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Autore: akidu    21/01/2008    11 recensioni
Salve!! Sono akidu e mi presento con la mia prima FF…! dragonball e hunter hunter sono i miei anime preferiti.. quindi cosa succederebbe se una giovane sayan ignara delle sue fantastiche origini venisse catapultata nel mitico mondo degli hunter!!?? ps. erika la webmistress ha acconsentito che io non spostassi la mia FF nelle crossover perchè i pochi elementi di dragonball presenti sono di mia invenzione ... ok vi prego anche se la presentazione lascia un po' desiderare ... abbiate pietà! leggete e recensite!
Genere: Malinconico, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La storia inizia con un esplosione nello spazio che risulta essere apparentemente insignificante se proporzionata alle gigantesche dimensioni dell’universo.
Milioni di forme di vita vennero cosi spazzate via in un solo secondo, ma pare che qualcuno fosse riuscito disperatamente a mettersi in salvo.. si trattava di una piccola navicella con a bordo un neonato, o meglio dire una neonata, che ignorando completamente la situazione a cui era miracolosamente scampata , stava beatamente dormendo come se niente fosse; questa viaggiava ad altissima velocità con una meta ben precisa: la Terra.
13 ANNI DOPO.
Vivevano in una piccola capanna sperduta tra le montagne del kensej una ragazzina di 14 anni e sua madre. Quest’ultima purtroppo non godeva di ottima salute, soffriva infatti di una rara malattia genetica che spesso la costringeva a rimanere a letto tutto il giorno, non permettendole di andare a lavorare le terra nel suo piccolo orticello. Kyra, così si chiamava la ragazza , invece dava prova di avere una forza smisurata per la sua età, e sapeva usare tecniche impossibili per qualsiasi essere umano. Aveva un carattere diffidente e staccato da qualsiasi cosa non conoscesse a fondo aveva bellissimi capelli corti che le arrivavano alle spalle, occhi neri come la notte di media statura e una corporatura troppo esile per la sua immane forza fisica, ma ciò che la rendeva “diversa” era una lunga coda di pelo marrone che teneva sempre attorcigliata alla vita, e pareva essere uno dei suoi punti deboli. Indossava sempre una maglietta bianca abbinata ad un paio di pantaloncini neri molto corti; Lei passava giornate intere ad allenarsi per incrementare il suo..: potere.. si sua madre lo definiva proprio così, quando la vedeva allenarsi incessantemente..” tu hai questo potere che nessun’altro ha ma è anche la tua debolezza e il tuo limite, ma è la tua natura, tu sei nata per combattere e nient’altro …”. Suo padre, che prima della morte viveva con loro, le aveva infatti insegnato a combattere molto bene, e doveva ammettere, che lei era dotata di una certa predisposizione naturale che la rendeva in un certo senso “adatta” alla lotta. Una mattina kyra fu svegliata da acuti gemiti di dolore, che provenivano dalla stanza della madre, la quale chiamò subito a se la figlia per dirle finalmente quella verità che le aveva negato ormai per troppo tempo …
kyra, avvicinati … credo che sia arrivato il momento di dirti finalmente la verità …”
“Verità,? Verità su cosa? Cosa ti succede??”
“ho paura che non ti rivedrò più … capisci cosa voglio dire vero?”
“no non puoi andartene anche tu!! Ti prego non mi abbandonare, come ha fatto papà!! Non lo fare farò qualsiasi cosa!” continuava a ripetere kyra disperata, lei infatti, era l’unica persona che conosceva e a cui teneva, e se fosse morta la sua vita non avrebbe più avuto senso … tutto ciò che le rimaneva sarebbe stato il suo potere, e la verità che stava per raccontarle …
“adesso kyra ti chiedo per favore, di non interrompermi ma di starmi a sentire” lei annuì e alzo leggermente il capo mostrandosi piangente e vinta dal dolore per la prima volta, dopo la tragica morte del padre.
“devi sapere che tanti anni fa io e tuo padre eravamo giovani e appena sposati, ma non del tutto felici poiché un giorno scoprii mio malgrado di essere sterile e quindi di non avere la possibilità di concepire figli. Era una splendida serata, e più precisamente si trattava del la notte di san Lorenzo ad agosto, ti ho raccontato cosa succede a san Lorenzo vero?”
