che nascono alle due di notte?” la guarda ovvia, mandando giù a fatica le prime forchettate date nel suo piatto.
“Seungri era una scopa” scoppia a ridere nuovamente Noemi, rischiando di cadere dalla sedia.
“Mi hai regalato una scopa per ricordarmi questo? Tutta questa fatica quando potevi portarmi uno Yogurt Bianco?” ritorna con il suo sguardo assassino, ricordando la burla fatta qualche ora prima.
“Se YoungBae sapesse che l’abbiamo chiamato Yogurt Bianco ci uccide” allontana da sé il piatto di pasta offertole, cercando con nonchalance di buttare il contenuto nel cestino sotto il tavolo.
“Solo perché non volevi accettare che i BIGBANG sono miei e allora abbiamo cominciato a dare dei nomi alternativi” le fece la linguaccia, buttando anche lei il suo piatto nel cestino.
“Devi condividere, non fare la cattiva!” le risponde come tutte le volte la ragazza dai capelli corti, cercando un modo più intelligente di risponderle, senza risultati.
“Io infatti condivido… i post sulla tua bacheca” scoppia a ridere lei, stavolta.
“Basta, sono offesa” cercava di usare la tattica del se pensa che mi sono offesa mi chiede scusa senza i risultati sperati,  Valentina la lascia eclissare nella sua stanza, senza cercare in alcun modo di fermarla.
“Saranghae scema!” le grida solamente, prima di sentire sbattere la porta, segno che aveva recepito.
“Abbassa il volume!” grida dall’altra stanza Valentina, il singolo di CL stava superando il suono dei suoi pensieri e, con tutto l’amore che poteva provare per quella donna, il bisogno di dormire batteva qualsiasi cosa.
“Pensavo fossi tu ad usare lo stereo!” l’altra cerca di superare a sua volta il rumore, per far recepire il suo messaggio.
“Ma allora chi è?” escono entrambe fuori, guardando sia a destra che a sinistra, mentre la canzone perde di intensità, il finale è ormai arrivato e ora viene riprodotta La La La dei BigBang.
“Io non sono. Che quella cosa vecchia che ti ritrovi sia impazzita?” la guarda interrogativa, ricevendo un fulmine come risposta.
“Funziona meglio di te” le fa una linguaccia, cercando nel corridoio la scopa che Noemi le aveva regalato.
“Che cerchi?”
“Se è un ladro, anche se ascolta buona musica, una bella botta in testa non gliela leva nessuno” afferra la paletta, visto che la scopa sembrava sparita.
 
“Mani in alto, non fare passi falsi o ti ritrovi senza testa” grida Noemi, prendendosi un momento di gloria stile film d’azione. Valentina non può che mettersi una mano in faccia, chiedendosi dove ha sbagliato con lei.
“Non trovavo la manopola del volume, mi annoiavo qui sotto da solo” la figura maschile riesce, finalmente a regolare lo stereo in modo ragionevole. Intanto Seungri canta V.V.I.P,  così come quella figura maschile immersa nella penombra che da la luce sulle scale.
“Ma tu chi sei?” domanda ovvia Valentina,  accendendo la luce con la mano destra, in modo da non staccare gli occhi sull’uomo ballerino.
“SEUNGRI!?” grida senza controllo la piccola che arretra di qualche passo dalla paura e dallo stupore.
“Si, sono io, grazie per avermi ricordato come mi chiamo” continua a ballare e a canticchiare, come se tutto fosse completamente normale.
“Seungri, cosa ci fai qui?” domanda sempre Noemi, una volta superato lo stato di stupore iniziale.
“Sei tu che mi hai portato qui, che domande fai?” spegne lo stereo e scompiglia allegramente i capelli delle due, sorridendo e mettendo in evidenza le sue occhiaie pronunciate.
“Notte piccole” lascia un bacetto sulla guancia ad entrambe ed entra in una delle camere di quella casa, sicuro di conoscere quest’ultima, più della stessa Valentina.
“E’ un sogno dongsaeng” con questa frase la più grande delle due lascia sola la piccola nella cucina, ritornando nella sua stanza, finalmente nell’assoluto silenzio.
 
