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Autore: xHarryseyes    08/07/2013    14 recensioni
Tratto dal primo capitolo
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Forse rimasi con gli occhi chiusi per più di dieci minuti. Ovviamente non sapevo dove stavo andando perchè ero sotto l'ipnosi (?) della musica.
Senza quasi accorgermene, andai a sbattere contro qualcuno, cadendo per terra sbattendo con il culo. Tutto questo mi fece tornare in me.
Alzai lo sguardo, e mi ritrovai davanti un ragazzo, alto, biondo con degli occhiali da vista, Che mi guardava sorpreso e dispiaciuto. Credo.
« Scusami » mi aiutò ad alzarmi « Scusami davvero, ero distratto e non ti ho vista, scusami , scusami » si scusò miliardi di volte.
« Non ti preoccupare, anche io ero distratta » dissi, accennando un sorriso
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Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo Capitolo.


* * * *
Eravamo in auto. Quel giorno mi avrebbero accompagnato a scuola, sia mia madre chemio padre. Il perchè? non lo so. Solitamente mi accompagna sempre e solo mia madre, lasciando mio padre, steso sul letto in una pozza d'alcool.
Eravamo in auto e loro stavano litigando. Ancora. Odiavo vederl urlarsi contro. Erano arrabbiata, era come se ormai si odiavano e si sarebbero saltati addosso per uccidersi da un momento all'altro.
« Non puoi capire come siamo messi economicamente, perchè stai tutti i fottuti giorni in quel divano a poltrire bere e fumare, cazzo »  gli urlò contro furiosa mia madre.
Era davvero furiosa, e sapevo che questa volta sarebbe successo qualocosa di grave.
La situazione era completamente fuori controllo. Mi resi conto solo poco dopo, di quello che stava per succedere.
« MAMMA » 
 
* * * *
« MAMMA »  urlai spaventata.
Mi svegliai di colpo. Ero nel mio caldo letto della mia stanza. Era solo un incubo. Ero sudata, avevo il respiro affannato e sentivo il cuore battere così forte che credevo che , nel giro di pochi attimi, mi sarebbe uscito dal petto. 
Questo fottuto incubo, si ripete ormai da...quel giorno. Non ne posso più. Non posso andare avanti così. Ok mi devo calmare, son troppo agitata. Guardo l'orario. Le 05:30. E' ancora troppo presto per alzarsi, contando il fatto che fuori è ancora buio. Mi sdraio di nuovo nel letto, coprendomi con il piumone fino al collo. Non so il motivo, ma in quel modo mi sento... protetta da da tutto e da tutti. 
Chiudo gli occhi e cerc di pensare ad altro per distrarmi e per calmarmi. I pensieri piacevoli che mi venivano in mente erano davvero pochi. Tuttavia questi pochi pensieri positivi, mi fecero tranquillizzare. Il battito e il respiro tornarono regolari dandomi un poco di sollievo. Ero più calma, più tranquilla e stavo per addormentarmi, finchè non mi assalì il pensiero peggiore che poteva venirmi in mente. MIO PADRE.
Non avevo sentito rumori, lamenti, la puzza di fumo e quella di alcol e soprattutto non avevo sentito il su continuo russare. Mi preoccupai. Pensai al fatto che poteva essere ovunque a fare chissà cosa, ubriaco. Ma cosa peggiore era che poteva arrivare a casa da un momento all'all'altro, ubriaco, con l'intenzione di farmi chissà cosa. Il pensiero ,più che spaventarmi, mi terrorizzava. Non riuscivo a rimanere sdraiata nel mio letto, dovevo alzarmi. Controllai nuovamente l'orario, rendendomi conto che era già passata un'ora. Presi la grande, o meglio, gigante felpa poggiata sulla sedia, e la indossai accucciandomi in essa. Presi le ciabattone con le orecchie da coniglio e le infilai nei freddi piedi, riscandandoli. Scesi le scale di fretta, rischiando di cadere e di spaccarmi la faccia , arrivando in cucina.
Tutto era in ordine. Non vidi tracce di mio padre. Controllai nel salone, o precisamente nella sua camera da letto. Anche questa in perfetto ordine. Nnùon sapendo che fare salì di corsa in camera mia. Presi le prime cose che mi capitarono tra le mani e mi vestì velocemente. Una pettinata ai capelli ed ero pronta. Presi la mia borsa, il cellulare, l'ipod, le cuffiette e uscì di casa.
Dove stavo andando? Non lo so. L'unica cosa che so è che voglio allontanar,i per un po da quella fottuta casa.
Non stavo scappando di casa. Non ne avrei avuto il coraggio. Volevo respiarare aria fresca, non puzza di alcol e fumo. Volevo essere tranquilla anche se per poco tempo, e non volevo provare quella sensazione di paura terrore, che provavo ormai da ben quattro anni.
Presi l'ipod e mi piantai le cuffiette nelle orecchie. Part" The a Team " di Ed Sheeran.
La musica? Un qualcosa di stupendo.
La musica, ma specialmente la musica di Ed, riusciva a farmi dimenticare ogni problema che mi stressava.
Con le cuffie nelle orecchie, cominciai a passeggiare tra i piccoli vialetti di Sydney, ricoperti di foglie appassite che mi scricchiolavano sotto i piedi.
Adoravo Sydney in autunno. Era la mia stagione preferita.
Mentre camminavo, mi lasciavo trasportare un po troppo dalla musica, chiudendo gli occhi e cominciando a fare giravolte e ballare, sembrando un dugongo. Per un momento la mia mente era completamente andata in vacanza. Chiusi gli occhi per almeno dieci minuti, credo.
Era questo l'effetto che aveva su di me la musica.
Forse rimasi con gli occhi chiusi per più di dieci minuti. Ovviamente non sapevo dove stavo andando perchè ero sotto l'ipnosi (?) della musica.
Senza quasi accorgermene, andai a sbattere contro qualcuno, cadendo per terra sbattendo con il culo. Tutto questo mi fece tornare in me.
Alzai lo sguardo, e mi ritrovai davanti un ragazzo, alto, biondo con degli occhiali da vista, Che mi guardava sorpreso e dispiaciuto. Credo.
« Scusami » mi aiutò ad alzarmi « Scusami davvero, ero disratto e non ti ho vista, scusami , scusami » si scusò miliardi di volte.
« Non ti preoccupare, anche io ero distratta » dissi, accennando un sorriso
« Stai bene? Ti sei fatta male?  » mi chiese lui preoccupato
 « Oh no, non mi sono fatta niente  » 
« Ehm...ti sta sanguinando il ginocchio »  disse, indicando il ginocchio.
Stava proprio sanguinando, e anche tanto, e per giunta si erano pure strappati i jeans.
« Cazzo » disi a bassa voce « Non è niente, non mi fa enmmeno male » mentì. Faceva un male della madona e bruciava.
 «  Sicura? » chiese il ragazzo dispiaciuto per l'accaduto 
Annui cercando di essere il più convincibile possibile.
«  Comunque io sono Ashton »  si presentò, porgendomi la mano
 «  Io sono.. in tremendo ritardo » urlai, guardando l'orologio sbalordita. «  Scusami devo scappare ci si vede » cominciai a correre a velocità supersonica.
Le 07:45. Perchè cazzo il tempo passava così velocemente?
Rischiavo di arrivare tardi a scuola.

Ciao a tutti c:
Ed eccomi con la mia prima FF.
Non potete immagina la fatica per scriverla.
Spero che vi piaccia perchè mi sono impegnata molto.
Continuerò se mi cagherete il capitolo c:
Baci baci -Irwinslaugh
  
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