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Autore: directioner boy    07/07/2013    3 recensioni
Questo racconto parla di due fidanzati, due fidanzati che si amano fino alla follia. Un giorno però qualcosa cambia: qualcosa di molto brutto non funziona più. Lei lo evita, non gli parla né lo guarda... lui un giorno volle capire il perché di tutto questo ma solo allora verrà fuori la verità: la VERA, DURA, PURA E FREDDA verità
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La fine di una storia

 

Tutto iniziò quella mattina di primavera. In classe il silenzio era interrotto solo dal picchettio della pioggia sul vetro della finestra. Erano alla fine della terza ora e Francesco non vedeva l’ora di poter parlare con Eleonora, che lo stava evitando dall’inizio della giornata. Il tempo sembrava quasi rallentare per Francesco che, ormai disperato, stava iniziando a cantare anche i secondi che mancavano alla fine dell’ora.
Alla fine finalmente suonò la campanella e Francesco, in posizione quasi da corridore da almeno cinque minuti, prese la campanella come lo sparo d’inizio per un velocista e scattò subito verso Eleonora.
-ciao amore, che hai? Sembri strana...
-tranquillo- rispose lei cupa -non ho niente- e dicendo questo se n’andò. Francesco capì dalle sue parole e dal tono che aveva usato nel dirle che qualcosa non andava e coi giorni andava via via peggiorando. Non lo chiamava più, non rispondeva neanche quando la chiamava lui, niente più messaggini, neanche i soliti: “Notte stellina” o “sogni d’oro amore”.
Nei giorni che seguirono le cose non migliorarono. Eleonora faceva di tutto per evitare Francesco e lui, sempre più pensieroso, non riusciva a capire cosa le stesse capitando. Gli frullavano in testa dei pensieri come ad esempio: “Le avrò fatto qualcosa?” oppure “Avrà trovato un altro?”
La seconda per Francesco sembrava l’idea più plausibile perché, anche lui lo ammetteva, non era il massimo della bellezza.
Il giorno dopo Francesco, stanco di avere così tante domande senza risposta, escogitò un piccolo stratagemma. Durante la ricreazione tutti scesero di sotto e quando fu solo in classe mise nell’astuccio di Eleonora un biglietto con su scritto: “Voglio parlarti. Alle 13.00. solito posto. Federico”.
Federico era il migliore amico di Eleonora e con lui si confidava per tutto. Pensò che se avesse firmato col suo nome Eleonora non sarebbe mai venuta. Non scrivendo il posto lui sapeva che lei sarebbe andata nel posto speciale di lei e Federico, che Federico gli aveva mostrato tempo prima; e infatti fu così.
La trovò lì subito dopo le lezioni. Entrò in aula di arte, sì lo so, è strano come posto speciale, e così lei chiese:
-Federico, ci sei?
Francesco, aspettandosi questa domanda, rispose:
-Federico non c’è, ma ci sono io. E sono qui per avere delle risposte!-
-Francesco...- disse lei disorientata
-Il biglietto era mio. Se avessi usato il mio nome non saresti mai venuta. Ora devi rispondermi! Che-cosa-ti-succese?- scandì lui in tono deciso.
Lei lo guardò in modo triste e sconsolato e fu allora che iniziò a scendere piano piano qualche lacrima, dai suoi occhi del colore del cielo più limpido, giù per le guance.
-Io...- e lì si fermò in una pausa che sembrò non finire più ma poi, con grande fatica continuò -non lo so proprio. Non so cosa mi succede, cosa voglio oppure se- e lì si fermò di nuovo ma questa volta si fermò in un modo diverso da quello di prima e continuò con un tono quasi completamente diverso – Secondo te, noi dovremmo stare insieme? Secondo te noi siamo fatti sul serio l’uno per l’altra?-
Francesco disorientato chiese:
-Che vuoi dire?
-Intendo... secondo te noi dovremmo continuare? A stare insieme intendo
Francesco con questa domanda parve ancora più disorientato di prima e allora le disse:
-Io proprio non ti capisco. Con questo discorso vorresti dire che vuoi lasciarmi?
-NO NO - si affrettò a dire lei - è solo che da un po’ di tempo ci penso. Ci vediamo e ci sentiamo poco e io non credo più tanto in noi due come ci credevo all’inizio.
-Tutto questo è scaturito da te- disse lui – quindi mi devi dire tu quello che vuoi fare. Vuoi mollarmi?- chiese infine
-È questo il punto, non so cosa voglio! Non so proprio decidermi. Mi sto sentendo male, ho voglia di una lametta- disse lei
-No!!! Non ti azzardare- ribattè subito Francesco. Lui sapeva che aveva finalmente convinto Eleonora a non tagliarsi più e vederla in quello stato lo faceva stare davvero male. A quel punto pensò, col cuore che gli andava a mille, che se lui la riduceva in quello stato la cosa migliore per entrambi sarebbe stato di mollarsi davvero. Allora lui si avvicinò a lei, la abbracciò e le disse:
-Senti, ascoltami bene. Io ti ho vista in questi giorni, sei fredda, distaccata... e se io ti faccio questo effetto preferisco davvero che tu beh... che noi ci molliamo- riuscì finalmente a dire.
Lei rimase letteralmente pietrificata da questa notizia ma subito si riprese dicendo:
-Ma perché?
-Beh- disse lui- io credo che sia meglio per entrambi se noi ci molliamo- iniziò a dire Francesco mentre una lacrima gli scendeva dagli occhi e gli scivolava sulla guancia -per me ora è impossibile riuscire a dirti addio perché comunque io ti amo e continuerò ad amarti quindi, per il bene di entrambi, io ti dirò semplicemente ciao, un CIAO che appunto non significa addio né arrivederci ma semplicemente ciao. Questo serve a dirti che noi ci rincontreremo e tutto tornerà come prima- continuò lui
-OK, in effetti rispetto ad addio, ciao è molto più semplice da dire. Quindi... ciao Francesco- disse lei mentre piangeva
lui la prese stretta a se, sapendo che forse era l’ultima volta in cui l’avrebbe abbracciata, e piangendo disse:
-Ciao Eleonora- e con queste ultime due parole Francesco si girò facendosi scappare una lacrima, andò verso la porta e uscì.
Sapeva che quella sarebbe stato il loro ultimo giorno insieme e che quindi quel giorno determinava LA FINE DI UNA STORIA, la loro storia
 
 
 

Ditemi che ne pensate e se secondo voi volete che provi a fare un secondo capitolo nonostante avessi scritto storia completa
   
 
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