…TI
PENSO…
“ sono a
casa”
Da quanto non
sento più questo suono?
Giorni, forse
settimane.
In questo momento,
mentre i miei pensieri volano a te,
tu sei là,
a combattere
contro chi sa quale nemico,
lontana 500
anni dalla tua famiglia,
dalla tua vita.
Tra quanto
tutto tornerà come prima?
Quanto dovrò
aspettare prima di rivederti prendere la tua normale routine?
Quando
uscirai da quel pozzo per non rientrarvi più?
Questa è la
tua vita, mia piccola e dolce Kagome, e io accetto
queste tue
scelte con un sorriso.
Forse
d’orgoglio,
forse di
circostanza.
Tu non sai
quanto odio questa maledetta storia!
Quel pozzo
vorrei che sparisse!
Soprattutto
perché…
Me ne sono
accorta, cosa credi?
Ogni volta
che torni hai un frammento in meno di gioia negli occhi.
Quella gioia
che da bambina ti rendeva unica e speciale.
Oltre quel
pozzo,
oltre il
tempo e lo spazio…
cosa ti fa
soffrire?
Da quando hai
iniziato tutti questi viaggi,
la tua felicità
si sta sgretolando lentamente,
straziando
quel cuore un tempo tanto puro.
Dov’è finita
la giovane ragazza solare,
piena di
vita,
sempre
allegra
e convinta
che incontrerà l’uomo della sua vita girando
l’angolo?
Perché non
riesco più a scorgere quel dolce principio di sana
Vitalità che
una volta era
Parte costante
di te?
Stai
crescendo,
stai
diventando una donna,
e con la vita
che ti scorre nelle vene impari le difficoltà della
vita.
Mi rammarico,
perché cresci
senza di me,
senza il mio
sostegno.
Sono tua
madre, Kagome,
e vorrei
esserti vicina.
Vorrei essere
li,
affianco a
te,
al tuo cuore
sofferente,
alla tua
anima che temi non sia tua.
Kagome, ma
perché non lo capisci?
Tu sei tu,
non sei
nessun’altro.
Non sei la
reincarnazione di niente,
la brutta
copia di qualcuno che è stato.
Bambina mia,
smettila di soffrire.
Tu sei tu,
perché non lo
riesci ad accettare?
Pensa,
rifletti,
usa quella
testa sveglia a cui tutti vogliamo bene.
chi potrebbe
darci la gioia che tu dai?
Chi potrebbe
farci sempre ridere con le sue storie?
Chi soffre
come soffri tu?
Chi ama in
quel tuo dolcissimo modo?
Dimmelo,
kagome…
Chi, se non
tu?
Sei convinta
che chiunque pensi a te,
vedi l’altra.
Ma non è
vero.
Non passa
giorno,
piccola mia,
non passa
secondo
che non penso
a te.
A te e a
nessun’altro.
A
nessun’altra donna morta,
a nessun
amore passato di Inuyasha,
a nessun
fantoccio di terra e ossa, ancora su questa terra per il capriccio di una donna
con smanie di potere.
No, kagome,
io tutta la
mia vita la passo a pensare a te.
A te e al tuo
sorriso puro,
a te e al tuo
amore sconfinato,
a te che solo
con la tua presenza porti gioia nel nostro piccolo mondo.
Si,
io penso a
te.
Alla piccola
creatura che io stessa ho generato,
quella
bambina di cui non smetterò mai di essere orgogliosa,
a quel
cucciolo già cresciuto.
Soffri come
non hai mai sofferto,
eppure non
vuoi mollare.
Vuoi
continuare ad andare dall’altra parte,
anche sapendo
che ti basterebbe un solo gesto e tutto finirebbe.
Sorrido
triste,
pensando che
sei sempre stata una ragazza orgogliosa,
sempre dovuta
a rimettere a posto i tuoi errori.
Ti ho
insegnato bene,
e stai
diventando in gamba.
Ma è troppo
la devozione con cui vuoi superare questa faccenda.
Piccola bimba
testarda.
O forse no.
Forse non è
solo testardaggine,
forse nemmeno
orgoglio.
Ma allora
cos’è?
… amore?
Già,
ci posso
girare intorno finchè voglio,
ma,
in fondo al
mio cuore,
so che lo fai
per amore.
Il nostro non
ti basta più.
Hai scoperto
quell’amore diverso,
cosi bello,
che ti fa
battere il cuore a tre mila,
che ti fa
tremare le gambe,
che ti fa
arrossire per uno sguardo.
Non sono
gelosa,
perché so
cosa vuol dire amare.
Solo, vorrei
che capissi,
che tornassi.
Passo davanti
alla tua camera
e piango i
giorni in cui tu eri sempre in quella stanza.
Piango le tue
risate,
piango i tuoi
battibecchi con Sota,
piango il tuo
impegno a scuola.
Ti rivoglio
qui.
Perché i tuoi
amici dall’altra parte del pozzo possono avere tutto di te?
Perché dai
tutto a loro,
privando noi
del sole che illumina i nostri giorni?
Sono egoista,
lo so,
ma lo sei pure
tu.
Perché sei
lontana,
perché ci fai
vivere sempre nel dubbio che ti sia capitato qualcosa.
Perché stai
lasciando tuo nonno senza una nipote,
perché Sota
non ha più una sorella.
Ma
soprattutto perché mi stai togliendo la gioia di avere una figlia.
Non mi pento
di averti lasciata andare.
Mi pento solo
di permettere che il mio angelo soffra,
che gli
vengano tolte le ali della felicità,
senza più la
possibilità di tornare a volare verso il cielo.
Mi asciugo
l’ultima lacrima,
pensando che
tu non vuoi che io pianga.
Tu vuoi solo
la nostra felicità,
e lo so bene.
Solo che
nella tua ingenuità non capisci che sei tu il nostro bene.
Alzo lo
sguardo e guardo quelle nuvole candide che ti piacciono tanto.
E adesso
sorrido,
ricordando tutte le ore passate sdraiate
sull’erba,
mentre Sota
giocava a calcio,
con Bujo
addormentato sul tuo ventre,
a giocare a
inventare ciò che le nuvole potrebbero essere.
Ricordi?
Ricordi quando
quel nuvolone candido mi era sembrato un orco,
mentre tu ci
avevi visto un angelo?
Un angelo che
si è allontanato veloce,
che ha preso
la strada azzurra del cielo.
Proprio come
te.
Torna presto,
bambina mia,
noi saremo
sempre qui ad aspettarti.
Ad aspettare
il tuo sorriso,
le tue
storie.
A vedere come
sei cresciuta,
come sei
cambiata.
Noi siamo
sempre qui,
kagome,
senza tante
storie come te,
ma con tutto
il nostro amore,
con tutta la
voglia che abbiamo di vederti.
Ti voglio
bene,
bambina mia,
angelo dei
miei giorni.
°°§°°
Ciaoooo!!!
Ecco una mia nuova creazione! Tanto x cambiare (-.-‘’)
non mi sento sicura del finale… solo che non sapevo come finirla!! T.T sorry…
cmq questo è solo il primo chappy, infatti sono ( sarebbero…) tante piccole
auto-conclusive con i pensieri di tutti… dico sarebbero xk se non commentate
non continuo >.< ( voi: k nessuno commenti!!!!!!!) cattiviii!! Vabbè, cmq
commentate e datemi tanti consigli!!! Oki? Bacioni, keiko!