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Autore: Namikaze    07/07/2013    1 recensioni
Praticamente è il 2020 giorno del'apocalisse. Inizia tutto normalmente, quando all'improvviso si scatenano le catastrofi, il cielo e la terra si squarciano di netto, cala il buio più totale, e si sente una voce. E' Dio, che spiega l'apocalisse, ossia, che sta nella dannazione eterna per tutti, ma non intesa come andare all'inferno, intesa come vagare per la terra per l'eternità, anche quando questa marcirà e finirà, continueranno tutti a vivere vagando nell'universo. Gli unici che potranno salvarsi, saranno coloro che riusciranno 'comprarsi' la morte. Come?..Bhe, vediamolo.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
E se anche la morte avesse un prezzo?
Anno 2020, martedì 18 Maggio.
Una data, che rimarrà impressa nella storia, che rimassa impressa nelle menti di tutti gli esseri viventi, una data che segna la fine, l'apocalisse. 
Era un giorno che apparentemente, sembrava normale, le metropoli procevedevano con il loro chaos quotidiano, le persone si alzavano per recarsi al lavoro come facevano ogni dì, ignari di ciò che stava per abbattersi su di noi, ignari del cambiamento che ci sarebbe stato nelle nostre vite a partire da quel giorno. 
Mi svegliai, a causa  della sveglia che interruppe il mio sogno, o forse dovrei incubo. Non ricordo con precisione, ricordo solo che spalancai gli occhi, affannato, tutto sudato, cercando di riprendere coscienza.
Non ci feci caso, mi alzai, sbadigliando e stiracchiandomi, mentre mi dirigevo verso la finestra, scoprendo le tende e ammirando quel panaroma che affacciava sulla città, ormai monotono ai miei occhi. 
Senza troppi indugi, mi diressi in bagno e subito dopo in cucina per poi vestirmi, prima di scendere per andare a scuola. 
Era la Primavera, ed iniziavano a sbocciare i fiori, l'aria era piacevole e per questo decisi di andare a piedi, dato che la scuola distava pochi passi da casa mia. La giornata passo' come le altre, tra litigi con i professori, momenti di divertimento e battute, arrivò presto l'ora di andare a casa: le 13:00. 
La campanella suonò ed insieme ad essa, avvertì un boato. Non sapevo da dove provenisse, ma, senza pensarci, attribui il tutto al casino che facevano ogni giorno gli altri studenti, quando era il momento di tornare a casa. Uscimmo da scuola, l'aria era abbastanza calda quasi insolita per quella giornata, non c'erano nuvole in cielo, e non si vedevano uccelli volare; gli alberi erano fermi, non c'era un filo di vento e tutto intorno era calmo, molto calmo. 
"Ah, che bella giornata" pensai tra me e me, mentre continuavo a camminare.
Un altro boato di vento, questa volta più forte, si avverti all'improvviso dal nulla, scombinandomi i capelli.
"Dannato vento.." dissi, e continuai per la mia strada, pensando a tutte le cose che avrei dovuto fare quel pomeriggio..
Giunto davanti l'ingresso, presi le chiavi, e le infilai nella serratura, quando d'un tratto, iniziai a tremare..la serratura tremava insieme a me, la porta traballava come se qualcuno volesse sfondarla, feci un passo indietro non capendo cosa stesse succedendo, caddi a terra in balia di quel tremore, e in alto vidi il lampadario oscillare, come se stesse per cadere da un momento all'altro. Presi un po' di lucidità, e scappai dalle scale, sapendo che fosse la cosa più stupida, ma non avendo altre alternative. Mentre correvo per le scale, avvertivo dei rumori tremendi, la terra tremava, i fulmini nel cielo, si susseguivano ininterrottamente.
"Che cazzo sta succedendo?" Era l'unico pensiero che avevo in testa in quel momento, le grida della gente era l'unica cosa che si sentiva, oltre al rumore asssordante  degli allarmi delle auto che si accendevano, il vento che si faceva sempre più forte, tanto da iniziare a trascinare lastre di metallo in giro per le strade. Appena apri il portone, la scena che vidi era quasi apocalittica! Mai, neanche nei miei pensieri più turbanti, pensavo che qualcosa del genere potesse accadere. Rimasi paralizzato, non sapendo cosa fare, non sapendo cosa pensare, non sapendo cosa stesse succedendo. Non dimenticherò mai e poi mai quella scena, il buio calava sempre più velocemente, insieme al cielo che iniziava a squarciarsi, facendo spazio ad una luce immensa, accecante, una luce diversa dal sole, e lo si capiva perchè, riuscivo a guardarla senza accecarmi, era bianchissima, di un bianco splendente. Rimasi incantato ed ipnotizzato a guardare quella scena, ignorando tutto il resto..
Sotto i miei piedi, improvvisamente, la terra iniziò a tremare di nuovo, questa volta all'inverosimile, i palazzi cadevano uno dietro l'altro, come fossero castelli sulla sabbia, le urla strazianti aumentavano, eppure, mi sentivo rassicurato..quella visione celeste, rassicurava il mio cuore, non avevo paura, e chiunque la guardasse si sentiva allo stesso modo. 
