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Autore: Emera96    09/07/2013    7 recensioni
Questa OS è un dialogo, tra una coppia costretta a vivere lontana.
Una coppia disastrata. Un momento in cui un abbraccio o un bacio avrebbe fatto la differenza.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Vivevano d'istanti, poi qualcuno rubò l'apostrofo.


"Ehi."
"..."
"Ti ho appena salutato, non ci senti?"
"Stai perdendo il tuo tempo, vattene via."
"Ho tutto il tempo del mondo."
"Ben per te."
"Perchè piangi?"
"Non sto piangendo."
"A me non sembra."
"E' una reazione allergica, la mia."
"A che cosa?"
"Alle persone."
"No, com'è possibile?"
"E' possibilissimo. E vuoi sapere quando lo diventa? Quando le persone che fino a pochi giorni prima scherzavano con te, tutto a un tratto ti trattano con freddezza. E' quando queste persone aprono la bocca solo per per sputare sentenze su quanto tu sia cambiata, mentre io mi sento esattamente come prima.
Sviluppi una reazione allergica verso quelle persone, ed esse all'improvviso diventano volti insignificanti e anonimi.
E sai qual è il problema peggiore?"
"Quale?"
"Non esiste nessuna cura."
"Non posso crederci."
"E' così. Per quanto sembri improbabile, nessuno può aiutarmi."
"E se ti abbraccio?"
"Ma non puoi. Non sei accanto a me."
"Prendo un treno, o un aereo, o magari inizio a correre."
"Non riempirmi la testa di illusioni."
"Sono stufo di questa storia. Sono stufo di rimanere seduto in attesa di un cambiamento che non posso favorire. Sono stufo dei litigi e della reciproca indifferenza, come se non ci volessimo rendere conto che sta andando tutto a puttane. Basta! Non voglio raccogliere i tuoi pezzi. Io ti rivoglio tutta intera."
"Ma non puoi pretendere di aggiustarmi. Non sono un giocattolo."
"Non voglio cambiarti, nè migliorarti."
"Allora proprio non capisco."
"Io sono qui perchè voglio riassemblare i pezzi e riformarti come se tu fossi un puzzle da un milione di pezzi: mi siederei ad un tavolo e cercherei di creare di nuovo la te stessa piena di difetti."
"E perchè vorresti metterci anche i difetti, in quel puzzle?"
Perchè di un sorriso perfetto non saprei che farmene."
"Ah. Non ci avevo mai pensato."
"Dovresti farlo, perchè non sai che persona bellissima ti perdi."
"Grazie."
"E adesso? Cosa cambierà?"
"Non lo posso sapere. Scusami."
"Non fa niente."
"E' una cazzata, io lo so benissimo. Ma..."
"Ma?"
"Ma ho troppa paura per ammetterlo."
"Cerca di pensare che lo stai dicendo ad uno sconosciuto."
"Ma tu non lo sei!"
"Provaci. Chiudi gli occhi."
"Okay. Credo che sarà difficile, che sparirò per un po', e che magari capirò cosa devo fare solo quando toccherò davvero il fondo. Credo che, un giorno, mi sveglierò con qualcosa di diverso, un qualcosa che mi porterà a toccarmi i polsi, ad accantonare i mille braccialetti e la voglia di nascondermi. Vorrò ricominciare e reinventarmi come se fossi un computer, per poi capire che non serve farlo, perchè di me non voglio cambiare più niente."
"E' straordinario."
"Veramente non ho ancora finito."
"Ah, allora continua."
"Poi prenderò un treno, o due, o tre. E con le lacrime che mi sfocano tutto, ti verrò a cercare per davvero."
"Per fare cosa?"
"Per dirti: - Grazie per essere stato la mia cura. - "
   
 
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