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Autore: Michywinchester    08/07/2013    4 recensioni
Tutti noi abbiamo supposto cosa stesse pensando Jo mentre medicava la spalla di Dean nella 2x14.
Rivelare i sentimenti non è molto semplice, soprattutto se la persona di cui si è innamorati è un cacciatore ed ha un fratello minore a cui badare; specialmente quando quest'ultimo si mette nei guai.
Jo ha un'occasione per aprire il suo cuore a Dean, riuscirà a tirare fuori tutto il suo coraggio?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Winchester, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Un'occasione perfetta


 

Avevo quasi finito di medicare la spalla di Dean, il quale era seduto davanti a me sul bancone, quando lui gemette dal dolore. Io lo sgridai come una mamma ammonisce il proprio figlio:

“ Non fare il bambino...” commentai, continuando a cucire il taglio sulla spalla ignorando le continue lamentele del paziente che per attutire la sofferenza cominciò a bere da una bottiglia di vodka. 'Per fortuna che la ferita non è molto profonda' pensai piuttosto sollevata. Dean si guardò la ferita e, inacidito dal dolore che gli procurava il taglio, commentò:

“ Sei un macellaio...”

Aggrottai un po' le sopracciglia e borbottai un ‘ grazie’ ironico.

‘In fondo io non sono la sua infermiera personale e invece di criticarmi poteva anche medicarsela da solo’, pensai offesa ma tutto sommato ero stata io ad offrirmi per suturargli la ferita e stavo facendo il meglio che potevo.

Nonostante tutto non detti peso alla critica, questo momento per me era più unico che raro, un'occasione che non potevo assolutamente perdere.

Precedentemente non eravamo mai stati da soli, quando eravamo alla Roadhouse perché quasi sempre c'era stata mia madre, Sam o Ash e non avevamo mai avuto l’opportunità di restare insieme.

Dopo aver terminato il mio capolavoro di sutura con ago e filo, presi un batuffolo di cotone, imbevuto di alcool, e glielo misi delicatamente sul taglio ormai rimarginato. Lui se lo premette sulla spalla stringendo i denti per non urlare dal dolore. In quel piccolo gesto solo io mi accorsi che la sua mano aveva sfiorato la mia e da quel minimo tocco cominciai a sentire le ‘farfalle nello stomaco’ e sentii avvampare le guance.

‘Stupida, è il momento buono per dirglielo’ sentii questa vocina rimbombare da un luogo più basso e profondo del mio essere: il cuore.

Purtroppo il mio cervello non era nelle condizioni adatte per darmi i giusti comandi del movimento; infatti avevo anche quasi dimenticato come si respirasse. Nonostante questo ero decisa e confessargli il mio amore ma era il coraggio che mi mancava.

Intanto Dean si era già alzato e guardandomi proferì:

“Grazie, Jo”

Quando pronunciava il mio nome non ero mai nelle mie piene facoltà mentali, perciò rivelargli i miei sentimenti diventava sempre più difficile.

Risposi solamente: “Figurati” guardandomi i piedi imbarazzata, indecisa sul da farsi. Quando il ragazzo si stava ormai allontanando, lo chiamai:

“Dean…”

Quest’ultimo si voltò ma il mio coraggio diminuì non appena lui inchiodò i suoi occhi nei miei e non riuscii a rivelargli quel profondo sentimento che avevo celato per così tanto tempo.

Presi dal tavolo alcune pastiglie e senza tanti complimenti gliele porsi:

“Tieni, ti aiuterà a sopportare il dolore…” esclamai, mordendomi il labbro inferiore per l’ irritazione di non riuscire a dirgli la verità.

'Stupida, di cosa hai paura? Di essere respinta? O di essere sua solo per una notte e non per una vita intera? Di sicuro lui ha i suoi casini a cui pensare, suo fratello è stato posseduto e mi ha quasi uccisa, e anche a causa del suo lavoro maledetto non potrà di certo permettersi una relazione fissa… Soprattutto con una cretina e codarda come me' pensai, sapevo che tra non molto avrei ceduto alle lacrime, impazienti di sgorgare sul mio viso.

Dean mi guardò come se avesse capito le mie vere intenzioni ma era un’occhiata che non riuscivo ad interpretare con precisione, quindi lasciai perdere e rinunciai a rimuginarci troppo sopra per non farmi troppe illusioni.

Prese il medicinale e prima di darmi le spalle esclamò:

“Grazie… ti chiamerò” avviandosi verso l’uscita.

“Non lo farai…” sussurrai triste e rassegnata.

I miei occhi erano lucidi e presto si sarebbero bagnati di calde lacrime che poi sarebbero scese sulle mie guance, non più rosse di gioia come prima. Sul mio viso erano dipinti una serie di sentimenti: vergogna, tristezza, delusione e frustrazione.

Mi sedetti sullo sgabello vicino al bancone e finii in pochi sorsi quello che Dean aveva lasciato sul fondo della bottiglia.

'Avrò altre occasioni… La speranza è l’ ultima a morire'

Mi consolai, asciugandomi con la manica della giacca le prime lacrime che rigavano le mie gote prive di felicità.

  
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