Avevano
finito di cenare, sulla tavola
erano ancora sparsi i piatti sporchi con i resti di cibo, ma nessuno
dei due
fece la mossa di alzarsi, rimanendo seduti uno di fronte
all’altro. Brian con
l’aria disgustata e satura di cibo, sembrava far fatica a
digerire. Solitamente
si sedeva sempre composto, ma stavolta non sembrava che fosse a suo
agio.
Justin lo vide scivolare con il corpo sulla sedia, portando le sue
lunghe gambe
sotto il tavolo. Strano per lui che di solito appariva impeccabile
anche nella
propria cucina.
Justin
invece aveva un’espressione
seria, con una seduta fin troppo rigida: teneva i gomiti ben saldi sul
piano
del tavolo, e fissava intensamente Brian.
Sembrava
che stesse aspettando qualcosa,
chissà cosa gli passava per quella caparbia e bionda
testolina, pensò un Brian
attento. Sentiva che stava per succedere qualche cosa …
Doveva solo
aspettare.
<
Brì, che stai aspettando? Guarda che i piatti non vanno da
soli nel
lavandino >
< Lo
so, anzi sbrigati. Sai che non mi piace vedere disordine nel mio
loft. >
Justin lo
guardò allibito < Allora
alza quel bel culo! Così che io
possa ammirarlo, mentre metti in ordine il “nostro”
loft >
Brian lo
riguardò con cipiglio < Te
lo scordi! Sei tu che hai creato
questo disordine … >
<
Brian, conosci le regole: se uno cucina l’altro poi deve
mettere a
posto.>
<
Ma oggi non hai cucinato tu, ma Debbie! Quindi...
>
e con lo sguardo
indicò a Justin la direzione della cucina.
<
Se è
per questo neppure tu hai preparato la cena, anzi a dir la
verità, da quando
abitiamo insieme, non l’hai MAI preparata, il tuo massimo
è prenotare al
telefono cibo thailandese >
<
Justin, con tutto il cibo pesante di Debbie,
non riesco neppure ad alzarmi, figuriamoci se riuscirei ad arrivare in
cucina… penso
che rotolerei … >
e mentre lo
diceva fece un rigurgito, solo a nominare il cibo gli veniva da
vomitare.
Justin
cercava di mantenere un espressione ferma
perché non voleva cedere, ma era difficile vedere il suo
ragazzo cosi
sofferente e sazio.. forse qualcuno non avrebbe dormito quella sera, e
non per
un motivo piacevole.
Vide
Brian far fatica nel deglutire.
<
Ok, tu sparecchi, io metto le cose nel lavandino,
poi tu lavi ed asciughi ….>
<
Brì, noi abbiamo la lavastoviglie! Sai quella
cosa dove si mettono dentro le stoviglie sporche e si lavano da sole?
>
Brian
con atteggiamento
strafottente < Certo che lo so, dove
pensi che faccia disinfettare i miei 20 dildo dopo averli usati per
qualche
festino? Cosa credi che mi metta a lavarli io uno per uno?? >
Justin
fece una smorfia
schifata, portandosi immediatamente una mano sulla bocca, sentendo che
da lì a
breve avrebbe vomitato tutti i maccheroni di Debbie.
<
COOSAA?? Tu lavi i vibratori nella nostra
lavastoviglie???>
chiese con un
filo di voce.
Brian
sembrava
divertito e per nulla a disagio da quella sua affermazione.
<
Quante storie, tanto viene tutto disinfettato,
mio piccolo schizzinoso >
<
Che schifo!! Giuro che domani la smonto e ne vado
a comprare un'altra e guai a te se provi a lavarli di nuovo
lì … cazzo ma non
potevi usare un'altra cosa? Che so, la lavatrice?? >
Il
sorrisino del moro
gli diede la conferma di averlo già fatto.
<
Non ti sei mai fermato a vedere quanto sono
carini quando girano nell’oblò? >
Justin
continuava
fissarlo come un pazzo. Ma perché quell’uomo
riusciva sempre a stupirlo? Non
faceva mai niente di normale. Doveva portare tutto
all’estremo. Essere il
numero uno nel lavoro, quello più ricco di tutti, quello
geniale nelle idee,
bellissimo all’inverosimile e uno scopatore che ti portava
allo sfinimento.
<
Sai che ho paura di sapere qualche altro
retroscena della nostra vita casalinga? Che so ..?
Justin
si guardò
attorno con la faccia disgustata. Meglio non sapere!
Intanto
Brian trovò la
forza di alzarsi, ed elevarsi in tutta la sua elegante bellezza, e
cominciò a
togliere i piatti sporchi. Justin ancora seduto, si prese qualche
attimo per
guardare quanto fosse bello e perfetto quel corpo, mentre svolgeva
anche un
semplice gesto domestico. Brian era sempre così sexy.
