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Autore: Namikaze    09/07/2013    0 recensioni
Una società impoverita sempre più, da un controllo mentale che si arricchiva sempre più, spolpandoci fino all'osso.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il controllo mentale. -Dai Angelo, ascoltala!- -Non ci penso neanche!- -Ma è la più visualizzata al mondo, non puoi dire di non averla ascoltata neanche una volta! Tutti dicono che è bella, tutti hanno rivalutato le loro idee una volta ascoltata, compresi quelli più scettici! Metallari, rockettari, tutti si sono ricreduti!- -Non mi interessa, non l'ascolterò mai!- Detto questo me ne andai, voltandomi e mostrandogli il mio zaino sulle spalle. La musica..cosa può essere la musica se non la nostra più cara amica? Colei, che ci fa compagnia sempre, che ci sostiene quando siamo giù di morale, che ci da la carica nei momenti più importanti, che non ci tradirebbe mai. Il nostro cavallo di battaglia, ma anche il nostro punto debole. -Pff..che coglione!- Dissero i miei compagni, mentre sghignaazzavano alle mie spalle, mentre si prendevano gioco di me, ignari che io riuscissi ancora a sentirli nonostante me ne stessi andando, o forse, il loro scopo era solo quello di provocarmi. -La canzone più ascoltata..ha battuto i record di ascolti in 1 settimana..- Dicevano.. "Chissene fotte.." Pensai tra me e me. "Ho ben altro a cui pensare.." Tornai a casa, mi liberai del peso dello zaino, posai il cappotto e salutai mia madre, che come al solito, era alle prese con i fornelli. -Ciao mà..!- Dissi, andandole vicino per darle un bacio sulla guancia, cosa non molto usata ai giorni nostri, ma, i miei genitori tenevano molto a questo tipo d'educazione. -Oh, ciao, com'è andata a scuola?- Disse lei, sorridendomi. -Tutto bene, come al solito..- le risposi, prima di andarmene in stanza. "Ne approfitto per collegarmi un po' su facebook..." Pensai, visto che in tavola non era ancora pronto. Loggai, e notai subito che la mia bacheca era piena zeppa di link riguardanti quella canzone, sempre e solo quella canzone. "Il tormentone del momento" Mi ripetevo. Decisi di sloggare, non volevo ascoltarla, ormai era diventato un capriccio. Ultimamente, mi ero appassionato di teorie del complotto, sapete? Quelle, sui controlli mentali fatti da istituzioni che agiscono nell'ombra, cose di questo genere insomma. Alcuni ritenevano fosse una fesseria, altri, credevano fossero vere, sta di fatto, che già da tempo molti di noi, si accorsero del manipolamento mentale da parte dei media, che continuavano ad offuscare la nostra mente, con futili programmi e futili notizie, dandoci una visione distorta della realtà, facendoci perdere ogni tipo di pensiero, riducendoci a delle vere e proprie macchine da controllare. Nessuno sa, chi ci sia dietro tutto questo, sta di fatto, che di lì a poco, lo scenario cambiò, in un modo cosi lento e silenzioso, che nessuno se ne accorse, nessuno ci faceva caso, pensavano fosse normale, la vita per loro, proseguiva come tutti gli altri giorni, niente era cambiato, o almeno cosi pensavano.. I miei compagni a scuola, iniziavano a pensare in modo diverso, tutti uguali, nel breve arco di pochi anni, non esistevano più generi musicali, vennero tutti travolti dall'onda di quella canzone, che li estinse. La cosa che era cambiata, era il loro modo di pensare, il loro modo di percepire la realtà ed i problemi che ci circondano. Erano diventati dei burattini, tutti plasmati, tutti uguali e alla base di questo vortice, c'era quella canzone. Tutti seguivano la moda, iniziando a vestirsi allo stesso modo, una moda che venne trasmessa da quella canzone, tutti continuavano a cantarla, tutti iniziavano ad adularne l'autore come fosse il loro Dio, tutti iniziavano a sostituire i propri valori con le donne, i soldi, tematiche indiscusse di quella canzone. Altro che tormentone del momento, quello, diventò il tormentone di una vita.. che mossa subdola. Ma a nessuno sembrava importare, nessuno ci faceva caso, erano troppo impegnati a farsi soggiogare, ignorando tutto ciò che li circondava. Di lì a poco, finimmo di vivere, iniziammo a vegetare, chiusi nella nostra routine quotidiana, senza pensare, senza sognare, traditi dalla nostra migliore amica, la musica. Ma forse, me ne accorsi anche io troppo tardi, perchè già nel presente di tempo fa, io, noi, smettemmo di vivere, diventando delle macchine. Il Tutto si diffuse a macchia d'olio, in maniera talmente subdola, causando un vero e proprio genocidio di massa, un genocidio non paragonabile a quelli del passato, perchè questo, aveva ammazzato i nostri cervelli, le nostre mentalità, le nostre individualità, omologandoci ad una massa vuota, senz'anima.
  
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