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Autore: Aleberyl 90    22/01/2008    10 recensioni
I compiti in classe...che seccatura! Soprattutto se la tua preparazione in materia equivale a quella di un cucchiano da caffè!
Ma chissà...se si riuscisse a trovare qualcuno che ti aiuti nel tortuoso percorso dell'inglese lo studio potrebbe anche essere più divertente!
...sempre che non si venga fraintesi in qualche modo...
La mia prima ff su Ranma! Spero di avervi incuriosito...un bacio! ^__^
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ranma fissò il foglio bianco con astio.

Si ritrovò quasi a progettare di minacciarlo con un paio di forbici ben affilate, sollecitandolo a secernere come d’incanto sotto il suo sguardo le risposte di cui aveva bisogno: non avrebbe di certo fatto un lavoro peggiore di quello che avrebbe fatto lui.

Si picchiettò la testa con un pugno; non era il momento di pensare a quelle sciocchezze!
Si rigirò la matita tra le mani e aggrottò la fronte, cercando di decifrare il primo punto del questionario.

I suoi occhi cozzarono quasi immediatamente con una struttura grammaticale che non conosceva. Da quando la professoressa Hinako era andata così avanti con il programma?

Nemmeno il vocabolario o una rapida sfogliata al libro di testo riuscirono ad illuminarlo su quella tipologia; era necessario un approfondimento maggiore da parte sua, ma in quel momento non aveva proprio il tempo materiale per dedicarsi a quella faccenda.

Come diavolo era saltato in mente a quella…quella bambina di fissare un compito in classe quella mattina…per quella successiva? Non aveva pensato a quei poveri studenti che, come Ranma, erano rimasti talmente indietro con lo studio da non essere ancora psicologicamente pronti per affrontare quella prova?!

Bè, non che le sue spiegazioni lo aiutassero poi a capire meglio la lingua inglese, comunque; anzi, erano più che altro un seminario accelerato sugli innumerevoli modi per poter disperdere il proprio tempo nell’arco di sole otto ore.

Se i quesiti che avrebbe trovato fossero stati dello stesso tipo di quelli contro cui si stava fronteggiando (e per una volta era lui a trovarsi in svantaggio), dei semplici moduli di esercitazione, allora non aveva proprio speranze di passarlo.

Se solo avesse avuto qualche aiuto…

- Accidenti a lei! – imprecò il ragazzo sbattendo un pugno sul pavimento della sua camera, provocando una piccola spaccatura sul legno marcio.

Scuotendo la testa al pensiero di tutte quelle volte in cui i suoi colpi erano riusciti ad attentare all’incolumità di casa Tendo, incurvò la schiena e si buttò a capofitto sulla piccola scrivania a cui era seduto; poco mancò che ci sbattesse la faccia contro per via della foga eccessiva.

- Non è possibile che non riesca a capire proprio nulla di questa roba! – mormorò stizzito tirandosi su le maniche come se stesse per scendere a combattere in un’arena romana; – dunque, leggiamo con calma le altre domande e… -

Fece scorrere gli occhi sul secondo punto del questionario e prese a studiarlo ad alta voce.

- If you had – ehm - a one million of yen, would…you…’

- …a quel punto lascerei le redini alla sottoscritta, se fossi in te –

La voce che lo sorprese alle spalle lo fece sobbalzare così violentemente che il libro che stringeva tra le mani volò in aria tanto velocemente da urtare il soffitto.

- Sempre sul chi vive, eh? – riprese la voce (impossibile non riconoscerla) con una fin troppo evidente traccia di sarcasmo.

- Na…Nabiki! – boccheggiò Ranma voltandosi verso di lei, tenendo una mano sul petto ansimante, gli occhi cobalto lampeggianti di ira e spavento. – Ma che cavolo fai?! –

- Stavi studiando? – chiese la ragazza fingendo di non aver sentito, sporgendosi dietro la sua spalla per gettare una rapida occhiata alla scrivania traboccante di libri e fogli sparsi.

