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Autore: BluButterfly90    08/07/2013    2 recensioni
"Io voglio ballare con te, non è difficile da capire"
"Tu non hai mai voluto fare niente con me"
Il ballo della scuola si stava rivelando la serata più brutta della sua vita, ma Amanda ancora non sapeva che tutto sarebbe presto cambiato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Posso avere questo ballo?"
"Odi ballare"
"Non è vero"
"Invece sì, perchè dici il contrario?"
"Io voglio ballare con te, non è difficile da capire"
"Tu non hai mai voluto fare niente con me"
"Sono sempre stato un completo idiota"
"E continui ad esserlo"
"Amanda.."
"Amanda un corno Josh. Io ero innamorata di te, lo sono sempre stata. Avrei fatto di tutto per te, e lo farei anche adesso. Ti sono sempre rimasta accanto, quando nessuno lo faceva, perchè volvo farlo per il semplice piacere di stare con te. E' quattro anni che ti amo di nascosto, che ti guardo amare le altre e non considerarmi nemmeno di striscio. Ma lo capisco, se non sono il tuo tipo è normale che non mi calcoli. Ma adesso non venire da me, con quel tuo fottutissimo sorriso che mi ferma il cuore ogni volta, a chiedermi se mi va di ballare. Perchè ho sofferto abbastanza per te, anzi per la mia incapacità di dimenticarti e andare avanti, quindi ti prego smettila."
"Amanda.."
"Vedo che non capisci. Addio Josh"
Amanda si alzò velocemente dalla sedia, lo guardò per l'ultima volta negli occhi e poi con passo deciso uscì da quella sala, dove tutto stava diventando troppo difficile da digerire. 
Camminava spedita, come se ci fosse qualcuno dietro che la stesse seguendo, cercando di allontanarsi il più in fretta possibile. Da quella scuola. Da quei ricordi. Da lui.
Malediceva se stessa per quella debolezza, quella mancanza di forza che non le permetteva di dimenticarlo. Ma ci aveva provato. Giorno dopo giorno aveta tentato di reprimere quel sentimento. Di scacciare quel sorriso dai suoi pensieri. Di controllare i battiti del suo cuore quando lo vedeva. E invece di dimenticarlo si rendeva conto che se ne innamorava sempre di più. 
E così aveva rinunciato del tutto, cercando di sopravvivere come meglio poteva. 
Dopo dieci minuti, e la milza che iniziava a farle male, si sedette su una panchina cercando di rimettere ordine tra i suoi pensieri e di riprendere fiato. Continuava a chiedersi perchè le avesse chiesto di ballare, lui che odiava così tanto farlo.
"Sai che le belle ragazze non dovrebbero andare in giro di notte, soprattutto tutte sole?"
"Sai che ho dello spray al peperoncino proprio nella borsetta e ci metto cinque secondi a tirarlo fuori?" disse Amanda con voce ferma, stringendo la mano sulla bomboletta che aveva nella borsa. Lo portava sempre con se, sapeva che ormai non ci si poteva fidare di nessuno. 
Sentìì dei passi leggeri fare il giro della panchina e vide un ragazzo sedersi al suo fianco. Non c'era molta luce, solo quella fioca del lampione a pochi passi da loro, quindi non riuscì a distinguere  i tratti del suo viso, e la cosa la incuteva leggermente. Non vedere il viso di una persona per lei voleva dire non conoscere la persona stessa. 
"Tranquilla non sono un maniaco. Ti ho solo vista andare via dal ballo e ho pensato che fosse meglio non farti andare via da sola"
"Ah.. e se stessi mentendo?"
"Tieni". Il ragazzo misterioso le porse una specie di cartellino che Amanda, dopo cinque secondi giusti riconobbe. Era il tesserino di riconoscimento della sua scuola, quindi lui l'aveva davvero vista andare via dal ballo. Lesse il nome sul tesserino, ma facendo mente locale si rese conto di non conoscere quel ragazzo.
