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Autore: Vanilla_91    07/07/2013    8 recensioni
"Per me che sono stata cresciuta ed educata seguendo importanti valori non è stato per nulla facile accettare questa situazione. Ho sempre vissuto seguendo una certa morale e un certo codice, e poi ecco che di fronte all’amore trovo mille motivi per far cadere quel muro di costrizioni in cui ho sempre creduto."
Un amore ostacolato da regole civili e costrinzioni morali. Un'attrazione ritenuta da molti immorale e sacrilega. Ma può davvero l'amore, quello vero, tener conto di tutti questi schemi e imposizioni?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fisso quell’ufficio in cui lavoro ormai da tre anni. Le pareti dipinte di un pratico e neutro bianco, le certificazioni appese un po’ ovunque, la finestra che illumina la scrivania con allungo interamente ricoperta da documenti ordinatamente conservati, la libreria, la cassettiera, le poltrone per i visitatori. Adoro tutto di questo ufficio: è così semplice e allo stesso tempo così lussuoso ed accogliente.
Il mio nome è Kagome Higurashi, ho 20 anni e lavoro per il signor  No Taisho come segretaria da quando ho terminato il liceo. Il mio lavoro da segretaria mi piace e mi gratifica. Il signor Inuyasha No Taisho è un noto e stimato commercialista di Tokyo, dicono sia il migliore nel suo campo.
Torno al presente quando sento la porta dell’ufficio principale aprirsi e il mio capo salutare l’ultimo cliente della giornata.
-Non si preoccupi signor Hojo, vedrà che troveremo il modo di risanare il suo bilancio. Se tutto va come previsto, entro l’anno prossimo attività e passività quadreranno perfettamente. Lei registrerà solo utili e non dovrà più temere per il futuro della sua azienda.- lo rassicura il mio capo.
-La ringrazio infinitamente, signor No Taisho. Se non fosse stato per lei sarei stato costretto a licenziare l’intero personale. Il commercialista che precedentemente seguiva i miei affari non ha fatto altro che derubarmi durante tutti questi anni- spiega il cliente innervosito.
Vedo intanto il signor No Taisho accompagnarlo all’entrata, che si trova proprio dinnanzi alla mia postazione di lavoro.
-Con noi non deve temere di questo. Soddisfare i clienti è nel nostro stesso interesse. Quanto agli ottimi risultati ottenuti deve ringraziare la signorina Higurshi.- dice, indicandomi.
Sentendomi tirata in causa nella conversazione, arrossisco e mi limito a sorridere.
-È stata la mia segretaria ad occuparsi di tutte le pratiche che riguardavano la sua azienda- continua.
-In effetti molti mi avevano detto che la signorina oltre ad essere la sua segretaria è anche una sua collaboratrice.- commenta il signor Hojo, mentre continua a fissare ostinatamente la scollatura della mia camicetta.
È un nostro cliente da ormai diversi mesi, e in tutto questo tempo ha provato più volte, in modo più o meno esplicito, a farmi delle avances, ma l’ho sempre rifiutato. Nel mio cuore c’è posto solo per una persona..
-La ringrazio per i suoi complimenti, signore. Ma io non faccio altro che svolgere il mio lavoro- replico, modesta.
-Su, non sia così umile signorina Higurashi. Se mi facesse l’onore di accettare un mio invito a cena potrei ringraziarla adeguatamente.- mi propone lui.
Che noia! Ma non si è ancora arreso?
-La ringrazio, ma non c’è né alcun bisogno. Per quanto apprezzi la sua offerta preferisco non mischiare il lavoro con la vita personale- dico, tentando di declinare il suo invito gentilmente.
Lo vedo pronto a ribattere, ma il mio capo interviene bloccando quell’inutile tentativo di corteggiamento.
-Se è tutto la saluto allora, signor Hojo.- gli dice gentilmente.
-Certamente. È un piacere lavorare con lei, signor No Taisho. Signorina Higurashi se dovesse cambiare idea decidendo di accettare il mio invito ne sarei felice- mi dice.
Non sapendo che altro aggiungere mi limito a sorridere.
Mi alzo dalla poltrona per accompagnarlo all’uscita sotto l’occhio attento del mio capo. Dopo altre mille moine si decide finalmente ad oltrepassare quel dannato uscio e ad andare via.
Stanca, appoggio il capo contro la porta blindata, ma sobbalzo quando sento due braccia circondarmi la vita.
-Signor No Taisho ma cosa fa?- chiedo tentando di allontanarmi.
-Su, Kagome, basta con tutte queste formalità. Siamo soli adesso..- mi fa notare mentre scende a baciarmi il collo.
-Hai ragione..- mi limito a dire mentre mi abbandono contro il suo petto solido.
-Non sopportavo più i maldestri tentativi di rimorchio di quel tipo..- mi dice mentre le sue mani scivolano sul mio corpo.
-Vorrei prendere a pugni chiunque si avvicini a te, vorrei poter essere libero di dire a tutti che sei mia, vorrei aver la possibilità di urlare al mondo quanto sono geloso ogni volta che un uomo posa il suo sguardo su di te- mi sussurra all’orecchio mentre le sue carezze si fanno più audaci.
Le sue parole mi fanno fremere, ma mi riportano immediatamente a quella che è la realtà.
Mi allontano da lui mentre velocemente riabbottono la camicia color crema.