- Esattamente – rispose lui austero, gonfiando appena il petto. Non intendeva trattenerla nella sua stanza un minuto di più: quando Nabiki si presentava di fronte a lui con il tipico sorrisetto di chi “la sa lunga” e le sopracciglia malignamente inarcate poteva significare solo una cosa.

- …Compito in vista, eh? –

- Appunto – ribattè lui incrociando le braccia e scuotendo appena il capo. – Entro domattina devo essere pronto ad affrontarlo, quindi… -

Un istante di silenzio.

- Per tutte le risposte dell’esame di domani chiedo solo 1200 y… -

- Non mi interessa! – sbottò il ragazzo prima che lei riuscisse a finire la frase, sbattendo un pugno sulla scrivania.

Non era proprio il momento di impicciarsi in uno dei suoi affari strampalati!
Anche se dovette ammettere che la proposta, nonostante tutto, era molto allettante…

- Ehi, quanta foga, Saotome – commentò lei impassibile, con tutta calma. – Senti, tuo padre ti stava cercando, fino a poco fa –

- Ah sì? – chiese Ranma inclinando la testa da un lato.

- Mi ha chiesto lui stesso di venire a vedere se eri in camera tua – rispose lei con un’alzatina di spalle.

Ranma, invece, sgranò appena gli occhi per la sorpresa: Nabiki…che faceva un favore a qualcuno con quella semplicità? E quasi con disinteresse, poi!

Ma no, non poteva essere diventata così gentile da un giorno all’altro!

Eh no…

Era impossibile...

- …ti sei fatta pagare, non è vero? –

- Ovviamente! – esclamò la ragazza battendo una mano sulla tasca dei pantaloni, dal cui interno gorgheggiò un piacevole tintinnio metallico.

Il ragazzo sospirò forte e fece calare le braccia lungo i fianchi, completamente demoralizzato.

- Dunque, vado a fare la mia parte dell’accordo…dirò al signor Genma che sei qui – Nabiki girò sui tacchi e attraversò l’uscio della stanza fischiettando distrattamente un motivetto.

Ranma, tremando leggermente per l’ira che gli stava montando in corpo, si sedette nuovamente al tavolo e poggiò il viso su una mano.
Accidenti a quello scemo di suo padre…si lasciava abbindolare anche nelle situazioni più scontate…e persino dai suoi familiari!

Bè, si corresse subito lui, non che fossero esplicitamente imparentati con i Tendo, però…

Il suo filo di pensieri si interruppe bruscamente non appena fece vagare distrattamente lo sguardo sul questionario di inglese, immacolato come lo aveva lasciato pochi minuti prima, che troneggiava indisturbato in cima ad una pila di libri rovesciati a casaccio sul piano di legno.

Con una smorfia di orrore ripulì velocemente quella baraonda scaraventando tutto sul pavimento con il braccio e riprese in mano il foglio di carta, scrutandolo con occhi fiammeggianti.

- Vediamo ora…chi la vince! – ruggì con una nota di orgoglio nella voce, ricaricandosi miracolosamente di un nuovo senso di fiducia nelle proprie capacità.

Gli allenamenti quotidiani avevano un forte impatto anche sul rafforzamento delle proprie doti intellettive, dopotutto!

…o almeno…così sperava

NO! Non era il momento di pensare in negativo!

E va bene, non era riuscito a rispondere alla seconda domanda, ma che problema c’era? Bastava passare a quella successiva, avrebbe avuto tempo per riprendere in mano quelle mancanti!

Guidò lo sguardo verso il basso, fino a quando non trovò il punto numero 3.
Stavolta ce l’avrebbe fatta, ne era sicuro!

Si schiarì la voce con due colpetti di tosse, trasse un gran respiro e…

STONK!