Guardò quelle sue belle
mani prendere entrambi i bicchieri.. e all’improvviso Justin
sentì la voglia di
sentire quelle mani su di se. Sapeva quanto potevano essere delicate e
carezzevoli su di lui.
Una
cosa che aveva
notato nei loro incontri promiscui, è che Brian non
accarezzava mai il tizio di
turno, non lo abbracciava mai e tantomeno lo baciava … e
ciò soprattutto dopo
la loro decisione di non baciare nessun altro. Brian baciava,
accarezzava,
abbracciava e soprattutto spettinava soltanto lui. Perché
soltanto con lui
faceva l’amore.
Era
ancora perso nei
suoi pensieri quando si sentì un tovagliolo buttato sulla
faccia, Brian
gentilmente gli stava intimando di aiutarlo. E come poteva dire di no?
Fino a
qualche attimo prima lo aveva ripreso di essere troppo poco casalingo.
Quindi
si alzò a sua volta e portando via i tovaglioli sporchi e la
bottiglia di vino
vuota, prese a camminare dietro Brian verso la cucina, non riuscendo a
fare
meno di fissare il sedere perfetto del suo ragazzo, così ben
fasciato in quei
jeans. Come al solito era a piedi scalzi e camminava con tutta la sua
leggiadra
sensualità … anche se forse stavolta lo faceva un
po’ troppo a rallentatore … Non
capiva se lo stava facendo per provocarlo o perché fosse
ancora pieno per via
della cena. Lo vide rigurgitare un attimo e capì che era la
seconda risposta.
Smise
di osservare quel
capolavoro di sedere, quando Brian si fermò davanti alla
lavastoviglie e lui
gli andò a sbattere contro, non rendendosi conto che erano
arrivati.
<
Sunshine .. cambia mira al tuo cannone, sai che
il mio culo è off limits. >
Justin
sorrise un po’
in imbarazzo, sia per la figura per essere stato sorpreso a sbavare sul
suo
sedere, sia perché quello detto ad alta voce da Brian, era
un suo desiderio:
poter avere di nuovo accesso a quel fantastico culo.
Brian
era quello attivo
tra loro, lo era anche Justin con gli altri ragazzi, ma solo a Brian
permetteva
di scoparlo. A parte quelle volte con Ethan .. e Justin solo al
pensiero si
sentì un verme, era stato solo di Brian. Perché
lo amava e voleva concedersi
soltanto al suo amore.
Brian
invece non si
concedeva mai a nessuno, a parte la sua prima volta a 14 anni, quando
aveva
avuto il suo primo rapporto a scuola, e poi quell’unica volta
in cui lo aveva
permesso a Justin.
Jus
non lo avrebbe mai
dimenticato. In quella occasione era stato lui ad entrare in quel corpo
stupendo, a fare SUO ciò che non era mai stato di nessuno.
E
Justin aveva sentito
che Bri non era solito darsi agli altri, il suo corpo era
così stretto e teso,
che Jus cercò di usare tutta la dolcezza di cui era capace.
Si ricordò che
all'inizio fu difficile, perché averlo sotto di lui era
eccitantissimo, e
avrebbe voluto farlo più velocemente e con più
forza, ma si impose di ascoltare
le reazioni del corpo di Brian, e solo quando lo sentì
rilassato e che voleva
sentirlo di più … (eh cavolo, Brian glielo aveva
chiesto quasi urlando), allora
lo penetrò come usava fare Brian con lui, proprio come
quando “facevano
l’amore”.
Purtroppo
quella fu l’unica volta in cui
Brì glielo permise, ripensò con delusione Justin.
Da allora Brian ha voluto
fare sempre la parte dell’attivo, tanto da fargli pensare di
non essere stato
bravo, e di averlo deluso. Eppure, lo aveva sentito gemere di continuo
sotto di
lui; muoversi allo stesso ritmo, quasi andargli incontro ad ogni
spinta, per
poi venire insieme, bagnando tutto il letto.
Doveva
cambiare
argomento e soprattutto l’immagine oscena che gli era apparsa
nella sua mente …
Brian disteso sotto …
<
Continuiamo con il gioco? >
Justin lo disse con tutta l’aria desolata, perché
avrebbe volentieri fatto altro, se solo Brian glielo avesse permesso
…
<
Perché ho la possibilità di rifiutarmi? >
La
smorfia di Justin
gli fece capire di non avere appigli.
<
Va avanti Raggio di sole … vediamo che altre
cazzate usciranno fuori >
Ma in realtà Brian sapeva che quella sera non erano
stupidaggini quelle
che lui aveva rivolto al suo ragazzo, ma vere ammissioni su quanto
amasse quel
rompiscatole biondo. Quella sera glielo avrebbe permesso, per una volta
….