Sono ormai le 7.00 del mattino, una nuova e tremenda giornata comincia per Valentina, che per nulla al mondo vorrebbe separarsi dal suo comodo letto.
Ma, ha un ospite in casa, per quanto il suo desiderio sia forte, è lei che ha invitato la ragazzina in casa e, come sua Unni, deve trattarla come una sorella minore.
Si, quindi comporta a un prendersi cura di lei, anche se non ha voglia di fare nulla per tutto il giorno. Ma cosa non si fa per poterla prendere in giro e sfruttare l’età per vedere la sua faccia offesa?
Una volta in piedi e sistemato i capelli in modo da sembrare, non perfetti ma quasi, si reca fuori per svegliare la sua inquilina. Resta per qualche secondo interdetta quando ha constatato che la ragazza era già molto più attiva di lei e non era sola in quella cucina.
Sul suo divano si potevano contare sei testoline, tutte con una diversa colorazione di capelli. Queste sei persone parlavano tra di loro, stretti e vicini per le piccole dimensioni del divano.
Una di quelle è la sua amica Noemi e gli altri erano semplicemente i BIGBANG.
“Mi sono persa qualcosa?” domanda Valentina sostituendo questo interrogativo al classico saluto mattutino.
“Cosa vuoi esserti persa? Non li conosci scusa?” ci scherza su la ragazzetta che spiccava per il suo essere più piccola rispetto agli altri, oltre che per il fatto di essere esattamente al centro, sulle gambe del leader.
“Vuoi altri biscotti? Ne vuoi tu?” Daesung guarda dapprima Noemi e, una volta ricevuto un cenno positivo, guarda la nuova arrivata, che ancora è rimasta a fissarli, con la bocca spalancata e la testa piena di domande.
“Grazie Oppa!” esulta la ragazza una volta ricevuti i biscotti, abbracciando velocemente l’angelo biondo.
“Vale, vuoi restare in piedi in eterno?” aggiunge poi, indicando con una mano la sedia a pochi passi di distanza dalla televisione gigante.
“No, solo che non sapevo dell’arrivo dei…” lascia sospesa la frase, sperando che quegli ultimi neuroni che appartengono alla ragazzina si attivino, capendo il suo bisogno di spiegazioni. Nulla da fare, l’altra sorride, lasciando scorrere il vuoto nella testa, o almeno in modo apparente.
“Ragazzi, non possiamo restare troppo tempo qui a disturbare” afferma YoungBae, sospirando come a nascondere un qualcosa più grande di lui.
“No, voglio restare qui!” si lamenta il maknae, alzandosi per abbracciare Valentina che non riesce a capire praticamente nulla.
“Lo sai, il nostro compito è un altro” continua l’altro, senza nascondere la sua tristezza nel dover essere per forza il più diligente di tutti, o almeno al pari del suo leader.
“Avanti Bae, se restiamo qui una giornata non andrà a rotoli il mondo” JiYong lo guarda, per rassicurarlo “La Grappa e lo Yogurt sono stati portati in salvo, il potere delle scope al detersivo di miele le proteggerà, stanne certo” aggiunge poi, abbracciando la ragazza che gli pesava sulle gambe.
“Non mi fido di certe scope” si lamenta ancora, guardando bieco il povero Panda che si nasconde dietro la ragazza dagli occhi sgranati, che ci capisce sempre di meno.
“Certo, scope e miele. Tutto così nomale, no?!” si allontana la ragazza-scudo del maknae, per prendere un bicchiere d’acqua e calmare il tic all’occhio, che le fa assumere strane e buffe smorfie involontarie.
“Solo perché ignori il loro potere, non vuol dire che loro sono meno magici!” una voce sconosciuta fa compagnia a Valentina, nella grande cucina.
“Cosa?! Ora sento anche la mia coscienza, sto apposto” si lamenta, versando l’acqua nel bicchiere di vetro, il suo preferito, con tanto di disegnini particolari.
“Ma quale coscienza, tu non ne hai e mai l’avrai. Sono il bicchiere, cretinetta!” e in un attimo il liquido trasparente che stava per riempire il suo stomaco vuoto, si ritrova catapultato al difuori della sua bocca, in un getto provocato dalla paura.
“MA COS-” grida, spaventata, poggiando il bicchiere sulla mensola di marmo, fissandolo timorosa.
“Che succede?” arriva Noemi, tutta calma e tranquilla, come se fosse normale avere i BIGBANG nel salotto.
“Cosa succede? Me lo chiedi sul serio o stai scherzando? C’è GD nell’altra stanza e un bicchiere mi parla. COSA VUOI CHE SUCCEDA” scuote la sua amica che la guarda come si guarda un pazzo malato terminale.
“Il dottore l’aveva detto che era grave, ma fino a questo punto no. Vieni, devi bere un goccetto di grappa al miele” le da diverse pacche sulla spalla e la porta al piano superiore, prendendola sottobraccio.
“Da quando questa casa ha un piano superiore? Noemi, dove mi stai portando, cosa mi vuoi fare?”
 