D'un tratto, la terra che continuava a tremare, si spaccò di netto.
Nella stessa velocità con cui la luce del sole, faceva spazio al buio, con la stessa velocità con cui il cielo si squarciava facendo posto a quella visione celeste, la terra sotto ai miei piedi, anch'essa si stava squarciando, i palazzi crollavano, tutto ciò che si trovava sulla strada di quell'enorme frattura che continuava ad ingigantirsi, veniva inghiottito, cadendo nell'oscurità più totale. Venni scaraventato a terra, proprio davanti a quell'enorme dirupio. 
"Dio santo.." Pensai, ringraziando il cielo di non essere finito lì dentro. 
Gattonando, mi affacciai, preso dalla curiosità di vedere cosa ci fosse, ma come mi aspettavo, non si vedeva niente, era tutto buio, un buio pesto che emanava un calore asfissiante. 
In un istante, quel senso di protezione che avvertivo dentro me, svanì, all'improvviso, mi sentivo perso, un sentimento d'angoscia s'impossessò della mia anima.
Non sapevo cosa fare, scattai e mi alzai in piedi, guardandomi intorno, mentre cresceva sempre più quel senso di disperazione. Ovunque mi girassi, la scena era sempre la stessa: gente che gridava, altra agonizzante, sangue ovunque e macerie sparse, sembrava un film di fantascienza, non riuscivo ad accettarlo.
-Non puo essere..- Caddi di nuovo a terra, urlando.
Un grido liberatorio, che mi venne spontaneo, per scaricare la tensione accumulata in quei pochi attimi, che sembravano un'eternità.
Mentre ero fermo, a fissare quell'abominio, il vento che continuava a farsi sempre più forte, iniziò a trascinare, ogni tipo di oggetto, e prima che me ne accorgessi, prima che riuscissi a reagire, venni colpito alla testa da una di quelle lastre di metallo. 
Dopo quel momento, ricordo solo una cosa prima del mio risveglio, ciò che accadde durante quel lungo sonno. 
-ASCOLTATEMI TUTTI- Avvertì una voce, una voce soave ma nel contempo colma di rabbia, una voce che rassicurava ma allo stesso tempo, faceva paura. Non potrei mai riuscire a scrivere ciò che provai in quegli istanti, posso solo dire, che non riuscivo a parlare, che quella voce, non proveniva da nessuna parte, ma l'avvertivo nell'anima.
-SONO PASSATI SECOLI, DA QUANDO SIETE SULLA TERRA, DA QUANDO MIO FIGLIO E' SCESO IN TERRA TRA DI VOI, ANNUNCIANDO IL MIO MESSAGGIO. 
HO MANDATO TRA DI VOI, ANGELI E SANTI, CERCANDO DI FARVI CAPIRE QUALE FOSSE LA VIA PIU' GIUSTA, PER SECOLI, CERCANDO DI CONDURVI VERSO IL BENE. HO DATO LA LIBERA SCELTA A TUTTI VOI, HO ATTESO IL FATIDICO GIORNO IN CUI POTESSI RIVELARMI A VOI, E VIVERE INSIEME, UN PARADISO TERRESTRE. MA QUEL GIORNO, NON E' MAI ARRIVATI, SIETE STATI CREATI A MIA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, ERAVATE IN GRADO DI FARE COSE AL DI LA DELLE VOSTRE CONOSCENZE, SE SOLO AVESTE CREDUTO IN ME, POTEVATE DIVENTARE UN GRANDE POPOLO, E INVECE, NON E' MAI SUCCESSO. 
SECODLI DOPO SECOLI, SAPEVO GIA' QUALE FOSSE STATO IL VOSTRO DESTINO, HO CERCATO DI AVVERTIRVI, PARLANDOVI DELLE PIAGHE, EPPURE, SOLO UNA PICCOLA PARTE DI VOI, SI E' CONVERTITA A ME.
ORMAI, IL VOSTRO DESTINO E' SEGNATO, NEANCHE IL MIO GRANDE POTERE, POTREBBE CAMBIARE IL CORSO DEGLI EVENTI, E' PER QUESTO CHE HO DECISO OGGI, COME GIORNO STABILITO DELL'APOCALISSE.- Disse con voce potente, senza permettermi di controbattere, non riuscivo a pensare, non riuscivo a dire niente, eppure, c'erano molto cose che avrei voluto dirgli. 
"Chi è.." pensai tra me me, in una maniera quasi impercettibile, ma nonostante ciò, sembrava che lui mi capisse e infatti proseguì dicendo..
-SONO DIO. IL RE DELLA TERRA, DEI CIELI, DELL'UNIVERSO, DI TUTTO CIO' CHE E' STATO CREATO, DI TUTTO CIO' VIVE, E DI TUTTO CIO' CHE SI FORMERA'. MA, DA OGGI IN POI', ESCLUDERO' DAL MIO POTERE E DALLA MIA GRAZIA, IL POPOLO DELLA TERRA ED I SUOI ABITANTI. 