Qualcosa di incredibilmente duro lo colpì improvvisamente sulla nuca, facendolo spiaccicare contro la scrivania fino all’altezza del petto, le braccia distese dritte avanti a sé e le dita aperte in una strana posizione.

- AHIO! – sbraitò lui contro il grosso tomo che gli si era chiuso contro la faccia. Con uno scatto fulmineo poggiò le mani a terra e si rizzò in piedi, pronto a fronteggiare colui che aveva osato distrarlo dal suo lungo processo di concentrazione.

- Ma chi diavolo…?! -

[Ranma, stai studiando?]

Ranma si ritrovò davanti agli occhi la calligrafia spigolosa di suo padre, stampata su uno dei suoi soliti cartelli di frassino che tanto gli piaceva sfoderare quando meno ce se lo aspettava.

Scrutò torvo il grande panda che si stagliava in piedi di fronte a lui per qualche secondo…non prima di avergli strappato di mano il suo sistema di comunicazione preferito e averglielo sbattuto sulla testa con tutta la forza che aveva in corpo.

- DANNATO! – muggì scoccandogli uno sguardo rovente. – Che diavolo ti salta in mente?! –

Piegò le gambe e spiccò un balzo in aria, cominciando a tempestarlo di pugni a raffica su ogni punto scoperto che riusciva a trovare.

[Figlio degenere, è così che ti mostri grato a tuo padre?!]

Genma lo allontanò da sé agitando una mano in aria come se stesse scacciando un moscerino fastidioso. Ranma atterrò sul pavimento con un morbido piegamento delle ginocchia, senza staccargli lo sguardo di dosso.

[Ti stavo cercando] gli sventolò davanti al naso.

- Ti sei fatto raggirare da Nabiki come un… - cominciò il figlio incrociando le braccia al petto, ma l’altro lo interruppe prima che potesse concludere la frase dandogli un secondo colpetto con lo spigolo del cartello.

- E PIANTALA DI PICCHIARMI! – sbraitò lui furente portandosi le mani sui capelli e cominciando a strofinare forte sul punto colpito.

[Dovresti essere ad allenarti] riprese il panda come se nulla fosse.

- Sto studiando per un esame – rispose l’altro a denti stretti.

Il padre lo scrutò in silenzio per qualche momento, con espressione atona, come se stesse cercando di analizzare il suo pensiero. Gettò un’occhiata al questionario sulla scrivania e alla pila di libri accanto, poi tornò a concentrarsi su Ranma e la sua espressione inebetita.

[Tanto è inutile, vai ad allenarti!] concluse infine sfoderando l’ennesimo cartello da dietro la schiena.

- Devo studiare! – ripetè Ranma esasperato, mentre una piccola vena cominciava a pulsargli contro la tempia.

[È l’ora dell’allenamento!] ribattè l’altro girandogli intorno con le fauci appena scoperte e picchiettandolo ripetutamente con il cartello dovunque riuscisse a prenderlo; a Ranma ricordò terribilmente un maiale che si esibiva in un balletto di danza classica sulle punte.

[FORZA!] Il padre gli scagliò contro il viso un ultimo cartello, dalle dimensioni spaventosamente grosse per la corta parola che vi era sopra riportata.

Il ragazzo abbassò il capo fino a quando il mento non sfiorò il petto, stringendo i pugni all’inverosimile, mentre intorno alla sua figura si andava gonfiando rapidamente una spaventevole aura di rabbia rossastra.

[Dai, dai…]

- Ho detto…CHE DEVO STUDIARE!! –

Caricò un frontale e si scagliò contro il panda, il quale si riparò con il cartello…che ovviamente si spaccò in due esatte metà con un sonoro CRASH!. L’animale volò indietro per la spinta dell’aria e finì spiaccicato contro il muro.

- Stupido papà – ringhiò il ragazzo socchiudendo le palpebre e dirigendosi a grandi falcate verso la scrivania. Afferrò il questionario e il libro di inglese e con un gesto brusco se li ficcò sotto il braccio.