“si è la notte quando si vedono le stelle cadenti, vero!” chiese lei timidamente con ancora gli occhi lucidi. “proprio così tesoro.. e in queste occasioni si è soliti ad esprimere un desiderio …, quella notte io espressi il desiderio di poter avere un bambino, e subito dopo, tuo padre ed io sentimmo una tremenda esplosione provenire dai piedi della collina dove ci eravamo sistemati per goderci al meglio lo spettacolo,entrambi, preoccupati che qualcuno potesse essersi fatto male, decidemmo di scendere per prestare soccorso, ma anche spinti da una certa curiosità. Posso dire che fummo così rapidi, che nel giro di 5 minuti eravamo già là nei pressi dell’esplosione. Dalla terra si alzava tantissimo fumo che ci impediva di vedere chiaramente cosa fosse successo , ma ciò che vidi quel giorno non lo dimenticherò mai: … avevamo davanti ai nostri occhi un enorme cratere con nel fondo una piccola capsula bianca e rotonda , noi osservammo un po’ impauriti quella “cosa” che lentamente si apriva,permettendoci di vedere cosa conteneva ….’ma è solo un bambino!’ esclamai a tuo padre quando riuscii a scorgerne il contenuto ‘cara è venuto dal cielo!!’ mi disse lui con gli occhi che brillavano ‘dio ha ascoltato il tuo desiderio tesoro!!’ allora scendemmo pian piano e raggiungemmo l’astronave ‘è una femmina!’ disse tuo padre con ormai le lacrime agli occhi per la felicità ‘hai ragione!, ma qui cosa c’è!?’ io la presi in braccio e mi accorsi che dal fondo schiena spuntava una piccola coda ormai avrai capito tesoro, quella bambina, venuta dalle stelle, chissà per quale motivo, sei TU.
“io non …. Io non posso credere ad una cosa simile!! Mi stai dicendo che non sono veramente tua figlia, ma sono una ….. una ‘non terrestre’!!??”
“mi dispiace, ma era giusto che lo sapessi, dopo quella notte io e tuo padre decidemmo di allevarti come se tu fossi nostra figlia, papà costruì una capanna e nascose la navicella nella foresta e io decisi che sarebbe stato meglio nasconderti.. puoi vederla se vuoi? La navicella, intendo.”
Kyra teneva lo sguardo basso, non aveva mai provato sensazioni simili … sensazioni che ti fanno sentire diversa, vuota, spenta tremendamente stanca e pesante … tutto ciò a cui pensava era semplicemente il vuoto, il nulla più totale, si sentiva persa, aveva voglia di urlare, di scappare via, … aveva voglia di distruzione. Voleva uscire di casa e distruggere tutto gli alberi, la sua casa, la collina dove si era tanto allenata fino a quel giorno. Voleva andare via, fuggire da quel posto, così piccolo da darle una spiacevole sensazione di oppressione. La madre si sentiva in colpa di aver aspettato così a lungo di spiegarle la verità. Si sentiva una codarda, non gliene aveva mai parlato perché pensava che avrebbe reagito andandosene e non tornando più, ma ad un certo punto si fece coraggio e prese di nuovo la parola, “kyra mi dispiace, mi disp ...” doveva finire la frase quando la ragazza si alzò bruscamente in piedi per poi piegarsi in due da un’ acuto dolore alla testa che la stava divorando, cominciò improvvisamente ad urlare, e a barcollare da una parte all’altra della stanza, sempre con la testa tra le mani, finché non spalancò la finestra e sollevandosi in aria(non era la prima volta che usava la tecnica del volo) e volò sempre più velocemente più in alto che poteva verso l’atmosfera per scatenarsi tutto d’un tratto in una forte esplosione abbagliante... Aveva perso il controllo, e questo lei lo sapeva bene, ma non era la prima volta che le succedeva una cosa simile. Quando cominciava a provare molte emozioni intense cariche di rabbia, verso il mondo e verso di lei, tutte insieme, smarriva completamente se stessa e per sfogarsi pareva che questa strana esplosione di luce fosse l’unica alternativa.
  
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