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Autore: Gemini_no_Aki    07/07/2013    6 recensioni
Era un peccato amare il proprio parabatai, amarlo ed esserne ricambiati, l’Enclave li avrebbe divisi e quel punto la morte sarebbe stata un qualcosa di agognato, desiderato dal più profondo del cuore.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Heronstairs'
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Secret Lovers



“Nessuno saprà mai di questo, Jem.”
La voce del cacciatore era bassa, un soffio quasi, alle sue orecchie.
Rientravano camminando lentamente per le vie scure di Londra, invisibili agli occhi di chiunque, così vicini che ad ogni passo le loro mani si sfioravano in una carezza silenziosa e leggera.
Era un peccato amare il proprio parabatai, amarlo ed esserne ricambiati, l’Enclave li avrebbe divisi e  quel punto la morte sarebbe stata un qualcosa di agognato, desiderato dal più profondo del cuore.
Jem sarebbe morto, prima del suo tempo già breve, se fossero stati costretti a separarsi, e sapeva che anche Will l’avrebbe fatto, probabilmente.
“Il patto dice che non devi andare dove io non possa seguirti.”
Erano state quelle le parole che lo rendevano così sicuro che, nella morte, sarebbero stati insieme, liberi di stare vicini, di accarezzarsi, liberi da tutto e tutti.
“Se l’Enclave non sa nulla non può condannarci.”
Sembrava così sicuro delle sue parole, ma non era abbastanza da convincere il compagno, lo guardava, con sguardo dolce, come ogni volta che erano soli, con un piccolo, sincero sorriso sulle labbra, un sorriso raro e prezioso che il cacciatore custodiva ogni volta come il tesoro più importante dell’Universo intero.
Lo guardava, Jem, e non parlava.
Negli occhi c’era paura, una legittima paura mista ad una punta di speranza, la speranza che William avesse ragione.
“Non c’è nessuno, Jem..”
Solo l’Angelo poteva sapere quanto amasse il suo nome detto da quella voce, quanto amasse quel giovane con cui lottava, con cui condivideva ogni cosa.
“Almeno questa notte, concedimelo.”
Lo fermò in un vicolo appartato, silenzioso, vicino al Tamigi, avvolti da una leggera nebbiolina che tentava invano di nasconderli alla vista, complice dei loro sentimenti.
“Un bacio, Jem... Uno soltanto.”
Lo guardava, con desiderio dolce, ormai conosceva Will, sapeva cosa i suoi occhi dicevano e in quel momento era come se gli sussurrasse “Sarò gentile.”, era sempre gentile con lui, così tanto che vedendo la freddezza e il distacco con cui trattava gli altri gli sembrava una maschera, ma non sapeva quale fosse il vero William.
Anche questo temeva, di essere abbandonato non appena il tempo fosse giunto, di venir sostituito, o trattato freddamente.
No, Will non stava giocando con lui, col suo cuore, se lo continuava a ripetere, lo avvertiva ogni volta che lo guardava in quel modo, ogni volta che la mano sfiorava la sua, bianca, in una carezza capace di mandargli un brivido lungo la schiena.
Poteva un tocco così semplice provocare tante emozioni come in quel caso?
O forse era solo perché era il tocco di Will, del suo parabatai, il suo compagno di battaglia, suo fratello, il suo... amante proibito.
“Uno soltanto.”
Acconsentì infine con un sospiro leggero, si sforzava di resistergli ma il desiderio era troppo forte, troppo grande, più della paura.
Un bacio, un istante solo in cui si sentiva veramente amato, in cui si sentiva forte, vivo e completo valeva molto più di qualunque punizione che l’Enclave avrebbe potuto infliggere loro.
Che male c’era, dopotutto, in quello che provavano?
Nell’amarsi, nel desiderarsi; lo rendeva più forte, era meglio della droga a volte, il sentirsi così amato gli dava la forza di lottare, di svegliarsi, ogni giorno, e combattere contro una sorte inevitabile, gli dava speranza, e gli dava l’immagine, la fantasia di un futuro che probabilmente non avrebbe visto.
Che fosse una donna o un uomo, un estraneo, un amico o il suo parabatai a farlo sentire vivo non importava, Jem sapeva di ricambiare quell’amore e ogni sera, quando William riusciva a rubargli un bacio, nascosti nella nebbia londinese, lo dimostrava avvolgendo le braccia attorno al suo collo, affondando le mani nei capelli scuri e baciandolo, con impeto, un bacio che di casto non aveva nulla.
Un bacio che sapeva di sangue, di battaglia e ombre, e di vita.
Poi riprendevano a camminare verso l’Istituto, mentre le mani si sfioravano in silenzio, passo dopo passo, e sulle labbra restava custodito il loro segreto.
Si separavano, a malincuore, nelle proprie stanze, Will si metteva seduto sul letto, dopo essersi cambiato e ripulito dalla battaglia, posava la testa sul cuscino e tendeva le orecchie, in attesa che dalla finestra aperta giungesse il suono del violino del suo Jem che lo accompagnava nel sonno, una musica dolce, triste, ogni sera diversa, che raccontava di due amanti segreti che sognavano un futuro che non avrebbero mai vissuto.
 
 





 
Note dell’Autrice: Salve a tutti!!
In un momento di ispirazione terribilmente romantica (E dopo aver rivisto, per l’ennesima volta questa illustrazione di Cassandra Jean, http://cassandrajp.tumblr.com/image/45956092753) non ho potuto non scrivere qualcosa su di loro.
Non so che dire, spero vi sia piaciuta, spero di aver reso come volevo la loro unione.. Insomma... se siete arrivati fino a qui senza chiudere la pagina... grazie infinite!
 
Bye Bye~
Aki
     
 

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