<
Il gioco continua con la parola Salvataggio. Chi
o cosa vorresti buttare giù dalla torre o invece salvare
… Anche se in questo
momento io butterei immediatamente questa lavastoviglie! > Lo
disse con lo sguardo schifato mentre vedeva Brian
inserire i bicchieri nel cestello.
<
Beh, io butterei un sacco di cose tue, che sei
riuscito ad accumulare da quando, quella sera di 2 anni fa, ti ho
chiesto di
fermarti qui …>
<
4 anni fa >
Brian
sbuffando < Si insomma, quando ti
chiesi di
fermarti quella sera e poi non te ne sei più andato. Anzi
giorno dopo giorno ho
visto persino aumentare le tue cose sparse per il loft. Eppure giurerei
che
quella sera sei entrato solo con qualche vestito addosso.>
<
Scusa Brian se anch’io ho bisogno di vestiti,
scarpe, libri per la scuola, occorrente per il bagno ..>
<
Vogliamo parlare delle tue scarpe sempre buttate
da qualche parte, o dei tuoi fumetti di Rage tra i miei contratti di
lavoro?
Per non parlare dei tuoi pennelli sporchi di tempera sempre troppo
vicini al
divano bianco >
<
Quindi butteresti tutto ciò che è mio?? Scusa se
esisto non solo per essere scopato a tuo piacimento >
<
Beh se non sbaglio quello piace anche a te! >
Portandosi le labbra all’interno della bocca in modo sensuale.
Justin
gli sorrise. Perché
negare sarebbe stato sciocco e intanto continuava a sistemare la cucina
per
tenersi occupato. “Non doveva
pensare al
culo fantastico di Brian, non doveva pensare al culo fantastico di
Brian..”
cazzo perché quella sera glielo sbatteva sempre sotto il
naso? Doveva proprio
piegarsi così per buttare i resti della cena
nell’immondizia?
<
Sai io cosa butterei di te? Il tuo
tavolino Mis Van der Robe… Non solo stona col
divano, ma se penso a quanto
l’hai pagato …> Però
salverei “il
tuo culo, sì il tuo culo” < ..
ehm sì il puffo per appoggiare i piedi, almeno per quello
non ti sei indebitato
>
Brian
mentre
ricontrollava che il suo frigo fosse ben fornito di birra, contandole
una ad
una, gli rispose < Si
pronuncia Mies Van der Rohe! E
poi per il loft niente è troppo
caro, la qualità ha il giusto prezzo. E comunque io butterei
quel tuo cimelio
inutile che continui a custodire come una reliquia.. cazzo Justin, la
corona
del Babylon non è d’oro, potresti anche buttarla.
E poi è talmente kitch che
sembra disegnata da Emmett … >
<
Lo dici solo perché ti da fastidio che io abbia
partecipato alla gara di striptease e poi che abbia vinto >
<
Avanti Sunshine, sappiamo benissimo che la gara
era truccata. Il tizio si è lasciato intenerire dal tuo
visino dolce e dagli
occhioni blu e forse ha pensato per un attimo che avessi anche un bel
didietro,
e che magari poi glielo avresti fatto ammirare più da vicino
…>
<
Sei uno stronzo Brian, sai benissimo che ho vinto
perché ho un culo fantastico ed ero così sexy
mentre ballavo, che tutti i froci
del Babylon non facevano altro che sbavarmi addosso! Ho meritato quella
corona
e me la tengo!>
Brian
sapeva che era
vero, eccome se lo sapeva. Ancora gli rodeva se pensava a Justin nudo
sul
palco, mentre tutti i ragazzi cercavano di allungare le mani verso quel
bel
corpicino. Lo desideravano tutti in quel momento e se non fosse stato
per il
suo stupido orgoglio, sarebbe andato a riprenderselo in mezzo a tutta
quella
bolgia.
<
Comunque è kitch e non ci sta bene sopra la mia
lampada da tavolo. Ma cavolo, a scuola di belle arti non vi insegnano
la
bellezza? >
<
Vogliamo parlare del tuo guardaroba? >
Brian
si sentì colpito
in pieno petto, come poteva essere ferito in una cosa così
intima? < Che hai da dire contro i
miei vestiti,
sentiamo? Tu, che fino all’altro giorno andavi in giro con
camicie a
quadrettoni e magliette corte all’ombelico?????? Forza
sentiamo!!!!!!>
A
Justin veniva da
ridere perché come al solito, le reazioni di Brian erano
sopra le righe quando
toccava quel tasto.