“Ragazzi è grave, credo che non sia pronta a sapere la verità, praticamente sta sbiancando e perdendo conoscenza ogni due, tre minuti” spiega ai ragazzi la piccola Noemi, convinta che Valentina ormai fosse partita del tutto, visto le medicine che aveva assunto per le sue visioni.
“Ma ci serve il suo aiuto, ci dici come facciamo?” domanda il leader, incrociando le braccia e guardando in cielo, in attesa di una luce divina che gli desse una mano.
“Vai a parlarle, solo tu puoi, Ji Yong. Solo tu” dall’alto, dove per l’appunto stava fissando, una voce particolarmente enfatizzata, spingeva Kwon a salire. Una grande luce artificiale accompagnava questa voce molto bassa; Top era salito su una scala, così dal rendere ancora più credibile, l’aiuto del cielo.
“Uffa. Non è mica giusto!” neanche il tempo di lamentarsi che tutti l’hanno trasportato al piano di sopra, scappando poi, intimoriti dalla furia che potava scatenare il ragazzo.

“Vale, sei sveglia?” domanda, non appena entra nella stanza, ottenendo una cuscinata in pieno volto come risposta affermativa.
“Avanti, non prendertela. Il dottore ha detto che saresti guarita prima della missione” si difende, prendendo il cuscino e rilanciandolo sul letto, da dove era partito.
“Quale missione? Mi vuoi spiegare, grappetta?!”
“Allora, tanto tempo fa, quando il sole ancora non si era formato, il sistema solare era un ammasso di panna e cioccolata….”

20 estenuanti minuti dopo
“…. Così il nostro pianeta capì di avere bisogno di altri tipi di calorie e inventò le patatine fritte” finisce la sua spiegazione con gli occhi lucidi, fiero di averle praticamente raccontato di tutto, tranne quello che interessava a lei.
“Cosa centra la panna e il cioccolato, con il Sole e la Luna? E poi io ti ho chiesto di spiegarmi tutto, ma non mi riferivo alla nascita dell’universo!” la povera pazza non può fare altro che sbuffare e incrociare le braccia, urtata dal fatto che viene trattata, appunto, come una schizzata.
“Ma mi sembra ovvio. Dobbiamo salvare le patatine fritte dal più grande produttore e smerciatore di quest’ultime”
“La signora che abita a due isolati da qui?”
“No”
“La rosticceria infondo alla strada?”
“No”
“Mia mamma quando mi viene a trovare?”
“No
“Noemi presa da una crisi di fame?”
“No! Come fai a non arrivarci? Il grande colosso, la monumentale multinazionale!”
“Da quando la pizzeria Mille fiori è monumentale?”
“Mai sentito parlare del MacDonald?”
“AAH e parla chiaro!”