"Ian Kellerman?"
"C'est moi" rispose divertito Ian riprendo il tesserino che Amanda gli stava porgendo.
"Sei nuovo?"
"Amanda io e te abbiamo frequentato le stesse scuole dall'asilo"
Amanda si voltò a guardarlo cercando di ricordarsi di lui, ma nella sua mente c'era come un vuoto totale. Ma almeno adesso riusciva a vedere il suo volto, e un senso di tranquillità si impadronì di lei, riuscendo persino a farle dimenticare il motivo per cui era scappata via dal ballo. 
"Ah.."
"Non abbiamo mai parlato se la cosa ti può far stare più tranquilla. Amicizie diverse" le disse Ian continuando a sorridere dolcemente. 
"Sì in effetti. Era preoccupante non ricordarsi di te se abbiamo sempre fatto le scuole insieme"
"Stai bene Amanda?"
"Eh? Certo, perchè me lo chiedi?"
"Perchè dal modo in cui sei scappata e dalla sbavatura del tuo mascara non si direbbe".
Amanda rimase spiazzata da quella frase. Lei che non rimaneva mai senza parole in quel momento non sapeva cosa dire. 
"Io.."
"Non devi dire niente. L'amore toglie sempre le parole. Soprattutto se è un amore non corrisposto"
"Eh già. Come hai fatto a.."
"Capirlo?"
Amanda annui domandandosi come quello conosciuto avesse capito cosa la stesse turbando in quel modo. 
"Il tuo sguardo. Stai soffrendo, si vede lontano chilometri"
"Ah"
"E poi perchè so cosa si prova ad amare qualcuno e non essere ricambiato"
"Davvero?"
"Sì. Lei è così inavvicinabile, come una statua di ghiaccio che avvicina solo coloro che ama. Lei ha uno sguardo che può paralizzarti talmente è bello e nasconde un'anima fragile, ma allo stesso tempo forte. Lei non è perfetta, basta guardare la voglia che ha sualla mano che cerca sempre di nascondere a tutti, oppure i suoi molteplici tic nervosi. Ma per me lei è perfetta esattamente così come è. E la amo. Amo il suo modo di essere, il suo accento cadente del sud, i suoi occhi verdi e le sue labbra sottili. Amo il suo sorriso e il modo in cui gioca con i suoi capelli rossi. Amo ogni singolo particolare di lei, eppure non si è mai accorta di me. Forse perchè era sempre impegnata ad amare persone che non la capivano davvero, che l'hanno sempre usata. Eppure non ho mai smesso di sperare che un giorno mi dicesse anche solo "ciao"" le raccontò Ian con la voce velata di tristezza, ma con un filo di speranza che si sentiva comunque. Amanda teneva lo sguardo basso, senza sapere cosa poter dire. 
"Dai ti riaccompagno a casa" disse Ian alzandosi e porgendole la mano.
Amanda strinse quella mano, così calda e confortevole, e alzando lo sguardo sì incantò a guardare i suoi occhi, così intensi ed espressivi. 
"Perchè non mi hai mai detto nulla?"
"Cosa sarebbe cambiato?"
"Tutto. Forse adesso saremmo insieme a quel ballo"
"Possiamo sempre tornarci"
"Sai che non ho la mente e il cuore libero in questo momento?"
"Mi ha mai fermato questo dall'amarti?"
"No"
"Non incomincierà nemmeno adesso"
Le sorrise dolcemente e si incamminarono verso la scuola. Tenendosi per mano, completando un'insieme che da troppo tempo era diviso. 
 
 
Saaaaaalve. Sì, due shot in meno di un'ora. Sinceramente, queste sono tutte cose che ho scritto nel tempo, ma non avevo mai pensato di pubblicare. Che dire, godetevi la mini storia e come sempre, se avete critiche costruttive, negative, positive, qualsiasi, lasciatemi una recensione, sarebbe bellissimo. 
Baci baci, 
B.
  
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