<
Beh, devi ammettere che i tuoi abiti saranno pure
costosi e firmati da gente che neanche conosci, ma insomma,
Bri… sono tutti
uguali!! Tutti dello stesso colore e della stessa forma. Guarda le tue
scarpe,
tutte mocassini di ogni tonalità di nero esistente, che va
dal nero fumo al
nero bitume. >
Brian
sempre più
furente < Non è vero!!! Ho
anche
completi marroni e grigi.. per non parlare di quelli bianchi che di
certo non
posso indossare a Pittsburgh, ma solo nei
Withe-party. E poi ripeto,
tu che ne sai di eleganza, di moda, di buon gusto????>.
Justin
in effetti non
aveva granché per ribattere, l’unica risposta che
gli venne fu
Brian
continuava a
guardarlo storto, ancora non aveva mandato giù quel discorso
su i suoi abiti.
<
Allora io butterei i tuoi vestiti dei Pink
Posse> E lo disse con aria di sfida.
<
L’hai già fatto! Non ricordi? Anzi hai buttato
anche i miei ritratti di Cody>
<
Già è vero! Ricordavo di aver buttato la faccia
di quell’idiota, non gli abiti.. beh almeno ho fatto pulizia
nell’armadio! >
intanto si girò prima di esser visto da Justin
arrossire, non gli piaceva l’idea di vedere Justin disegnare
quel pidocchio
violento … Jus doveva disegnare soltanto lui,
perché era il suo ragazzo e poi
diciamolo.. adorava essere la sua unica musa!!
<
E comunque, tra le tue cose che salvo, c’è la tua
arte. Sì alcuni sono dei veri capolavori! >
<
Ovviamente stai parlando dei tuoi ritratti …>
<
Certo! Dovresti pagarmi per farti da modello. Sai
quanto si fanno pagare i fotomodelli per le pubblicità alla
Kinnetic? >
<
Tu lo fai solo perché sei narcisista, e comunque
anche se sei il modello più bello che io abbia mai
disegnato, sei anche il più
insopportabile. Non riesci a stare fermo per più di 5
minuti. E’ difficile disegnarti
se ti muovi di continuo >
<
Sei tu che sei troppo lento: l’ultima volta mi si
sono addormentate le gambe…>
<
Bri, quella volta non ti stavo disegnando ….> lo
disse mettendo la lingua un pò fuori con aria
provocatoria.
Justin
sorrise e nel
frattempo si parò di nuovo davanti l’immagine di
Brian disteso sotto… “Io
ti farei anche altro stasera ..”
<
Se potessi tornare indietro salverei la jeep e
butterei la corvette …>
<
Pensavo che ti piacesse la mia batmobile?>
<
Sì, ma la jeep aveva più spazio quando i sedili
venivano
reclinati>
<
Ah sì, l’ultima volta ti sei ritrovato con il
cambio nel sedere invece del mio pisello…
> e scoppiò a ridere.
Justin
che aveva quasi
finito di sistemare tutto, lo colpì con lo strofinaccio
prima di metterlo a
posto.
Brian
divertito cominciò
a dirigersi verso il divano che dava le spalle alla cucina, si
buttò di schiena
e tra il riso e una voce più languida, Justin si
sentì dire:
<
Un'altra cosa che salverei di te è la tua bocca.
Non solo è bella e perfetta nella forma, ma è
anche abile se non ricordo male
…>
Justin
ci mise qualche
secondo per riconoscere quelle parole come veri complimenti. Era raro
sentirsi
dire certe cose da Brian, ed ecco perché lo faceva nascosto
dietro la spalliera
del divano, però intanto gliele aveva dette. Nei successivi
secondi Justin,
alla velocità della luce, raggiunse il divano e si
buttò a capofitto su quel
disteso e bellissimo corpo.
Dopo
un bacio
lunghissimo e profondo si staccò dal viso di Brian e
cominciò a scendere,
dandogli piccoli baci sul torace fino a raggiungere i bottoni dei
jeans. Stava
per slacciargli il primo quando sentì Brian sospirare in
attesa.
Il
ragazzo sospettoso
per un attimo risollevò il viso guardandolo.
<
Dì la verità … non è che mi
hai detto quelle cose
poco fa, perché al momento sei talmente pieno che
il tuo massimo di
movimento è stare fermo come un bel poster?? >
Brian
lo guardò con il
sopracciglio alzato.
<
Dammi quello che mi spetta che poi non ne avrai
le forze! >
Vide
i lunghi capelli
biondi di Justin coprirgli il basso ventre, e ricominciare con quella
bocca
favolosa a regalargli attimi di pura estasi.
“Eh
sì, ci sapeva proprio fare con
quella bellissima bocca”
… Più tardi
l’avrebbe assaporata. Brian non vedeva l’ora di
baciarla, e baciarla ancora … avrebbe
divorato quelle morbidissime labbra e avrebbe giocato a lungo con la
sua lingua
... adorava baciarlo! Così era solo suo!!
Ma col cavolo che glielo avrebbe detto!!
P.S.: Tornerò
con il prossimo e ultimo capitolo. Un abbraccio a tutti/e