Altri 20, noiosi, lunghissimi, stancanti, sfibranti, lenti, monotoni, pesanti minuti dopo
“E io che centro?” domanda per l’ennesima volta, irritando il povero leader che credeva di parlare con una persona intelligente.
“Nulla, scendiamo, tanto adesso non capiresti comunque” sospira, prendendola per mano e conducendola al piano inferiore. La ragazza aveva l’aria trasognata, si era persa talmente tanto da non accorgersi della vecchietta che, con un bastone e la dentiera ben saldi, dominava il centro del salone, ammirata dagli occhi dei giovani BIGBANG.
“Figliola! Dove sei stata fino ad ora?” le si avvicina la vecchina, interrompendo il racconto sulla sua giovane età, quando ancora era una ragazza e Omero la corteggiava al pari di Achille e Ettore.
“Da dove esci tu, vecchia decrepita? Dall’obitorio?” grida spaventata, lasciandosi cadere sul pavimento bianco.
“Ehi, chi te le ha insegnate le buone maniere?” risponde a tono la signora offesa, suonandole il bastone in testa con un eleganza di altri secoli.
“Ma guarda te questa” si alza da dove era caduta, massaggiandosi la zona colpita, scompigliando, l’ormai andata, pettinatura.
“Vecchia ci sei tu” si pavoneggia l’anziana, stracciandosi di dosso la veste a fiori gialli e blu che indossava, mostrando tutta fiera la sua tuta da ballo ricoperta di pagliette e strass sbrilluccicanti.
Sotto gli sguardi di tutti, compreso di Gaho che era sbucato da non so dove, comincia a ballare “I’m the best” delle 2NE1, meglio delle ragazze stesse.
“Okay, che fine ha fatto Noemi?” Ji Yong, dopo aver fissato per qualche secondo la donna, chiede al suo gruppo dove fosse finita la ragazzetta bassa.

“Eccomi qui, pronta a stupirvi!” appena chiamata, ricompare, con tanto di cilindro e bastone. Sembrava un’illusionista, con lo smoking che le fasciava il corpo.
“Tu farai cosa?” la guarda Valentina, notando con quanta facilità tutto stava perdendo il filo logico della normalità.
Le luci piano piano si abbassano, diventando sempre più blu, illuminando solo la vecchietta che sculetta e la ragazza vestita di tutto punto.
“Ti farò sparire il naso! Et voilà! Ora sei Voldemort “ esulta, ignara della cattiva sorte che l’ha colpita.
“Ehm.. Noemi…” prova a parlare Seungri, non riuscendo a nascondere le risa dovute alla “nuova” faccia della piccola maga.
“Cosa?” domanda stupita, facendo spallucce e continuando ad agitare la sua bacchetta per aria.
“IL TUO NASO!” grida, scoppiando in una grossa risata prima di buttarsi a terra, seguito a ruota dagli altri tre che erano con lui sul divano.
“OH MIO DIO!” urla stavolta la diretta interessata, tastando con mano, la mancanza del suo naso, prendendo a correre come una macchinetta impazzita, per tutta la casa.
“Ehi Baby, è qui la festa?!” un panda vestito da koala entra dall’ingresso principale, mandando occhiolini e sorrisini a Seungri che, con un pollice all’insù, lascia campo libero al suo amico.
Nel giro di due minuti la casa è nel più completo caos, scimmie e zebre comandano la cucina mentre le camere da letto sono le preferite dai leoni.
“Io, non so davvero come chiedere scusa per il comportamento di  Seungri” sincero, JiYong si rivolge a Valentina, stringendo le sue mani nelle proprie, guardandola fisso negli occhi.
“Non devi scusarti, sono cose che capitano” risponde lei, completamente andata. Altrimenti come spiegare la sua reazione quando la casa è diventata quasi inagibile? Oltre alle sue gambe che tremano, ma quelli sono piccoli particolari.
“No, non capitano a tutti” le si avvicina piano piano, sorridendo come un bimbo, mentre lei chiude piano piano i suoi occhi, convinta che finalmente il suo eterno amore stesse per baciarla.
Quando i loro visi sono vicinissimi e la distanza che li divide è quasi nulla, JiYong grida un “BU!” lasciandola sobbalzare e cadere come una pera cotta.
“Aiuto!” cerca di tenere il cuore all’interno della cassa toracica, sbalzato per le troppe emozioni ricevute nel giro di pochi secondi.
“Ma cos--” cerca di parlare, ma viene interrotta dal leader in costume da bagno, pieno di colori fluo.
“Ehi, che ti aspettavi?” le rivolge alla fine, scomparendo in uno schiocco di dita.

-Ehm, eccomi qui, con questa "cosa" nata in tutte queste serate nonsense con Jyo go  (Valentina)  tutta colpa sua, ho fatto una scommessa e ho perso, e  così questa cosa è stata pubblicata. Non pretendo che riusciate a recensire, mi accontento dei pomodori <3 Grazie per aver letto <3 *manda cuori* 
  
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