SIETE STATI GLI UNICI IN TUTTO L'UNIVERSO, AD AVERMI DATO TANTI PROBLEMI, ED E' PER QUESTO, CHE MANDERO' SULLA TERRA' LA DISRGAZIA FINALE E NEL CONTEMPO, UN ULTIMO MIRACOLO PER VOI, FIGLI MIEI.- Di lì a poco, mi svegliai di scatto, nello stesso luogo, nella stessa posizione, come se non fosse passato neanche un minuto, come se il tempo si fosse fermato. 
"Sarà stato un sogno.." Pensai, eppure, io già sapevo tutto, sapevo che era realtà, perchè, nel mio braccio, c'era il segno che Dio aveva dato ad ogni essere vivente, come prova della sua venuta. 
-Cazzo.. co-cos'è?- Dissi, preso dalla paura, e cercando qualcuno con cui parlare, per cercare di capire se fosse tutto realtà.
-Ehi, mi scusi..- Urlai, rivolgendomi ad un signore, accucciato in un'angolo, visibilmente impaurito, mentre fissava il vuoto nel cielo, con gli occhi sbarrati, che appena incrociai con i miei, percorsero il mio corpo con dei lunghi brividi. 
-M-mi scusi.. anche lei, ha sentito quella voce..?- dissi, mentre mi sedevo accanto a lui.
-....- Non riusciva a parlare, non mi prestava attenzione, come se fosse in trance, come se stesse vivendo un incubo, si limitò a guardarmi, per poi abbassare lo sguardo sul suo braccio, mostrandomelo.
A quel punto capì, era tutto vero, i miei pensieri si fermarono, nel bel mezzo di quel chaos, non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dirgli, non sapevo dove andare, i miei genitori, la mia sorellina, non sapevo dove fossero, i cellulari avevano smesso di funzionare da molto tempo ormai, i segnali non prendevano, e tutto il mondo era nel chaos più totale. 
-COME DISGRAZIA FINALE, A VOI ESSERE UMANI, SARA' PRIVATA LA FORTUNA DELLA MORTE. 
NON POTRETE PIU' MORIRE, NON POTRETE PIU' AVERE IL RIPOSO ETERNO, SARETE COSTRETTI A VAGARE SU QUESTA TERRA, PER I SECOLI DEI SECOLI. 
ANCHE QUANDO IL VOSTRO CORPO DIVENTERA' PUTRIDO, ANCHE QUANDO TRA MILIONI DI ANNI, QUESTA TERRA SCOMPARIRA', VOI, VAGHERETE NEL BUIO DELL'UNIVERSO, VIVRETE LA VERA DANNAZIONE, QUELLA DI VIVERE, SENZA MAI UNA FINE. 
MA, GRAZIE A COLORO CHE HANNO CREDUTO IN ME, VI DARO' UN'ULTIMA POSSIBILITA'. ASCOLTATE BENE LE MIE PAROLE, PERCHE' SARANNO QUELLE PIU' IMPORTANTI, CHE VI POTRANNO DARE UN PICCOLO ACCESSO AL PARADISO. 
CHI DI VOI, RIUSCIRA' A PORTARE A ME, LA VITA DI 100 RAGAZZI, COME FECE ABRAMO CON SUO FIGLIO, CHE SI FIDO CIECAMENTE DI ME, DONANDOMI QUELLA DI SUO FIGLIO.
CHI DI VOI, SI FIDERA' DI ME A TAL PUNTO, E SARA' DISPOSTO AD UCCIDERE 100 VITE INNOCENTE PUR DI SALVARE LA PROPRIA ANIMA, VERRA' CON ME, IN QUESTO PARADISO CELESTE. LASCERO' DEGLI INDICATORI, CHE NON POTRETE TOGLIERE, CHE IMPRIMERO' NELLA VOSTRA CARNE, COME PROVA DELLA MIA ULTIMA COMPARSA, E DEL MIO ULTIMO MIRACOLO. SARA' QUESTO, A FARVI CAPIRE QUANTO SARETE VICINI AL PARADISO, RIEMPITELO TUTTO, CON LE VITE INNOCENTI DI 100 RAGAZZI, E SCAMPERETE A QUESTA DANNAZIONE.-
Queste furono le ultime parole che ascoltai prima di svegliarmi, prima di vivere quell'inferno, prima che la mia vita terminasse in quel giorno. 
Dopo quelle parole, il cielo si richiuse, come una ferita quando viene suturata con dei punti, il buio che regnava in quei minuti, fece spazio di nuovo a quella meravigliosa che c'era prima, lasciando però, il chaos più completo, su questa terra. 
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E' la prima volta che scrivo qualcosa, quindi, siate che siate buoni, o che non abbiate scrupoli, vi sarò comunque grato per averlo letto.
  
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