-Piacerebbe anche a me, ma non credo che tua moglie ne sarebbe molto felice- dico, tentando di non far trasparire dalla mia voce tutta l’amarezza che provo in quel momento.
Quando ho cominciato a lavorare come tirocinante in questo studio ho subito provato una forte attrazione per il mio capo, ma ero ben conscia del fatto che si trattasse unicamente di attrazione fisica. A quei tempi ero felicemente fidanzata con Koga, un mio vecchio compagno di scuola, e sapevo che il signor No Taisho, seppur a quell’epoca avesse solo 24 anni, era sposato. L’intesa tra noi è stata subito perfetta, lo stesso modo di pensare, lo stesso modo d’agire, lo stesso modo di vedere la vita. Peccato che questa perfetta intesa si sia trasformata in breve tempo, lavorando sempre fianco a fianco, in qualcosa di decisamente più profondo, pericoloso e sconveniente. A lungo ho tentato di reprimere i miei sentimenti e il bruciante desiderio che provavo per lui, per una questione di rispetto sia verso Koga, che verso la signora Kikyo No Taisho. Ho sempre odiato quella donna. Non era semplicemente una questione di gelosia, l’ho sempre vista come un’approfittatrice attratta più dai soldi che dal suo stesso marito.
Per me che sono stata cresciuta ed educata seguendo importanti valori non è stato per nulla facile accettare questa situazione. Ho sempre vissuto seguendo una certa morale e un certo codice, e poi ecco che di fronte all’amore trovo mille motivi per far cadere quel muro di costrizioni in cui ho sempre creduto.
La scintilla è scattata quando Inuyasha ha scoperto il tradimento di sua moglie. Avevo già lasciato Koga perché non mi sembrava giusto tenerlo intrappolato in un amore non ricambiato.. non potevo stare con lui mentre agognavo le braccia e i baci di un uomo che credevo non avrei mai potuto avere. La stessa sera in cui il signor No Taisho ha scoperto la relazione clandestina della moglie è corso da me in cerca di conforto. Diceva che con me riusciva a confidarsi e da quella sera fermare la nostra passione è stato impossibile
-Su Kagome, non fare così.- mi prega lui, prendendomi nuovamente tra le braccia.
-Scusa, Inuyasha, non è con te che ce l’ho. È solo che questa situazione non è semplice per me da accettare- dico, chinando il capo e stringendo le mani al ventre.
-Lo so, amore mio, ma non sarà per sempre così. Io amo te, Kagome. Il mio matrimonio con Kikyo è finito ormai da tempo, bisognerà solo attendere che il divorzio diventi effettivo- tenta di rassicurarmi lui.
-Già, peccato sembra che tua moglie non abbia intenzione di collaborare. Io mi sento colpevole per la rottura del vostro matrimonio. E poi come faremo con questo bambino adesso, Inuyasha? Io non voglio rinunciare a lui..- dico disperata accarezzando il ventre ancora piatto.
Ho scoperto di essere in attesa solo da poche settimane. La notizia mi ha riempito di gioia e sconforto al tempo stesso. A quel punto sono stata costretta a raccontare tutta la verità alla mia famiglia, ma loro non l’hanno presa affatto bene. Mi hanno accusato di essere un immorale e la causa di un matrimonio fallito e mi hanno sbattuta fuori di casa. Al momento mi sono sistemata in una delle case di Inuyasha, ma a me non piace vivere così, mi sento una mantenuta.
-Non dirlo nemmeno per scherzo, Kagome. Non rinunceremo mai a questo bambino, è il frutto del nostro amore, il simbolo vivente del legame che ci unisce. Ti chiedo solo di portare ancora un po’ di pazienza, amore mio. Ancora qualche mese e potrò amarti alla luce del sole, Kagome. O dovrei dire futura signora No Taisho?- mi dice, tirandomi a sé e  riempiendomi il viso di dolci baci.
Non potrei mai rinunciare a lui, sarei persa senza questo amore. Per quanto la situazione sia difficile per il momento mi basta sapere che Inuyasha è al mio fianco e che tra pochi mesi non dovrò più sentirmi così.
-Ti va un bel gelato?- mi domanda
-Quello che tanto mi piace?- chiedo, mentre il solo pensiero mi fa immediatamente ritornare il buonumore.
-Fragola e fior di panna. E dopo il gelato torniamo a casa e intendo passare tutta la serata a coccolarti- mi dice, strusciando dolcemente il suo naso sul mio collo.
-Non c’è programma che mi entusiasmerebbe di più, signor No Taisho.- scherzo io.
-Benissimo allora andiamo, signorina Higurashi.- mi risponde prendendomi per mano e guidandomi verso l’uscita.
Certo la nostra situazione non è delle più facili. Essere, da chi è a conoscenza della cosa, additata come “l’amante” mi offende e ferisce ogni volta, ma con Inuyasha al mio fianco posso sopportare tutto!



Note dell'autrice:
Ecco la mia ultima pazzia xD Un'idea improvvisa e non sono riuscita a resistere alla tentazione di scriverla =)
Scrivendo, mi è venuto naturale pensare che generalmente in situazione del genere tendiamo a puntare il dito e a giudicare facilmente, chissà come ci si sente però a vivere situazioni del genere. Ok, basta pesantezza =)
Spero che la one shot vi sia piaciuta e che mi farete sapere il vostro pensiero :)
Baci Vanilla ^^
   
 
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