Genma, ancora ansante a terra e con un ridicolo sorrisetto stampato sul muso gonfio (non di certo per volontà sua), lo seguì con gli occhi mentre si dirigeva verso la soglia della loro camera e si apprestava a mettere un piede oltre quel confine.

[Do…dove vai?] sollevò faticosamente verso l’alto, il braccio ancora tremante.

Ranma si arrestò di colpo e si voltò di scatto verso di lui, squadrandolo severo.

- Hmf…Visto che in questa stanza non trovo la tranquillità di cui ho bisogno – sibilò esibendo una smorfia seccata, chiaro cenno di rimprovero, - vorrà dire che andrò a studiare da qualche altra parte! –

[Ma l’allen…]

- Piantala! – Il ragazzo gli strappò il cartello dalle mani prima che potesse terminare di scrivere il proprio messaggio e glielo scagliò sulla testa, dove già troneggiava un grosso bernoccolo a conseguenza del pestaggio di poco prima.

Il panda si accasciò di nuovo a terra con le braccia spalancate sul tatami, nella sua testa un delizioso rintronare di campane a festa. Dopo avergli gettato un’ultima occhiata esasperata, Ranma si voltò e imboccò il corridoio che si allungava al di fuori della camera.

Si allontanò quanto bastasse perché il padre non riuscisse più a scorgerlo, poi si fermò, scrutando pensieroso il “Sunlizei”, il suo testo di inglese. Lo rigirò appena tra le mani e lo sfogliò, riflettendo su quanto la sua preparazione in materia fosse peggiore di quanto volesse crederne.

Bè, non che gli interessasse particolarmente eccellere anche nell’ambito scolastico…ma sarebbe stato comunque meglio che non ripetesse l’anno, maledizione!

Senza contare che la professoressa Hinako ne avrebbe approfittato per sbeffeggiarlo a suo piacimento…

- Accidenti! –

Sfoderando uno sguardo determinato come non mai, strinse i pugni sotto il petto e sollevò il mento verso l’alto, mentre una fiammata di orgoglio che partiva da dietro la sua schiena incorniciò la sua silhouette.

Non poteva essere bocciato!

Avrebbe studiato sodo per tutte le ore che gli restavano prima che si facesse giorno e diavolo, sarebbe riuscito a strappare la sufficienza!

L’unico problema era che…non sapeva dove mettersi le mani. Non aveva uno straccio di preparazione da non si sa quanti mesi, e prima che fosse riuscito a memorizzare tutte le sue lacune grammaticali di sicuro sarebbe già arrivata l’ora di affrontare l’esame.

Reprimendo l’orgoglio con un moto di stizza, non potè fare altro che ammettere a se stesso la dura verità…

Aveva un disperato bisogno di aiuto!



CONTINUA!




*__* Dopo tanti anni passati a leggere e rileggere tutte le meravigliose storie contenute in questa sezione...non ho più resistito! Dovevo scrivere qualcosa su Ranma anch’io!! *sguardo fiammeggiante* Uno dei miei manga preferiti... T_T Eppure è così difficile trovare un’idea originale che si ricolleghi bene ad essa senza cadere nella banalità! *cough*
Purtroppo…ehm…temo invece di averlo fatto…^^;
Però era da un sacco di tempo che quest’ideuzza mi frullava nella testa!! *.*
Oh oh oh oh!! *risata alla Kodachi*…a chi pensate si rivolgerà Ranma per farsi dare l’aiuto necessario per l’esame?? Si accettano scommesse!! ^___^

Whoooosh… *palla di paglia e folata di vento*

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate…ripeto, è il mio primo tentativo con Ranma & co., quindi…mi sento insicurissima!! *ansia*
Nel frattempo, vi ringrazio tantissimo per aver letto il primo capitolo (e dire che inizialmente era nata come una one-shot! XD)! Spero che vi sia piaciuto!

Un bacio e…a presto!! ^________^
Alessandra

  
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